se continua così penso che ci ricorderemo questo Natale
Cronaca e politica estera [Equilibri mondiali] Thread unico.
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Carlo Conti ci spieghera come proteggersi dalle radiazioniOgni mio intervento e' da considerarsi di stampo satirico e ironico ,cosi come ogni riferimento alla mia e altrui persone e' da intendersi come mai realmente accaduto e di pura fantasia. In nessun caso , il contenuto dei miei interventi su questo forum e' atto all' offesa , denigrazione o all odio verso persone o idee.Originariamente Scritto da Bob TerwilligerDi solito i buoni propositi di contenersi si sfasciano contro la dura realtà dell'alcolismo.
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Dove rischia il fermo Netanyahu? L’America è contraria. Crosetto: «Sentenza sbagliata ma dovremmo adeguarci»
Le reazioni alla richiesta di mandato d'arresto di Netanyahu e Gallant, emessa dalla Corte penale internazionale. Cauto Tajani
Da dove nascono le accuse?
I crimini di guerra e contro l’umanità sarebbero stati commessi da Bibi Netanyahu e da Yoav Gallant, «in associazione con altri», fra l’8 ottobre 2023 e il 20 maggio 2024. Fra questi reati, ci sono «la fame come metodo di guerra» e «l’uccisione, la persecuzione e altri atti disumani», oltre che la responsabilità per attacchi «intenzionali contro la popolazione civile». L’elenco include le restrizioni agli aiuti umanitari; la privazione di cibo, d’acqua, di luce e di carburante; lo stop agli aiuti internazionali, che ha creato condizioni per portare «volutamente alla distruzione di parte della popolazione di Gaza»; il blocco ai valichi di medicinali e di apparecchiature, che ha costretto i medici a operare e d amputare senza anestesia perfino i bambini, infliggendo loro «sofferenze disumane». Quanto all’unico leader di Hamas forse processabile, Mohammed Deif, sempre che sia vivo, le accuse riguardano i 1.139 morti del 7 Ottobre, per i 252 ostaggi, per il lancio di razzi su Israele e comprendono le uccisioni, le torture, l’oltraggio alla dignità delle persone, gli stupri.
Chi sono i giudici?
Sono i tre magistrati della Corte penale internazionale (Cpi), che non va confusa con la Corte internazionale di giustizia (Cig). Si trovano all’Aja, come gran parte di questi organi di giustizia. Ma se la Cig si pronuncia sulle querelle fra Stati – e sulle accuse di genocidio presentate a dicembre dal Sudafrica, con una sentenza che potrà richiedere anche anni -, la Cpi s’occupa delle responsabilità penali individuali. La Corte ha risposto alla richiesta d’arresto di Netanyahu, di Gallant e di tre leader di Hamas che era stata presentata, il 20 maggio, dal procuratore Karim Khan.
Come funziona questo tribunale?
La Cpi ha un ruolo suppletivo: interviene se non lo fa lo Stato cui appartiene l’indagato (e cioè sempre). Funziona come un normale tribunale, d’ufficio o su querela, con una fase istruttoria e con un dibattimento fra accusa e difesa. Se necessario, la Cpi dispone l’arresto. E può perseguire gli individui per quattro dei più gravi crimini internazionali - il genocidio, i crimini di guerra, i crimini contro l’umanità, l’aggressione -, purché siano stati commessi dal 2002 (data della sua nascita) in poi.
Netanyahu rischia le manette?
La decisione della Cpi non significa che Bibi Netanyahu e Yoav Gallant verranno arrestati in tempi brevi. Anzi, potrebbero non essere arrestati mai. Perché questo tribunale dell’Aja non ha una polizia che possa eseguire il mandato d’arresto e la prassi vuole che ci s’appoggi ai singoli Stati: non avendo Israele mai firmato lo Statuto di Roma del 1998, che istituì la Cpi, lo Stato ebraico non riconosce la giurisdizione dell’Aja e dunque ritiene nulli i suoi atti.
E all’estero?
Se decide di viaggiare negli Usa, in Cina o in Russia, Paesi che al pari d’Israele non riconoscono la Cpi, Netanyahu può stare tranquillo. Ma da questo momento, almeno in teoria, non potrà mettere piede in alcuno dei 124 Paesi che invece riconoscono l’autorità della Corte: fra questi ci sono la Francia, la Gran Bretagna, la stessa Italia. Molti governi si sono già espressi: soltanto l’Olanda - sotto accusa in Israele per la caccia ai tifosi del Maccabi nella notte di Amsterdam – ha confermato che arresterebbe e processerebbe Netanyahu. L’Argentina invece ha già detto che non lo farà.
Quale è la reazione degli Usa?
Joe Biden, il presidente americano, respinge i mandati di arresto per i due israeliani, ma non quello per il leader di Hamas, e ribadisce che «la Corte non ha giurisdizione su queste questioni», gli Stati Uniti, come Israele, non aderiscono allo Statuto di Roma. E il nuovo leader dei repubblicani al Senato, John Thune, ha già proposto una legge che «in segno di ritorsione» sanzioni la Cpi: la Camera dei Rappresentanti, col sostegno di tutti gli schieramenti, lo scorso maggio ha già votato misure contro i funzionari dell’Aja.
L’Unione europea rispetterà la decisione?
Josep Borrell, per ora a capo della diplomazia europea, ribadisce che «tutti le nazioni dell’Unione sono obbligate a rispettare la decisione». L’Olanda — sotto accusa in Israele per la caccia ai tifosi del Maccabi nella notte di Amsterdam — ha subito aderito: «Siamo pronti a eseguire i fermi».
L’Ue è divisa: governi come quello ungherese e slovacco non eseguiranno l’ordine, mentre i Paesi scandinavi sono pronti a obbedire all’Aja.
Qual è la posizione dell’Italia?
Prudente Antonio Tajani, il ministro degli Esteri italiano, commenta: «Sosteniamo la Corte ricordando sempre che deve svolgere un ruolo giuridico e non politico». Guido Crosetto, ministro della Difesa, dichiara: «Sentenza sbagliata ma dovremo applicarla».
Chi si schiera con Israele?
L’Ungheria e la Slovacchia fanno sapere che non eseguiranno l’ordine. «È una vergogna» ha detto Viktor Orbán. Anche il presidente argentino Javier Milei, in un post su X, «esprime il suo profondo disaccordo con la recente decisione della Corte penale internazionale», come fa anche il Paraguay che parla di «strumentalizzazione politica» e ritiene compromessa «la legittimità della Corte».
La Gran Bretagna eseguirà gli arresti?
Londra preferisce non pronunciarsi limitandosi a sottolineare, tramite un portavoce del governo, che «rispetta l’indipendenza della Corte penale internazionale».
Ma chi aderisce alla Cpi non sarebbe tenuto a obbedire?
Molti Paesi che riconoscono la Cpi, in realtà, spesso non ne eseguono gli ordini. Celebre il caso del Sudafrica, che nel 2015 si rifiutò d’arrestare il leader sudanese Omar al-Bashir, accusato di genocidio. Ultimo episodio, la visita del presidente russo Vladimir Putin in Mongolia, a settembre, dov’è stato ricevuto sulle passatoie d’onore nonostante sia ricercato per la deportazione dei bambini ucraini. La Cpi non ha modo di costringere i governi firmatari a obbedirle: l’anno scorso il premier slovacco Robert Fico, membro Ue e firmatario della Carta di Roma, disse chiaro che non avrebbe mai eseguito un mandato d’arresto contro Putin.
Che tipo di pressioni ci sono state prima del mandato di cattura?
Gli atti emessi dai giudici della Cpi sono stati segretati, per proteggere i testimoni e le indagini, anche se la Corte considera che sia «nell’interesse delle vittime e dei loro familiari» l’essere messi al corrente dell’esistenza di questi mandati. I veleni intorno alla Cpi sono da sempre una costante: lo stesso procuratore Khan, un mese fa, è stato denunciato da una funzionaria del suo staff per molestie sessuali e abusi. E più d’un osservatore ha sottolineato la tempistica delle accuse.
Sono giudici imparziali?
Le sentenze della Cpi sono vincolanti, ma s’accompagnano regolarmente a critiche. Una su tutte, quella d’essere forti coi deboli: sono sempre stati trascinati in giudizio soprattutto i Paesi africani, come il Congo o l’Uganda. Con gli Usa e la Gran Bretagna invece, per i presunti crimini commessi in Afghanistan e in Iraq, la Cpi è stata agli occhi di molti assai più accomodante. Negli ultimi tre anni, con le guerre in Ucraina e a Gaza, le cose sembrano essere cambiate: mai nessuno aveva osato toccare i signori del Cremlino. E ora è la prima volta che viene colpito il capo d’un importante governo occidentale.
CorSera...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
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Originariamente Scritto da miketyson Visualizza Messaggiose continua così penso che ci ricorderemo questo Natale...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
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Bisogna disinnescare il vantaggio strategico su cui Putin ha puntato sin dall'inizio della guerra, ossia quello di poter colpire senza essere realmente colpito. Sì, perché affrontare un conflitto con l'idea che tutto ciò che dà realmente fastidio alla Russia rappresenti una linea rossa ha reso l'Ucraina poco efficace e, soprattutto, la guerra sostenibile per i russi. Se poi Putin decidesse di utilizzare un ordigno nucleare per portare avanti la sua politica imperialista, si rivelerebbe agli occhi del mondo per quello che è, e credo che ciò coinciderebbe con la sua fine.
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Ma la sua fine perché? Pensi che qualcuno nel mondo ancora pensi che Putin sia un tenerone?
É ancora una volta con questo wishful thinking, come con le sanzioni e il fallimento.
Speriamo stavolta non faccia la fine delle minchiate sulla Russia stato fallito perché c'è di mezzo una nukeOriginariamente Scritto da claudio96
sigpic
più o meno il triplo
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Originariamente Scritto da The_machine Visualizza MessaggioBisogna disinnescare il vantaggio strategico su cui Putin ha puntato sin dall'inizio della guerra, ossia quello di poter colpire senza essere realmente colpito. Sì, perché affrontare un conflitto con l'idea che tutto ciò che dà realmente fastidio alla Russia rappresenti una linea rossa ha reso l'Ucraina poco efficace e, soprattutto, la guerra sostenibile per i russi. Se poi Putin decidesse di utilizzare un ordigno nucleare per portare avanti la sua politica imperialista, si rivelerebbe agli occhi del mondo per quello che è, e credo che ciò coinciderebbe con la sua fine.
Ogni mio intervento e' da considerarsi di stampo satirico e ironico ,cosi come ogni riferimento alla mia e altrui persone e' da intendersi come mai realmente accaduto e di pura fantasia. In nessun caso , il contenuto dei miei interventi su questo forum e' atto all' offesa , denigrazione o all odio verso persone o idee.Originariamente Scritto da Bob TerwilligerDi solito i buoni propositi di contenersi si sfasciano contro la dura realtà dell'alcolismo.
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Machine, se hai tanta voglia di crepare per il Donbass, comprati uno di sti kit per te, e parti!
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Poi ogni tanto aggiornaci!
Originariamente Scritto da Sean
mi attacco ai tuoi pantaloni o te lo infilo a forza in gola
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il lo vedrei meglio cosi
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Sono moniti che Putin deve mandare per non apparire "inerte" di fronte alle scelte di Biden.
La situazione è cristallizzata, la stessa Russia attualmente non trarrebbe alcun giovamento nell'ampliare il conflitto o mettere in mezzo le atomiche.
Certo, già il parlarne, fa "impressione".
Aspetteranno l'insediamento di Trump per vedere come butta.
PS inutile dire che Biden è un anziano rincoglionitoSpesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.
"Un acceso silenzio brucerà la campagna
come i falò la sera."
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Originariamente Scritto da The_machine Visualizza MessaggioBisogna disinnescare il vantaggio strategico su cui Putin ha puntato sin dall'inizio della guerra, ossia quello di poter colpire senza essere realmente colpito. Sì, perché affrontare un conflitto con l'idea che tutto ciò che dà realmente fastidio alla Russia rappresenti una linea rossa ha reso l'Ucraina poco efficace e, soprattutto, la guerra sostenibile per i russi. Se poi Putin decidesse di utilizzare un ordigno nucleare per portare avanti la sua politica imperialista, si rivelerebbe agli occhi del mondo per quello che è, e credo che ciò coinciderebbe con la sua fine.
io non voglio disinnescare un bel niente
quella non è, e non è mai stata la nostra guerra
UKR non è un Paese NATO, l'ONU non ha chiesto di intervenire a difesa dell' UKR, l'Italia non è minacciata direttamente da questa guerra
stiamo bruciando miliardi (e ne bruceremo ancora di più con la ricostruzione) per capire a chi spetta il Donbass
a noi dovrebbe strafotterceneLast edited by KURTANGLE; 22-11-2024, 10:50:16.Originariamente Scritto da SPANATEMELAparliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentusOriginariamente Scritto da GoodBoy!ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?
grazie.
PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
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Le memorie di Angela Merkel, Libertà, usciranno martedì prossimo, in contemporanea in trenta Paesi. Per l’Italia saranno pubblicate da Rizzoli. Da mesi, attorno al manoscritto si è generata un’enorme attesa: cosa dirà, dopo il lungo silenzio, l’ex cancelliera che ha guidato la Germania per 16 anni e che poi è scomparsa dalla vita pubblica? In tanti hanno cercato di entrare nella ristretta cerchia di chi ha potuto leggere Libertà in anteprima. Tuttavia, ogni accesso era regolato da rigidi accordi di riservatezza, firmati a livello internazionale, che vincolano i lettori al segreto. Il Corriere era tra questi. Non solo, ma il Corriere ha anche incontrato Angela Merkel per un’intervista esclusiva: parla di Russia, di Europa, di Italia e dei suoi leader, e ovviamente dei molti temi di Libertà, e sarà pubblicata domani.
Ieri mattina, intanto, quando Die Zeit — con quasi una settimana di anticipo rispetto alla pubblicazione ufficiale — ha rotto gli indugi, uscendo prima della concorrenza, in Germania si è scatenata una grande fibrillazione. E i primi contenuti hanno cominciato a circolare rapidamente. Prima di passare agli estratti, una notizia per i lettori italiani: Angela Merkel, che inizierà presto un tour che la porterà anche negli Stati Uniti (dove il 2 dicembre parlerà delle sue memorie con Barack Obama), farà tappa anche in Italia. Sarà a Milano l’11 dicembre e presenterà il libro all’Ispi, l’Istituto per gli studi di politica internazionale, insieme a Walter Veltroni.
È stata una precisa richiesta dell’ex cancelliera, che vuole incontrare il suo pubblico di lettori, le persone con cui ha sempre amato dialogare. Riprendiamo, vincolati dall’accordo di riservatezza, quanto diffuso da Die Zeit e poi da Politico. Merkel, parlando della propria infanzia nella Ddr, descrive la vita sotto una dittatura come «vivere sempre sul filo del rasoio». «Anche se una giornata iniziava in modo spensierato, tutto poteva cambiare in pochi secondi se i limiti politici venivano superati, mettendo in pericolo le nostre vite».
Trump, secondo Merkel, è stato per molti versi il suo opposto: «Eravamo su due livelli diversi. Trump era emotivo, io fattuale. Una soluzione ai problemi sollevati non sembrava essere il suo obiettivo». E aggiunge: «Il presidente russo sembrava affascinarlo molto. Negli anni successivi, ebbi l’impressione che i leader con tendenze autocratiche e dittatoriali esercitassero su di lui una certa fascinazione».
Politico evidenzia anche il giudizio di Merkel sulla logica di Trump: che è quella dell’«immobiliarista», secondo cui solo uno vince, prevalendo sull’altro, e non esistono situazioni in cui i vantaggi possono essere condivisi.
Merkel affronta anche il tema dell’Ucraina e spiega perché, al vertice Nato di Bucarest nel 2008, insieme al presidente francese Nicolas Sarkozy, si oppose all’ingresso del Paese nella Nato: «Ritenevo che fosse illusorio pensare che lo status di candidato all’adesione avrebbe protetto l’Ucraina (e la Georgia) dall’aggressione di Putin».
Significativo uno scambio con il presidente russo: lui le disse: «Non resterai cancelliera per sempre e allora loro (l’Ucraina e la Georgia, ndr) diventeranno membri della Nato. E io voglio impedirlo». La risposta di Merkel, riportata nel libro, è tagliente: «Ed io pensai: nemmeno tu sarai presidente per sempre».
sigpic
Free at last, they took your life
They could not take your PRIDE
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Originariamente Scritto da fede79 Visualizza Messaggio
Dalle anticipazioni, la solita mierda gettata su Trump...ma a questi "statisti" del fine settimana ancora sfugge che è stato eletto per due volte dal popolo che i tedeschi in primis servono da 80 anni? quindi che vogliono? E' stato eletto nella stessa maniera in cui ottenne la poltrona la Merkel...anzi meglio, perchè in America l'elezione del presidente è diretta, in Germania il cancelliere lo scelgono i partiti, è un sistema parlamentare dove la volontà elettorale viene filtrata dalle logiche e dagli arzigogoli del partitismo, come in Italia...per cui si capisce che gli "statisti" europei o non comprendono le regole dei regimi democraticisti o quando a vincere sono gli altri a quelli non piacciono i risultati.
Difatti poi si arriva ad un cortocircuito logico:
Politico evidenzia anche il giudizio di Merkel sulla logica di Trump: che è quella dell’«immobiliarista», secondo cui solo uno vince, prevalendo sull’altro, e non esistono situazioni in cui i vantaggi possono essere condivisi.
Su Putin la solita solfa, ma anche qua la narrativa è arrivata allo sfibramento e tutto pare ormai chincaglieria che la storia sta mandando in soffitta....ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
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forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
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C. Campo - Moriremo Lontani
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