cianti è proprio uscito di boccino, pure a me pare evidente che le cause degli incidenti sono gli investimenti per la sicurezza ridotti

Cronaca e politica estera [Equilibri mondiali] Thread unico.
Collapse
X
-
il woke buttato dentro a caso così ovviamente tutte statistiche che andrebbero rapportare alla ore di volo per compagnia eccOriginariamente Scritto da Marco pli 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.Originariamente Scritto da master wallaceIO? Mai masturbato.Originariamente Scritto da master wallaceIo sono drogato..
Commenta
-
-
Anche il solo dare minima considerazione a sta roba scritta sotto da non so chi sia non ha alcun sensoLast edited by Irrlicht; 31-12-2024, 12:56:22.Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.
"Un acceso silenzio brucerà la campagna
come i falò la sera."
-
1
Commenta
-
-
Originariamente Scritto da Irrlicht Visualizza MessaggioAnche il solo dare minima considerazione a sta roba scritta sotto da non so chi sia non ha alcun sensoOriginariamente Scritto da Marco pli 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.Originariamente Scritto da master wallaceIO? Mai masturbato.Originariamente Scritto da master wallaceIo sono drogato..
Commenta
-
-
Il fantasma della pace, in questa deriva globale tutti confidano senza dirlo in Donald Trump per disfarsi delle guerre
La speranza è così irrazionale che si finge di non vedere le sue strampalate minacce
Domenico Quirico
C’è uno strano fantasma che si aggira, seducente e ingombrante, tra le speranze del mondo. Un fantasma che è ancora ombra e nebbia ma tra una ventina di giorni si materializzerà con atti, gesti, parole. Ha promesso di portare la pace, semplicemente.
Dopo tre anni in cui abbiamo registrato solo i verbali del catafascio garantisce che farà finire l’unica guerra che conta, quella in Ucraina, perché è attorno ad essa, e qui non sbaglia, che si aggrovigliano molte altre.
Sarà la dilagata sfiducia in tutto e in tutti, sarà il timore continuo della deriva globale e atomica, ma confidano, senza dirlo, in Donald Trump (questo è singolare) anche coloro che lo detestano, a cui dà sui nervi e che lo definiscono pericoloso per la democrazia, per l’economia, per la natura, per le donne, un folle, un bugiardo.
Vogliamo tutti disfarci di questa guerra con impeto e rabbia, vogliamo respirare per lo scampato pericolo. In fondo, alla fine di tutto, è con i fatti della propria vita che si risponde agli interrogativi che gli altri ci rivolgono con insistenza: chi sei? Cosa vuoi veramente?
Ma la speranza nel fantasma della pace è così irrazionale e potente che si finge di non vedere che in attesa della “pace in un giorno” per ora ci sono strampalate minacce di annettere la Groenlandia e il canale di Panama... Verrebbe da dire: cose da Putin! Son dettagli, tiriamo diritto per carità: ma i dettagli hanno importanza, in fondo servono da adesivo, fissano la materia essenziale delle cose del mondo.
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
Commenta
-
-
Originariamente Scritto da Irrlicht Visualizza MessaggioAnche il solo dare minima considerazione a sta roba scritta sotto da non so chi sia non ha alcun senso
Commenta
-
-
Ho letto ora il nome, prima ho letto solo le prime righe
Ma perché sta cosa, si è fumato così tanto il cranio?
mahLast edited by Irrlicht; 31-12-2024, 18:31:54.Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.
"Un acceso silenzio brucerà la campagna
come i falò la sera."
-
1
Commenta
-
-
Nessuna consegna di gas russo all’Europa prevista per il primo gennaio
Nessuna consegna di gas russo all'Europa attraverso l'Ucraina è prevista domani primo gennaio. E' quanto emerge dai dati dell'operatore ucraino Ogtsu che conferma lo stop al contratto tra la Russia e l'Ucraina del 2019 che scade oggi. I dati dell'operatore ucraino Ogtsu mostrano che le forniture attraverso l'unico punto di ingresso del gas russo in Ucraina scenderanno a zero a partire dal 1° gennaio 2025. Nonostante l'invasione russa dell'Ucraina ordinata da Vladimir Putin nel febbraio 2022, il colosso russo Gazprom continuava a fornire gas all'Europa, tra cui Slovacchia, Moldavia e Ungheria, attraverso una rete di gasdotti in territorio ucraino.
Ue, pronti a stop gas russo dall'Ucraina, impatto limitato
L'Europa si dice pronta per la fine imminente del contratto di transito del gas russo attraverso l'Ucraina. "L'impatto sulla sicurezza dell'approvvigionamento dell'Ue sarà limitato", sottolinea una portavoce della Commissione europea, spiegando che l'infrastruttura europea è sufficientemente flessibile per garantire forniture di gas non russo ai Paesi dell'Europa centrale e orientale tramite "rotte alternative".
Gas supera 50 euro a mwh, la prima volta da oltre un anno
I prezzi europei del gas naturale hanno toccato, per la prima volta dall'ottobre 2023, i 50 euro al Megawattora, spinti dalle temperature in ribasso ma soprattutto dai timori del mercato europeo per lo stop dell'Ucraina al transito di gas russo, che scatterà da domani con il mancato rinnovo del contratto.
Repubblica
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
Commenta
-
-
Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioNessuna consegna di gas russo all’Europa prevista per il primo gennaio
Nessuna consegna di gas russo all'Europa attraverso l'Ucraina è prevista domani primo gennaio. E' quanto emerge dai dati dell'operatore ucraino Ogtsu che conferma lo stop al contratto tra la Russia e l'Ucraina del 2019 che scade oggi. I dati dell'operatore ucraino Ogtsu mostrano che le forniture attraverso l'unico punto di ingresso del gas russo in Ucraina scenderanno a zero a partire dal 1° gennaio 2025. Nonostante l'invasione russa dell'Ucraina ordinata da Vladimir Putin nel febbraio 2022, il colosso russo Gazprom continuava a fornire gas all'Europa, tra cui Slovacchia, Moldavia e Ungheria, attraverso una rete di gasdotti in territorio ucraino.
Ue, pronti a stop gas russo dall'Ucraina, impatto limitato
L'Europa si dice pronta per la fine imminente del contratto di transito del gas russo attraverso l'Ucraina. "L'impatto sulla sicurezza dell'approvvigionamento dell'Ue sarà limitato", sottolinea una portavoce della Commissione europea, spiegando che l'infrastruttura europea è sufficientemente flessibile per garantire forniture di gas non russo ai Paesi dell'Europa centrale e orientale tramite "rotte alternative".
Gas supera 50 euro a mwh, la prima volta da oltre un anno
I prezzi europei del gas naturale hanno toccato, per la prima volta dall'ottobre 2023, i 50 euro al Megawattora, spinti dalle temperature in ribasso ma soprattutto dai timori del mercato europeo per lo stop dell'Ucraina al transito di gas russo, che scatterà da domani con il mancato rinnovo del contratto.
Repubblica
sigpic
Free at last, they took your life
They could not take your PRIDE
Commenta
-
-
Non tutto passa dall'Ucraina per fortuna
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
Commenta
-
-
Originariamente Scritto da fede79 Visualizza Messaggio
Eh ma come l’economia russa sarà in rovina, vedrai come riapriranno i rubinetti.
segno che nel Donbass le difese ucraine fanno ormai acqua.
Pace per via diplomatica o per vittoria bellica. Continuare "fino a che sarà necessario" è una opzione non più sostenibile da parte della UE, in specie se Trump dovesse mantenere quanto promesso...ma questo lo capiremo presto....ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
Commenta
-
-
Originariamente Scritto da Irrlicht Visualizza MessaggioHo letto ora il nome, prima ho letto solo le prime righe
Ma perché sta cosa, si è fumato così tanto il cranio?
mah
Commenta
-
-
Originariamente Scritto da claudio96
sigpic
più o meno il triplo
Commenta
-
-
Perché l’Europa è entrata nella seconda guerra del gas (e cosa cambia per l'Italia)
Stamani mattina, primo dell’anno, alle 6 nella pianura gelata di Sudzha, al confine fra l’Ucraina e l’oblast russo di Kursk, l’Europa è entrata nella sua seconda guerra del gas (Gazprom ha chiuso le forniture). La seconda, naturalmente, in meno di tre anni.
Ora nuova guerra del gas, se tutto non andrà terribilmente storto, non dovrebbe essere grave come la prima. Ma il prezzo di mercato al Ttf di Amsterdam (la piattaforma di riferimento in Europa) ieri è risalito di un altro 4,1%, sopra i 50 euro a megawattora per la prima volta da quindici mesi: è un aumento del 66% in un anno e del 29% solo nelle ultime due settimane.
L’epicentro sul confine russo-ucraino
Questa seconda guerra del gas ha il suo epicentro a Sudzha, sul confine russo-ucraino, perché lì si trova la stazione dalla quale il flusso del monopolista di Mosca Gazprom finora è entrato nella rete ucraina, per essere poi trasportato fino all’Unione europea. L’attività a Sudzha ora è a zero, quando fino a ieri intermediava poco più di 40 milioni di metri cubi di metano al giorno e circa 15 miliardi di metri cubi l’anno: quelle quantità sono circa un decimo rispetto alle forniture russe all’Europa di prima della guerra, ma rappresentano pur sempre quasi il 5% del consumo europeo di metano in un mercato che resta in tensione.
Il gas russo, da Sudzha, era destinato ad attraversare tutta l’Ucraina fino al confine slovacco per poi essere consumato soprattutto in Slovacchia stessa, in Ungheria, nella Repubblica Ceca, in Austria e in parte anche in Italia (dove gli acquisti di gas via tubo dalla Russia in ottobre scorso erano saliti del 167% rispetto a un anno prima). Ma quello del metano in Europa è un sistema di vasi comunicanti, dove ogni ammanco di fornitura genera ulteriore domanda da altre fonti in competizione con altri compratori.
Cosa cambia per l’Europa e l’Italia
In sostanza questa è una guerra del gas nel quale l’Europa e l’Italia non rischiano di restare senza materia prima. Rischiano però, ancora una volta, di subire sostanziali rincari del riscaldamento e della bolletta elettrica (a novembre, per esempio, il 51% dell’elettricità italiana è stata prodotta bruciando metano). Tutto nasce da una posizione molto ferma di Volodymyr Zelensky. Il leader ucraino si è rifiutato – finora – di rinnovare un accordo quinquennale per il transito di gas russo, perché non intende facilitare ulteriormente nuove entrate del bilancio di Mosca, che poi servono a finanziare la distruzione dell’Ucraina.
Secondo il centro studi Crea di Helsinki, grazie al gas via gasdotto Gazprom continua a fatturare in Europa circa 350 milioni di euro alla settimana (più altri 200 milioni con il gas liquefatto). Questi poi sono in buona parte retrocessi al governo, che spende circa quattro rubli ogni dieci nello sforzo di guerra.
Le mosse di Orbán
Contro Zelensky si sono mossi in queste settimane i premier nazionalisti e filo-russi di Slovacchia e Ungheria, Robert Fico e Viktor Orbán. Entrambi hanno visitato Putin al Cremlino negli ultimi giorni. Orbán ha proposto un accordo in base al quale il gas di Gazprom sarebbe stato acquistato dagli importatori slovacchi prima di uscire dai confini russi, in modo che formalmente non fosse più russo nel momento in cui entra in Ucraina. Zelensky non ha accettato perché, secondo lui, si sarebbe trattato solo un finzione che non riduce il finanziamento della guerra di Mosca.
Fico ha minacciato Kiev con l’interruzione delle forniture elettriche dalle centrali slovacche, proprio ora che le reti ucraine sono devastate dai bombardamenti. Il premier slovacco ha persino scritto a Ursula von der Leyen, sostenendo con la presidente della Commissione Ue che l’interruzione del flusso dall’Ucraina sarebbe costato 50 miliardi di euro in più ai consumatori europei per la bolletta del gas e altri 70 per quella elettrica (a fronte, a dire di Fico, di una perdita di soli due miliardi per Mosca). Zelensky non si è piegato. L’Ucraina ora rischia che il Cremlino faccia bombardare i gasdotti e le centrali usate da Gazprom nel Paese, lasciando ancora più al freddo la popolazione.
Il messaggio di Kiev all’Europa
Ma nella fermezza del leader di Kiev c’è anche un messaggio politico all’Europa. Zelensky ha accettato finora di non attaccare il porto di Novorossijsk, sul Mar Nero, da cui parte circa un quarto dell’export russo di petrolio: è bastata un po’ di pressione su Kiev da parte dell’amministrazione americana, preoccupata di qualunque azione che faccia salire il prezzo internazionale del greggio. Ma gli ucraini non sono altrettanto sensibili alle richieste degli europei, specie se si tratta di Fico o di Orbán: segno di frustrazione per un sostegno militare e finanziario dell’Europa non del tutto convinto. Secondo dati riservati della Commissione di Bruxelles, in quasi tre anni di guerra i fondi inviati dagli Stati Uniti a Kiev superano quelli degli europei di quasi il 50%. Ora, con la seconda guerra del gas, l’Europa raccoglie i frutti delle sue contraddizioni.
https://www.corriere.it/economia/fin...tml?refresh_ce...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
Commenta
-
Commenta