Cronaca e politica estera [Equilibri mondiali] Thread unico.

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  • zuse
    Macumbico divinatore
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    • White House
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    È chiaro le elezioni future si trasformeranno in un " votate noi o ci sarà Trump" in stile Francia delle scorse votazioni.

    Con Biden questo giochetto non reggeva , perché uno avrebbe dovuto votare un vecchio con demenza senile e piuttosto si sarebbe astenuto.
    Col ritiro di Biden I giochi sarebbero minimamente aperti con primarie lampo e nome a caso, nuovo, da mandare al fronte per la crociata antitrump.

    Ma presentando sta inetta la vedo dura. Vedremo nei prossimi giorni quale era l'entità dei non voti a Biden che ora I dem possono aggiungere al pacchetto
    ​​



    Originariamente Scritto da Sean
    mi attacco ai tuoi pantaloni o te lo infilo a forza in gola




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    • germanomosconi
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      • Jan 2007
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      Non è che siccome sanno già di perdere candidano la Harris per non bruciarsi un Newsom adesso e magari metterlo tra 4 anni?
      Non vedo altro motivo.
      Originariamente Scritto da Marco pl
      i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
      Originariamente Scritto da master wallace
      IO? Mai masturbato.
      Originariamente Scritto da master wallace
      Io sono drogato..

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      • fede79
        Stratocaster Addicted
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        Originariamente Scritto da zuse Visualizza Messaggio
        È chiaro le elezioni future si trasformeranno in un " votate noi o ci sarà Trump" in stile Francia delle scorse votazioni.

        Con Biden questo giochetto non reggeva , perché uno avrebbe dovuto votare un vecchio con demenza senile e piuttosto si sarebbe astenuto.
        Col ritiro di Biden I giochi sarebbero minimamente aperti con primarie lampo e nome a caso, nuovo, da mandare al fronte per la crociata antitrump.

        Ma presentando sta inetta la vedo dura. Vedremo nei prossimi giorni quale era l'entità dei non voti a Biden che ora I dem possono aggiungere al pacchetto
        ​​
        In verità il “tutti contro Trump” è partito già da mesi, probabilmente quello che succederà, e sta già accadendo, è la beatificazione della Harris, personaggio che fino ad un mese fa tenevano rinchiusa manco fosse Super Sloth dei Goonies.
        sigpic
        Free at last, they took your life
        They could not take your PRIDE

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        • Irrlicht
          Bodyweb Senior
          • Aug 2021
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          Originariamente Scritto da germanomosconi Visualizza Messaggio
          Non è che siccome sanno già di perdere candidano la Harris per non bruciarsi un Newsom adesso e magari metterlo tra 4 anni?
          Non vedo altro motivo.
          Io penso che sarebbe stata comunque la prima scelta, la Harris

          Staranno probabilmente fuori dal ruolo di vice perché non vogliono bruciarsi la candidatura prossima
          Last edited by Irrlicht; 22-07-2024, 11:03:43.
          Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.

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          • Sean
            Csar
            • Sep 2007
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            • In piedi tra le rovine
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            Originariamente Scritto da germanomosconi Visualizza Messaggio
            Non è che siccome sanno già di perdere candidano la Harris per non bruciarsi un Newsom adesso e magari metterlo tra 4 anni?
            Non vedo altro motivo.
            Per forza. C'è anche il non voler stravolgere la consuetudine prammatica, in quanto a presidente succede il vicepresidente: qui siamo ovviamente in un caso differente da una premorte od un impedimento, e la Harris dovrà quindi passare per il gradimento dei delegati democratici, però non si può far finta che non sia il vicepresidente...per cui se non dovesse essere lei a concorrere, si renderebbe palese che finora, per 4 anni, alla vicepresidrnza c'era una incapace - il che è vero, ma verrebbe certificato ufficialmente.

            Siccome già adesso i repubblicani (giustamente) chiedono le dimissioni di Biden, sull'assunto che "se non è buono a correre per il prossimo mandato vuol dire che è già incapace di concludere questo", non presentare nemmeno la Harris sarebbe una ammissione di totale vuoto di potere per i mesi che mancano alle elezioni: un presidente ed un vicepresidente impediti, incapaci, "assenti".

            Dietro a tutto c'è però appunto il non volersi bruciare una speranza in vista delle elezioni del post Trump, quando servirà un candidato "forte" perchè dovrà verosimilmente andare contro la stella Vance.
            Last edited by Sean; 22-07-2024, 12:22:01.
            ...ma di noi
            sopra una sola teca di cristallo
            popoli studiosi scriveranno
            forse, tra mille inverni
            «nessun vincolo univa questi morti
            nella necropoli deserta»

            C. Campo - Moriremo Lontani


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            • Irrlicht
              Bodyweb Senior
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              Cnn, per la media dei sondaggi è testa a testa Trump-Harris L'ex presidente avanti solo dell'1% su scala nazionale
              Una media dei sondaggi recenti condotta dalla Cnn che mette a confronto la vicepresidente Kamala Harris con l'ex presidente Donald Trump in vista delle elezioni presidenziali del 2024 evidenzia una sfida serrata senza un vincitore chiaro. (ANSA)

              Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.

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              • zuse
                Macumbico divinatore
                • Oct 2010
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                No say the cat is in the sac when you have not the cat in the sac...



                Originariamente Scritto da Sean
                mi attacco ai tuoi pantaloni o te lo infilo a forza in gola




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                • Sergio
                  Administrator
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                  Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio

                  Per forza. C'è anche il non voler stravolgere la consuetudine prammatica, in quanto a presidente succede il vicepresidente: qui siamo ovviamente in un caso differente da una premorte od un impedimento, e la Harris dovrà quindi passare per il gradimento dei delegati democratici, però non si può far finta che non sia il vicepresidente...per cui se non dovesse essere lei a concorrere, si renderebbe palese che finora, per 4 anni, alla vicepresidrnza c'era una incapace - il che è vero, ma verrebbe certificato ufficialmente.
                  A me sta cosa del passare le redini alla vicepresidente sa di nepotismo in modo spaventoso. Tutto il governo dem degli ultimi 4 anni mi sa di controllo estremo dell'entourage del governo. Già a partire da Obama si notava una presidenza con poteri molto limitati dal congresso, per quello che era la sua visione avrebbe dovuto rivoluzionare gli States, ma ha fatto poco e nulla. Trump ripagò la sua carica alle lobbies del petrolio e delle Armi e Biden è solo un burattino nelle mani di chi sta dietro di lui.

                  Per questo mi spaventa l'attentato a Trump, so che può far sorridere, ma mi sa di JFK, non toccate gli Status Quo o vi salta la testa.



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                  • germanomosconi
                    Bodyweb Senior
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                    • pordenone
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                    Originariamente Scritto da Irrlicht Visualizza Messaggio
                    Cnn, per la media dei sondaggi è testa a testa Trump-Harris L'ex presidente avanti solo dell'1% su scala nazionale
                    Una media dei sondaggi recenti condotta dalla Cnn che mette a confronto la vicepresidente Kamala Harris con l'ex presidente Donald Trump in vista delle elezioni presidenziali del 2024 evidenzia una sfida serrata senza un vincitore chiaro. (ANSA)
                    tutto vero
                    Originariamente Scritto da Marco pl
                    i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
                    Originariamente Scritto da master wallace
                    IO? Mai masturbato.
                    Originariamente Scritto da master wallace
                    Io sono drogato..

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                    • Sean
                      Csar
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                      • In piedi tra le rovine
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                      Media: “'Biden ha esitato a lasciare per dubbi sulle chance di Kamala Harris”
                      Joe Biden ha esitato a lasciare la campagna elettorale in parte perché temeva che Kamala Harris non fosse in grado di battere Donald Trump. Lo riporta Axios citando alcune fonti vicine al presidente, secondo le quali i timori del presidente riflettono i dubbi dei democratici su Harris

                      ​Repubblica
                      ...ma di noi
                      sopra una sola teca di cristallo
                      popoli studiosi scriveranno
                      forse, tra mille inverni
                      «nessun vincolo univa questi morti
                      nella necropoli deserta»

                      C. Campo - Moriremo Lontani


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                      • Sean
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                        La zavorra di Kamala Harris è l'equivoco sui suoi genitori

                        ​Harris è più attenta a demonizzare il proprio Paese che non a esaltarlo come una terra di opportunità. Ma la storia dei suoi genitori, e quindi la sua, è segnata proprio dai benefici della meritocrazia, non dai danni del razzismo

                        di Federico Rampini


                        La prima dichiarazione di Kamala Harris, dopo il ritiro della candidatura di Joe Biden, è stata all’insegna dell’umiltà e della prudenza: «Mi guadagnerò e mi conquisterò la nomination presidenziale». In quelle parole c’è il riconoscimento implicito che l’investitura del partito democratico non è automatica. Lei sa di doversela meritare. Dovrà esserci una procedura che consacri la sua legittimità agli occhi degli elettori.

                        Traspare forse una consapevolezza inconscia e inconfessabile: se non ci fosse stato il presidente in carica a congelare tutto fino a ieri con la sua ricandidatura, se all’inizio di quest’anno si fossero tenute delle primarie normali, non è affatto scontato che la base avrebbe scelto proprio Kamala. A dire il vero, è poco probabile che le avrebbe vinte lei. Adesso deve sperare che la situazione di emergenza, il poco tempo a disposizione, facciano precipitare una sua nomination.

                        È un gioco pericoloso, però, perché non deve sembrare una decisione presa a porte chiuse, una forzatura, un’imposizione dall’alto. È il pericolo che hanno avvertito Barack Obama e Nancy Pelosi, due fra i notabili di partito che – a differenza dei Clinton – non si sono affrettati a dare subito il loro endorsement. Magari lo faranno in questi giorni, però Obama sembra aver segnalato la sua preferenza per una convention «aperta» a Chicago in agosto: cioè un vero confronto competitivo tra diverse candidature.

                        C’è una zavorra che appesantisce la candidatura di Kamala e le ha impedito di decollare negli indici di popolarità. È il peso della politica «identitaria», la decadenza della democrazia americana che soprattutto a sinistra si è trasformata in un mosaico tribale, fatto di gruppi etnici e altre minoranze, tutti gonfi di risentimenti e recriminazioni, in costante richiesta di risarcimenti e corsie preferenziali.

                        È l’equivoco tremendo all’origine della sua cooptazione come vice nel ticket del 2020. La Harris è stata innalzata al secondo posto dell’esecutivo in quanto donna di colore, proprio in omaggio alla politica «identitaria», per consacrare il fatto che il partito democratico si considera il difensore di tutte le minoranze opprese, oltre che delle donne (queste sono una maggioranza, però non ancora del tutto alla pari con gli uomini). Le lobby identitarie, quelle che hanno fatto del partito democratico un «arcobaleno» dove le loro cause sono sacre, hanno visto in Kamala un simbolo della loro egemonia sulla sinistra.

                        Lei si è prestata al gioco. Ha recitato la parte di una esponente di quelle minoranze vittime del razzismo. Lo ha fatto con veemenza e perfino aggressività. A partire da quel celebre dibattito televisivo del 2020, durante le primarie, in cui lei era ancora tra i candidati alla nomination in gara contro Biden. La Harris aveva attaccato Biden proprio sulla questione razziale. Gli aveva rinfacciato una vecchia presa di posizione ostile alla politica del «busing». Spiegazione.

                        Negli anni Settanta, dopo le conquiste sui diritti civili, rimaneva un divario di apprendimento tra figli dei bianchi e dei neri. Fu escogitato il massiccio esperimento di mescolanza dall’infanzia. Poiché bianchi e black non abitavano negli stessi quartieri e quindi non frequentavano le stesse scuole, vennero organizzati autobus scolastici che portavano gli alunni afroamericani in quartieri bianchi o viceversa. Ma l’esperimento toccò solo alcune fasce della popolazione. I bianchi dei ceti medioalti misero i figli in scuole private che non partecipavano. La mescolanza colpì i genitori della classe operaia bianca che videro il livello scolastico scendere. Se criticavano il «busing», come a suo tempo aveva fatto Biden, venivano tacciati di razzismo.

                        Rilanciare quell’accusa contro Biden molti decenni dopo era un attacco cinico e sleale. Così la Harris volle fare dimenticare la propria carriera politica che l’aveva collocata nel centro moderato-conservatore del suo partito. Quattro anni fa l’ala sinistra del partito era forte; due suoi candidati, Bernie Sanders ed Elizabeth Warren, all’inizio avevano fatto meglio di Biden. Il vento soffiava da quella parte, era «l’estate di Black Lives Matter», segnata dalle grandi proteste (spesso degenerate nella violenza) dopo l’uccisione dell’afroamericano George Floyd da parte di un poliziotto bianco. La Harris si era accodata all’atmosfera di quella stagione, per opportunismo, pur venendo da un passato tutt’altro che radicale: quando era ministra della Giustizia in California la Harris aveva inflitto pene severe ai criminali, in contrasto con la filosofia delle procure progressiste. Biden nel 2020 voleva coprirsi il fianco a sinistra. Donna, di colore, figlia d’immigrati, lei era il prezzo da pagare per placare i radicali e sedurre i media. La sua nomina fu celebrata con fuochi d’artificio: storica, rivoluzionaria.

                        In realtà la sua biografia si prestava a tutt’altra narrazione. La storia dei genitori (una ricercatrice universitaria indiana discendente dalla casta privilegiata dei bramini; un celebre economista afro-giamaicano) è l’apoteosi di un American Dream costruito da élite di immigrati qualificati che diventano classe dirigente; il contrario dell’attuale ideologia politically correct. Kamala ha recitato la parte presentandosi come un’esponente di minoranze emarginate, discriminate e oppresse. Una delle accuse che le rivolgono spesso i repubblicani è questa: la Harris non parla in modo positivo dell’America, è più attenta a demonizzare il proprio paese che non a esaltarlo come una terra di opportunità. Ma la storia dei suoi genitori, e quindi la sua, è segnata proprio dai benefici della meritocrazia, non dai danni del razzismo. Diventando lei stessa un’icona della politica tribale e identitaria, ha falsificato quella storia familiare che condensa il lato positivo dell’America.

                        Ieri a dare il proprio endorsement alla Harris, dopo quello di Biden, si sono precipitati i Clinton. È comprensibile: una vittoria di Kamala sarebbe in un certo senso la rivincita di Hillary e del suo sogno di infrangere il cosiddetto «soffitto di vetro», la barriera invisibile che impedisce a tante donne di accedere ai vertici. Dopo i Clinton si sono aggiunti gli endorsement dell’ala più radicale e di alcuni gruppi di parlamentari di colore. È un appoggio importante ma può rovesciarsi nel suo contrario, un abbraccio soffocante, se passa l’idea che lei è finita in quella posizione solo per la sua origine etnica.

                        È un rischio che Barack Obama aveva evitato con cura. Non a caso Obama era stato l’ultimo presidente a parlare dell’America come di una terra di opportunità: un’espressione messa al bando dalla sinistra radicale, perché contraddice la narrazione sul «razzismo sistemico» scolpito nelle istituzioni, il riferimento ossessivo allo schiavismo imposto dalla dottrina della Critical Race Theory insegnata nelle scuole.

                        ​CorSera

                        ...ma di noi
                        sopra una sola teca di cristallo
                        popoli studiosi scriveranno
                        forse, tra mille inverni
                        «nessun vincolo univa questi morti
                        nella necropoli deserta»

                        C. Campo - Moriremo Lontani


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                        • Sean
                          Csar
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                          Circa i sondaggi, diamogli il giusto peso...vale a dire senza dimenticare che i media liberal sono tutti contro Trump...e che non conta la "media nazionale" ma quegli stati in bilico che coi loro delegati decideranno la corsa presidenziale, e nei 7 stati in bilico Trump era in testa, nei sondaggi mostrati a Biden.

                          Puoi vincere la Casa Bianca anche perdendo la conta dei voti popolari. L'elezione avviene su quanti "grandi elettori" conquisti. Se fai un sondaggio in California, uno dei più popolosi stati d'America, è ovvio che i Dem sarebbero in testa, è uno stato progressista da sempre...ma questo non basta. Ci sono degli stati che decideranno le elezioni e non sono quelli già assegnati e insuscettibili di cambiamento.
                          ...ma di noi
                          sopra una sola teca di cristallo
                          popoli studiosi scriveranno
                          forse, tra mille inverni
                          «nessun vincolo univa questi morti
                          nella necropoli deserta»

                          C. Campo - Moriremo Lontani


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                          • Arturo Bandini
                            Bodyweb Senior
                            • Aug 2003
                            • 31078
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                            • Send PM

                            potrebbe essere una fake news, ma su twitter ci sono insistenti rumors sulla morte di biden

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                            • marcu9
                              Bodyweb Advanced
                              • May 2009
                              • 42119
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                              • Send PM

                              Negli USA ci sono più armi che persone. Perché? Analizziamo il problema con dati a supporto



                              Originariamente Scritto da Sean
                              Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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                              • KURTANGLE
                                Inculamelo: l'ottavo nano...quello gay
                                • Jun 2005
                                • 36438
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                                • Borgo D'io
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                                Originariamente Scritto da Sergio Visualizza Messaggio

                                Per questo mi spaventa l'attentato a Trump, so che può far sorridere, ma mi sa di JFK, non toccate gli Status Quo o vi salta la testa.


                                perchè nessuno crede alla storia del classico pazzo in salsa USA?
                                Originariamente Scritto da SPANATEMELA
                                parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
                                Originariamente Scritto da GoodBoy!
                                ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


                                grazie.




                                PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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