Cronaca e politica estera [Equilibri mondiali] Thread unico.

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    Allora modifichiamo la domanda: "in un mondo ideale cosa ci sarebbe al posto della democrazia rappresentativa?"
    L'Oligarchia aristocratica della Repubblica di Platone.
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      Allora modifichiamo la domanda: "in un mondo ideale cosa ci sarebbe al posto della democrazia rappresentativa?"
      Dire "mondo ideale" in sè ha poco significato. Le forme di governo sono espressione della età che vive un dato mondo e dei principi che lo informano, per cui se anche si volesse tornare ad un governo "dei migliori", come lo intendevano gli Antichi, o alla stessa maniera alla primissima forma di governo che ha plasmato l'occidente e tutte le grandi civiltà, ovvero la monarchia (spesso affiancata dagli "aristoi", cioè appunto dai "migliori"), tutto ciò risulterebbe impossibile mancando completamente le precondizioni: il non riconoscere più nessun principio superiore e la conseguente degenerescenza del materiale umano.

      La democrazia illuministicamente intesa è l'espressione del cosiddetto terzo stato, cioè della casta dei mercanti e dei borghesi: da qui sono venuti in primo piano gli anti principi della quantità sulla qualità; della massificazione dell'individuo, della sovranità dei domini economici su quelli politici, della "civiltà" del "progresso", cioè del divenire, su quella dell'Essere, della idolatria dei mezzi sul governo dei fini, e dunque l'idea di Stato non come l'ente che per l'appunto "sta" ed "è", rappresentazione immanente del suo diretto corrispettivo "trascendente", cioè ente ordinatore, ontologico che si fa deontologico, ovvero normativo, sopraggiungendo in suo luogo uno "stato" la cui funzione è solo quella amministrativa contrattualistica, "gestionale", su di un piano solo orizzontale, senza più alcuna funzione "anagogica", levatrice ed elevatrice per l'individuo e la corrispondente società.

      Il punto vero è che nemmeno la democrazia illuministicamente intesa è lo sbocco finale di questo processo di "caduta" e di inversione: difatti abbiamo assistito alla ennesima rottura di livello, con la disgregazione anche della "società borghese" e dei suoi "valori", per cui c'è da attendersi, in senso regressivo, altre e peggiori trasformazioni.

      In questo senso non so se l'emergere di figure come Musk possono significare il preannunzio di un addivenire di una sorta di "tirannide" delle oligarchie monopolistiche, all'interno di una cornice "democratica" completamente svuotata di ogni residuale significato, ma il processo di inversione non è certo concluso, risultando impossibile ogni sua rettificazione, per il principio che se una voce non trova adeguata camera acustica essa non risuona, ed è per questo esatto motivo che l' "ideale" oggi può al più rappresentare un che di significante solo per la formazione interiore di singole persone, sorta di corazza spirituale di tra i veleni caoticizzanti dell'età presente.
      ...ma di noi
      sopra una sola teca di cristallo
      popoli studiosi scriveranno
      forse, tra mille inverni
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        La tirannide delle oligarchie capitaliste non é in potenza Sean, ma é già in atto pieno. La differenza è che fino a poco tempo fa era nascosto dietro un sottile velo di Maya, oggi é fuori, all'aria aperta, esposta ai popolani a cui viene ricordato che sono carne da cannone o poco più che servi della gleba, cui una AI o un AI (an Indian) può rimpiazzare sempre e comunque.
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          Ragazzi, io vi ho chiesto qualcosa di propositivo, le vostre critiche alle attuali forme di govendo in occidente le ho già lette con attenzione in questi ultimi anni.
          A me pare di capire che alla fine ci si riconduce sempre alla modalità in cui ci sono delle persone più influenti di altre a cui si delegano le decisioni. Questo accade nelle democrazie (o democrazie rappresentative), ma anche in una monarchia o qualunque altra forma di governo.
          Il punto di fondo è sul come vengono selezionate quelle persone. E' più efficiente/efficace un sistema "democratico" che passa attraverso delle votazioni oppure un sistema che magari si basa sul sangue? Oppure è meglio ancora un sistema che si basa sulla pesonalità di spicco che grazie alle sue abilità riesce a prendere il potere con la forza e decide chi deciderà per tutti?
          Scusate se sono stato molto approssimativo ma ho poco tempo, il concetto di fondo credo sia chiaro. Anche se si orgnaizzano cose piuttosto banali della vita di tutti i giorni nei gruppi finisce che a decidere è sempre una minoranza, questo per forza di cose accade anche negli stati: come si identificano queste persone? Chi sono questi "migliori"?

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            La tirannide delle oligarchie capitaliste non é in potenza Sean, ma é già in atto pieno. La differenza è che fino a poco tempo fa era nascosto dietro un sottile velo di Maya, oggi é fuori, all'aria aperta, esposta ai popolani a cui viene ricordato che sono carne da cannone o poco più che servi della gleba, cui una AI o un AI (an Indian) può rimpiazzare sempre e comunque.
            Sì è uno stato vigente e che viene semmai alla luce pubblica.

            C'è da aggiungere che il mondo occidentale, soggiacente alla demonia del progressismo e della produzione, ovverosia della "azione" che diventa come parossistica (se nel capitalismo anomico ti fermi sei "perduto", cioè superato, da qui il tarantolismo della società occidentale) è inserito in una continua dialettica di negazione di sè e di ogni "forma" (la forma si dà solo se c'è un ordine, uno "stare", un "permanere": per questo abbisogna del "limite" per farsi "cosmo", e per questo i Romani del Terminus ne fecero una divinità capitolina, e cosa fosse il canone per i Greci è inutile ribadirlo) per cui la sua cifra è il superamento e in ultimo la (sua) instabilità, condizione "ontologica" della modernità.

            La disgregazione del "sistema democratico" è iscritta nella stessa direzione motrice dell'occidente, in quanto esso è portatore di inesauste negazioni, in un panorama che tende al nichilismo assoluto, dunque ad un continuo ed ingovernato superamento del già dato, ed è per questo esatto motivo che più si "progredirà" e più il tellurismo aumenterà: anche la democrazia, di cui già si scorgono le crepe, almeno nella forma del modello conosciuto, è destinata alla negazione, al "superamento", alla dissoluzione, come accade ad ogni forma transeunte nell'età del transeunte.
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              Ragazzi, io vi ho chiesto qualcosa di propositivo, le vostre critiche alle attuali forme di govendo in occidente le ho già lette con attenzione in questi ultimi anni.
              A me pare di capire che alla fine ci si riconduce sempre alla modalità in cui ci sono delle persone più influenti di altre a cui si delegano le decisioni. Questo accade nelle democrazie (o democrazie rappresentative), ma anche in una monarchia o qualunque altra forma di governo.
              Il punto di fondo è sul come vengono selezionate quelle persone. E' più efficiente/efficace un sistema "democratico" che passa attraverso delle votazioni oppure un sistema che magari si basa sul sangue? Oppure è meglio ancora un sistema che si basa sulla pesonalità di spicco che grazie alle sue abilità riesce a prendere il potere con la forza e decide chi deciderà per tutti?
              Scusate se sono stato molto approssimativo ma ho poco tempo, il concetto di fondo credo sia chiaro. Anche se si orgnaizzano cose piuttosto banali della vita di tutti i giorni nei gruppi finisce che a decidere è sempre una minoranza, questo per forza di cose accade anche negli stati: come si identificano queste persone? Chi sono questi "migliori"?
              Siccome sono sempre state e appunto sono le elite, in ultima istanza, a "governare", tornano in questione i valori di riferimento delle elite per definire cosa o chi siano i "migliori". Cadute le civiltà sacrali, aristocratiche, eroico/guerriere - "olimpiche" riferentesi cioè alla scala di valori di riferiemento, di ordine superiore, spirituale, dove i cardini erano la gerarchia valoriale, la differenziazione, l'ineguaglianza (l'uno non vale l'uno, ed il superiore non abbisogna dell'inferiore nel mondo aristocratico, da cui discende che nulla nasce dall'inferiore ma semmai procede dall'alto, dal superiore, da qui civiltà di segno opposto a quelle democraticiste, che anzi ne rappresentano uno stato regressivo) e venute al dominio le caste mercantili e borghesi, ecco che le elite, i "migliori" afferiscono ai "valori" che quella casta ha per riferiemento, ed è per questo che personaggi come Musk trovano un loro ruolo ed hanno una decisa influenza.

              E' inutile invece parlare della democrazia, è una parola che non significa niente, è un semplice rivestimento. Se il potere non risiede nel "demos" ma nelle elite che incarnano, di volta in volta, lo "spirito dei tempi", il popolo non decide nulla, e nei regimi parlamentaristi non ha in verità nemmeno "rappresentazione" in quanto le alchimie interne al sistema parlamentare possono esprimere un colore politico addirittura opposto a quello uscito come maggiormente votato.

              Nemmeno nelle democrazie dirette il demos decide la direzione da imprimere: negli Stati Uniti i "candidati" sono tutti espressione del mondo "valoriale" del mercato, della finanza, della produzione: in genere soggetti ricchi o ricchissimi, ma se anche non lo fossero, sarebbero finanziati dalle lobby del mercato e del capitale per accedere alla carica - è quello USA un sistema basato sul "censo", una "democrazia" del dollaro.

              La massa, nel mondo moderno, è solo un piedistallo disanimato plasmabile alla bisogna, per questo il politico odierno è uomo di spettacolo (De Bord: https://it.wikipedia.org/wiki/La_soc...llo_spettacolo) e demagogo (Le Bon: https://it.wikipedia.org/wiki/Psicologia_delle_folle)

              La democrazia in sè è un guscio vuoto, ed i "migliori" altro non sono che l'espressione elitaria dei "valori" costituenti una data civilizzazione: se vigono quelli del mercato, della produzione, dell' "utile", saranno questi domini ad esprimere le "guide" autentiche: il "politico" come cardine supremo che informa la polis non esiste più nell'evo del mercato e della economia e della tecnica, anche per questo è inutile scomodarsi e "votare".
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                Siccome sono sempre state e appunto sono le elite, in ultima istanza, a "governare", tornano in questione i valori di riferimento delle elite per definire cosa o chi siano i "migliori". Cadute le civiltà sacrali, aristocratiche, eroico/guerriere - "olimpiche" riferentesi cioè alla scala di valori di riferiemento, di ordine superiore, spirituale, dove i cardini erano la gerarchia valoriale, la differenziazione, l'ineguaglianza (l'uno non vale l'uno, ed il superiore non abbisogna dell'inferiore nel mondo aristocratico, da cui discende che nulla nasce dall'inferiore ma semmai procede dall'alto, dal superiore, da qui civiltà di segno opposto a quelle democraticiste, che anzi ne rappresentano uno stato regressivo) e venute al dominio le caste mercantili e borghesi, ecco che le elite, i "migliori" afferiscono ai "valori" che quella casta ha per riferiemento, ed è per questo che personaggi come Musk trovano un loro ruolo ed hanno una decisa influenza.
                I sistemi democratici, imperfetti o pessimi e degenerati quanto volete, nascono proprio come risposta a sistemi aristocratici che trattavano come servi il "volgo", da situazioni di malessere concreto.
                In un contento dove i migliori (anche se c'hai girato attorno, non è chiaro come verrebbero identificati), te ci staresti ad essere l'inferiore?

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                  I sistemi democratici, imperfetti o pessimi e degenerati quanto volete, nascono proprio come risposta a sistemi aristocratici che trattavano come servi il "volgo", da situazioni di malessere concreto.
                  In un contento dove i migliori (anche se c'hai girato attorno, non è chiaro come verrebbero identificati), te ci staresti ad essere l'inferiore?
                  La democrazia rappresentativa non funziona forse esattamente con il selezionare un porta voce, uno superiore ai molti che dovrebbe riportarne le istanze? E non trattasi certo di un primus inter pares.
                  Se l'eguaglianza é il fine, solo la democrazia diretta ne é portatrice e non accadrà mai.

                  Non trovi poi ironico che tu, forte sostenitore del capitalismo, che per definizione é contrario all'uguaglianza, ti trovi a provare a difendere la dignità di un ipotetico volgo?
                  La realtà é che viviamo in una società che prova ad ammantare la realtà, ma si torna sempre lì. Ci sono migliori e peggiori in base alle istanze del tempo e del luogo e come tali dovrebbero poter essere rappresentanti. La democrazia moderna é lo specchio per le allodole per, ancora una volta, evitare la lotta di classe.
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                    La democrazia rappresentativa non funziona forse esattamente con il selezionare un porta voce, uno superiore ai molti che dovrebbe riportarne le istanze? E non trattasi certo di un primus inter pares.
                    Se l'eguaglianza é il fine, solo la democrazia diretta ne é portatrice e non accadrà mai.

                    Non trovi poi ironico che tu, forte sostenitore del capitalismo, che per definizione é contrario all'uguaglianza, ti trovi a provare a difendere la dignità di un ipotetico volgo?
                    La realtà é che viviamo in una società che prova ad ammantare la realtà, ma si torna sempre lì. Ci sono migliori e peggiori in base alle istanze del tempo e del luogo e come tali dovrebbero poter essere rappresentanti. La democrazia moderna é lo specchio per le allodole per, ancora una volta, evitare la lotta di classe.
                    Si potrebbe dire qualcosa di analogo al tuo riguardo visto che spesso ti sei ritorvato a difendere la "dignità" e l'uguaglianza tra le persone in contrapposizione al sistema capitalistico, per poi scoprire che vorresti tornare a vivere in un mondo con il "sangue blu", dove ci sono gli aristocratici ed i poveracci, il Re ed i servi.

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                      I sistemi democratici, imperfetti o pessimi e degenerati quanto volete, nascono proprio come risposta a sistemi aristocratici che trattavano come servi il "volgo", da situazioni di malessere concreto.
                      In un contento dove i migliori (anche se c'hai girato attorno, non è chiaro come verrebbero identificati), te ci staresti ad essere l'inferiore?
                      Mi sono dimenticato, in quella frase, di aggiungere l'aggettivo "qualitativo": l'uno, nelle civiltà "Tradizionali", premoderne, non vale uno qualitativamente, ma in un stato organico, dove tutte le parti concorrono alla funzione dell'insieme (che è Uno e che trova la sua legittimazione in una scala di valori "aristocratici", cioè spirituali) l'elemento "inferiore" trova la sua dignificazione proprio all'interno della funzione che, per il suo grado di qualità interiori, è capace di dare: per questo tutte le parti costituenti l'organismo sono chiamate, con moto ascendente, ad un accrescimento personale attivo e per questo le civiltà Tradizionali conoscevano, oltre all'homo, il vir, anzi la formazione e la qualificazione dell'homo come vir era tra i suoi fini.

                      In una società materialistica e meccanicistica, dove il fine è l' "utile", la produzione e la riproduzione seriale, seriali e materiati sono diventati anche gli individui, per cui se c'è una società schiavistica è proprio quella che ha proclamato i "diritti" e l' "uguaglianza" della persona, uno slogan senza anima, senza senso, senza fattualità.

                      Per quanto riguarda il "me", certamente in una società Tradizionale, avrei trovato il mio posto secondo la qualificazione interna di cui la persona è il portato e che deve tendere alla massima espressione ascendente fino a raggiungere il telos della "identificazione" tra te ed il posto che, in uno stato organico, devi occupare, per cui certo che "ci sarei stato": in un sistema gerarchico e valoriale, ovvero "aristocratico", l'occupare una funzione "inferiore" non sarebbe stata una "squalificazione" ma semmai la massima espressione della tua qualificazione, dove dunque tu puoi dare il massimo apporto qualitativo secondo le tue potenzialità "ascendenti" e qualificate, dunque differenziate, e in quanto tali dignificate, rispetto all'odierno regime dell'indifferenziato in cui vacche di ogni colore si confondono fino all'uniforme.

                      Nelle civiltà gerarchiche, "olimpiche", non ci si subordina ad altri che non a se stessi, riconoscendo nel superiore l'immagine attraente e polarizzante di quel crisma che, in maniera qualitativamente diversa, in una scala gerarchica per gradazioni, reca impresso anche il soggetto subordinato, e dunque il soggetto non si subordina ad altri che a se stesso, al suo autentico "io" - il che è tutto l'opposto della "massificazione" del moderno, definita "uguaglianza" ma che altro non è che la materializzazione e la spersonalizzazione anonima e inane della massa.
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                        Stai descrivendo qualcosa di utopistico dove magicamente ogni persona (non si capisce come, in quale modalità) sarebbe destinata a fare il massimo di ciò che può fare, ad esprimersi per quello che ralmente è, dando il contributo perfetto ed armonioso alla società, essendo infine appagata da tutto ciò.
                        Sicuramente nell'antichità funzionava così....sicuramente i plebei erano tali perché geneticamente inferiori ai nobili e non perché plebei c'erano nati.

                        Io siceramente preferisco trovarmi in un mondo dove chi sono i primi e gli ultimi viene definito in base a criteri in qualche misura dinamici e meritocratici piuttosto che in base esclusivamente a discorsi di sangue.

                        Un tempo Sean ti chiesi se tu fossi di origine nobile e mi dissi di no. Considera che nell'antichità la cultura classica che evidentemente hai ti sarebbe stata preclusa se tu non fossi appartenuto a certe caste. Non avresti avuto un'educazione di base che ti avrebbe consentito di sviluppare certi pensieri. Eppure le tue potenzialità sarebbero rimaste le stesse.

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                          • In piedi tra le rovine
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                          Originariamente Scritto da The_machine Visualizza Messaggio
                          Stai descrivendo qualcosa di utopistico dove magicamente ogni persona (non si capisce come, in quale modalità) sarebbe destinata a fare il massimo di ciò che può fare, ad esprimersi per quello che ralmente è, dando il contributo perfetto ed armonioso alla società, essendo infine appagata da tutto ciò.
                          Sicuramente nell'antichità funzionava così....sicuramente i plebei erano tali perché geneticamente inferiori ai nobili e non perché plebei c'erano nati.

                          Io siceramente preferisco trovarmi in un mondo dove chi sono i primi e gli ultimi viene definito in base a criteri in qualche misura dinamici e meritocratici piuttosto che in base esclusivamente a discorsi di sangue.

                          Un tempo Sean ti chiesi se tu fossi di origine nobile e mi dissi di no. Considera che nell'antichità la cultura classica che evidentemente hai ti sarebbe stata preclusa se tu non fossi appartenuto a certe caste. Non avresti avuto un'educazione di base che ti avrebbe consentito di sviluppare certi pensieri. Eppure le tue potenzialità sarebbero rimaste le stesse.
                          Più esattamente sto descrivendo un qualcosa che "è stato", per millenni è stato, e parlando di concetti che nella modernità, come ho premesso, per la natura stessa di questa età e di questi uomini, "non risuonano più", non trovando la camera acustica tale da poter informare (quelle idee) di sè un tal numero di persone da potersi fare "valore" ordinativo e quindi costitutivo una "nuova" civiltà, per cui il mio pensiero altro non rappresenta che una "carta perdente" in questo presente che poi, forse, si trasformerà, muterà ancora ma, per la dottrina della regressione delle caste, non nel segno da me espresso e col quale mi identifico nel profondo...per cui mi pare, in un certo senso, anche inutile parlarne visto che i processi in atto sono tutti di segno opposto, radicalmente, irriformabilmente di segno opposto.

                          Quei pensieri al più possono servire al singolo come diottria attraverso la quale leggere la storia e le cose del mondo e come personale armatura spirituale in questi tempi di parodistica sovversione dei valori, e, su di un piano "superiore", come strumenti con i quali collegarsi, connettersi ad una comunità che con ogni evidenza non è più quella dello spazio (presente) ma del tempo, risalendo una catena che conduce presso l'Archè, l'Origine, il polo spirituale presso il quale le civiltà dell'Essere trovavano la loro legittimazione, polo dal quale, a cagione del moto di caduta (che i moderni definiscono "progresso") l'evo presente è il punto più lontano, da cui perciò se ne conclude che non quei valori si sono dissolti, ma l'uomo se ne è distanziato fino a non riconoscerli più.

                          "Utopico" è semmai il pensare come possibile un "ritorno" (ma utopica è anche l'idolatria del "progresso", in quanto il moderno, come detto, soggiace alla sua stessa instabilità e negazione e superamento, per cui la sua cifra ultima è il caos) che la dottrina delle decadenza delle età ci dice non verrà più, almeno fino al completo esaurirsi di questo ciclo cosmico - ed è anche questo il motivo per cui non trovano più risonanza le idee sovraesposte e che informavano fin nelle più recondite fibre dell'essere civiltà e uomini che pure furono.

                          Si dice che l'attimo presente possa avere in sè la duplice essenza di passato appena trascorso e di futuro appena attinto, dunque che il presente contenga tutte le potenzialità e libertà...e in virtù di questo, e di quel quanto di inespresso che la storia, ogni storia trascorsa porta seco, sarebbe sempre possibile, secondo quella visione, un ripresentarsi non dell'identico ma del simile, una omologia del già dato nei secoli e millenni passati.

                          Se anche fosse vero (ma mi convince di più la dottrina antichissima ed universale della regressione delle età e delle caste, per cui a questa tengo fede), io quel manifestarsi/ripresentarsi del simile nella storia non lo vedrei, per cui la mia carta resta perdente rispetto al coevo, ed è per questo motivo che, come affermato all'inizio di tutta questa discussione, ne ho tratto le debite conseguenze e ho deciso, molto giovane, di non "partecipare" a questa fiera delle illusioni.

                          ...ma di noi
                          sopra una sola teca di cristallo
                          popoli studiosi scriveranno
                          forse, tra mille inverni
                          «nessun vincolo univa questi morti
                          nella necropoli deserta»

                          C. Campo - Moriremo Lontani


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                          • Ponno
                            Socialista col Rolex
                            • Feb 2013
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                            • Holy See (Vatican City State) [VA]
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                            Originariamente Scritto da The_machine Visualizza Messaggio

                            Si potrebbe dire qualcosa di analogo al tuo riguardo visto che spesso ti sei ritorvato a difendere la "dignità" e l'uguaglianza tra le persone in contrapposizione al sistema capitalistico, per poi scoprire che vorresti tornare a vivere in un mondo con il "sangue blu", dove ci sono gli aristocratici ed i poveracci, il Re ed i servi.
                            A parte che non leggi, o non sai cosa é scritto nella Repubblica di Platone, di certo non si parla di monarchia.
                            Ciò detto continuo assolutamente a sostenere l'idea di uguaglianza distributista in cui ognuno ha diritto ed é capace, col frutto del suo lavoro, un tetto e una vita dignitosa e qualora lo meriti, anche di più. Allo stesso modo provare a dire che siamo tutti uguali e possiamo tutti elevervarci a Mercedes e iPhone 19 é una cazzat4 che serve solo a nutrire la gente di speranza mentre la si fotte con "siamo tutti umani, importiamo schiavi dal terzo mondo"
                            Originariamente Scritto da claudio96

                            sigpic
                            più o meno il triplo

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                            • germanomosconi
                              Bodyweb Senior
                              • Jan 2007
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                              • Send PM

                              sono abbastanza d'accordo con Fabbri, la germania e l'europa con questa storia del gas si sono suicidati, tutto per andare dietro agli americani di m****


                              Imperium Aureum | La crisi della Germania rischia concretamente di investire anche le manifatture italiane. Ne parla Dario Fabbri in questo estratto da "Gli... | Instagram
                              Originariamente Scritto da Marco pl
                              i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
                              Originariamente Scritto da master wallace
                              IO? Mai masturbato.
                              Originariamente Scritto da master wallace
                              Io sono drogato..

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                              • Sean
                                Csar
                                • Sep 2007
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                                Originariamente Scritto da germanomosconi Visualizza Messaggio
                                sono abbastanza d'accordo con Fabbri, la germania e l'europa con questa storia del gas si sono suicidati, tutto per andare dietro agli americani di m****
                                Sì ne abbiamo parlato parecchio nel tempo...avere a portata di mano gli enormi giacimenti di gas della Russia, autentico polmone naturale europeo, per l'Europa era una vera fortuna...ma gli Stati Uniti hanno sempre visto come fumo negli occhi una possibile interdipendenza energetica Europa-Russia, che avrebbe anche potuto potenzialmente rappresentare una prima via di "fuga" del continente europeo dall'orbita americana, e quindi questa faccenda del gas russo è una autentica tragedia per gli europei mentre a Washington hanno fatto saltare i tappi alle bottiglie buone.

                                Per la Germania poi è un disastro: rendiamoci conto che avevano messo un piedi un gasdotto diretto con la Russia, senza passare da altre nazioni, con tutti i vantaggi immaginabili per le gigantesche imprese tedesche: energia sottocasa a prezzo di favore.
                                ...ma di noi
                                sopra una sola teca di cristallo
                                popoli studiosi scriveranno
                                forse, tra mille inverni
                                «nessun vincolo univa questi morti
                                nella necropoli deserta»

                                C. Campo - Moriremo Lontani


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