Cronaca e politica estera [Equilibri mondiali] Thread unico.

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    Originariamente Scritto da KURTANGLE Visualizza Messaggio
    Netanyahu: «Guerra se Hamas non libera gli ostaggi sabato»


    «La decisione che il governo ha approvato all'unanimità è questa: se Hamas non restituirà i nostri ostaggi entro sabato a mezzogiorno, il cessate il fuoco terminerà e l'Idf riprenderà a combattere intensamente finché Hamas non sarà definitivamente sconfitto». Lo ha affermato il premier israeliano Benjamin Netanyahu. Ma non è chiaro se la minaccia di Netanyahu si riferisse al rilascio di tutti gli ostaggi rimasti a Gaza, o solo dei tre previsti per sabato. Un funzionario israeliano ha detto che Netanyahu ha ordinato all’esercito di aggiungere più truppe dentro e intorno alla Striscia di Gaza. Netanyahu ha anche ordinato ai funzionari «di prepararsi a ogni scenario se Hamas non rilascerà i nostri ostaggi questo sabato».





    questa è la notizia più importante delle ultime ore
    Con tutti gli sfollati palestinesi che stanno ritornando alle loro case, ehm macerie: sarebbe una mattanza, una barbarie da parte degli israeliani, un infame attacco a dei civili disarmati.

    Ho il timore che possano farlo per i motivi suddetti.
    sigpic
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    • Sean
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      sopra una sola teca di cristallo
      popoli studiosi scriveranno
      forse, tra mille inverni
      «nessun vincolo univa questi morti
      nella necropoli deserta»

      C. Campo - Moriremo Lontani


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        Media: colloquio di più di tre ore tra l’inviato di Trump Witkoff e Putin

        Il noto conduttore di Fox News Sean Hannity ha affermato che l'inviato speciale del presidente degli Stati Uniti Steve Witkoff, volato a Mosca a bordo del suo aereo privato per trattare la liberazione dell'americano detenuto in Russia dal 2021 Marc Fogel, ha parlato per tre ore e mezza con il presidente russo Vladimir Putin. "Witkoff va e a quanto sembra parla per 3,5 ore con Putin e riporta a casa Fogel", ha affermato il conduttore americano in un'intervista telefonica, riportata sul sito del dipartimento di Stato Usa, con il segretario di Stato Marco Rubio che non ha nè confermato nè smentito l'incontro.

        Repubblica
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          Perché Putin ha liberato l'insegnante americano Marc Fogel: il presidente russo ha parlato 3 ore con Witkoff

          Un altro ostaggio americano verrà rilasciato mercoledì, ha preannunciato nella notte l’inviato speciale per gli ostaggi Adam Boehler alla Cnn, rifiutando di dare dettagli sul Paese e l’identità della persona

          Perché Putin ha lasciato andare Marc Fogel, l’insegnante americano in carcere da tre anni in Russia? Il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, Mike Walz, l’ha definito uno «scambio» negoziato dall’inviato per il Medio Oriente di Trump Steve Witkoff e dai «consiglieri del presidente», senza precisare di che genere, al di là del dire che dimostra che «ci si muove nella direzione giusta per porre fine alla brutale e terribile guerra in Ucraina».

          «Non vedrete uno scambio diretto in questo momento, penso che vedrete il presidente prendere in considerazione se ci sono persone non violente che non causino problemi in un modo o nell’altro, ma non un 'do ut des' immediato», ha detto l’inviato speciale per gli ostaggi Adam Boehler alla Cnn.

          Alla domanda su cosa la Russia abbia ricevuto in cambio, il presidente Trump ha replicato «non molto», aggiungendo che è un gesto positivo da parte di Putin. Un gesto che potrebbe essere parte di uno scambio più ampio, che include i negoziati per la fine della guerra in Ucraina ma anche sulle armi nucleari e un possibile accordo per eliminare le sanzioni contro la Russia.

          «Spero che sia l’inizio di un rapporto con cui possiamo porre fine alla guerra e alla morte di milioni di persone - ha detto Trump nel ricevere Fogel, con la bandiera americana al collo, alle 10 di sera alla Casa Bianca – Stiamo facendo buoni progressi, credo». Il fatto che sia stato Witkoff, l’inviato speciale per il Medio Oriente, ad andare a prendere Fogel a Mosca – la prima volta che un funzionario americano di alto livello si reca in Russia dall’inizio della guerra in Ucraina nel febbraio 2022 - indica che c'è stata una mediazione dei Paesi del Golfo.

          Witkoff aveva discusso con persone vicine a Putin prima di partire per Mosca, affermano fonti del New York Times. E aveva parlato di Ucraina anche con Arabia Saudita e Qatar che stanno cercando da tempo di mediare per porre fine al conflitto: nei prossimi giorni, alla vigilia dell'anniversario dell'inizio della guerra, ci sarà grande attività. Secondo il conduttore di Fox News Sean Hannity, molto vicino a Trump, una volta a Mosca Witkoff avrebbe passato poi tre ore e mezzo con Putin, anche se i dettagli della conversazione con il presidente russo non sono stati resi noti.

          Trump ha annunciato su Truth Social che invierà il segretario del Tesoro Scott Bessent in Ucraina per incontrare il presidente ucraino Zelensky e discutere di un accordo per le "terre rare", mentre il vicepresidente J.D. Vance, il capo del Pentagono Pete Hegseth, il segretario di Stato Marco Rubio e l’inviato per Ucraina e Russia Keith Kellogg saranno alla conferenza per la sicurezza a Monaco dove c'è anche Zelensky.

          Kellogg visiterà Kiev dopo la conferenza di Monaco. Intanto in un’intervista a Fox trasmessa nel weekend Trump ha detto degli ucraini: «Potrebbero fare un accordo oppure no, potrebbero essere russi un giorno, oppure no. Ma avremo tutti questi soldi là e io dico: li rivoglio indietro».

          Anche un altro ostaggio americano verrà rilasciato mercoledì, ha preannunciato nella notte l’inviato speciale per gli ostaggi Adam Boehler alla Cnn, rifiutando di dare dettagli sul Paese e l’identità della persona. «Sarà una sorpresa», ha aggiunto.

          Il segretario di Stato Usa Marco Rubio ha detto alla Cnn che anche se il rilascio di Fogel e la guerra in Ucraina non sono direttamente legati, pensa che sia un buon segno che indica che la Russia è pronta a cooperare. «La strada è lunga, non sarà semplice», ha detto Rubio riferendosi alla fine della guerra. «E di nuovo, non voglio dire che quel che è successo qui stasera sia in alcun modo il primo passo verso questo, ma è un buon segno che i russi sono pronti a far qualcosa e speriamo di poter costruire su questo nei prossimi giorni».

          ​CorSera
          ...ma di noi
          sopra una sola teca di cristallo
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          • zuse
            Macumbico divinatore
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            Originariamente Scritto da MarcoT Visualizza Messaggio

            Ormai il benchmark per il qi sono i nigeriani
            marcokrt a confronto è mario
            Ahaha mi ero dimenticato dei nigeriani.

            In sto 3d barone ha regalato perle




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            • Sean
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              Cnn, Trump ha avuto oggi una telefonata con Putin
              Donald Trump ha avuto una telefonata con Vladimir Putin in mattinata (pomeriggio in Italia). Lo riferisce la anchor della Cnn Kaitlan Collins su X

              Cremlino: Putin e Trump hanno parlato un'ora e mezza

              Putin ha invitato Trump a Mosca
              Vladimir Putin ha invitato Donald Trump a Mosca. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, citato dall'agenzia Ria Novosti.

              Trump: «Al via subito i negoziati con Putin sull'Ucraina, ora informo Zelensky»
              Donald Trump ha annunciato su Truth che lui e Putin hanno «concordato di lavorare insieme, molto da vicino, anche visitando le rispettive nazioni. Abbiamo anche concordato di far iniziare immediatamente i negoziati (sull'Ucraina) ai nostri rispettivi team e inizieremo chiamando il presidente ucraino Zelensky per informarlo della conversazione, cosa che farò adesso. Ho chiesto al segretario di Stato Marco Rubio, al Direttore della Cia John Ratcliffe, al consigliere per la sicurezza Nazionale Michael Waltz e all'ambasciatore e inviato Speciale Steve Witkoff di guidare i negoziati che, sono fermamente convinto, avranno successo».

              Usa: «Irrealistico che l'adesione di Kiev alla Nato sia parte dei negoziati»
              «Gli Stati Uniti non credono che l'adesione alla Nato per l'Ucraina sia un risultato realistico di un accordo di negoziato». Lo dice il segretario alla Difesa Usa, Pete Hegseth, in apertura del gruppo di contatto per l'Ucraina a Bruxelles.

              Usa: «Tornare ai confini dell'Ucraina prima del 2014 è irrealistico»
              «Dobbiamo iniziare a riconoscere che il ritorno ai confini dell'Ucraina precedenti 2014 è un obiettivo irrealistico». Lo dice il segretario alla Difesa Usa, Pete Hegseth, in apertura del gruppo di contatto per l'Ucraina a Bruxelles. «Inseguire questo obiettivo illusorio - sottolinea - non farà che prolungare la guerra e causare più sofferenza».

              ​CorSera
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              • Sean
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                Beh, si comincia a fare sul serio. Vedremo cosa uscirà fuori. Se Trump riuscisse a far firmare la pace, non avrebbe fatto una cosa da poco, anzi sarebbe una roba grossa...considerando che si potrebbe anche ricominciare a commerciare con la Russia, con tutti i vantaggi conseguenti.
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                  Fatemelo dire per una volta “BW l’aveva predetto il giorno dopo l’inizio della guerra”
                  sigpic
                  Free at last, they took your life
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                    Fatemelo dire per una volta “BW l’aveva predetto il giorno dopo l’inizio della guerra”
                    È così

                    ​​​




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                    • Barone Bizzio
                      Bodyweb Senior
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                      Originariamente Scritto da zuse Visualizza Messaggio

                      Ahaha mi ero dimenticato dei nigeriani.

                      In sto 3d barone ha regalato perle
                      Pensa tra 20 anni, quando l'Italia avrà venduto qualche azienda strategica ad un conglomerato industriale di Lagos, che livelli di pesantezza potrei raggiungere

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                      • Ponno
                        Socialista col Rolex
                        • Feb 2013
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                        Guarda io di nigeriani ne ho tanti a lavoro, un paio nel team. Tutta bravissima gente, simpatica, sveglia però da quello che mi raccontano la Nigeria, a parte pochissima parte di Lagos, non è esattamente il Wakanda....

                        Poi oh Barone conosce tutto e tutti infatti ci ha preso subito che la Russia andava fallita
                        Originariamente Scritto da claudio96

                        sigpic
                        più o meno il triplo

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                        • Ponno
                          Socialista col Rolex
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                          Originariamente Scritto da fede79 Visualizza Messaggio
                          Fatemelo dire per una volta “BW l’aveva predetto il giorno dopo l’inizio della guerra”
                          Io continuo a dire che se Sergio usasse la Trash + la Caffetteria di BW per trainare un LLM avrebbe fondamentalmente svoltato.
                          A BWGPT chiederei tutto
                          Originariamente Scritto da claudio96

                          sigpic
                          più o meno il triplo

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                          • Sean
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                            Trump: “No a Kiev nella Nato, sono d’accordo coi russi”
                            Donald Trump ha detto di condividere l'obiezione russa che l'Ucraina non può entrare nella Nato. "Personalmente non credo che sia praticabile averla. Penso che, molto prima del presidente Putin, abbiano detto che non avrebbero mai permesso una cosa del genere. Questo va avanti da molti, molti anni. Lo dicono da molto tempo, che l'Ucraina non può entrare nella Nato, e io sono d'accordo", ha detto Trump parlando con i cronisti.

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                            La svolta di Trump, parla con Putin e lo riabilita: “Finiamo la guerra”

                            Il presidente: “Incontro in Arabia Saudita, poi visiteremo i rispettivi Paesi”. E avverte: “Impossibile tornare ai confini ucraini precedenti alla guerra”

                            Il presidente: “Incontro in Arabia Saudita, poi visiteremo i rispettivi Paesi”. E avverte: “Impossibile tornare ai confini ucraini precedenti alla guerra”


                            Trump-Putin, Zelensky informato solo a giochi fatti e la Ue corre ai ripari: “Dovete coinvolgerci”

                            Il presidente Usa chiama il partner dopo avere parlato con lo zar. Kallas: “Anche l’Unione deve potersi sedere al tavolo negoziale”

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                            C. Campo - Moriremo Lontani


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                              Putin come Kruscev, alla pari col leader Usa: il «successo» dello zar che ha in mano le leve per trattare la sua pace

                              «Un momento storico». La lista delle «condizioni». Il dialogo in esclusiva con l’uomo più potente del mondo è esso stesso una dimostrazione di forza. L’invito a Mosca rivolto a Trump ne è l’ulteriore sigillo.

                              di Marco Imarisio

                              Sarà la pace di Putin. Due settimane fa, quando davvero si è cominciato a fare sul serio, le dichiarazioni televisive del presidente russo rilasciate a bordo di un’auto, con la consueta aria di finta casualità, erano la risposta all’uso dei social fatto da Donald Trump da parte di un uomo che riconosce senza problemi di non saper usare un computer, o quasi. Le frasi sulle elezioni rubate nel 2020 al magnate americano vennero prese da quasi tutti come un inchino russo alla nuova Casa Bianca. Ma pochi osservatori a diverso titolo bene informati, come l’oligarca Oleg Deripaska, nel febbraio del 2022 contrario alla guerra ma ben presto ritornato all’ovile, o Mikhail Rostovsky, l’editorialista del Moskovskij Komsomolets, molto stimato dal Cremlino, diedero una interpretazione opposta, azzardando curiosamente lo stesso paragone. Quella bizzarra dichiarazione era secondo loro l’equivalente del famoso messaggio radio di Nikita Kruscev a John Kennedy durante la crisi dei missili cubani. Un episodio che nei libri di storia russa viene citato come uno dei momenti più alti del potere sovietico.

                              Nell’interpretazione comune, quel dialogo a distanza simboleggiava due superpotenze che si temevano l’una con l’altra, e quindi si rispettavano, non lesinando le reciproche cortesie. «Faccia a faccia», titolava ieri un altro importante quotidiano, con i rispettivi profili dei due presidenti che si fissavano alla stessa altezza. Alla pari. Vladimir Putin ha già ottenuto il riconoscimento a cui forse teneva di più. Il dialogo in esclusiva con l’uomo più potente del mondo è esso stesso una dimostrazione di forza agli occhi del mondo. L’invito a Mosca rivolto a Trump ne è l’ulteriore sigillo.

                              La sensazione di una vittoria a prescindere non sta nell’avvio del negoziato, ma nel fatto che la Russia, dopo l’isolamento di questi anni, potrebbe scrivere un trattato di pace per la guerra da lei stessa scatenata. A riprova di un traguardo già ottenuto, i commenti alla telefonata tra Putin e Trump non menzionano neppure per una volta dettagli tecnici come i confini, a chi il Donbass, a chi il Kursk. Per quelli, si vedrà. «Un momento che entrerà nella storia della politica e della diplomazia internazionale» dice il senatore e già famoso anchorman televisivo Aleksey Pushkov, esperto di politica estera.

                              «L’Ue e l’Ucraina sono terrificati dai contatti tra i due leader. Non è ancora uno sfondamento, ma è un primo passo in questa direzione». Il deputato della Duma Andrei Gurulev, membro della commissione Difesa da poco allontanato dalla televisione pubblica per dichiarazioni troppo dure persino in quel contesto, non sta nelle pelle. «Siamo all’inizio della creazione di un nuovo ordine mondiale. Per prima cosa affronteremo il problema di quel che rimarrà dell’Ucraina. I principali negoziatori in questo senso sono due, noi e gli Usa. Una terza parte non è necessaria». Molti media vedono nella perdurante assenza di Michael Kellogg una punizione per le troppe concessioni che l’ottantenne generale nominato inviato speciale per l’Ucraina era pronto a fare «nei confronti di Bruxelles e Kiev».

                              Tutti mettono in risalto il fatto che sebbene Volodymyr Zelensky abbia chiesto più volte a Trump di parlare prima con lui e in un secondo momento con Putin, il presidente Usa ha fatto il contrario. E così via. Nella visione di Putin, durante questi tre anni di Operazione militare speciale, l’Ucraina è diventato un tassello di un gioco più grande. Ma è anche un tasto dolente sul quale non può transigere. Troppi morti, troppo grande l’azzardo novecentesco compiuto con l’avvio dell’Operazione militare speciale. Al Cremlino sono pronti a ripartire dal testo inviato nel novembre del 2021 alla Casa Bianca, che stava tentando di scongiurare l’invasione di un Paese sovrano.

                              Adesso esiste la sensazione che si possa arrivare a una «pace giusta» per Mosca. La lista dei punti non negoziabili però si è allungata: nelle parole del presidente russo, che non ha mai nascosto le sue pretese, una pace duratura «deve eliminare tutte le ragioni che hanno portato all’attuale conflitto», disarmando Kiev, deve riconoscere «lo stato di fatto sul terreno», l’annessione delle quattro provincie ucraine, deve finire «la guerra economica», ovvero togliere le principali sanzioni. Il nuovo presidente americano dovrà decidere se accettare una offerta che il suo predecessore considerò umiliante per l’intero Occidente. Ci sono anche buone possibilità che durante il loro primo incontro, Trump dovrà sorbirsi una lunga disquisizione da parte di Putin sulle cause del conflitto ucraino, che non a caso in questi giorni a Mosca vengono spesso ripetute per filo e per segno, a futura memoria. Ma in fondo, funziona così. La storia viene sempre scritta e spiegata dai vincitori.

                              ​CorSera
                              ...ma di noi
                              sopra una sola teca di cristallo
                              popoli studiosi scriveranno
                              forse, tra mille inverni
                              «nessun vincolo univa questi morti
                              nella necropoli deserta»

                              C. Campo - Moriremo Lontani


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                              • Sean
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                                • Sep 2007
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                                Non ho mai creduto a mezza parola di quanto andavano promettendo europei e americani nei confronti dell'Ucraina, a cominciare dalla adesione alla Nato e fino allo "stare al loro fianco per tutto il tempo necessario" e "le condizioni di pace dovrà deciderle Kiev"...per la semplice ragione, evidente a tutti e da sempre, che le cose del mondo le decideno e stabiliscono i pezzi grossi, e che Kiev, dipendendo in tutto e per tutto dagli aiuti occidentali (e dunque americani), che cosa poteva decidere per sè?

                                Inoltre, non meno importante, la natura stessa dei regimi democratici occidentali, suscettibili di modificazioni, influenze dettate dal momento e dai mutamenti interni ed esterni del potere e della pubblica opinione...per cui oltre dati orizzonti ogni "promessa" entra nel campo della instabilità e della imprevedibilità - cosa che non accade ai regimi come quello russo, basati sull'autoritarismo e la struttura gerarchizzata con in cima uno "zar" a cui tutte le parti dei corpi sociale e politico (e militare) si riconducono.

                                In ultimo, ma andrebbe messo in cima, le promesse degli americani le conosciamo, i precedenti storici sono stranoti ed è inutile ribardirli: avere gli USA per "amici" è come mettersi un cappio al collo da soli e aspettare che prima o poi essi te lo stringano.

                                Sulla incosistenza politica della UE è inutile ribadire. Sulla natura stessa dell'Ucraina come stato "cuscinetto" (che nella storia è stato tagliato e allargato o ridotto o aggiunto a seconda dei vari accadimenti politici e bellici dei vari potenti vicini) idem, per cui in verità non è niente di nuovo.

                                Gli americani da parte loro stanno passando all'incasso: non vogliono più spendere per "aiutare" ma rientrare dei soldi mettendo le mani sui metalli rari e dedicarsi ad altro: questi sono gli unici "valori" che premono a quella potenza oligarchico-materialistico-mercantile, con inquietanti tratti biblico (veterotestamentari) messianici, da sempre...e pure questo non lo scopriamo stamattina.
                                ...ma di noi
                                sopra una sola teca di cristallo
                                popoli studiosi scriveranno
                                forse, tra mille inverni
                                «nessun vincolo univa questi morti
                                nella necropoli deserta»

                                C. Campo - Moriremo Lontani


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