Apprendo con piacere di questa inclinazione delle giovani generazioni giapponesi a guardare alle tradizioni patrie ed identitarie, mi piacerebbe pensare che il sangue versato in riscatto e sacrificio da Mishima non sia stato effuso invano e, come seme sparso al vento, da qualche parte abbia attecchito.
Nonostante la perdurante occupazione americana, il Giappone pare avere degli anticorpi ancora funzionanti contro il globalismo, le ideologie occidentaloidi, la mescolanza etnica.
La figura dell'Imperatore, pur costretta dagli americani a dichiarare di non essere di discendenza divina, mantiene agli occhi del popolo riflessi di sacralità: il Giappone sarà tale finchè ci sarà un Imperatore...che nonostante tutto, e in barba ai dicktat americani, ancora celebra l'unione con la dea Amaterasu, come ricordava Ponno, a suggello della origine solare della tradizione giapponese - civiltà regale-sacerdotale, eroico-guerriera, fondata su valori sacri e aristocratici, esattamente come lo furono le civiltà indoarie, il che ci comprova come dietro alle tradizioni particolari vi sia una unica Tradizione originaria ed originante...ed è per questo che si può prendere Mishima e ritrovarvi una eco, ed un memento, di ciò che anche in Occidente (quello autentico, precedente la sua perversione) era nucleo, linfa, vita, mito e storia a fondamento della sua fu millenaria civiltà, di cui noi siamo non gli eredi, ahimè, ma gli aborti.
Quello che posso augurare a quella carissima e celeste nazione, è che tra i giovani che guardano alle proprie tradizioni come ad uno specchio sacro cui riflettersi e distinguersi, sorgano coloro che saranno capaci di spezzare le catene del servaggio, liberarsi degli americani, alieni ignoranti e barbari, che con la loro sola presenza insozzano, degradano e corrompono tutto quello che toccano, restituendo in pienezza il Giappone a se stesso secondo lo spirito cantato da Mishima, così che, come i figli riconoscono il Sole, esso possa tornare a sua volta a riconoscerli.
Nonostante la perdurante occupazione americana, il Giappone pare avere degli anticorpi ancora funzionanti contro il globalismo, le ideologie occidentaloidi, la mescolanza etnica.
La figura dell'Imperatore, pur costretta dagli americani a dichiarare di non essere di discendenza divina, mantiene agli occhi del popolo riflessi di sacralità: il Giappone sarà tale finchè ci sarà un Imperatore...che nonostante tutto, e in barba ai dicktat americani, ancora celebra l'unione con la dea Amaterasu, come ricordava Ponno, a suggello della origine solare della tradizione giapponese - civiltà regale-sacerdotale, eroico-guerriera, fondata su valori sacri e aristocratici, esattamente come lo furono le civiltà indoarie, il che ci comprova come dietro alle tradizioni particolari vi sia una unica Tradizione originaria ed originante...ed è per questo che si può prendere Mishima e ritrovarvi una eco, ed un memento, di ciò che anche in Occidente (quello autentico, precedente la sua perversione) era nucleo, linfa, vita, mito e storia a fondamento della sua fu millenaria civiltà, di cui noi siamo non gli eredi, ahimè, ma gli aborti.
Quello che posso augurare a quella carissima e celeste nazione, è che tra i giovani che guardano alle proprie tradizioni come ad uno specchio sacro cui riflettersi e distinguersi, sorgano coloro che saranno capaci di spezzare le catene del servaggio, liberarsi degli americani, alieni ignoranti e barbari, che con la loro sola presenza insozzano, degradano e corrompono tutto quello che toccano, restituendo in pienezza il Giappone a se stesso secondo lo spirito cantato da Mishima, così che, come i figli riconoscono il Sole, esso possa tornare a sua volta a riconoscerli.
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