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Cronaca e politica estera [Equilibri mondiali] Thread unico.
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La democrazia si sta suicidando da sola, si trasformerà in altro. Il vecchio ordine mondiale è andato in soffitta, prima o poi tutti se ne faranno una ragione: siamo in una fase di transizione verso un qualcosa di differente, che ha ancora dei contorni confusi, ma di sicuro a livello globale si va verso un multipolarismo.
Ho un'altra certezza: se l'Europa non tenterà di profittare di questa crisi per rivolgere il suo sguardo e tendere le mani verso Est, cioè alla Russia, passerrà dall'attuale stato di irrilevanza a quello gassoso della dissolvenza.
Per il resto io non vedo nè duci e nè ducetti tra queste lande: vedo tanti nanetti, anzi non li vedo, più che altro ne avverto un ronzio di sottofondo. L'unico vero politico e statista che ha l'occidente vive purtroppo in Russia (la Russia europea, bianca e cristiana è occidente, almeno fino agli Urali) ed è sul vallo opposto al nostro: mi auguro che l'Europa colmi quel vallo e si salvi....ma di noi
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«nessun vincolo univa questi morti
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Putin: “L’iniziativa di Trump sull’Ucraina è degna di attenzione”
Vladimir Putin ha detto di considerare «degna di attenzione» l'iniziativa di Donald Trump per mettere fine al conflitto in Ucraina, auspicando di avere l'occasione di fargli le congratulazioni per l'elezione alla Casa Bianca. Lo riferisce l'agenzia Ria Novosti.
Trump: “Penso che io e Putin ci parleremo”
«Non ho ancora parlato con Putin, penso che ci parleremo»: lo ha detto Donald Trump in un'intervista a Nbc
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Originariamente Scritto da The_machine Visualizza MessaggioOk Sean, ma resta il principio. Se te nasci in Russia e Putin non ti piace te lo devi sorbire fino alla fine.
Adesso vi immaginate tutti una sorta di dittatura conservatrice, ma potrebbe non essere così.
La sinistra ugualmente non è più una sinistra ma un conglomerato di ideologie e astrazioni che non danno conto delle reali emergenze e bisogni e risposte: in Italia un tempo la sinistra era il partito della classe operaia, ma agli operai o alle classi bassi ormai la sinistra non sa più parlare, anzi nemmeno li vede...un pò come è successo ai dem in America in questa tornata.
Le vecchie distinzioni politiche non esisteranno più, già adesso sono vuote di significato. Rispondendo a Barone ho citato la tirannia come passo successivo alle oligarchie: che tirannia però? Non certo quella del tiranno solo al comando che tiene in stato di semi schiavitù i sudditi...ma una tirannia aggiornata alle forme dei tempi prossimi: le apparenze di "libertà" verranno mantenute, anche i nomi con cui definiamo i regimi politici probabilmente, ma a comandare, o meglio, a tiranneggiare sulle masse saranno rabdomanti populisti con alle spalle figure di grandi dominus economici, con le masse ridotte ad individui sempre più atomizzati, viventi, cioè a dire languenti, in uno stato quasi di automi disanimati, con l'illusione di vivere in un universo dove ogni bisogno può essere soddisfatto e questo basta: la tirannide non di uno ma di pochi: secondo la dottrina della regressione delle caste, arriverà al comando quella dei mercanti e dunque la tirannia del mercato (Musk e suo accoliti ne sono dei prodromi) che tiranneggerà anche sui residui della fu politica.
Vedo questo nel futuro prossimo, con la democrazia ridotta a forma larvale, pura apparenza. D'altro canto un sistema può essere benissimo trasformato in altro dall'interno pur mantenendolo movente come uno spettro: Roma sotto ai Cesari formalmente restò una Repubblica, per fare l'esempio più noto....ma di noi
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I quattro imperatori del mondo rimasti a giocare la partita globale
In scena Stati Uniti, Russia, Cina e India, mentre l’Europa assiste come spettatrice. Trump potrebbe riuscire in una “pace” di Westfalia e costruire un equilibrio duraturo
In scena Stati Uniti, Russia, Cina e India, mentre l’Europa assiste come spettatrice. Trump potrebbe riuscire in una “pace” di Westfalia e costruire un equilib…
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Putin elogia Trump: «Pronti per riaprire i contatti con un uomo coraggioso». E sulla Nato: «Non ha più senso»
«Impressionato dalla reazione all’attentato». E per il capo del Cremlino ora il repubblicano ha «le mani libere»
«È un uomo molto coraggioso. Le cose che ha detto sulla ripresa dei rapporti con la Russia e sulla sua volontà di favorire una soluzione della crisi ucraina sono come minimo degne di attenzione. E approfittando dell’occasione, vorrei congratularmi con lui per l’elezione alla carica di presidente degli Stati Uniti». Tre minuti e 24 secondi di amorosi sensi. Per arrivarci, le persone collegate con l’annuale conferenza al Club Valdai, il più importante forum di discussione moscovita, hanno dovuto attraversare il deserto del consueto soliloquio sul nuovo mondo multipolare. Ma infine ne è valsa la pena.
Il bentornato
Vladimir Putin ha rivolto il suo caloroso bentornato a Donald Trump, con parole affatto di circostanza, destinate ad avere un certo peso. Dal febbraio del 2002 a oggi, mai il presidente russo si era espresso in termini così calorosi su un leader del detestato occidente. È quindi il caso di fare una trascrizione quasi letterale delle parole del presidente russo.
«Verso di lui si può avere un atteggiamento diverso. Durante il suo primo mandato, si diceva che fosse soprattutto un uomo d’affari, che ne capiva poco di politica, e che avrebbe potuto commettere tanti errori. Ma in primo luogo, il suo comportamento nel momento dell’attentato alla sua vita, mi ha fatto una forte impressione. Non mi riferisco solo al suo braccio alzato e all’invito a battersi per i loro ideali comuni. Nei momenti di emergenza, un uomo svela la sua essenza. E lui si è mostrato coraggioso».
Putin ha poi continuato ad alternare il passato di Trump con il suo futuro, quasi augurandogli o suggerendogli di avere questa volta le mani libere. «Non so se mi ascolterà. Ma ho l’impressione che durante il suo primo mandato l’avessero messo con le spalle al muro. Non lo lasciavano muovere, e lui aveva finito per avere paura, anche di pronunciare una sola parola in più. Non so che cosa avverrà ora. Ma per lui è l’ultimo mandato. Che cosa farà, è affare suo. Penso che le sue frasi sul ripristino dei rapporti con la Russia e sulla soluzione della crisi ucraina, le abbia dette con consapevolezza. Questo è come minimo degno di attenzione».
Un giornalista gli ricorda la promessa fatta da Trump di chiamarlo prima dell’insediamento per dirgli Vladimir, incontriamoci. La risposta è una sorta di capovolgimento delle parole appena ascoltate. Come se Putin ci tenesse a mostrare la propria autorità davanti alla platea composta di studiosi giunti quasi tutti da Paesi aderenti al Brics.
La comune ostilità
«Non troverei vergognoso chiamarlo, da parte mia. Ma non lo faccio, perché i Capi di Stato stranieri prima mi telefonavano quasi ogni settimana, e poi improvvisamente hanno smesso. Ma se qualcuno di loro volesse riprendere i contatti, non abbiamo niente in contrario, come ho sempre detto. E con Trump siamo senz’altro pronti a discutere». Nella sua lunga prolusione iniziale, Putin aveva già lanciato qualche messaggio a Trump, ammiccando alla comune ostilità verso la Nato.
Da un lato, l’abituale gonfiar di muscoli sulla madrepatria e la sua centralità nel nuovo mondo. «La Russia ha fermato più volte coloro che ambivano al dominio mondiale, e continuerà a farlo. Il mondo ha bisogno della Russia. E questo fatto non lo possono certo cambiare le decisioni prese dei capi in carica a Washington o a Bruxelles». Ma dall’altra parte, una stoccata di nuovo conio sull’Alleanza atlantica, che a molti è sembrata un chiaro messaggio a Trump, quasi la definizione di un comune terreno di interessi.
«La Nato ha perso la sua ragione d’essere con la fine dell’Unione sovietica: anche gli Usa la consideravano ormai una organizzazione di second’ordine. Per mantenerla in vita servivano nuovi conflitti. Bisognava creare una paura concreta. Bisognava separare la Russia dall’Europa. E così si è arrivati al colpo di Stato in Ucraina e alle ostilità nel Donbass. Ci hanno semplicemente costretti a reagire».
Ma proprio dietro le quinte del Valdai, Sergej Karaganov, l’ex mago del Cremlino, l’uomo che ha ispirato e scritto i discorsi del presidente russo a proposito di Kiev, si è mostrato molto cauto su una eventuale iniziativa negoziale del nuovo presidente Usa. «Al punto in cui siamo ormai arrivati, dopo tutti questi morti, il problema non è il piano di pace, ma quel di cui abbiamo bisogno noi. E a noi serve prima di tutto la capitolazione dell’Ucraina e la sua completa demilitarizzazione. Dopo, potremo anche firmare un trattato di pace con l’Europa». Anche seguendo il filo della rinascente amicizia Putin-Trump, la strada per la fine delle ostilità sarà lunga e tortuosa.
CorSera...ma di noi
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Zelensky a Budapest, la preoccupazione per le scelte di Trump: “Nessuno sa cosa farà, ma no a concessioni a Putin, ci servono più armi”
“Inaccettabile chiederci concessioni. Sarebbe un suicidio per l’Europa. Ci servono armi” – “Dal nostro ultimo incontro in questo formato, la guerra della Russia è aumentata in modo significativo”, ha detto Zelensky ricordando l’arrivo di soldati nordcoreani a difesa della regione occupata di Kursk in Russia. Rispondendo indirettamente al piano dei trumpiani circolati, Zelensky ha rilanciato: “Dal vertice della Comunità politica europea in Gran Bretagna a luglio, si è parlato molto della necessità di cedere a Putin, di fare marcia indietro, di fare delle concessioni. E alcuni di voi qui presenti hanno fortemente sostenuto che l’Ucraina facesse delle ‘concessioni’ a Putin“. L’ipotesi è del tutto irricevibile per Kiev: “È inaccettabile per l’Ucraina e un suicidio per tutta l’Europa”, ha detto Zelensky.
Cosa succederà dopo? “L’Europa dovrebbe cercare il favore di Kim Jong Un nella speranza che anche lui lasci l’Europa in pace? Nessun leader forte che abbia contribuito a costruire un’Europa unita, forte e pacifica immaginerebbe di farlo. Ma il concetto di ‘pace attraverso la forza’ ha dimostrato il suo realismo ed efficacia più di una volta. Ora, è di nuovo necessario”. La guerra si svolge su suolo ucraino, ha ribadito Zelensky, ed è Kiev a decidere: “L’Ucraina è grata per tutto il supporto dei nostri partner, siamo aperti a qualsiasi idea costruttiva per raggiungere una pace giusta per il nostro paese. Ma spetta all’Ucraina decidere cosa dovrebbe e cosa non dovrebbe essere all’ordine del giorno per porre fine a questa guerra”. Per il leader di Kiev, l‘unica soluzione è avere altre armi: “Noi ci difendiamo non dalle parole russe, ma dagli attacchi russi. Pertanto, abbiamo bisogno di un numero sufficiente di armi, non di sostegno nei negoziati”.
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Saranno i pesi massimi a decidere il destino della guerra, non i pesi piuma Zelensky e UE. Il primo dipende in tutto e per tutto dagli USA, la seconda è in crisi, divisa, con gravi problemi economici (la Germania, il suo paese più ricco, è a serissimo rischio di recessione) e non ha nè i soldi nè i mezzi per dare a Zelensky quello che chiede: armi e miliardi, ancora armi e miliardi...per continuare all'infinito, o all'esaurimento, una guerra ormai senza senso, data l'incapacità militare e strutturale di poter riconquistare i territori perduti.
Anche in Ucraina è probabile che parte della popolazione sia stanca di guerra e morti.
Entro l'estate dell'anno prossimo ne sapremo di più su come Trump intenderà "congelare" il conflitto....ma di noi
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Originariamente Scritto da The_machine Visualizza MessaggioNon mi è chiaro un punto: tutti coloro che vorrebbero seppellire la democrazia il prima possibile danno per scontato che una qualsiasi dittatura rispecchierebbe la loro visione del mondo? Come si troverebbero a vivere in un regime non democratico, dove le loro opinioni potrebbero essere soffocate senza alcuna possibilità di replica?Originariamente Scritto da Lorenzo993non nominare cristo che se ti avesse incontrato avrebbe mandato a mignotte la bibbia e ti avrebbe preso a calci in culo
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioSaranno i pesi massimi a decidere il destino della guerra, non i pesi piuma Zelensky e UE. Il primo dipende in tutto e per tutto dagli USA, la seconda è in crisi, divisa, con gravi problemi economici (la Germania, il suo paese più ricco, è a serissimo rischio di recessione) e non ha nè i soldi nè i mezzi per dare a Zelensky quello che chiede: armi e miliardi, ancora armi e miliardi...per continuare all'infinito, o all'esaurimento, una guerra ormai senza senso, data l'incapacità militare e strutturale di poter riconquistare i territori perduti.
Anche in Ucraina è probabile che parte della popolazione sia stanca di guerra e morti.
Entro l'estate dell'anno prossimo ne sapremo di più su come Trump intenderà "congelare" il conflitto.
i territori non saranno mai riconquistati
urge una pace adessoOriginariamente Scritto da SPANATEMELAparliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentusOriginariamente Scritto da GoodBoy!ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?
grazie.
PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
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Bisogna concentrare gli sforzi bellici contro IsraeleOgni mio intervento e' da considerarsi di stampo satirico e ironico ,cosi come ogni riferimento alla mia e altrui persone e' da intendersi come mai realmente accaduto e di pura fantasia. In nessun caso , il contenuto dei miei interventi su questo forum e' atto all' offesa , denigrazione o all odio verso persone o idee.Originariamente Scritto da Bob TerwilligerDi solito i buoni propositi di contenersi si sfasciano contro la dura realtà dell'alcolismo.
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Originariamente Scritto da KURTANGLE Visualizza Messaggio
i territori non saranno mai riconquistati
urge una pace adesso
Originariamente Scritto da Sean
mi attacco ai tuoi pantaloni o te lo infilo a forza in gola
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioSaranno i pesi massimi a decidere il destino della guerra, non i pesi piuma Zelensky e UE. Il primo dipende in tutto e per tutto dagli USA, la seconda è in crisi, divisa, con gravi problemi economici (la Germania, il suo paese più ricco, è a serissimo rischio di recessione) e non ha nè i soldi nè i mezzi per dare a Zelensky quello che chiede: armi e miliardi, ancora armi e miliardi...per continuare all'infinito, o all'esaurimento, una guerra ormai senza senso, data l'incapacità militare e strutturale di poter riconquistare i territori perduti.
Anche in Ucraina è probabile che parte della popolazione sia stanca di guerra e morti.
Entro l'estate dell'anno prossimo ne sapremo di più su come Trump intenderà "congelare" il conflitto.
La dimostrazione che Zelensky e gli utili idioti di Bruxelles quello sono, utili idioti, e non hanno saputo guardare più lontano che i prossimi due mesi di conferenza stampa.Originariamente Scritto da claudio96
sigpic
più o meno il triplo
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[ Caschi blu dell'Unifil sono rimasti feriti in un attacco mentre la loro pattuglia passava vicino a Sidone, in Libano. Secondo i media statali libanesi, un attacco israeliano ha preso di mira un'auto all'ingresso della città di Sidone, nel sud del Paese, e quattro caschi blu Onu la cui pattuglia stava attraversando la zona sono rimasti feriti, ha constatato un corrispondente dell'Afp. "Aerei nemici hanno preso di mira un'auto a Sidone vicino al posto di blocco dell'esercito", ha affermato l'agenzia Nna, aggiungendo che i veicoli della forza di peacekeeping Unifil erano nella "stessa corsia" durante il raid. Il corrispondente dell'Afp ha visto quattro caschi blu feriti.]
(Ansa)Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.
"Un acceso silenzio brucerà la campagna
come i falò la sera."
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