Cronaca e politica estera [Equilibri mondiali] Thread unico.

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  • Ponno
    Socialista col Rolex
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    • Holy See (Vatican City State) [VA]
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    A me il fatto che ora si punti il dito contro "il green" che ha evitato di prosciugare un paio di fiumi invece dell'ostinata decisione lobbyzzata di coltivare mandorle e pistacchi in quantità industriale mi fa volare. La gente negli USA temo abbia un QI sotto i 70 ormai a forza di mangiare e bere mondezza
    Originariamente Scritto da claudio96

    sigpic
    più o meno il triplo

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    • germanomosconi
      Bodyweb Senior
      • Jan 2007
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      • pordenone
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      Originariamente Scritto da fede79 Visualizza Messaggio

      Quando prendi il mutuo per la casa, l’assicurazione “incendio e scoppio” è obbligatoria.
      si dopo che hai fatto il contratto vai alle condizioni e per le case con materiali combustibili ci sono le esclusioni
      Originariamente Scritto da Marco pl
      i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
      Originariamente Scritto da master wallace
      IO? Mai masturbato.
      Originariamente Scritto da master wallace
      Io sono drogato..

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      • Arturo Bandini
        million dollar boy
        • Aug 2003
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        Originariamente Scritto da Ponno Visualizza Messaggio
        A me il fatto che ora si punti il dito contro "il green" che ha evitato di prosciugare un paio di fiumi invece dell'ostinata decisione lobbyzzata di coltivare mandorle e pistacchi in quantità industriale mi fa volare. La gente negli USA temo abbia un QI sotto i 70 ormai a forza di mangiare e bere mondezza
        il qi dovrebbe riflettersi nel pil di una nazione

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        • germanomosconi
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          • Jan 2007
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          • pordenone
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          Originariamente Scritto da Marco pl
          i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
          Originariamente Scritto da master wallace
          IO? Mai masturbato.
          Originariamente Scritto da master wallace
          Io sono drogato..

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          • SimoneBW
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            Pompieri privati. Aspetto con ansia polizia privata. Se sei ricco assoldi Chuck Norris, se sei povero ti spetta il commissario Winchester. E c'è pure chi gli va dietro. Mannaggia tutto. Sembra Cyberpunk 2077.

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            • Sean
              Csar
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              • In piedi tra le rovine
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              Nordio chiede la revoca dell’arresto per l’iraniano Abedini

              «Il ministro Nordio ha depositato alla Corte di Appello di Milano la richiesta di revoca degli arresti per il cittadino iraniano Abedini Najafabadi Mohammad». Lo rende noto il ministero della Giustizia. «In forza dell'articolo 2 del trattato di estradizione tra il governo degli Stati Uniti d'America e il governo della Repubblica italiana - si legge nella nota del ministero - possono dar luogo all'estradizione solo reati punibili secondo le leggi di entrambe le parti contraenti, condizione che, allo stato degli atti, non può ritenersi sussistente. La prima condotta ascritta al cittadino iraniano di "associazione a delinquere per violare l'IEEPA" non trova corrispondenza nelle fattispecie previste e punite dall'ordinamento penale italiano; quanto alla seconda e terza condotta, rispettivamente di "associazione a delinquere per fornire supporto materiale ad una organizzazione terroristica con conseguente morte" e di "fornitura e tentativo di fornitura di sostegno materiale ad una organizzazione terroristica straniera con conseguente morte", nessun elemento risulta ad oggi addotto a fondamento delle accuse rivolte emergendo con certezza unicamente lo svolgimento, attraverso società a lui riconducibili, di attività di produzione e commercio con il proprio Paese di strumenti tecnologici avente potenziali, ma non esclusive, applicazioni militari», conclude la nota.

              Il ministro della Giustizia Nordio ha disposto la scarcerazione immediata per l’uomo detenuto su richiesta degli Stati Uniti: «Non sussistono le condizioni per…
              ...ma di noi
              sopra una sola teca di cristallo
              popoli studiosi scriveranno
              forse, tra mille inverni
              «nessun vincolo univa questi morti
              nella necropoli deserta»

              C. Campo - Moriremo Lontani


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              • Ponno
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                Originariamente Scritto da SimoneBW Visualizza Messaggio

                Pompieri privati. Aspetto con ansia polizia privata. Se sei ricco assoldi Chuck Norris, se sei povero ti spetta il commissario Winchester. E c'è pure chi gli va dietro. Mannaggia tutto. Sembra Cyberpunk 2077.
                Non sembra Cyberpunk, è Cyberpunk 2077 ma senza le brain dance e le cose fighe. È la versione triste di Cyberpunk, dove almeno per due Eddies ti scopav1 la qualsiasi **** androide che volevi. Invece noi ci becchiamo le budrillone della body positivity
                Originariamente Scritto da claudio96

                sigpic
                più o meno il triplo

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                • fede79
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                  Originariamente Scritto da SimoneBW Visualizza Messaggio

                  Pompieri privati. Aspetto con ansia polizia privata. Se sei ricco assoldi Chuck Norris, se sei povero ti spetta il commissario Winchester. E c'è pure chi gli va dietro. Mannaggia tutto. Sembra Cyberpunk 2077.
                  Originariamente Scritto da Ponno Visualizza Messaggio

                  Non sembra Cyberpunk, è Cyberpunk 2077 ma senza le brain dance e le cose fighe. È la versione triste di Cyberpunk, dove almeno per due Eddies ti scopav1 la qualsiasi **** androide che volevi. Invece noi ci becchiamo le budrillone della body positivity
                  Mancano ancora 52 anni, tempo al tempo, ci arriveremo, stiamo solo prendendo le misure.
                  sigpic
                  Free at last, they took your life
                  They could not take your PRIDE

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                  • Sean
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                    Abedini è un uomo libero: domenica mattina ha lasciato il carcere di Opera e ha preso un aereo per Teheran

                    Il trentottenne ingegnere iraniano è stato rilasciato dalla quinta Corte d’Appello di Milano in esecuzione del provvedimento del Guardasigilli.Alla notizia ha sorriso, poi è scoppiato a piangere

                    Solo un sorriso quasi incredulo, e poi giù a piangere. Mohammad Abedini è un uomo libero. Il trentottenne ingegnere iraniano con permesso di soggiorno in Svizzera sino a ottobre 2025, di cui gli Stati Uniti chiedevano l’estradizione per la quale domenica mattina il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha invece comunicato ai giudici milanesi di non ritenere esistenti le condizioni, è stato rilasciato dalla quinta Corte d’Appello di Milano che, appunto in esecuzione del provvedimento del Guardasigilli sul quale per legge l’autorità giudiziaria non ha alcun margine di valutazione, ha revocato la custodia cautelare di Abedini: un dietro-front nel giro di tre settimane senza che giuridicamente sia mutato nulla, visto che era stato lo stesso ministro Nordio a invece sollecitare la custodia cautelare di Abedini il 20 dicembre, all’indomani dell’immotivato arresto a Teheran della giornalista italiana Cecilia Sala tre giorni dopo l’arresto il 16 dicembre dell’iraniano all’aeroporto di Malpensa su mandato d’arresto internazionale spiccato il 13 dicembre dagli Stati Uniti.​

                    Abedini è stato dunque rimesso in libertà, intorno alle 9 di domenica mattina, dal carcere di Opera, dove era detenuto dopo una iniziale collocazione a Busto Arsizio e un brevissimo trasferimento in Calabria nel carcere di Rossano prima del ritorno appunto a Milano a Opera. E adesso è totalmente libero. Una volta uscito dal carcere, avrebbe potuto decidere di restare in Italia, o di andare in Svizzera, dove era diretto quando fu fermato a Malpensa proveniente da Istanbul. Ha scelto invece, insieme alla rappresentanza diplomatica del sui Parse, di imbarcarsi subito su un aereo diretto a Teheran. E infatti la magistratura iraniana ha rilasciato un comunicato annunciando il «prossimo» rientro: «Grazie al monitoraggio del Ministero degli Affari Esteri della Repubblica Islamica dell'Iran e ai negoziati tra i servizi di intelligence della Repubblica Islamica dell'Iran e i servizi di intelligence italiani, il problema è stato risolto e ha portato al suo rilascio e al suo ritorno», ha annunciato Mizan Online, l'ufficio stampa della magistratura iraniana.​

                    ...ma di noi
                    sopra una sola teca di cristallo
                    popoli studiosi scriveranno
                    forse, tra mille inverni
                    «nessun vincolo univa questi morti
                    nella necropoli deserta»

                    C. Campo - Moriremo Lontani


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                    • Sergio
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                      Originariamente Scritto da Ponno Visualizza Messaggio
                      A me il fatto che ora si punti il dito contro "il green" che ha evitato di prosciugare un paio di fiumi invece dell'ostinata decisione lobbyzzata di coltivare mandorle e pistacchi in quantità industriale mi fa volare. La gente negli USA temo abbia un QI sotto i 70 ormai a forza di mangiare e bere mondezza
                      Questo è dovuto alla polarizzazione dell'informazione, tutto è sinistra o destra, politicizzato. In Italia però lo è poco meno.



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                      • The_machine
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                        Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                        Abedini è un uomo libero: domenica mattina ha lasciato il carcere di Opera e ha preso un aereo per Teheran


                        https://milano.corriere.it/notizie/c...tml?refresh_ce
                        Praticamente lo hanno fatto in modo "asincrono" (una settimana scarsa) così che non sembrasse palesemente uno scambio.

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                        • Sean
                          Csar
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                          Incendi a Los Angeles, l'attore di Milano Alessandro Nori: «Come in un film, la mia casa è distrutta e ho perso tutto. Ora ho solo due paia di pantaloni e tre camicie»

                          L'attore, regista e produttore di Senago trasferitosi a Los Angeles 15 anni fa: «Siamo scappati alle due di notte, scenario distopico. Sto bene ma abbiamo perso i ricordi di una vita. Alcune cose sono vive, quando muoiono è un lutto»

                          «Per prima cosa è arrivato il vento. Poi abbiamo sentito il fumo. Alle due del pomeriggio abbiamo visto le fiamme avvicinarsi sulla collina, sempre di più, alle sei è saltata la corrente, alle nove di sera abbiamo sentito in radio l’ordine di evacuazione per i comuni vicini. Alle due di notte siamo scappati anche noi. Poi è arrivato il fuoco». Gli sembrava quasi la sceneggiatura di uno dei suoi film ma era la realtà. Alessandro Nori, 37enne attore e regista di Senago da quindici anni trasferitosi a Los Angeles per inseguire il suo sogno hollywoodiano, ha la voce rotta. Risponde da Alhambra, otto miglia dalla Downtown di L.A, dove si è rifugiato dopo che i roghi californiani degli ultimi giorni, oltre a causare almeno 11 vittime, hanno ridotto in cenere il suo quartiere e la sua casa, al pari di quella di star come Paris Hilton e Anthony Hopkins. «Ma ancora non realizzo. Ogni tanto chiudo gli occhi e penso che casa mia sia ancora al suo posto».​

                          Come sta?
                          «Non so ancora dirlo. Alterno momenti di ottimismo ad altri di sconforto. Fisicamente sto bene, però…»

                          Però?
                          «Ho perso tutto, abbiamo perso tutto. La nostra casa, la nostra quotidianità, i ricordi e i sacrifici di una vita. Mi sembra irreale. È uno scenario distopico, apocalittico».

                          Cosa è successo?
                          «Abito - per meglio dire abitavo – ad Altadena, a Nord-est di Los Angeles, verso l’interno, nella casa del mio compagno Aaron. Martedì pomeriggio abbiamo iniziato a vedere il fuoco avvicinarsi sempre di più, abbiamo capito che dovevamo preoccuparci. La sera abbiamo riempito due valigie alla rinfusa, alle due di notte siamo scappati. Con noi c’era anche la nonna di Aaron, una signora di 92 anni che può muoversi soltanto in sedia a rotelle».

                          Dove siete andati?
                          «Siamo stati ospitati da alcuni cugini. Di notte non riuscendo a dormire siamo tornati per controllare. Non c’era più niente, le fiamme avevano divorato la casa. Tutto il quartiere era distrutto, eppure alcuni edifici si sono inspiegabilmente salvati. Quella dei nostri vicini, ad esempio. Nel giardino ci sono gli alberi ancora in fiore. Da noi invece soltanto cenere. Altadena praticamente non c’è più. Persino i pompieri erano sconvolti».

                          Cosa vi hanno detto?
                          «La maggior parte delle abitazioni non hanno nemmeno provato a salvarle, soltanto quelle con piccoli fuochi. Come in guerra con i feriti incurabili. Gli idranti erano a secco, avevano solamente l’acqua delle loro manichette. I rabbocchi erano impossibili».

                          Sta bene, ed è quanto di più conta.
                          «Certo, ma la gente sta vivendo un dramma. Non stanno bruciando le ville milionarie dei vip, ci sono città intere di sfollati che non hanno più niente, i miei unici averi sono due paia pantaloni e tre camicie. La gente dice che sono soltanto cose, ma non è così. Ci sono investimenti, ci sono i ricordi di una vita che non ti ridarà mai indietro nessuno».

                          Quali ricordi?
                          «I miei primi copioni della scuola di recitazione, tutte le testimonianze degli ultimi 15 anni. Penso al mio compagno, che in questa casa ci è cresciuto. Ogni tanto gli vengono dei flash, si ricorda qualcosa a cui teneva. Quel mobiletto tramandato da generazioni, le foto da bambino, quelle del papà che non c’è più. Alcune cose sono vive. E quando muoiono è un lutto»

                          Che farà adesso?
                          «Non lo so, il focus cambia ogni giorno. All’inizio era rimanere vivi, poi, procurarsi da mangiare e da bere, adesso dobbiamo cercare una nuova sistemazione. Ma non è facile, le case sono praticamente finite. Molte sono bruciate e ci sono migliaia di sfollati. L’offerta è precipitata e la domanda salita a dismisura. Una sola cosa mi conforta».

                          Quale?
                          «L’umanità della gente, la solidarietà che la comunità ha manifestato in questo dramma. Tutti aiutano tutti. Forse è questo il vero sogno americano».

                          https://milano.corriere.it/notizie/c...tml?refresh_ce
                          ...ma di noi
                          sopra una sola teca di cristallo
                          popoli studiosi scriveranno
                          forse, tra mille inverni
                          «nessun vincolo univa questi morti
                          nella necropoli deserta»

                          C. Campo - Moriremo Lontani


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                          • Sean
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                            Non è molto difficile mettersi nei panni della gente che sta subendo il devastante incendio in atto...perchè basta che ciascuno pensi a casa propria, a tutto quello che contiene e che un attimo dopo non c'è più...

                            E' gravemente minacciata anche la fu villa di Thomas Mann, la sua abitazione del periodo californiano e dove scrisse il Doctor Faustus. La conta reale delle vittime, delle perdite materiali e non la si potrà fare solo alla fine...mentre è già chiaro che le polemiche dureranno più dell'incendio, molto a lungo.
                            ...ma di noi
                            sopra una sola teca di cristallo
                            popoli studiosi scriveranno
                            forse, tra mille inverni
                            «nessun vincolo univa questi morti
                            nella necropoli deserta»

                            C. Campo - Moriremo Lontani


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                              Originariamente Scritto da fede79 Visualizza Messaggio



                              Mancano ancora 52 anni, tempo al tempo, ci arriveremo, stiamo solo prendendo le misure.
                              Potrei non arrivarci e forse non sarebbe male.

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                                A Los Angeles lotta contro il vento per fermare le fiamme. E Trump attacca le autorità

                                «Assalto» aereo dei pompieri, il timore che il tempo peggiori. Il governatore sotto accusa

                                «Combatteremo sugli oceani, combatteremo con crescente fiducia e crescente forza nell’aria»: ieri notte e l’altroieri notte i pompieri — aiutati da colleghi di tutto l’Ovest americano, del Canada e del Messico, dalla Guardia Nazionale e da tantissimi volontari — hanno dato vita a un impressionante assalto aereo, «epico» l’ha definito il Los Angeles Times, che avrebbe reso orgoglioso il Winston Churchill del discorso del maggio 1940, quello del «non ci arrenderemo mai». La resa alle fiamme che devastano la città vorrebbe dire, semplicemente, che dal «peggior disastro di sempre» (definizione del governatore Gavin Newsom) si passerebbe alla fine di Los Angeles.

                                Un rosa irreale

                                I pompieri hanno scaricato tonnellate di ritardanti (che hanno colorato di rosa le macerie carbonizzate, una visione irreale da aggiungere alle tante di questi giorni) e acqua sui fuochi, finalmente liberi dai droni amatoriali mandati follemente a girare video per TikTok e YouTube (il vicedirettore del Fbi, furibondo, ha diffuso un video nel quale ha confermato che i responsabili andranno in carcere) e che almeno in un caso hanno avuto una collisione in volo con i soccorritori e ne hanno rischiate altre.
                                Un cambio di direzione del vento, nella notte di venerdì, aveva spinto l’incendio a nord e a est attraverso le montagne di Santa Monica, costringendo all’evacuazione di Brentwood e delle colline di Encino e Tarzana, facendo tremare tutta la città, con più di 10.000 strutture distrutte e almeno 24 morti (ma i dispersi sono molti di più).

                                ​ Due notti e due giorni di impegno sovrumano — buona parte dei soccorritori finisce il turno di dodici ore, mangia qualcosa, dorme qualche ora poi torna al lavoro — non cambiano il rischio molto concreto, uscito dalle previsioni del tempo, secondo le quali questa mattina (ora italiana) potrebbero tornare i venti fortissimi che abbinati all’aria secchissima hanno cominciato martedì scorso l’opera di devastazione tuttora in corso.
                                «La durata generale di questo cambiamento non pare uno sviluppo positivo», ha affermato la meteorologa del National Weather Service Rose Schoenfeld in quello che è senza dubbio l’understatement più grande della settimana.

                                Se le previsioni si rivelassero infatti corrette, le conseguenze sarebbero difficili da quantificare (giovedì potrebbe piovere, ma sarebbe comunque troppo tardi). Se invece i soccorsi potessero continuare come nel weekend appena concluso, sarebbe possibile ipotizzare l’inizio della fine — ci vorrebbe almeno un’altra settimana — del disastro. E cominciare finalmente la conta dei morti, e dei danni.

                                Duello sui social

                                Ci sarà tempo per un’inchiesta che appare ormai inevitabile, ma la politica americana mediatizzata che i social media hanno trasformato in duello rusticano a suon di tweet e video virali non aspetta. Donald Trump, atteso da una difficoltosa conferma davanti al Senato (dove ha una maggioranza di tre voti) di alcune delle sue nomine più avventurose per ruoli chiave nell’amministrazione che tra una settimana prenderà il potere, ha continuato a martellare sull’argomento preferito suo e della destra Usa: la cultura progressista incarnata dalla California e dai suoi leader, Newsom e la sindaca di Los Angeles Karen Bass, 71enne che (52 anni fa, peraltro) andò a Cuba con la brigada Venceremos di giovani castristi americani.
                                «Gli incendi stanno ancora divampando a Los Angeles — ha scritto Trump sul suo social Truth —. I politici incompetenti non hanno idea di come spegnerli. Migliaia di magnifiche case sono andate perdute e molte altre andranno perdute presto. Non riescono proprio a spegnere gli incendi. Che problema hanno? ».

                                Attacco che si aggiunge a quello di alcuni giorni fa, quando aveva criticato il governatore Newsom per essersi rifiutato di firmare la «dichiarazione di ripristino delle acque presentatagli che avrebbe consentito di utilizzare milioni di galloni d’acqua» per spegnere gli incendi, dichiarazione che però nessuno sembra aver trovato da nessuna parte (neanche la Bbc che si ostina a fare fact-checking a Trump — in America si sono arresi — c’è riuscita).

                                Terremoto politico

                                La dichiarazione fantasma? L’importante è fare caciara, ricetta brevettata in un clima imbruttito, con la capa dei pompieri — anche lei duramente attaccata dal popolo trumpiano per dichiarazioni favorevoli alla cultura del «Dei», cioè delle regole di gestione volte a amplificare il ruolo delle minoranze — che attacca la sindaca in modo irrituale, specialmente alla luce degli interventi di emergenza ancora in corso.

                                Per le rese dei conti ci sarà tempo: intanto però colpisce il cambiamento di clima politico nel quale Newsom appare isolato — il partito democratico pare aver commissionato riservatissimi sondaggi-lampo dai risultati non entusiasmanti. E quella che da una generazione è una roccaforte democratica, la California, potrebbe in realtà avere una maggioranza meno solida di quanto si pensa. Se alle presidenziali del 2028 diventasse repubblicana (lo era ai tempi di Reagan) darebbe alla destra una maggioranza permanente, sgravando i più piccoli sette «Stati in bilico» dal ruolo di tradizionali arbitri (in novembre, la californiana Kamala Harris non ne aveva vinto neanche uno).


                                ...ma di noi
                                sopra una sola teca di cristallo
                                popoli studiosi scriveranno
                                forse, tra mille inverni
                                «nessun vincolo univa questi morti
                                nella necropoli deserta»

                                C. Campo - Moriremo Lontani


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