Originariamente Scritto da The_machine
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La democrazia illuministicamente intesa è l'espressione del cosiddetto terzo stato, cioè della casta dei mercanti e dei borghesi: da qui sono venuti in primo piano gli anti principi della quantità sulla qualità; della massificazione dell'individuo, della sovranità dei domini economici su quelli politici, della "civiltà" del "progresso", cioè del divenire, su quella dell'Essere, della idolatria dei mezzi sul governo dei fini, e dunque l'idea di Stato non come l'ente che per l'appunto "sta" ed "è", rappresentazione immanente del suo diretto corrispettivo "trascendente", cioè ente ordinatore, ontologico che si fa deontologico, ovvero normativo, sopraggiungendo in suo luogo uno "stato" la cui funzione è solo quella amministrativa contrattualistica, "gestionale", su di un piano solo orizzontale, senza più alcuna funzione "anagogica", levatrice ed elevatrice per l'individuo e la corrispondente società.
Il punto vero è che nemmeno la democrazia illuministicamente intesa è lo sbocco finale di questo processo di "caduta" e di inversione: difatti abbiamo assistito alla ennesima rottura di livello, con la disgregazione anche della "società borghese" e dei suoi "valori", per cui c'è da attendersi, in senso regressivo, altre e peggiori trasformazioni.
In questo senso non so se l'emergere di figure come Musk possono significare il preannunzio di un addivenire di una sorta di "tirannide" delle oligarchie monopolistiche, all'interno di una cornice "democratica" completamente svuotata di ogni residuale significato, ma il processo di inversione non è certo concluso, risultando impossibile ogni sua rettificazione, per il principio che se una voce non trova adeguata camera acustica essa non risuona, ed è per questo esatto motivo che l' "ideale" oggi può al più rappresentare un che di significante solo per la formazione interiore di singole persone, sorta di corazza spirituale di tra i veleni caoticizzanti dell'età presente.
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