Originariamente Scritto da The_machine
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Cronaca e politica estera [Equilibri mondiali] Thread unico.
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Originariamente Scritto da Steel77 Visualizza MessaggioTrvaglio, tranne quando si parla di Conte (subisce il fascino del faccinato), è sempre molto lucido
https://fb.watch/xSZiLhGQKf/
Mi auguro di sbagliarmi, ma al momento le odds sono contro di noi. Sembra proprio che non siamo preparati a gestire cambiamenti così improvvisi ed importanti. Facile che ci troveremo ad elemosinare agli USA di andarci piano con i dazi e di lasciarci più margine temporale per adeguarci alla richiesta di una maggiore spesa militare. Il tutto grazie al fantastico rapporto esclusivo che la Meloni ha coltivato con Trump/Musk.
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Zelensky, incontro produttivo con Kellogg; relazioni solide. Pronti per un accordo con Trump
"Ho avuto un incontro produttivo con Keith Kellogg. Una buona discussione, con molti dettagli importanti. Sono grato agli Stati Uniti per tutta l'assistenza e il sostegno bipartisan all'Ucraina e al popolo ucraino". Così il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha commentato su X l'incontro odierno con l'inviato speciale di Trump. "È importante per noi e per tutto il mondo libero che la forza americana venga percepita. Abbiamo avuto una conversazione dettagliata sulla situazione del campo di battaglia, sulle modalità di restituzione dei nostri prigionieri di guerra e sulle effettive garanzie di sicurezza - ha scritto - Fin dal primo secondo di questa guerra, l'Ucraina ha cercato la pace. Dobbiamo e possiamo garantire che la pace sia forte e duratura, in modo che la Russia non possa mai tornare con la guerra. L'Ucraina è pronta per un accordo di investimento e di sicurezza forte ed efficace con il Presidente degli Stati Uniti. Abbiamo proposto il modo più rapido e costruttivo per ottenere risultati. Il nostro team è pronto a lavorare 24 ore su 24, 7 giorni su 7". "Il successo ci unisce tutti. Relazioni forti tra Ucraina e Stati Uniti vanno a beneficio del mondo intero. Ringrazio il generale Kellogg per il lavoro congiunto volto a raggiungere risultati importanti", ha concluso.
La Stampa
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
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Madre divina, quella velina gliel'hanno dettata parola per parola gli americani, si capisce lontano un miglio che quello non è il modo di esprimersi di Zelensky
Probabilmente gli hanno messo il foglio con gli accordi per le terre rare sul tavolo, la penna per firmare e il revolver alla nuca....ma di noi
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Originariamente Scritto da zuse Visualizza MessaggioTra un po' a zelensky non resterà che condividere l'appartamento a Milano con machine..
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Musk: “Troppi soldi sprecati per la corruzione in Ucraina”
"La quantità di denaro che è stata buttata per via della corruzione" nella guerra in Ucraina "è disgustosa". Lo ha detto Elon Musk alla convention dei conservatori a Washington. "Dovremmo provare empatia per le persone che muoiono in prima linea. Questa è la cosa più importante. Per quanti anni ancora dovrebbe andare avanti questa guerra?", ha aggiunto il miliardario.
Nuovo strappo all’Onu: gli Usa rifiutano di parlare di “aggressione russa”
In vista del terzo anniversario dell’invasione russa dell’Ucraina gli Stati Uniti si oppongono prima alla definizione della Russia come “Paese aggressore” in una dichiarazione del G7 e quindi in una risoluzione delle Nazioni Unite. Il voto dell’Assemblea generale dell’Onu è previsto per lunedì. Le risoluzioni non sono vincolanti ma hanno un peso politico e riflettono la visione globale sul conflitto.
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L’America «dirotta» il G7: «Mosca non è aggressore»
Bloccata la dichiarazione dei Grandi e anche una risoluzione all'Onu. La minaccia a Zelensky:«Firmi l'accordo sulle terre rare». Von der Leyen, Costa eSánchez a Kiev per l'anniversario
Che sia la strategia di Trump: prima prendere a schiaffoni e quindi iniziare a negoziare nel concreto? A Kiev ci sperano e dopo giornate di crisi crescente — culminate l’altro ieri con le frasi del presidente Usa contro il «dittatore» Zelensky «responsabile» della guerra con la Russia e le accuse di quest’ultimo a Trump di essere «vittima della bolla della propaganda russa» — ieri il presidente ucraino ha ricevuto nel suo ufficio Keith Kellogg, l’inviato personale di Trump. Un colloquio tenuto sottotono: niente conferenze stampa o dichiarazioni su richiesta americana, a malapena un breve video e qualche foto della loro stretta di mano. Nulla a che vedere con gli abbracci, i sorrisi e i discorsi tra amici-alleati uniti nella difesa della democrazia contro il nemico comune dittatore al Cremlino in tempi recenti (anche se appare ormai un’altra era) con l’ex presidente Biden e i suoi collaboratori.
Rimane oscuro se vi sia stato alcun progresso, o si sia cercato di migliorare le relazioni bilaterali. Zelensky sui social ha parlato di «buone discussioni sulla situazione militare, sui nostri prigionieri e le garanzia di sicurezza». Kellogg è un ex generale che è stato a lungo consigliere di Trump e noto per le sue simpatie per la causa ucraina. Non è stato incluso nei recenti colloqui con la parte russa. Comunque, è solo agli inizi, perché ha ancora due giorni di tempo per continuare a dialogare con Kiev. Kellogg stesso aveva spiegato che le sue note andranno confrontate con quelle della delegazione americana inviata da Putin. Da Washington fanno capire che la questione delle «terre rare» non è affatto superata. «L’Ucraina deve abbassare i toni», ha dichiarato il Consigliere per la sicurezza nazionale Mike Waltz a Fox News rispetto alla «relazione incrinata» tra Trump e Zelensky, invitando quest’ultimo a «esaminare attentamente la situazione» e «firmare l’accordo» sui minerali strategici proposto dalla nuova amministrazione Usa. «Un accordo capestro, un ricatto ingiusto», replicano i media ucraini citando l’entourage presidenziale e difendendo la scelta del presidente di non firmare. Sembra che tra i temi del negoziato in corso vi sia la richiesta ucraina di diminuire le pretese americane e soprattutto che la concessione della partecipazione delle imprese Usa nello sfruttamento delle terre rare nazionali non sia soltanto concepita come un pagamento per gli aiuti già concessi dall’inizio della guerra, bensì comporti chiari impegni per quelli futuri.
A complicare il quadro restano le scelte di fondo della nuova amministrazione Usa, che stanno stravolgendo gli equilibri mondiali e mettono in forse la mappa delle alleanze internazionali. Il presidente francese Macron e il premier britannico Starmer sono attesi a Washington rispettivamente lunedi e giovedì anche per cercare di fare chiarezza. Ieri ancora Waltz ha detto che gli Usa sostengono l’articolo 5 di difesa comune della Nato, «ma occorre che gli europei facciano di più per la loro difesa». Forse non tutto è perduto? Ma il nuovo asse Trump-Putin mette l’Europa in grande difficoltà. Specchio del nuovo squilibrio sono le polemiche scoppiate nel G7 dopo che, in occasione del terzo anniversario della guerra il prossimo 24 febbraio, gli Stati Uniti si sono rifiutati di definire la Russia come Paese «aggressore».
I leader delle sette economie mondiali dal 2022 avevano sempre puntato il dito contro «l’aggressione» voluta da Putin. Ma già dopo il summit a Riad tra il segretario di Stato Usa Rubio e il ministro degli Esteri russo Lavrov i documenti americani si limitavano a menzionare in termini neutri il «conflitto in Ucraina». Anche in un documento in preparazione all’Onu ancora i delegati Usa rifiutano di accusare Mosca. Non stupisce che il Cremlino veda tutto questo con grande soddisfazione e intensifichi i preparativi per l’atteso summit Putin-Trump.
In questo contesto, le mosse filo-ucraine dei vertici europei nelle ultime ore assumono il carattere di sfida aperta alla politica di Trump. Il Presidente del Consiglio Europeo, Antonio Costa, e Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione Europea, saranno a Kiev per le cerimonie del 24 febbraio. «Vogliamo riaffermare il nostro sostegno all’eroico popolo ucraino e al suo presidente democraticamente eletto Zelensky», scrivono in un comunicato. Con loro sarà anche il premier spagnolo Sanchez e non sono esclusi altri arrivi.
CorSera
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I media europei stanno ancora a spaccare il capello sulle dichiarazioni di principio (controllare chi definisce la Russia "paese aggressore" e chi no) mentre il mondo si sostanzia attorno a 3 grandi poli sui quali si incardinerà il nuovo "ordine (?) mondiale": USA, Russia, Cina.
Mentre l'UE si preoccupa delle "formalità" e del "galateo", i tenutari dell'imperium (colui che è dotato della piena potestà del potere militare e politico) stanno disegnando le cartine del futuro: il resto sono solo pedine: queste pedine possono decidere di farsi agire dai re e dalle regine o di farsi mangiare da quelli, questa la sostanza della storia in ogni suo darsi lungo i secoli.
Il sovrano dell'occidente sono ancora gli USA. Tutto l'occidente sta sul loro palmo della mano, per questo ogni scossa che arriva dal vibrare di quella mano scatena onde telluriche che giungono a far sussultare o sconquassare quell'Europa "dalla quale ci separa un oceano".
L'Europa in questo momento non sa nemmeno che cosa fare, per il motivo che non sa (cosa) essere. La sua stessa "difesa" è appaltata ad una organizzazione militare che è estensione e strumento imperialistico dell'America. Uomini europei come Rutte, segretario generale della Nato, parlano per bocca del padrone che europeo non è: "i paesi ritardatari versino il 2% del Pil alla difesa o dovranno poi parlare con Lui (Trump): hanno tempo fino all'estate".
L'Ucraina non ha altra scelta che consegnare i suoi tesori naturali agli Stati Uniti. La Russia si prenderà i territori che sboccano sul Mar Nero: l'Ucraina de facto sarà smembrata come accaduto alla Polonia dopo l'accordo III Reich-URSS.
L'Europa dalle formalità dovrà necessariamente passare alle sostanzialità, secondo le leggi di gravitazione: i satelliti, impossibilitati a fondersi in pianeta, ciascuno per i fatti suoi si inserirà in una qualche orbita. Considerando che le stesse politiche dei sovrani dotati di imperium sono di ordine autoritaristico e conservatoristico (per questo si intendono e si riconoscono su parecchi piani), di riflesso vi saranno cambiamenti politici anche sul continente: il globalismo e il liberalismo sono già al cimitero....ma di noi
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Originariamente Scritto da Ponno Visualizza MessaggioAnche Bannon ci ha sparato un bel salutone nazista. Aspetto Trump.
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Rubio: “Usa deve avere rapporti con Mosca, che piaccia o no. Russia potenza globale con arsenale nucleare, dobbiamo parlarci”
"Gli Stati Uniti devono avere relazioni con la Russia indipendentemente dal fatto che piacciano o no le azioni di Mosca": lo afferma il segretario di Stato americano Marco Rubio in un'intervista con la giornalista Catherine Herridge, pubblicata sul suo account X e ripresa dalla Tass. "Alla fine dobbiamo essere in grado di parlare con una nazione che ha, in alcuni casi, la più grande riserva di armi nucleari tattiche al mondo e la seconda più grande, se non la più grande, riserva di armi nucleari strategiche al mondo", ha aggiunto Rubio. "Alla fine, che ci piaccia o no, la Russia è una potenza, una potenza globale".
Rubio: “A Riad non si è parlato di questioni territoriali né di sanzioni. Incontro per sondare volontà di pace in Ucraina”
Le delegazioni statunitense e russa non hanno discusso questioni territoriali durante l'incontro dei giorni scorsi in Arabia Saudita perché aveva un altro obiettivo, ha affermato il Segretario di Stato statunitense Marco Rubio in un'intervista con la giornalista Catherine Herridge ripresa dalla Tass. "Non abbiamo affrontato argomenti specifici sui territori, nessuno di questi, perché non era quello lo scopo di quell'incontro". "Lo scopo dell'incontro era determinare se ci fosse un reale interesse a discutere di pace o meno", ha sottolineato. A Riad non si è discusso neanche della revoca delle sanzioni contro la Russia: "Gli europei e l'Ue hanno il loro set di sanzioni sulla Russia. Anche se revocassimo tutte le nostre sanzioni, cosa di cui non si è parlato, anche gli europei dovrebbero revocare le sanzioni affinché qualcosa sia possibile. Quindi, devono essere tutti consultati a un certo punto, ma non siamo ancora a quel punto", ha concluso.
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