Cronaca e politica estera [Equilibri mondiali] Thread unico.

[Sean]

Germania, il ministro delle Finanze Lindner chiede elezioni anticipate

La proposta al cancelliere tedesco Olaf Scholz e al ministro dell'Economia Robert Habeck

Il ministro delle Finanze tedesco Christian Lindner avrebbe proposto nella riunione con il cancelliere Olaf Scholz e con il ministro dell'Economia Robert Habeck per discutere della crisi sul bilancio di convocare elezioni anticipate all'inizio del 2025. E' quanto rivela la Bild, che lo ha appreso da alcuni dei partecipanti.

https://www.lastampa.it/esteri/2024/11/06/news/germania_lindner_elezioni_anticipate-14784114/?ref=LSHLN

[Sean]

Biden chiama Trump e lo invita alla Casa Bianca. Domani parlerà al Paese
Joe Biden ha parlato con Donald Trump e si è congratulato per la sua vittoria. Il presidente ha invitato Trump alla Casa Bianca per un incontro. Lo riferisce un funzionario dell'amministrazione citato dall'agenzia Bloomberg, secondo il quale Biden parlerà domani al paese sul risultato delle elezioni e della transizione.

Harris chiama Trump e concede la vittoria
Kamala Harris ha chiamato Donald Trump e ha concesso la vittoria. Nella loro telefonata, Kamala Harris e Donald Trump hanno discusso dell'importanza di "una pacifica transizione". Lo hanno detto fonti informate all'Associated Press.

[Sean]

La scelta oligarchica, i voltafaccia, le accuse ai neri: gli errori che hanno affondato Harris

Trump rischia di sopravvalutare la sua vittoria, ma può essere grato al partito democratico che ha fatto di tutto per aiutarlo a riconquistare la nomination e gli ha messo contro una candidata come Kamala Harris

di Federico Rampini

A quest’ora potremmo essere qui a discutere tranquillamente sull’agenda di una presidenza repubblicana in mano a Nikki Haley, o a Ron DeSantis, due leader della destra certamente più rassicuranti sotto il profilo etico e caratteriale.

Donald Trump deve un’immensa gratitudine al partito democratico: cinicamente, con un calcolo machiavellico che credevano geniale, i notabili del partito (Joe Biden in testa) hanno fatto di tutto per aiutare Trump a riconquistare ancora una volta la nomination del Grand Old Party. Convinti che fosse il nemico più fragile, il candidato più debole, che avrebbero sconfitto facilmente, gli hanno scatenato addosso – per esempio – una ridda di inchieste giudiziarie spesso arzigogolate e inconsistenti.

Lo hanno demonizzato dandogli del fascista, implicitamente (o esplicitamente) insultando mezza America che lo sosteneva. In una fase di malcontento generalizzato sullo stato della nazione, la vittoria elettorale dell’opposizione era prevedibile: è il vento che tira a livello mondiale, chi governa ha perso voti in Inghilterra, Francia, India. Ma che a guidare l’opposizione fosse di nuovo Trump non era scontato, oggi al posto suo potrebbe esserci la prima donna presidente degli Stati Uniti, la repubblicana Haley, se i democratici non avessero fatto di tutto per resuscitare il vecchio Donald.

A questi errori già enormi si sono aggiunti quelli della nomination oligarchica di Kamala Harris. Pessima candidata che era uscita di scena malamente nelle primarie del 2020, Harris non ha mai avuto un’investitura dalla base del suo partito, non è mai passata attraverso un processo di selezione democratica, non ha mai dovuto confrontare le sue idee e il suo programma con dei rivali interni. È stata premiata, in una logica mafiosa, per aver partecipato alla congiura omertosa del silenzio sulla salute di Biden. È stata catapultata in campagna elettorale dalla Casa Bianca e dai notabili del suo partito (alcuni dei quali titubanti fino all’ultimo, vedi l’endorsement tardivo di Barack Obama). Ha dovuto riconoscere di fatto – senza mai dirlo – che Trump aveva ragione su punti qualificanti. Harris versione 2020 era per le frontiere spalancate a chiunque volesse entrare in America; Harris versione 2024 dava ragione a Trump sulla necessità di controllare i flussi migratori con rigore implacabile. Idem su: dazi contro la Cina, politica energetica, ordine pubblico e lotta alla criminalità. Una serie di voltafaccia spettacolari, calati dall’alto, senza mai riconoscerli in modo aperto, senza mai condannare gli errori commessi in passato: nella speranza di acchiappare voti moderati senza perdere i consensi dell’estrema sinistra e dell’élite radicale che comanda nei media, nell’accademia, a Hollywood.

Quando infine a pochi giorni dal traguardo il clan Harris ha sentito scivolare via la vittoria, è scattato il ricatto: o votate per me o siete dei nazifascisti. Perfino Obama ci ha messo del suo, bacchettando i maschi black: se non votate per lei vuol dire che siete sessisti, maschilisti, patriarcali. Risultato, in uno Stato-chiave del Sud come la Georgia Trump ha raddoppiato i suoi consensi tra i maschi black. Gli stessi uomini afroamericani che in molte circostanze avevano eletto delle donne sindaco nelle loro città, delle donne governatrici nei loro Stati, si sono ribellati al diktat insopportabile, «o voti come dico io oppure sei moralmente abietto».

All’elenco degli errori compiuti se ne può aggiungere qualcuno da evitare nel Day After. Primo, non cominciamo a teorizzare che la democrazia americana è malata. Non può essere sana solo a condizione che vincano i nostri. Secondo, non rifugiamoci nel complottismo tante volte denunciato quando lo pratica la destra. No, non è colpa di Elon Musk che ha sostenuto Trump o di Jeff Bezos che ha negato a Harris l’endorsement del suo giornale (Washington Post). Gli stessi Musk e Bezos avevano sostenuto i democratici fino al ciclo elettorale precedente, senza che nessuno si scandalizzasse. Né ha fatto scandalo che la maggioranza degli altri miliardari (Bill Gates, Mark Zuckerberg, Michael Bloomberg, George Soros) abbia continuato a sostenere il partito democratico.

Harris ha ricevuto e ha speso molti più soldi di Trump in questa campagna. Infine c’è da augurarsi che nelle redazioni di giornali e tv non ricominci la «guerra partigiana», la «mobilitazione antifascista» che ha portato la sinistra ad autoglorificarsi senza conquistare un solo voto in più. Insultare e offendere è un vizio in cui eccelle Trump ma purtroppo non ne ha il monopolio. Tanta élite progressista ha trasudato disprezzo classista verso gli elettori di destra contribuendo a spingerli nelle braccia del 47esimo presidente.

Anche lui naturalmente rischia di compiere degli errori. Prima ancora di osservare ciò che farà in Ucraina o in Medio Oriente, o di quanto vorrà ingigantire il deficit pubblico americano con misure demagogiche, il rischio immediato per Trump è sopravvalutare la propria vittoria. È netta, indiscutibile, e trascina maggioranze al Congresso che gli danno un buon margine di manovra. Ma non è uno di quegli sconvolgimenti «a valanga» che l’America conobbe in passato.

Nulla che assomigli lontanamente allo stravolgimento delle mappe elettorali verso sinistra con Franklin Roosevelt o verso destra con Ronald Reagan. Gli elettori americani sono rimasti grosso modo divisi a metà, anche se la metà repubblicana ha guadagnato un margine di vantaggio. Ma Trump non ha incassato il mandato per una rivoluzione. Al contrario: molti dei suoi elettori si aspettano un ritorno alla normalità, dopo gli eccessi di una sinistra troppo radicale.

Dall’ordine pubblico al controllo delle frontiere, dal patriottismo all’importanza della famiglia, la metà della nazione che lo ha votato auspica cose che fino all’epoca di Bill Clinton erano un patrimonio bipartisan, facevano parte di un bagaglio di valori condivisi sia a destra sia a sinistra. Se Trump eccede a sua volta nell’interpretazione del suo mandato, le elezioni di mid-term sono già dietro l’angolo.

I presidenti degli Stati Uniti sulla carta hanno un incarico quadriennale, nella realtà spesso si sono visti dimezzare i poteri dopo un biennio.

CorSera

[Sean]

Un Rampini insolitamente lucido stavolta. Ha ragione su più punti, ma in particolare su di uno che quasi nessuno ha ricordato in questi giorni: la Harris è stata calata dall'alto, non scelta dal basso attraverso le primarie dem. Trump la nomination repubblicana se l'è guadagnata a suon di voti di elettori del suo partito...la Harris è stata invece delegata dal suo partito, c'è una bella differenza...in specie in un Paese dove si elegge direttamente anche il fornaio per dire.

Il resto lo abbiamo già detto: sinistra scollata dal polso e dalla sensibilità e dai bisogni di quella nazione (e pure di altre qua in Europa temo); saccenza di dire e raccomandare come votare a uomini e donne che, figuriamoci, in America si sentono invece "liberi"...e tutta una filiera di errori lì nell'articolo riassunta.

[marcu9]

Perché la vittoria di Donald Trump alle elezioni americane 2024 deve far paura anche a noi

https://www.youtube.com/watch?v=5PQ8NuF4PbM

😂😂😂 Mamma mia, date un po' di Maalox a tanti giornalisti Italiani.

[KURTANGLE]

Sì chiaro, però non potevano nemmeno andare dal presidente in carica ed obbligarlo a non ricandidarsi...la parola ultima spettava comunque a lui...e ci ha messo troppo tempo a decidersi, riducendo conseguentemente il tempo per far fare alla Harris una campagna elettorale meno frettolosa.

Però ha sbagliato anche la Harris, anche il suo staff, il partito...perchè in giro si legge che le minoranze non le sono andate dietro; gli appelli alle donne a votarla caduti nel vuoto; ho letto che in Pennsylvania (stato cruciale) gli amish, che non vanno mai a votare, sono corsi alle urne per Trump perchè spaventati dal programma dem sull'agricoltura...

La chiamata alle armi delle star hollywoodiane e canterine (la Swift, per lei una batosta clamorosa, forse i cantanti si dovrebbero limitare a cantare)...sicuri una buona idea? O il popolo "minuto" si è sentito preso in giro da questi appelli di multimilionari con villone isolate da tutto e da tutti, che certo non hanno problemi di lavoro, di lavoro eroso dagli immigrati, di tasse, di timori vari a livello economico, salariale ecc...Una mandria di sinistri col rolex...mentre di qua Trump e Vance parlavano alla gente, agli stati centrali e del Sud, ai lavoratori, pure alle donne e alle minoranze si è scoperto.

I dem hanno sbagliato tutto lo sbagliabile, da Biden in giù.

più che altro se biden si fosse ritirato prima forse avrebbero avuto il tempo di sceglliere un candidato più decente
con pochissimo tempo a disposizione era difficile scegliere qualcuno di diverso dalla vice-presidente in carica

[KURTANGLE]

Questa un immagine postata da un conoscente

hshhahahahahaha ma è vera??????'

[KURTANGLE]

Biden chiama Trump e lo invita alla Casa Bianca. Domani parlerà al Paese
Joe Biden ha parlato con Donald Trump e si è congratulato per la sua vittoria. Il presidente ha invitato Trump alla Casa Bianca per un incontro. Lo riferisce un funzionario dell'amministrazione citato dall'agenzia Bloomberg, secondo il quale Biden parlerà domani al paese sul risultato delle elezioni e della transizione.

Harris chiama Trump e concede la vittoria
Kamala Harris ha chiamato Donald Trump e ha concesso la vittoria. Nella loro telefonata, Kamala Harris e Donald Trump hanno discusso dell'importanza di "una pacifica transizione". Lo hanno detto fonti informate all'Associated Press.

Biden avrà chiamato Reagan

[Sergio]

hshhahahahahaha ma è vera??????'

Sembra di si, incredibile.

[Steel77]

Sì mi ricordo, mi sa che te lo disse quel prete che stava qua adesso non riesco a ricordarmi il suo nome (ho in testa Antonio, ma non sono convinto).

lui

https://www.bodyweb.com/member/19307-antonio21bbpriest

[Ponno]

Comunque pare, letto online e non controllato, che Trump abbia preso meno voti di quanti ne ha presi nel 2020 quando ha perso contro Biden. La vera ragione perché Trump ha vinto é che tanta gente che ha votato Biden ha deciso di non votare la Harris. I Dems, di cui le Schlein europee sono la copia carbone ma brutta, con la loro spocchia non imparano, la debacle Clinton non gli ha insegnato assolutamente nulla.

[Arturo Bandini]

hshhahahahahaha ma è vera??????'

ma non ci capisce, vanno a motore o c'è dei cavalli?

[Arturo Bandini]

musica https://x.com/i/status/1854294317864567265

[M K K]

Scuole chiuse a napoli

[SimoneBW]

Scuole chiuse a napoli

Beh, nel dubbio...