Cronaca e politica estera [Equilibri mondiali] Thread unico.

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    Trump: “Putin vuole incontrarmi, stiamo organizzando”

    Donald Trump ha detto che un incontro con il presidente russo Vladimir Putin è in via di definizione. Nel corso di un evento con i governatori repubblicani a Mar-a-Lago, secondo quanto riferito dai media americani, il presidente Usa eletto ha detto che lo zar "vuole incontrarmi" e "stiamo organizzando" un incontro. Trump non è sceso nei dettagli, ma ha aperto alla possibilità che un incontro si verifichi dopo il suo insediamento. "Il presidente Putin vuole vedermi. Lo ha detto anche pubblicamente e dobbiamo mettere fine a quella guerra, che è un pasticcio sanguinoso".

    Repubblica
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    C. Campo - Moriremo Lontani


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      Perché è così difficile fermare gli incendi a Los Angeles

      La«stagione degli incendi», ormai pressoché infinita, l'assenza di acqua a Los Angeles (dove gli idranti sono a secco), la struttura stessa delle case americane: quali sono le ragioni per cui i roghi che stanno devastando la California sono così difficili da contenere, e da spegnere

      La parola più temuta è «ember», che in inglese indica i tizzoni di brace volanti. Trasportati dal vento, possono arrivare anche a tre chilometri di distanza. Secondo uno studio dell’Insurance Institute for Business & Home Safety (Ibhs) americano, il 90% delle case e degli edifici bruciano a causa di questi frammenti ardenti che volano.

      È per questo che gli incendi della California scoppiano quando soffiano i venti di Sant’Ana provenienti da Nevada e Utah, dalle montagne verso le zone più abitate. Come in questi giorni, quando hanno raggiunto i 130 chilometri orari.

      ​ «Se qualcuno lascia una finestra aperta, una sola di quelle braci (ne basta una) può finire su un telo. Oppure può bruciare la zanzariera della porta. Oppure i mobili del patio. E poi c’è un incendio esterno, con un’enorme quantità di calore che si sprigiona da questa casa. A quel punto le due case vicine diventeranno un problema. Poi le tre case di fronte diventeranno un problema. Che si alimenta da solo e diventa sempre più grande» ha spiegato un vigile del fuoco californiano al National Geographic.

      Si sono diffusi così i sei incendi che stanno assediando Los Angeles: il più grande di sempre a Pacific Palisades, una delle zone più ricche e belle della città, tra Malibu e Santa Monica; quello sulle colline che sovrastano Hollywood Boulevard e la sua Walk of Fame; un altro a est a di Eaton (vicino a Pasadena) e poi quelli di Hurst, Lidia e Woodley.

      Nel complesso hanno ucciso finora 5 persone, costringendone oltre 100 mila a lasciare le loro case e lasciandone almeno 250 mila senza energia elettrica. Hanno bruciato un’area di 108 chilometri quadrati (quasi come l’intera città di San Francisco) e distrutto migliaia di edifici. Ma se gli incendi californiani diventano sempre più potenti e pericolosi, trasformando un paradiso americano in un vero e proprio inferno, è dovuto a una serie di concause: generali (come i cambiamenti climatici) e specifiche della California e delle sue contraddizioni.

      La California è sempre più «insostenibile»

      È lo Stato che — complice la sua Hollywood — incarna di più il sogno americano. La frontiera dell’Ovest diventata paradiso in terra, con il suo clima mite (nel centro e sud dello Stato), i paesaggi meravigliosi, la ricchezza. Attrattive che hanno reso la California lo Stato più popoloso degli Usa, ma anche quello più insostenibile.

      Dal punto di vista sociale, prima di tutto: il prezzo delle case ormai è così alto che ampie fasce della classe media sono costrette a lasciare lo Stato e c’è un numero altissimo di senzatetto, anche tra le persone che lavorano: circa un quarto di tutti gli americani senza casa vive in California.

      Le case che sono bruciate in questi giorni a Pacific Palisades costavano ognuna svariati milioni di dollari: il valore medio di un’abitazione nella zona è di 3,5 milioni di dollari. La richiesta immobiliare ha portato anche a una maggiore urbanizzazione e alla diffusione di abitazioni in zone a rischio incendio, aumentando la probabilità di innescare roghi.

      Le infrastrutture energetiche inoltre sono manutenute male: molti incendi iniziano quando i venti abbattono pali della luce, creando scintille che innescano i roghi.

      Gli idranti a secco di Los Angeles: manca l'acqua

      A tutto questo si aggiunge l’insostenibilità di Los Angeles: la città praticamente non ha acqua.

      Il 10% delle sue forniture idriche arrivano dalla falda locale, un altro 2% è acqua purificata e riciclata dagli scarichi delle acque bianche cittadine.

      L’88% dell’acqua però viene portata da lontano: attraverso l’acquedotto del fiume Colorado, lungo 390 chilometri (inizia al confine con l‘Arizona), e dalla Valle di Owens, al Confine del Nevada, che a causa del prelievo di acqua, all’inizio del 900 è stata trasformata da una fertile zona agricola in un deserto. È anche per questo che nei giorni scorsi, quando i vigili del fuoco hanno pompato acqua dal sistema idrico cittadino per spegnere gli incendi, molti idranti sono rimasti a secco. Il Dipartimento dell’Acqua e dell’Energia di Los Angeles ha attinto agli acquedotti e alle falde acquifere nel sistema, ma la domanda è stata così alta che non è bastata a riempire tre serbatoi da 3,7 milioni di litri nelle colline di Pacific Palisades che aiutano a pressurizzare gli idranti del quartiere.

      La mancanza d’acqua ha dato subito adito a polemiche politiche e il presidente eletto Donald Trump ha accusato la sindaca di Los Angeles Karen Bass e il governatore della California Gavin Newsom di non distribuire abbastanza acqua alle aziende agricole e alle città per proteggere le specie animali in pericolo, in particolare una di pesci che vive nei bacini della California del Nord. Ma in realtà è il contrario: è Los Angeles a essere insostenibile e non avere le risorse idriche necessarie a rifornire la sua popolazione.

      Il problema delle case americane

      Gli incendi si propagano molto facilmente anche a causa della struttura urbanistica di Los Angeles. Ancora una volta, è ciò che la rende un paradiso a farla diventare un inferno: le case di legno unifamiliari circondate da giardini di cui è fatta quasi interamente la città.

      Sono bellissime da viverci e insieme estremamente vulnerabili al fuoco.

      Il National Geographic racconta un esperimento che mostra come le tipiche case californiane si incendiano facilmente. L’Ibhs, Istituto di Assicurazione per la Sicurezza delle Aziende e delle Case, ha costruito un edificio a due facce, uno con i materiali tipici di Los Angeles e molte altre città americane (rivestimento in legno, grondaie in vinile, finestre a un solo pannello, giardini con aiuole ricoperte di pacciame), l’altro con materiali resistenti al fuoco (copertura di cemento, grondaie in metallo, finestre a doppio vetro, un’area ricoperta di ghiaia intorno alle parete). Poi lo ha dato alle fiamme: «I risultati sono stati sorprendenti: In 10 minuti il lato tradizionale della casa ha preso fuoco. Il lato resistente al fuoco non ha fatto scintille» scrive il National Geographic.

      I costi per la comunità

      Secondo le stime di AccuWeather, gli incendi di Los Angeles hanno causato danni e perdite economiche per 52-57 miliardi di dollari. Secondo J.P. Morgan Insurance le assicurazioni dovrebbero coprire almeno 10 miliardi di dollari di danni. Ma in California sta diventando sempre più difficile assicurarsi contro le catastrofi naturali portate dai cambiamenti climatici. A Marzo State Farm, la maggiore società assicuratrice di case dello Stato, ha annunciato che avrebbe tagliato circa 72 mila polizze su immobili considerati troppo a rischio, il 2% di tutte le sue polizze in California, perché sono diventate troppo costose per la compagnia.

      È un fenomeno sempre più diffuso, proprio a causa dei cambiamenti climatici e proprio quando i cittadini hanno più bisogno delle assicurazioni. Solo nel 2024 uragani, tempeste, inondazioni e altri disastri naturali hanno causato 140 miliardi di dollari di «perdite assicurate» (cioè coperte dalle assicurazioni) nel 2024 a livello globale, in aumento rispetto al 2023). Tali importi superano di gran lunga le medie, al netto dell’inflazione, degli ultimi 10 e 30 anni. Quest'anno è stato il terzo più costoso per le assicurazioni dal 1980. Le perdite totali dovute a catastrofi naturali, comprese quelle non coperte da assicurazione, sono state di 320 miliardi di dollari nel 2024 (In Europa, lo scorso anno le catastrofi naturali hanno distrutto beni per un valore di 31 miliardi di dollari, di cui 14 miliardi assicurati).

      L'incendio di Los Angeles è solo l'ultimo esempio di una tendenza sempre più preoccupante, che ci obbliga a trovare in fretta forme di adattamento: i cambiamenti climatici rendono sempre più insostenibili i nostri attuali modelli di sviluppo. Molti leader mondiali, dall'Europa agli Stati Uniti, stanno facendo marcia indietro sulle politiche di mitigazione climatiche perché sono costose per i cittadini. È vero. Ma anche non fare niente sta diventando sempre più costoso. Troppo costoso.

      ​CorSera

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        California, disastro annunciato. Le autorità: “Non sappiamo neanche quanti sono i morti”

        Los Angeles alle prese con il più grave disastro della sua storia e gli incendi non si fermano. Biden annulla il viaggio in Italia, vertice alla Casa Bianca

        Los Angeles alle prese con il più grave disastro della sua storia e gli incendi non si fermano. Biden annulla il viaggio in Italia, vertice alla Casa Bianca
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        • Ponno
          Socialista col Rolex
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          Ci facciamo comandare da gente che vive in baracche di carta pesta, e che ha svuotato un fiume intero per avere Hollywood e la California ricca (con più senza tetto che mezza Europa combinata).
          Che pena.
          Originariamente Scritto da claudio96

          sigpic
          più o meno il triplo

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          • SimoneBW
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            Originariamente Scritto da Ponno Visualizza Messaggio
            Ci facciamo comandare da gente che vive in baracche di carta pesta, e che ha svuotato un fiume intero per avere Hollywood e la California ricca (con più senza tetto che mezza Europa combinata).
            Che pena.
            "Perché allora non emigri in Russia?" cit.

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            • fede79
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              Originariamente Scritto da SimoneBW Visualizza Messaggio

              "Perché allora non emigri in Russia?" cit.
              A Roma la chiamano "cojonella".
              sigpic
              Free at last, they took your life
              They could not take your PRIDE

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              • M K K
                finte ferie user
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                In condizioni simili anche la classica casa italiana in laterizio accuserebbe danni strutturali fatali , partendo dal tetto che brucerebbe totalmente passando per danni al CA e calcestruzzo, poi come sempre negli incendi quello che non distruggere il,fuoco lo fa l acqua.
                non rimarrebbe un mucchio di cenere ma molto probabilmente si avrebbe un edificio inagibile da demolire o risanare con costi ovviamente maggiori che ricostruzione da zero a casa in legno stile usa.
                Ogni mio intervento e' da considerarsi di stampo satirico e ironico ,cosi come ogni riferimento alla mia e altrui persone e' da intendersi come mai realmente accaduto e di pura fantasia. In nessun caso , il contenuto dei miei interventi su questo forum e' atto all' offesa , denigrazione o all odio verso persone o idee.
                Originariamente Scritto da Bob Terwilliger
                Di solito i buoni propositi di contenersi si sfasciano contro la dura realtà dell'alcolismo.

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                • Sean
                  Csar
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                  Ristoratore italiano a Los Angeles, città nel panico, scene da apocalisse

                  "Tutta la città è nel panico, in certi punti sembra l'apocalisse". È quanto racconta a LaPresse il ristoratore italiano Vincenzo Porcu, titolare di Carasau Restaurant e Carasau bar a Los Angeles. "L'incendio in questi giorni ha bruciato le colline di Palisades, Malibu, Hollywood, Studio City e Pasadena e continua ad avanzare", aggiunge, "le fiamme sono sempre alte e i pompieri sono in crisi perchè non hanno molti mezzi per combattere questo fuoco". Porcu, originario della Sardegna e da 25 anni negli Stati Uniti, non ha subito danni: "Io sto bene, ma ci sono tantissime case e attività bruciate. Conosco persone che hanno perso tutto: la casa, i documenti, i ricordi".

                  Wsj, incendio LA il più costoso della storia,50mld dollari
                  Gli incendi che stanno devastando l'area a nordovest di Los Angeles potrebbero essere i più costosi della storia. Lo sostiene il Wall Street Journal, che cita un'analisi di JP Morgan, secondo la quale i danni e le perdite economiche potrebbero ammontare alla fine a circa 50 miliardi di dollari, più del doppio delle stime fatte negli ultimi due giorni. Il grande incendio del 2018 che devastò ancora la California, a nord, il cosiddetto Camp Fire, aveva prodotto danni per 12,5 miliardi.


                  ​Repubblica
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                    Le polemiche e la rabbia

                    E, come sempre, insieme ai disastri arrivano le polemiche. Con le
                    condizioni di siccità di quest'anno e le previsioni di forti venti, la comunità
                    di Pacific Palisades aveva chiesto un piano di protezione dagli incendi che però non è mai arrivato. In più nelle prime 24 ore dell'emergenza la sindaca Karen Bass era in Ghana per partecipare all'insediamento del presidente John Dramani Mahama.

                    E, nonostante sia tornata in tutta fretta, ha dovuto subire dure contestazioni. Il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, ha accusato sia lei che il governatore della California, Gavin Newsom, di essere due incompetenti: «Il fuoco si sta diffondendo rapidamente da tre giorni - ZERO CONTENIMENTO», ha scritto sul social Truth. «E l'Ente federale per la gestione delle emergenze non ha soldi, tutto dilapidato sulla Nuova Truffa Green!». Secondo Trump, Newsom (prontamente ribattezzato Newscum: scum in inglese significa feccia), dovrebbe dimettersi.

                    Molto duro l'attore James Woods, tre Emmy e un Golden Globe in carriera, una delle star che ha visto la sua abitazione bruciare: «Sono bastate poche ore perché l'inettitudine di Gavin Newsom e Karen Bass rendesse Pacific Palisades una terra bruciata. Ricostruire sarà un compito gargantuesco. Il primo passo necessario deve essere il ritiro di questi due inutili politicanti» ha scritto su X.

                    Nella notte si è sviluppato un quinto incendio. Già bruciati 117 chilometri quadrati, oltre 180 mila le persone evacuate, danni per 150 miliardi di dollari. Trump attacca il governatore Newsom: «Deve dimettersi». In cenere anche la casa di Mel Gibson:«Potrei metterla in un'urna»
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                    • Arturo Bandini
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                      Originariamente Scritto da M K K Visualizza Messaggio
                      In condizioni simili anche la classica casa italiana in laterizio accuserebbe danni strutturali fatali , partendo dal tetto che brucerebbe totalmente passando per danni al CA e calcestruzzo, poi come sempre negli incendi quello che non distruggere il,fuoco lo fa l acqua.
                      non rimarrebbe un mucchio di cenere ma molto probabilmente si avrebbe un edificio inagibile da demolire o risanare con costi ovviamente maggiori che ricostruzione da zero a casa in legno stile usa.
                      qualche incendio l'ho visto al mio paese, e ogni volta si trattava di oliveti o boschi, ma appena incontra una strada asfaltata, questo basta a non farlo passare dall'altra parte. Mi fa specie vedere che ciò che ha bruciato lì non sono aree aperte ma isolati circondati da un reticolato di strade. Ho letto che è successo per i forti venti che portavano tizzoni ardenti in giro e appena uno di questi si posava su una casa (di legno) bastava questo. Io penso che se trovava una casa di cemento non sarebbe accaduto

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                      • Arturo Bandini
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                        la capa lesbica dei vigili del fuoco di los angeles illustra la sua priorità: rendere il dipartimento più inclusivo

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                        • Arturo Bandini
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                          io corpo dirigente dei vvff di LA, 5 lesbiche obese. Niente contro le lesbiche, ma se le scegli solo per questa qualità magari fanno disastri

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                            Csar
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                            L'orientamento sessuale, in un ambito lavoratorivo o di qualunque altro genere, dovrebbe restare fuori, non se ne dovrebbe nemmeno discutere, neanche chiedersi "chi ho davanti" riguardo a quei risvolti ma assumere le persone in virtù delle capacità ed attitudini e preparazioni per un dato compito.

                            Qualunque norma che imponga l'assunzione di un individuo perchè occorre mettere dentro degli omosessuali o degli alieni è una boiata.

                            La California comunque è un postribolo.
                            ...ma di noi
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                            popoli studiosi scriveranno
                            forse, tra mille inverni
                            «nessun vincolo univa questi morti
                            nella necropoli deserta»

                            C. Campo - Moriremo Lontani


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                                Incendi di Los Angeles: l'ultima beffa crudele delle assicurazioni Usa

                                Molti dei danni causati dagli incendi non saranno ripagati: le compagnie assicurative avevano già deciso di non rinnovare le polizze delle proprietà nelle zone più a rischio. Le due versioni della polemica di Los Angeles

                                di Federico Rampini

                                Non si è ancora spenta l’eco del gesto omicida di Luigi Mangione, il giovane che ha assassinato il chief executive di un’assicurazione sanitaria, ed ecco che il ruolo delle compagnie assicurative si affaccia di colpo in un’altra tragedia: gli incendi che devastano Los Angeles.

                                Continua a salire il bilancio dei morti (mentre scrivo sono una decina), ma anche per tanti sopravvissuti il danno è enorme, tante case sono già andate distrutte. Le stime, provvisorie, parlano di decine di migliaia di abitazioni carbonizzate o gravemente danneggiate, con una perdita di ricchezza che al momento avrebbe già raggiunto i 50 miliardi di dollari.

                                Per una volta questa sembra essere una tragedia che non guarda in faccia a nessuno, le fiamme hanno bruciato anche le case dei ricchi e delle celebrity hollywoodiane. Per i meno opulenti fra loro, allo choc della perdita può aggiungersi una beffa: la mancanza di ogni copertura assicurativa.

                                Da tempo diverse compagnie si stanno ritirando dal mercato delle polizze-casa in California, si rifiutano di assicurare i proprietari delle abitazioni contro gli incendi e altri danni. Un esempio: State Farm, una delle compagnie più grosse, negli ultimi anni ha rifiutato di rinnovare trentamila contratti assicurativi in California; in particolare ha abbandonato il 70% dei suoi clienti nel quartiere di Pacific Palisades, uno dei più devastati dall’incendio attuale di Los Angeles. Alle vite perdute, ai traumi emotivi, ai danni economici già enormi, si può aggiungere questa constatazione, che le assicurazioni non pagano molti di quei danni perché se ne sono andate da quel mercato.

                                La fuga delle compagnie assicurative dal business residenziale in California si è accelerata dopo gli incendi del 2017 e 2018, nonostante che nel frattempo i premi – cioè le tariffe pagate dai clienti – abbiano continuato a rincarare. La California è il quarto Stato più costoso negli Usa, per chi voglia assicurare la propria casa.

                                Ai margini della tragedia di Los Angeles monta già un’altra polemica (oltre a tutte le controversie sulle cause degli incendi, l’inadeguatezza della prevenzione e dei soccorsi) sul business assicurativo. Anche in questo caso si oppongono due versioni. Da sinistra si punta il dito contro la rapacità del capitalismo assicurativo, che pretende di selezionare solo clienti a basso rischio, scartando chi ha più bisogno di protezione. Da destra si accusa lo Stato della California di avere gravato le compagnie con oneri e regolamentazioni così pesanti da provocare la loro fuga.

                                Parlare di un «mercato» non ha molto senso, vista la giungla di norme che condizionano questo settore: un po’ come accade per le utility elettriche, altro grande imputato in questa tragedia. Le compagnie assicurative, malgrado i rincari degli ultimi anni, sostengono di non poter adeguare le proprie tariffe all’entità dei rischi californiani, e quindi molte di loro fuggono da questo Stato.

                                In certi casi estremi, all’assenza di una copertura assicurativa può porre rimedio l’intervento pubblico, locale o federale, rimborsando i danni anche a chi è sprovvisto di polizza. E questo sarà uno dei prossimi terreni di scontro fra il governatore democratico della California, Gavin Newsom, e il 47esimo presidente degli Stati Uniti il cui insediamento alla Casa Bianca è in calendario fra dieci giorni. Lo choc delle immagini di Los Angeles si propaga in tutta l’America e la tentazione di farne un “uso politico” è già ora irresistibile.

                                ​CorSera
                                ...ma di noi
                                sopra una sola teca di cristallo
                                popoli studiosi scriveranno
                                forse, tra mille inverni
                                «nessun vincolo univa questi morti
                                nella necropoli deserta»

                                C. Campo - Moriremo Lontani


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                                • Sergio
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                                  Welcome to USA, un classico.
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