bellissima risposta rivolta ai Piangina Isr4elian|, video di qualche anno fa
Cronaca e politica estera [Equilibri mondiali] Thread unico.
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Originariamente Scritto da Irrlicht Visualizza Messaggio
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Tunisia, migranti venduti come schiavi: tratta di Stato con i fondi Ue
Nello Stato guidato da Kais Saied, ritenuto “Paese sicuro”, è in corso una “caccia al nero”. I migranti venduti a 90 euro ai libici che li portano nei campi di tortura. Un report punta il dito sui fondi Ue che dovrebbero frenare le partenze
«Mi hanno arrestata il 20 agosto 2024, a Sfax sulla strada di Mahdia. Uscivo dal lavoro e stavo aspettando un bus. È passato un veicolo della Garde Nationale e mi hanno caricata senza chiedermi documenti né nulla. Io avevo una carta consolare del Camerun, ma loro l’hanno strappata e mi hanno caricato con violenza nel furgone dove c’erano altre 7 donne».
Inizia così il racconto di B.L, 39enne, arrestata in Tunisia perché colpevole di essere “black”, nera, e poi finita in una prigione in Libia, venduta come una schiava alla frontiera non da bande di criminali, ma dagli agenti e dai militari del Paese guidato da Kais Saied. Quel “Paese sicuro” che da un anno e mezzo a questa parte riceve fondi dall’Unione europea per fermare le partenze verso l’Italia.
Le testimonianze choc
Quella della camerunense è una delle trenta testimonianze scioccanti raccolte in un rapporto che denuncia l’esistenza di una «tratta di Stato» in Tunisia, con i migranti che raccontano di esser stati arrestati dagli agenti della Garde Nationale e poi ceduti ai libici per una cifra che va dai 12 a 90 euro a persona. «Le donne costano di più perché vengono usate come oggetti sessuali». La Stampa ha consultato in anteprima il documento – frutto di un’indagine realizzata da un team di ricercatori internazionali RR, con il sostegno di Asgi, Border Forensics e On Borders – che oggi sarà presentato al Parlamento europeo da un gruppo di parlamentari, tra cui l’italiano Leoluca Orlando (Verdi). «Siamo di fronte a un’attività criminale svolta con la copertura e i fondi dell’Italia e dell’Unione europea», attacca l’ex sindaco di Palermo, che chiede «l’immediata sospensione di questi accordi».
Il report
Secondo gli autori, che lavorano sul campo e che per questo hanno deciso di rimanere anonimi, il rapporto «aggiunge un anello a quanto già conosciuto: la responsabilità degli apparati dello Stato tunisino nella tratta di esseri umani alla frontiera libica». Attraverso i racconti dei migranti, i ricercatori hanno ricostruito quello che sembra essere un sistema strutturato che vede le autorità tunisine impegnate a pattugliare non solo le acque territoriali, ma anche le località della costa più vicine a Lampedusa, tra Susa e Sfax, con l’obiettivo di far sparire dalla circolazione i migranti di origine sub-sahariana, considerati da Saied «una minaccia all’identità arabo-islamica del Paese» e dai governi europei un problema da tenere lontano. I dati delle Ong tunisine dicono che tra il 2023 e il 2024 il governo di Saied ha bloccato 100 mila migranti «e una parte consistente – si legge nel report - è stata vittima di espulsioni verso la Libia e l’Algeria con caratteristiche e logiche che rimangono spesso invisibili».
Le cinque frasi
Il meccanismo descritto si snoda attorno a cinque fasi: la “caccia al nero” e l’arresto, il trasporto verso i centri alla frontiera della Libia, la reclusione, la vendita ai libici e il trasferimento nei centri di detenzione in Libia. Il tutto accompagnato da violenze, torture, stupri e in alcuni casi omicidi. Secondo gli esperti dell’Asgi, l’associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione, le testimonianze evidenziano una serie di violazioni del diritto internazionale, tra cui: crimini contro l’umanità, discriminazione razziale e incitazione all’odio razziale, respingimenti collettivi, riduzione in schiavitù, tortura e trattamenti inumani e degradanti, tratta e violenza di genere.
Alcuni migranti che hanno deciso di testimoniare sono stati intercettati dalla guardia costiera tunisina mentre erano in mare, altri invece sono stati arrestati in casa o sul luogo di lavoro, principalmente negli uliveti delle zone costiere, anche se provvisti di documenti di soggiorno. Perquisiti e spogliati dei loro effetti personali con metodi violenti, sono stati portati in quattro diversi centri di raccolta nei pressi Sfax in attesa di essere caricati sugli autobus in direzione dell’Algeria e soprattutto della Libia. «A bordo – ha rivelato B. A., 41 anni, ivoriano – ci hanno torturato e picchiato. Se hai sete e chiedi, ti picchiano. Ti legano stretto con delle fascette e il sangue non circola più. Non puoi neanche pisciare».
Chi guida i trasferimenti
Stando ai loro racconti, il trasferimento è gestito direttamente dagli agenti della Garde Nationale, che poi li consegnano ai militari che operano nelle basi alla frontiera con la Libia. Dopo una detenzione che può durare fino a un mese, con violenze quotidiane, i migranti hanno raccontato della consegna ai libici attraverso una vera e propria vendita. In cambio di soldi o, a volte, di hashish. Ed è da qui poi che l’incubo prosegue nei centri di detenzione in Libia, dai quali esce solo chi riesce a farsi spedire dai familiari i soldi per il riscatto. «Nel nostro container – la testimonianza di un 22enne – ho visto morire almeno quattro persone. Noi poi dovevamo seppellirli». —
https://www.lastampa.it/esteri/2025/...HA-BH-P2-S1-T1
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
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Che le politiche selvaggiamente immigratorie della UE siano fondate su di una novella tratta degli schiavi è il segreto di pulcinella che non sta nemmeno sotto al tappeto ma ben in vista, se solo la si smettesse di pensare che quanto si va calpestando in salotto sia un bell'arazzo intessuto di spirito umanitario e non una fogna a cielo aperto alimentata dagli "umanitaristi".
Già il solo fatto che i barconi partano da porti ben controllati dalle autorità dei paesi nordafricani implica a monte delle complicità degli stessi governi...per cui non solo quei governi nordafricani presso i quali i nostri di governi stringono accordi e inviano milioni sono una masnada di criminali e schiavisti, ma l'Europa foraggia l'opera e, nella completa assenza di politiche di contrasto e dissuasione, la incoraggia.
L'UE è un abominio di cui i popoli europei dovranno liberarsi, farne tabula rasa spargendovi sopra il sale. E' questo il punto imperativo da cui poi ripartire per una nuova costruzione europea....ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
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sono anni che dico che sta porcheria è la nuova tratta degli schiavi grazie a ONG e varieOriginariamente Scritto da Marco pli 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.Originariamente Scritto da master wallaceIO? Mai masturbato.Originariamente Scritto da master wallaceIo sono drogato..
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ormai cade 1 villaggio al giorno
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Mosca annuncia: «Conquistato un altro villaggio nell'est ucraino»
Le forze russe hanno conquistato un altro villaggio nell'est dell'Ucraina: Novoelizvetovka, nella regione di Donetsk. Lo riferisce il ministero della Difesa di Mosca.
Originariamente Scritto da SPANATEMELAparliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentusOriginariamente Scritto da GoodBoy!ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?
grazie.
PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
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Volevo farci le ferieOgni mio intervento e' da considerarsi di stampo satirico e ironico ,cosi come ogni riferimento alla mia e altrui persone e' da intendersi come mai realmente accaduto e di pura fantasia. In nessun caso , il contenuto dei miei interventi su questo forum e' atto all' offesa , denigrazione o all odio verso persone o idee.Originariamente Scritto da Bob TerwilligerDi solito i buoni propositi di contenersi si sfasciano contro la dura realtà dell'alcolismo.
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioTunisia, migranti venduti come schiavi: tratta di Stato con i fondi Ue
Nello Stato guidato da Kais Saied, ritenuto “Paese sicuro”, è in corso una “caccia al nero”. I migranti venduti a 90 euro ai libici che li portano nei campi di tortura. Un report punta il dito sui fondi Ue che dovrebbero frenare le partenze
«Mi hanno arrestata il 20 agosto 2024, a Sfax sulla strada di Mahdia. Uscivo dal lavoro e stavo aspettando un bus. È passato un veicolo della Garde Nationale e mi hanno caricata senza chiedermi documenti né nulla. Io avevo una carta consolare del Camerun, ma loro l’hanno strappata e mi hanno caricato con violenza nel furgone dove c’erano altre 7 donne».
Inizia così il racconto di B.L, 39enne, arrestata in Tunisia perché colpevole di essere “black”, nera, e poi finita in una prigione in Libia, venduta come una schiava alla frontiera non da bande di criminali, ma dagli agenti e dai militari del Paese guidato da Kais Saied. Quel “Paese sicuro” che da un anno e mezzo a questa parte riceve fondi dall’Unione europea per fermare le partenze verso l’Italia.
Le testimonianze choc
Quella della camerunense è una delle trenta testimonianze scioccanti raccolte in un rapporto che denuncia l’esistenza di una «tratta di Stato» in Tunisia, con i migranti che raccontano di esser stati arrestati dagli agenti della Garde Nationale e poi ceduti ai libici per una cifra che va dai 12 a 90 euro a persona. «Le donne costano di più perché vengono usate come oggetti sessuali». La Stampa ha consultato in anteprima il documento – frutto di un’indagine realizzata da un team di ricercatori internazionali RR, con il sostegno di Asgi, Border Forensics e On Borders – che oggi sarà presentato al Parlamento europeo da un gruppo di parlamentari, tra cui l’italiano Leoluca Orlando (Verdi). «Siamo di fronte a un’attività criminale svolta con la copertura e i fondi dell’Italia e dell’Unione europea», attacca l’ex sindaco di Palermo, che chiede «l’immediata sospensione di questi accordi».
Il report
Secondo gli autori, che lavorano sul campo e che per questo hanno deciso di rimanere anonimi, il rapporto «aggiunge un anello a quanto già conosciuto: la responsabilità degli apparati dello Stato tunisino nella tratta di esseri umani alla frontiera libica». Attraverso i racconti dei migranti, i ricercatori hanno ricostruito quello che sembra essere un sistema strutturato che vede le autorità tunisine impegnate a pattugliare non solo le acque territoriali, ma anche le località della costa più vicine a Lampedusa, tra Susa e Sfax, con l’obiettivo di far sparire dalla circolazione i migranti di origine sub-sahariana, considerati da Saied «una minaccia all’identità arabo-islamica del Paese» e dai governi europei un problema da tenere lontano. I dati delle Ong tunisine dicono che tra il 2023 e il 2024 il governo di Saied ha bloccato 100 mila migranti «e una parte consistente – si legge nel report - è stata vittima di espulsioni verso la Libia e l’Algeria con caratteristiche e logiche che rimangono spesso invisibili».
Le cinque frasi
Il meccanismo descritto si snoda attorno a cinque fasi: la “caccia al nero” e l’arresto, il trasporto verso i centri alla frontiera della Libia, la reclusione, la vendita ai libici e il trasferimento nei centri di detenzione in Libia. Il tutto accompagnato da violenze, torture, stupri e in alcuni casi omicidi. Secondo gli esperti dell’Asgi, l’associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione, le testimonianze evidenziano una serie di violazioni del diritto internazionale, tra cui: crimini contro l’umanità, discriminazione razziale e incitazione all’odio razziale, respingimenti collettivi, riduzione in schiavitù, tortura e trattamenti inumani e degradanti, tratta e violenza di genere.
Alcuni migranti che hanno deciso di testimoniare sono stati intercettati dalla guardia costiera tunisina mentre erano in mare, altri invece sono stati arrestati in casa o sul luogo di lavoro, principalmente negli uliveti delle zone costiere, anche se provvisti di documenti di soggiorno. Perquisiti e spogliati dei loro effetti personali con metodi violenti, sono stati portati in quattro diversi centri di raccolta nei pressi Sfax in attesa di essere caricati sugli autobus in direzione dell’Algeria e soprattutto della Libia. «A bordo – ha rivelato B. A., 41 anni, ivoriano – ci hanno torturato e picchiato. Se hai sete e chiedi, ti picchiano. Ti legano stretto con delle fascette e il sangue non circola più. Non puoi neanche pisciare».
Chi guida i trasferimenti
Stando ai loro racconti, il trasferimento è gestito direttamente dagli agenti della Garde Nationale, che poi li consegnano ai militari che operano nelle basi alla frontiera con la Libia. Dopo una detenzione che può durare fino a un mese, con violenze quotidiane, i migranti hanno raccontato della consegna ai libici attraverso una vera e propria vendita. In cambio di soldi o, a volte, di hashish. Ed è da qui poi che l’incubo prosegue nei centri di detenzione in Libia, dai quali esce solo chi riesce a farsi spedire dai familiari i soldi per il riscatto. «Nel nostro container – la testimonianza di un 22enne – ho visto morire almeno quattro persone. Noi poi dovevamo seppellirli». —
https://www.lastampa.it/esteri/2025/...HA-BH-P2-S1-T1
https://www.msn.com/it-it/notizie/mo...ue/ar-AA1y1IU0
dove vanno a finire? Come ci arrivano li?
Non si capisce nienteOriginariamente Scritto da Lorenzo993non nominare cristo che se ti avesse incontrato avrebbe mandato a mignotte la bibbia e ti avrebbe preso a calci in culo
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