Originariamente Scritto da fede79
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In questo stato di guerra permamente nessuno è più al sicuro, nessuno di noi. Siamo tutti "obiettivi" legittimi per la controparte: lo è chi si oppone alla deriva presa dall'occidente, essendo quasi esule in patria; lo è chi vede il mondo a colori arcobaleno; lo è chi ritiene che i "diritti fondamentali dell'uomo" illuministicamente e democraticisticamente intesi debbano imporsi ovunque e chi fa resistenza; lo è chi ritiene che il democratismo sia solo il veicolo che porta seco il liberalismo più spinto, il mercato e le sue imperative logiche del profitto e di atomizzazione dell'individuo, ridotto ad operosa formichina che vale per quanto produce e chi fa resistenza a quella scala di (dis)valori e via elencando...
...In quel quadro anche la Sala è un obiettivo, in quanto "militante" in un certo ordine di idee.
E' stata arrestata da un paese che, in questo stato di guerra permanente, combatte su fronti opposti a quello occidentale di matrice americana. Arrestata perchè a quel paese gli serve una pedina di scambio che, in questa guerra "asimmetrica", permetta di liberare un suo "agente" utile ad azioni "belliche" in questo stato di corrente elettrica che non conosce l'off.
E' questo lo sfondo drammatico (nel suo senso etimologico, cioè che si manifesta come azione, nel nosto caso continuativa) dove ci troviamo ad agire tutti, siamo tutti parte o "partigiani" in causa, in foro interno od esterno ma tutti a modo proprio militanti, e dunque, a seconda della riva dove si sta, per la parte in opposizione siamo tutti a vario titolo "obiettivi legittimi" in questo muoversi e scatenarsi di forze e tensioni che percorrono il mondo, un dinamismo dionisiaco che è ben lungi dall'aver trovato requie od una superiore ricomposizione "apollinea", anzi tutto il contrario.
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