Cronaca e politica estera [Equilibri mondiali] Thread unico.

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  • fede79
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    Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
    Però una volta accaduto il fattaccio della Sala, me li sono andati a vedere i suoi reportage dall'Iran, e mi domando allora come abbia pensato di poter non essere un obiettivo in Iran, visto che il regime iraniano non è che non sapesse chi fosse, tanto più che i suoi pezzi sulla condizione femminile in Iran sono online: non è stata fermata per quello, ma quello che voglio dire è che dovevi immaginare che un giorno o l'altro avresti potuto essere fermata per attività anti islamica e che quindi prudenza avrebbe richiesto il non andare ancora a sfidare la sorte.
    Qui però dobbiamo metterci d'accordo, perchè il giornalismo "leccaculo" lo conosciamo bene qui in occidente, e ne faremmo volentieri a meno. La Sala è una giornalista a quanto pare, non allineata, ma oserei dire d'inchiesta, ossia tutto ciò che vorremmo un giornalista faccia, a prescindere dai contesti in cui opera. L'Iran non può firmare il trattato di Versailles nel '78 e poi rinchiudere sistematicamente chi non gli è a genio senza accuse formali, per altro la Sala era accreditata come giornalista, quindi era lì legittimamente. L'Iran poi è recidiva su questi comportamenti scorretti (ecco, qui la Sala poteva avere più prudenza, ma rinnegherebbe il suo "credo giornalistico").

    Originariamente Scritto da The_machine Visualizza Messaggio
    La spinta a incidere sui "modi" e i "mondi" altrui mi sembra radicata nella natura umana. A livello individuale, tutti cerchiamo in qualche misura di convincere e orientare (anche tu lo fai qui, in ambito politico, geopolitico, culturale, morale), e di conseguenza ciò avviene anche sul piano collettivo. È chiaro che la portata di questa azione dipende dalle risorse a disposizione di chi la esercita. L’Occidente, storicamente, si è trovato nelle condizioni di lasciare un’impronta più forte, ma questo è soltanto un fatto contingente, che peraltro sta cambiando.

    Se, nei nostri Paesi, l’evoluzione del pensiero ha portato nel corso dei secoli a motivazioni solide per ripudiare certe pratiche (come la schiavitù, per esempio), è difficile immaginare che non si tenti di promuovere le stesse convinzioni altrove, quantomeno sostenendo chi in altre culture inizia a pensarla come noi. Va detto che non siamo i soli a farlo: anche la Russia cerca di influire sul nostro modo di vedere il mondo, finanziando alcuni partiti politici allineati alla sua visione politica e culturale, sostenendo associazioni culturali o avvalendosi di giornalisti e intellettuali (in senso lato) che fanno propaganda.

    Bisogna poi considerare che, anche all’interno dell’occidente, esistono idee non condivise da tutti, che anzi generano fratture (basti pensare allo scontro tra progressisti e conservatori). Prendiamo l’emancipazione femminile: per molti progressisti è un valore imprescindibile, mentre non pochi conservatori preferirebbero una donna meno emancipata. È chiaro che, da questa prospettiva, andare a evidenziare come in altre nazioni le donne poco emancipate vivano condizioni di disagio possa risultare sgradito.
    Dobbiamo distinguere la forza/promozione della spinta, nel caso dell'occidente è sempre stata di spirito invadente, con i famosi paesi "esportatori di democrazia", che quando non tornava più nulla nelle loro tasche, prendevano baracca e burattini e lasciavano il popolo nelle mani del caos per poi additarli come incivili. Difficilmente c'è stato un processo d'integrazione strutturato, duraturo, e come risposta hai avuto la tipica "fiammata di ritorno", con bande sempre più strutturate ed equipaggiate dalle tue stesse armi (che in teoria servivano a portare pace e democrazia).
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    • Sean
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      Originariamente Scritto da fede79 Visualizza Messaggio

      Qui però dobbiamo metterci d'accordo, perchè il giornalismo "leccaculo" lo conosciamo bene qui in occidente, e ne faremmo volentieri a meno. La Sala è una giornalista a quanto pare, non allineata, ma oserei dire d'inchiesta, ossia tutto ciò che vorremmo un giornalista faccia, a prescindere dai contesti in cui opera. L'Iran non può firmare il trattato di Versailles nel '78 e poi rinchiudere sistematicamente chi non gli è a genio senza accuse formali, per altro la Sala era accreditata come giornalista, quindi era lì legittimamente. L'Iran poi è recidiva su questi comportamenti scorretti (ecco, qui la Sala poteva avere più prudenza, ma rinnegherebbe il suo "credo giornalistico").
      Fede, io sono d'accordo con te in toto. E' un arresto illegittimo da qualunque parte lo si voglia guardare...ma quello che tento di dire è di andare al nodo della cause di quell'arresto, e queste cause risalgono in prima istanza a quello che potremmo definire uno stato di guerra permanente (tra diverse visioni del mondo) che principia esattamente dal giorno successivo alla fine della II GM: da quel dì, il mondo non ha conosciuto una "pace" ma un ininterrotto stato di guerra, a volte calda, a volte fredda, simmetrica o, come si dice oggi, "asimmetrica", con in conflitto mondi e idee e idealità in opposizione.

      In questo stato di guerra permamente nessuno è più al sicuro, nessuno di noi. Siamo tutti "obiettivi" legittimi per la controparte: lo è chi si oppone alla deriva presa dall'occidente, essendo quasi esule in patria; lo è chi vede il mondo a colori arcobaleno; lo è chi ritiene che i "diritti fondamentali dell'uomo" illuministicamente e democraticisticamente intesi debbano imporsi ovunque e chi fa resistenza; lo è chi ritiene che il democratismo sia solo il veicolo che porta seco il liberalismo più spinto, il mercato e le sue imperative logiche del profitto e di atomizzazione dell'individuo, ridotto ad operosa formichina che vale per quanto produce e chi fa resistenza a quella scala di (dis)valori e via elencando...

      ...In quel quadro anche la Sala è un obiettivo, in quanto "militante" in un certo ordine di idee.

      E' stata arrestata da un paese che, in questo stato di guerra permanente, combatte su fronti opposti a quello occidentale di matrice americana. Arrestata perchè a quel paese gli serve una pedina di scambio che, in questa guerra "asimmetrica", permetta di liberare un suo "agente" utile ad azioni "belliche" in questo stato di corrente elettrica che non conosce l'off.

      E' questo lo sfondo drammatico (nel suo senso etimologico, cioè che si manifesta come azione, nel nosto caso continuativa) dove ci troviamo ad agire tutti, siamo tutti parte o "partigiani" in causa, in foro interno od esterno ma tutti a modo proprio militanti, e dunque, a seconda della riva dove si sta, per la parte in opposizione siamo tutti a vario titolo "obiettivi legittimi" in questo muoversi e scatenarsi di forze e tensioni che percorrono il mondo, un dinamismo dionisiaco che è ben lungi dall'aver trovato requie od una superiore ricomposizione "apollinea", anzi tutto il contrario.
      ...ma di noi
      sopra una sola teca di cristallo
      popoli studiosi scriveranno
      forse, tra mille inverni
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      C. Campo - Moriremo Lontani


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        Fede, io sono d'accordo con te in toto. E' un arresto illegittimo da qualunque parte lo si voglia guardare...ma quello che tento di dire è di andare al nodo della cause di quell'arresto, e queste cause risalgono in prima istanza a quello che potremmo definire uno stato di guerra permanente (tra diverse visioni del mondo) che principia esattamente dal giorno successivo alla fine della II GM: da quel dì, il mondo non ha conosciuto una "pace" ma un ininterrotto stato di guerra, a volte calda, a volte fredda, simmetrica o, come si dice oggi, "asimmetrica", con in conflitto mondi e idee e idealità in opposizione.

        In questo stato di guerra permamente nessuno è più al sicuro, nessuno di noi. Siamo tutti "obiettivi" legittimi per la controparte: lo è chi si oppone alla deriva presa dall'occidente, essendo quasi esule in patria; lo è chi vede il mondo a colori arcobaleno; lo è chi ritiene che i "diritti fondamentali dell'uomo" illuministicamente e democraticisticamente intesi debbano imporsi ovunque e chi fa resistenza; lo è chi ritiene che il democratismo sia solo il veicolo che porta seco il liberalismo più spinto, il mercato e le sue imperative logiche del profitto e di atomizzazione dell'individuo, ridotto ad operosa formichina che vale per quanto produce e chi fa resistenza a quella scala di (dis)valori e via elencando...

        ...In quel quadro anche la Sala è un obiettivo, in quanto "militante" in un certo ordine di idee.

        E' stata arrestata da un paese che, in questo stato di guerra permanente, combatte su fronti opposti a quello occidentale di matrice americana. Arrestata perchè a quel paese gli serve una pedina di scambio che, in questa guerra "asimmetrica", permetta di liberare un suo "agente" utile ad azioni "belliche" in questo stato di corrente elettrica che non conosce l'off.

        E' questo lo sfondo drammatico (nel suo senso etimologico, cioè che si manifesta come azione, nel nosto caso continuativa) dove ci troviamo ad agire tutti, siamo tutti parte o "partigiani" in causa, in foro interno od esterno ma tutti a modo proprio militanti, e dunque, a seconda della riva dove si sta, per la parte in opposizione siamo tutti a vario titolo "obiettivi legittimi" in questo muoversi e scatenarsi di forze e tensioni che percorrono il mondo, un dinamismo dionisiaco che è ben lungi dall'aver trovato requie od una superiore ricomposizione "apollinea", anzi tutto il contrario.
        Capisco Sean, ma la Sala è una giornalista, ossia come colei che fa cronaca, quindi ivi sul posto, e lo fa senza il solito taglio occidentaloide (basti pensare agli articoli su Gaza, ovvero contro Israele), in più con l'accredito.

        Quirico, unica firma leggibile nei media occidentali, quello faceva, e grazie a lui abbiamo potuto leggere determinate bestialità della guerra, ma sempre con un taglio "cronicistico", non dogmatico o fazioso.

        L'Iran, nonostante i secoli di cultura, tratta ancora gli essere umani come spazzatura se non è congeniale al loro credo, e utilizza una giornalista (ma anche semplici turisti) per ricattare lo scambio di un loro protetto, questo va contro il famoso trattato di Versailles firmato nel '78 immagino, quindi come l'ipocrisia permea i governi di stampo democratico-progressista, lo stesso influisce in quelli di matrice opposta. Proprio tu hai portato l'esempio della Fallaci, e quello è lo stesso Iran, ma è fuori da ogni dubbio che parliamo di libertà d'espressione completamente sotterrata.
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          Capisco Sean, ma la Sala è una giornalista, ossia come colei che fa cronaca, quindi ivi sul posto, e lo fa senza il solito taglio occidentaloide (basti pensare agli articoli su Gaza, ovvero contro Israele), in più con l'accredito.

          Quirico, unica firma leggibile nei media occidentali, quello faceva, e grazie a lui abbiamo potuto leggere determinate bestialità della guerra, ma sempre con un taglio "cronicistico", non dogmatico o fazioso.

          L'Iran, nonostante i secoli di cultura, tratta ancora gli essere umani come spazzatura se non è congeniale al loro credo, e utilizza una giornalista (ma anche semplici turisti) per ricattare lo scambio di un loro protetto, questo va contro il famoso trattato di Versailles firmato nel '78 immagino, quindi come l'ipocrisia permea i governi di stampo democratico-progressista, lo stesso influisce in quelli di matrice opposta. Proprio tu hai portato l'esempio della Fallaci, e quello è lo stesso Iran, ma è fuori da ogni dubbio che parliamo di libertà d'espressione completamente sotterrata.
          In Iran quei "secoli di cultura" hanno subito l'invasione islamica, come sappiamo...ma in quelle regioni, nei primi secoli di quella invasione e dunque nuova religione, l'innestarsi del credo musulmano su di un humus culturale e civile che lo precedeva, produsse un Islam "aperto", fecondo...pensiamo solo al sufismo, via di ricerca "interiore", con spiccati caratteri esoterici, con evidenti influssi del mazdeismo, l'antica religione degli imperi persiani pre islamici...voglio dire, è un mondo che noi oggi, pensando all'Islam attuale, nemmeno ci possiamo figurare: era dunque un Islam fertile, e in quel senso valse il portato culturale e religioso preesistente in Iran, in questo hanno contato i "millenni", come humus dove far crescere la nuova piantina "musulmana", innestandovi elementi di una precedente tradizione spirituale e "solare".

          Poi è accaduta, in praticamente tutto il mondo islamico, come una crasi, per cui quella religione che pure permetteva di tradurre i classici occidentali, che accoglieva Aristotele e Platone, che aveva una sua via interna di conoscenza, maggiormente spirituale ed esoterica, che aveva filosofia, poesia...ebbene tutta questa crescita spirituale si è interrotta e l'Islam da secoli, e specialmente negli ultimi, è ovunque o quasi quello che vediamo, cioè una religione radicalmente chiusa a riccio attorno al Corano, interpretato a volte in maniera totalitaria e da qui i regimi teocratici - quello saudita, per dire, è addirittura peggiore di quello iraniano, che almeno è una repubblica dove il popolo, in certe forme e modi, "partecipa" della società: il regime saudita è invece una monarchia teocratica e lì proprio non esiste moto civile.

          Però gli ayatollah sono arrivati in Iran perchè chiamati da quel popolo...e perchè l'hanno chiamati? Perchè la corruzione interna e dei costumi era arrivata all'insopportabile con lo Scià e col suo filoccidentalismo. E' il popolo che ha avuto una reazione opposta e contraria all'americanismo di cui lo Scià era il riflesso in patria.

          Ai tempi, col mondo diviso in due blocchi, il regime islamico era probabilmente più "aperto" di oggi, non temendo intromissioni occidentali (si pensi appunto alla intervista della Fallaci alla guida suprema, e alle risposte di Khomeini alla Fallaci...roba oggi da fantascienza). Il regime iraniano si è andato radicalizzando perchè il blocco sovietico, che teneva lontani gli americani dall'area, è sparito; gli alleati dell'Iran pure; Israele, avanguardia USA, è lì ormai onnipotente...e quindi un regime, si sa, in casi simili stringe le catene, reagisce, come sempre, non "aprendo" ma "chiudendo".

          Circa la Sala ha avuto la sfortuna di andare in Iran proprio nel momento in cui gli USA chiedevano l'arresto dell'iraniano.
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            Ucraina, inizia il quarto anno di guerra: “Paese al collasso economico, i giovani scappano dall’esercito”

            L’Ucraina di Zelensky si prepara al quarto anno di guerra in una situazione di profonda crisi economica. Si espande il fenomeno dei giovani che fuggono dall’arruolamento dell’esercito. I prezzi sono alle stelle e la povertà dilaga.


            Il quarto anno di guerra per la popolazione dell'Ucraina è iniziato come previsto, con gli attacchi dei missili russi che hanno scandito la notte di Capodanno e i primi giorni del nuovo anno. Ma il 2025 rischia di portare con sé un disastroso collasso del paese, ormai in balia dell'inflazione, della crisi economica, completamente dipendente dai prestiti degli stati europei e degli Usa, con i giovani che non rispondono al reclutamento nell'esercito, nascondendosi, e lo stesso presidente Volodomyr Zelensky che ha ammesso di non avere la forza necessaria per riconquistare i territori invasi dai russi. Mediterranea Saving Humans è una delle poche associazioni italiane che mantiene ancora un intervento di sostegno al popolo ucraino, e come dall'inizio del conflitto, negli ultimi giorni una nuova carovana di aiuti umanitari è arrivata dall'Italia nell'oblast di Leopoli, dove sono rifugiati centinaia di migliaia di profughi di guerra, scappati dalle regioni dell'Est occupate dai russi ed ospitate nei campi profughi della città più ad ovest del paese.

            Il collasso economico: "Una spesa costa 150 euro e le pensioni arrivano a 50 euro"

            Mediterranea Saving Humans si occupa del sostegno ai profughi di guerra da ormai quasi dall'inizio della guerra nel 2022, portando aiuti umanitari nel più grande campo profughi di Leopoli, quello di Sykhiv, e in altri campi e strutture di rifugio dei profughi, come studentati e case coloniche. Il Capodanno per Leopoli è trascorso in maniera insolita, con molti militari in congedo che hanno affollato la città, nessun fuoco d'artificio, ma tantissima gente in strada a festeggiare. Soprattutto tanti uomini, che normalmente in città si vedono di rado, visto che sono tutti al fronte.

            "C'è ormai la normalizzazione della guerra – spiega Damiano Censi – nessuno va più nei rifugi quando suona l'allarme, i festeggiamenti della fine dell'anno si sono svolti in uno scenario surreale, con gente che festeggiava, nonostante i continui allarmi. Quando chiediamo alle persone che assistiamo se hanno paura della situazione ci spiegano che ormai non hanno più paura di niente, non hanno più una casa, non hanno una famiglia, il futuro è una scommessa per la sopravvivenza, di cosa dovrebbero ancora avere paura? I più anziani ci dicono che vogliono solo morire". Sembrano lontanissimi i tempi in cui, con una fierezza impareggiabile, in tanti si sentivano in guerra a prescindere dalla partecipazione diretta al conflitto. Ora è il tempo della rassegnazione, ma soprattutto della crisi economica che sembra stringere l'Ucraina in maniera mortale.

            "Quando siamo arrivati qui tre anni fa – continua Censi – a Leopoli andavi a cena e pagavi 6-7 euro a testa, oggi se ne pagano 15-16, il doppio. Una spesa per 10 giorni per una famiglia di 3 persone costa 150 euro, è quella che abbiamo fatto a tre donne anziane che assistiamo da quando siamo qui dall'inizio della guerra, vivono in una piccola casa a Brukovichi a nord di Leopoli. Mai pagato così tanto. Oggi ad una delle nostre collaboratrici che ci fa da interprete, è arrivata la pensione, è l'equivalente di 50 euro. Una pensione ‘ricca' può arrivare al massimo di 200 euro. Come si va a vivere in queste condizioni?". La normalizzazione del conflitto accompagnata dalla crisi economica produce uno stato di rassegnazione e depressione senza precedenti.

            Nei campi profughi la situazione è ancora peggiore. Nelle case prefabbricate donate dalla cooperazione internazionale, ormai ci sono gli arredi, gli orologi ai muri, la dimensione da alloggio provvisorio ha lasciato spazio ad una condizione di drammatica stabilità. Più che profughi queste persone sono da considerare come nuovi poveri. "C'è chi ha perso tutta la famiglia in guerra, chi non ha più nemmeno una casa nella regione da dove viene, c'è chi è cosciente che a casa sua non ci tornerà più, sono tutte storie che ti raccontano i profughi, ed a queste storie si aggiunge la stanchezza di non avere soldi e non avere prospettiva".

            I giovani scappano dall'esercito: "Si nascondono, hanno paura di morire"

            Il fenomeno che sta dilagando sempre di più è quello dei giovani, spesso giovanissimi, che non rispondono alla chiamata dell'esercito e si nascondono per sfuggire all'arruolamento forzato. Sembrano lontanissimi i tempi in cui "Slava Ukraini", "Gloria agli Ucraini", rimbombava in ogni via ed in ogni città. Oggi i ragazzi sono consapevoli che andare in guerra significa avere poche possibilità di tornare a casa, se non in una bara.

            Il cimitero di Lychakiv è la fotografia di questa situazione drammatica. Il piazzale davanti al cimitero, che viene utilizzato da 3 anni per seppellire i militari morti, è diventato una distesa gigantesca di croci e tombe. All'inizio erano poche decine, ora la distesa di morti si estende per tutto il piazzale. Un'immagine impressionante. "I ragazzi sanno che rispondere all'arruolamento significa morire – spiega l'attivista italiano di Mediterranea Saving Humans – al momento il governo non è in grado di fare i controlli casa per casa, perché non c'è personale, sono tutti al fronte. Quindi quando arriva la ‘cartolina' di arruolamento a casa, non si risponde e ci si nasconde. Prima quando arrivava la chiamata alle armi era un orgoglio, oggi le famiglie la percepiscono come una disgrazia, e sono disposti a pagare tutto quello che c'è da pagare pur di tenere in vita i loro figli. Questo però genera anche delle situazioni grottesche, se litighi con un funzionario pubblico che sa che hai dei figli in età arruolabile, allora rischi che ti manda un militare a casa a prendere tuo figlio. È una situazione agghiacciante".

            Si vive quindi in una situazione di incertezza perenne, non sai mai cosa ti riserverà il giorno dopo. Si moltiplicano intanto le collette e le richieste di fondi per comprare giubbotti antiproiettile, tute, elmetti, anche addirittura macchine, per chi riceve la chiamata nell'esercito. "C'è una sorta di sfiducia nell'organizzazione dell'esercito in questo momento, ci sono sempre state le raccolte per comprare droni o materiale per l'esercito, ma ora si sono moltiplicate, ed il fatto che si faccia ricorso alla solidarietà per comprare protezioni o abbigliamento militare la dice lunga su come è lo stato dell'arte".

            Intanto se non si risponde alla chiamata di arruolamento vengono bloccati i conti correnti, non si può più lavorare, insomma si determina un isolamento sociale ma anche economico, il tutto inserito in un quadro di collasso economico dell'intero paese. "L'Ucraina è di fatto in bancarotta – dice Censi – non è una bancarotta dichiarata perché è in guerra e sopravvive grazie ai prestiti internazionali. Ma questi aiuti economici sono appunto dei prestiti, l'Ucraina si sta indebitando con gli Usa ed i paesi europei praticamente per sempre".

            Sant'Egidio: "Tutti hanno un morto o un ferito in famiglia"

            La comunità di Sant'Egidio è tra le organizzazioni più attive nel sostegno ai profughi di guerra e alla popolazione sfollata dalle regioni dell'Est. Attraverso le loro attività di distribuzione del cibo, di aiuti materiali, ma anche di attività ricreative e formative, hanno senza dubbio il polso di quello che sta avvenendo nelle città ucraine. "La situazione è sempre più difficile – spiega a Fanpage.it Yura Lifanse, responsabile della comunità di Sant'Egidio in Ucraina – molti profughi si sono integrati, ma tanti bambini non vanno a scuola, tante persone non lavorano. Poi sono diminuiti gli aiuti internazionali e sono finiti gli aiuti dello Stato, prima erano per tutti i profughi, ora i sussidi statali vanno solo alle categorie fragili".

            Una situazione di impoverimento progressivo quindi, che si abbina a uno stato d'animo delle persone rifugiate sempre più cupo. Ma non solo i rifugiati, anche i residenti. "Tutti hanno un ferito, un disperso, un morto, una persona che ha perso la casa in famiglia – sottolinea Lifanse – ci sono tanti feriti, tanti anche mutilati, che sono oggi a Leopoli il cui futuro è assolutamente incerto. Non potranno lavorare di certo".

            Anche dal punto di vista del reclutamento di massa l'esponente di Sant'Egidio ci descrive l'impatto devastante del fenomeno. "Ci sono sempre più persone chiamate al fronte, e sempre più giovani, questo è un rischio grandissimo. In comunità abbiamo molte persone che hanno figli al fronte o che sono caduti in guerra" spiega. Senza la solidarietà internazionale il collasso totale sarebbe già avvenuto. È grazie agli sforzi delle organizzazioni laiche e cattoliche che operano principalmente a sostegno dei profughi di guerra che la caduta della tenuta sociale in Ucraina è stata rallentata.

            "Il programma di aiuti di Sant'Egidio però prosegue, ad oggi abbiamo fatto 160 carichi di aiuti umanitari, per un valore complessivo di 30 milioni di euro, abbiamo dato da mangiare a mezzo milione di persone e fornito medicine a 2 milioni di ucraini. Facciamo di tutto per continuare a stare vicino al popolo ucraino" racconta Lifanse. Ma i contributi che arrivano dall'estero, sotto la forma degli aiuti umanitari sono sempre di meno.


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            C. Campo - Moriremo Lontani


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            • Ponno
              Socialista col Rolex
              • Feb 2013
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              • 618
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              • Holy See (Vatican City State) [VA]
              • Send PM

              Complici di aver sterminato un popolo e il suo futuro, esserci sparati nelle palle distruggendo l'economia europea, per seguire, di nuovo, quel cancro americano.
              Nel mentre mi sono arrivate foto del Capodanno a Mosca da una collega russa: dieci volte più pulita, bella e festiva di Berlino totalmente in mano a bande di arabi che esplodono bombe con la scusa del capodanno (una palazzina a meno di un km da me evacuata e semidistrutta), e mondezza ovunque.
              Originariamente Scritto da claudio96

              sigpic
              più o meno il triplo

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              • Virulogo.88
                Bodyweb Advanced
                • Nov 2008
                • 21300
                • 1,828
                • 3,116
                • Big City
                • Send PM

                BW ci aveva visto giusto, siamo l'elitè dell'europa ( e questo è preoccupante )
                Originariamente Scritto da Pesca
                lei ti parla però, ti saluta, è gentile, sei tu la merda hunt

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                • The_machine
                  Bodyweb Senior
                  • Nov 2004
                  • 17789
                  • 385
                  • 28
                  • Send PM

                  Mi chiedo cosa ci sia davvero da festeggiare, considerando le morti al fronte, la sconfitta strategica (perdita dell'Europa) ed il consolidarsi di una relazione di subordinazione verso la Cina.

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                  • MarcoT
                    Banned
                    • Jun 2013
                    • 20100
                    • 1,196
                    • 346
                    • Send PM

                    Originariamente Scritto da Ponno Visualizza Messaggio
                    Complici di aver sterminato un popolo e il suo futuro, esserci sparati nelle palle distruggendo l'economia europea, per seguire, di nuovo, quel cancro americano.
                    Nel mentre mi sono arrivate foto del Capodanno a Mosca da una collega russa: dieci volte più pulita, bella e festiva di Berlino totalmente in mano a bande di arabi che esplodono bombe con la scusa del capodanno (una palazzina a meno di un km da me evacuata e semidistrutta), e mondezza ovunque.
                    Capodanno nelle grandi città ormai è cosi
                    italiani in casa/locali e strade piene di arabi a spaccare tutto
                    Originariamente Scritto da Lorenzo993
                    non nominare cristo che se ti avesse incontrato avrebbe mandato a mignotte la bibbia e ti avrebbe preso a calci in culo

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                    • Death Magnetic
                      Bodyweb Senior
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                      • 18826
                      • 631
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                      Originariamente Scritto da The_machine Visualizza Messaggio
                      Mi chiedo cosa ci sia davvero da festeggiare, considerando le morti al fronte, la sconfitta strategica (perdita dell'Europa) ed il consolidarsi di una relazione di subordinazione verso la Cina.
                      Beh se per questo da quanto si legge hanno festeggiato pure a Leopoli, quindi figurati a Mosca.

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                      • Mario12
                        Bodyweb Advanced
                        • Nov 2014
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                        • Italia
                        • Send PM

                        da tutto questo si può dedurre una cosa : Zelensky non è di certo una persona intelligente (vabè , era palese)
                        adesso col susseguirsi dei fatti non avrà altra scelta che porre fine al conflitto mettendosi a pecora davanti a Putin.
                        tutta la gente obbligata a farsi macellare potrà tranquillamente rivoltarsi nella tomba.

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                        • Barone Bizzio
                          Bodyweb Senior
                          • Dec 2008
                          • 11760
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                          Originariamente Scritto da Ponno Visualizza Messaggio
                          Complici di aver sterminato un popolo e il suo futuro, esserci sparati nelle palle distruggendo l'economia europea, per seguire, di nuovo, quel cancro americano.
                          Nel mentre mi sono arrivate foto del Capodanno a Mosca da una collega russa: dieci volte più pulita, bella e festiva di Berlino totalmente in mano a bande di arabi che esplodono bombe con la scusa del capodanno (una palazzina a meno di un km da me evacuata e semidistrutta), e mondezza ovunque.
                          Ci mancherebbe che Mosca e San Pietroburgo non siano tirate a lustro 😀 non è un metro di giudizio

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                          • Ponno
                            Socialista col Rolex
                            • Feb 2013
                            • 12977
                            • 618
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                            • Holy See (Vatican City State) [VA]
                            • Send PM

                            Originariamente Scritto da Barone Bizzio Visualizza Messaggio

                            Ci mancherebbe che Mosca e San Pietroburgo non siano tirate a lustro 😀 non è un metro di giudizio
                            Hanno quantomeno la forza di tirarle a lustro, le capitali occidentali sono una cloaca a cielo aperto
                            Originariamente Scritto da claudio96

                            sigpic
                            più o meno il triplo

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                            • Sean
                              Csar
                              • Sep 2007
                              • 120694
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                              • In piedi tra le rovine
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                              La premier italiana Giorgia Meloni è partita (a sorpresa) per una missione in Florida dal presidente eletto degli Usa. Segreta l'agenda dell'incontro, ma il New York Times rivela:«La premier ha premuto sul caso di Cecilia Sala»

                              Giorgia Meloni è arrivata a Mar-a-Lago
                              alle 19:29 locali, dopo l’atterraggio del suo volo partito da Ciampino all’aeroporto di Palm Beach. In una delle prime foto scattate dagli ospiti nel salone della residenza in Florida che è anche un resort, si vede la presidente del Consiglio italiana insieme a Trump. Al loro fianco, il senatore della Florida Marco Rubio nominato segretario di Stato da Trump, il deputato della Florida Mike Waltz, nominato consigliere per la sicurezza nazionale, Scott Bessent, nominato segretario del Tesoro, l’ambasciatrice d’Italia negli Usa Mariangela Zappia e l’imprenditore texano Tilman Fertitta, nominato ambasciatore Usa in Italia. Trump ha salutato gli ospiti nel salone d'onore, predisposto per la proiezione di un film e, seguito da Meloni e dalla delegazione, si è recato al piano di sopra, tornando intorno alle nove di sera. Non si è visto invece Elon Musk.

                              L’incontro di Meloni con Trump sarebbe stata anche un’opportunità per parlare del caso di Cecilia Sala, giornalista italiana detenuta dall’Iran lo scorso mese, oltre che di altri temi che stanno a cuore all’Italia e all’Europa come i dazi e la guerra in Ucraina. Il New York Times scriveva in serata: «L'Iran ha arrestato spesso stranieri e individui con doppia cittadinanza per scambiarli con denaro e altre persone. Una persona informata sull'incontro ha detto che Meloni ha premuto aggressivamente per questo». L’incontro avviene cinque giorni prima della visita del presidente uscente Joe Biden, l’attuale presidente americano, a Roma e due settimane prima dell’insediamento di Trump alla Casa Bianca. Dopo la cena e l'incontro con Trump Giorgia Meloni, ha lasciato gli Stati Uniti per tornare a Roma. Secondo il sito Flightradar24, l'aereo della premier italiana è ripartito poco dopo le 23 locali (le cinque del mattino di oggi in Italia) l'aeroporto di Palm Beach.​

                              ...ma di noi
                              sopra una sola teca di cristallo
                              popoli studiosi scriveranno
                              forse, tra mille inverni
                              «nessun vincolo univa questi morti
                              nella necropoli deserta»

                              C. Campo - Moriremo Lontani


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                              • Sean
                                Csar
                                • Sep 2007
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                                • In piedi tra le rovine
                                • Send PM

                                "Ritornerò in ginocchio da te/l'altro (Biden) non è, non è niente per me/ora lo so, ho sbaglio con te..." le parole del grande Migliacci, su musica del maestro Zambrini, descrivono al meglio il giro di giostra, o sarebbe più giusto dire il giro di pista (del circo) che la Meloni è costretta a compiere per cercare di tenere in piedi una parvenza di politica estera e di soccorso per quella interna: dopo essersi fatta indecentemente sbaciucchiare sui capelli da Biden, ottenendo un piffero, adesso si precipita nottetempo da Trump per cercare di dare una soluzione al caso Sala e per altre questioni di cui sapremo - ma è ipotizzabile che abbia chiesto lumi (implorazioni) sui dazi, che, combinati con la crisi energetica che vive l'Europa, rappresenterebbero la tempesta perfetta sulla nostra economia, con le aziende che già chiedono "garanzie".

                                E' il famoso "sovranismo"? Non so per gli altri, ma l'Italietta è un pupazzo di stoffa riempito di paglia, radiocomandato da quel paese che dal '45 lo occupa militarmente e dunque politicamente...ma nonostante si sappia bene tutto questo, fa sempre un effetto repulsivo assistere a queste patetiche scene di un capo del governo di un paese "terzo" (ma facciamo pure ultimo, anzi "inclassificabile") costretto a continui pellegrinaggi negli USA qualunque colore abbia colà l'amministrazione: fino ad un secondo fa la Meloni era tutta appiattita sulle direttive Dem, adesso su quelle trumpiane: ma nemmeno un pò di amor proprio, un pò di dignità, di coerenza?

                                Ridicoli pupazzi in balia degli eventi, castelli di carte che vengono giù al primo stormir di fronda, figurarsi quando neri nembi preannunziano uragani sul continente (perduto) e su quella nazione a forma di stivale rotto, dove risuolare non basta più.

                                _______

                                Per quanto riguarda la Sala, esistesse una spina dorsale all'America si sarebbe semplicemente rifiutata l'estradizione dell'iraniano: 1) le accuse sono solo di matrice americana, 2) per l'ordinamento italiano Abedini non ha commesso alcun reato, 3) per la stessa UE Abedini non ha commesso alcun reato nè è inserito in liste di terroristi o soggetti pericolosi.

                                In buona sostanza per l'Italia è un cittadino straniero intonso, immacolato. E allora perchè è trattenuto in galera? Perchè la Meloni è costretta ad un precipitoso viaggio andata/ritorno in notturna, per implorare pietà e aiuto, cioè il permesso di rilasciare quel cittadino iraniano che la legge italiana non ha accuse da muovergli? Perchè è la natura dei servi, dei sottomessi, degli sconfitti.

                                Nell'Antichità la "libertà" non era considerata un dato naturale e dovuto ma un condizione da conquistarsi e mantenersi: questa era anche la legittimazione giuridica della schiavitù: hai perduto la tua terra, la tua patria, hai dunque perduto anche il tuo stato di uomo (o paese) libero ed è giusto che tu finisca in catene e alla mercè e proprietà dei vincitori.

                                Se dopo quasi un secolo ancora si sta in mano (anzi sotto al calcagno, una perversione fetish che evidentemente allo stato italiano piace) degli americani, questo altrettanto certamente l'Italietta schiavetta si merita.
                                ...ma di noi
                                sopra una sola teca di cristallo
                                popoli studiosi scriveranno
                                forse, tra mille inverni
                                «nessun vincolo univa questi morti
                                nella necropoli deserta»

                                C. Campo - Moriremo Lontani


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