Cronaca e politica estera [Equilibri mondiali] Thread unico.

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    Macumbico divinatore
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    Quel bananaro di zelensky ha floppato di brutto. Evento noioso, metà hanno dato buca. Zero fikа

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    • Sean
      Csar
      • Sep 2007
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      • In piedi tra le rovine
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      E' una richiesta alla Russia di "resa" quella carta straccia uscita dalla Svizzera: tornare al giorno prima dell'invasione (questo vuol dire "rispettare l'integrità nazionale"), magari sgombrare pure dalla Crimea, e magari con la Nato che un secondo dopo pianta le tende (e i missili) in Ucraina...hai capito, madama la marchesa...Come se in questi 2 anni non fosse successo niente e come se le richieste della Russia non esistessero...e come se sul campo di guerra l'occidente e l'Ucraina avessero la forza di dettare le condizioni...

      ...Questo nel mondo alpeggiante delle mucche, del latte e della cioccolata...ma anche gli orologi svizzeri segnano un tempo che corre, il tempo passa, passa per tutti...per cui vedremo quando i caprini occidentali ne prenderanno atto iniziando a formulare proposte serie: Putin la sua l'ha fatta.
      Last edited by Sean; 17-06-2024, 12:16:17.
      ...ma di noi
      sopra una sola teca di cristallo
      popoli studiosi scriveranno
      forse, tra mille inverni
      «nessun vincolo univa questi morti
      nella necropoli deserta»

      C. Campo - Moriremo Lontani


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        Svizzera, Iraq e Giordania ritirano firma a documento su ucraina

        Iraq e Giordania hanno ritirato la Loro firma al comunicato congiunto emesso dopo il vertice sull'ucraina ospitato dalla svizzera, riducendo il numero di coloro che hanno sostenuto il documento a 77 su 91 partecipanti, secondo quanto riferito. L'elenco dei paesi firmatari alla fine del documento.

        Così, il numero dei paesi che hanno preso parte alla conferenza ma non hanno firmato il comunicato è aumentato da 12 a 14. Oltre a iraq e giordania, brasile, india, sud africa, emirati arabi uniti, arabia saudita, armenia, bahrein, indonesia, libia, messico e tailandia non hanno firmato il documento.

        Washington Post: “A corto di truppe, l'Ucraina libera i criminali per combattere”
        L'Ucraina a corto di truppe sta liberando i criminali nelle carceri per combattere sulle prime linee: da quando è stata adottata la legge in maggio, Kiev ha liberato più di 2.750 carcerati, inclusi spacciatori e assassini. Lo riporta il Washington Post, sottolineando che l'uso di criminali è l'ennesima conferma delle difficoltà dell'Ucraina di reclutare nuove forze. I carcerati possono solo combattere nelle brigate d'assalto, il che può significare trovarsi faccia a faccia con i soldati russi, e possono servire solo in divisioni composte da ex carcerati e guidate da un soldato.



        Repubblica
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        C. Campo - Moriremo Lontani


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          L'occidente è alleato di una fogna a cielo aperto...e vorrebbe portarsela pure in UE perchè difende "i nostri valori"...ma su questo in effetti non dicono una bugia, perchè il materiale (dis)organico di cui sono fatte quelle entità è lo stesso, e il principio per cui al simile si accompagna il simile trova ennesima conferma.
          Last edited by Sean; 17-06-2024, 13:04:00.
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          • fede79
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            Svizzera, Iraq e Giordania ritirano firma a documento su ucraina

            Iraq e Giordania hanno ritirato la Loro firma al comunicato congiunto emesso dopo il vertice sull'ucraina ospitato dalla svizzera, riducendo il numero di coloro che hanno sostenuto il documento a 77 su 91 partecipanti, secondo quanto riferito. L'elenco dei paesi firmatari alla fine del documento.

            Così, il numero dei paesi che hanno preso parte alla conferenza ma non hanno firmato il comunicato è aumentato da 12 a 14. Oltre a iraq e giordania, brasile, india, sud africa, emirati arabi uniti, arabia saudita, armenia, bahrein, indonesia, libia, messico e tailandia non hanno firmato il documento.

            Repubblica
            Svizzera, ironia della sorte. Zelenski avrebbe fatto prima a farsela nel suo bunker la conferenza di pace.
            sigpic
            Free at last, they took your life
            They could not take your PRIDE

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            • Sean
              Csar
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              “Von der Leyen ha rallentato report sulla stampa per ottenere sostegno di Meloni”: indiscrezione infiamma la vigilia del vertice Ue

              Il retroscena pubblicato dal portale Politico.eu: lo studio europeo critica l’Italia. I 5S attaccano: “Se fosse vero sarebbe uno scandalo”

              Ursula von der Leyen avrebbe rallentato l'approvazione definitiva di un rapporto ufficiale dell'Unione Europea che critica l'Italia per l'indebolimento delle libertà dei media, nel tentativo di ottenere il sostegno di Roma per un secondo mandato come presidente della Commissione Europea. Lo scrive sul suo sito online Politico.eu. E l’indiscrezione irrompe sulla scena proprio alla vigilia della cena tra i leader Ue che dovrebbe definire gli equilibri in vista della scelta per i top jobs.​

              Secondo quanto riferito da quattro funzionari, un'inchiesta della Commissione ha evidenziato un giro di vite sulla libertà dei media in Italia da quando la premier Giorgia Meloni è entrata in carica nel 2022. Il rapporto annuale che valuta come i paesi dell'Ue rispettano lo stato di diritto avrebbe dovuto essere approvato il 3 luglio, ma sarà rinviato fino alla nomina del nuovo presidente della Commissione, hanno detto due funzionari a Politico. Il ritardo - sostiene il sito - è insolito e c'è il rischio, per von der Leyen, che sembri motivato politicamente: in effetti - prosegue Politico - la Presidente uscente sta attualmente cercando il sostegno dei leader europei, come Meloni, per tentare di assicurarsi un secondo mandato di cinque anni alla guida dell'esecutivo.​

              "Se fosse vero sarebbe gravissimo”, dichiarano i capigruppo del Movimento 5 Stelle delle Commissioni Politiche Ue di Camera e Senato: la deputata Elisa Scutellà e il senatore Pietro Lorefice. E aggiungono: “Aver insabbiato o rimandato la condanna all'Italia per il peggioramento della libertà di stampa sotto il governo Meloni in cambio dei suoi voti per la rielezione alla presidenza, rappresenta uno scandalo politico di proporzioni tali da porre fine alla carriera politica della signora Von der Leyen".​

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              • Irrlicht
                Bodyweb Senior
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                Magari
                Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.

                "Un acceso silenzio
                brucerà la campagna
                come i falò la sera."

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                • X3me
                  Ex-Bodyweb Senior
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                  ma la nato ormai ha solo la carta atomica per intimorire (fallendo) la Russia?
                  - Climber
                  - ex Istruttore
                  - ex P.Trainer AFFWA

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                  • Sean
                    Csar
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                    Originariamente Scritto da X3me Visualizza Messaggio
                    ma la nato ormai ha solo la carta atomica per intimorire (fallendo) la Russia?
                    E figurati quanto intimoriscono...tempo 10 minuti e la Russia può ridurre in un cumulo di cenere tutta l'Europa.

                    Stavolta gli occidentali ci devono stare, perchè sbattono male. Tra l'altro i più grandi paesi del mondo (Cina, India...) sono con la Russia e sono potenze nucleari anch'essi.
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                    • Sean
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                      Nuovi confini e Nato: così può partire la difficile trattativa tra Putin e Zelensky

                      ​Gli scenari aperti dalla Conferenza per la Pace in Svizzera. Il ruolo della Cina e dell'Alleanza Atlantica

                      Xi Jinping ha deciso di non inviare nessuno, neanche un «osservatore», alla «Conferenza sulla pace in Ucraina», organizzata a Burgenstock da Viola Amherd, presidente della Confederazione elvetica, e da Volodymyr Zelensky.

                      In compenso da Pechino è arrivato l’invito, rivolto a Mosca e a Kiev, di trovarsi «a metà strada». Ma dove esattamente?

                      Il «piano di pace» cinese, le parole di Putin e Zelensky e i problemi

                      Il 24 febbraio 2023, nel primo anniversario dell’attacco russo, il leader cinese presentò un «piano di pace» in dodici punti. La proposta è ancora in piedi e, anzi, il 4 giugno scorso, il capo della diplomazia Wang Yi, dopo aver annunciato che il suo Paese non avrebbe partecipato alla Conferenza in svizzera, osservò come 26 Stati avessero condiviso l’impostazione cinese. Il Brasile è uno di questi.

                      Che cosa prevede, allora, questo schema?

                      I punti essenziali sono quattro.
                      Primo: «rispetto dell’integrità e sovranità territoriale».
                      Secondo: «abbandonare la mentalità della guerra fredda», cioè limitare l’espansione della Nato e quindi impedire che comprenda anche l’Ucraina.
                      Terzo: «cessate il fuoco e inizio immediato dei negoziati», senza attendere il ritiro delle truppe occupanti.
                      Quarto: «annullare le sanzioni contro la Russia».

                      Il mese scorso Vladimir Putin ha dichiarato che questa sarebbe una buona base per iniziare a trattare. Domenica 16 giugno, parlando ai giornalisti, Zelensky ha detto di essere disposto a «discutere nel merito la posizione sino-brasiliana».

                      Il problema è che le due parti non interpretano nello stesso modo i passaggi chiave. «L’integrità territoriale» è uno dei principi cardine della Carta delle Nazioni Unite. Nel vertice svizzero 78 Paesi, europei, africani, latinoamericani, asiatici, hanno ribadito che non ci può essere alcuna trattativa se non si parte da qui. Ciò significa che i russi devono lasciare i territori occupati: il governo di Kiev deve recuperare piena sovranità sui confini. Sì, ma quali? Quelli fissati nel 1991, l’anno dell’indipendenza, o quelli acquisiti nel 2014, con la Crimea e parte del Donbass controllati da Mosca? Negli ultimi due anni tutti i tentativi diplomatici non sono riusciti a risolvere il dilemma.

                      La provocazione di Putin: come va interpretata?

                      Pochi giorni fa Putin ha lanciato con una provocazione, rivolgendosi in questi termini agli ucraini: datemi quattro regioni, Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson; non entrate nella Nato e possiamo chiudere l’accordo.

                      La mossa è stata interpretata variamente dai diplomatici occidentali. L’idea prevalente è che senza un compromesso territoriale non ci sarà un’intesa. Gli ucraini, insomma, dovrebbero rinunciare a qualcosa. Di nuovo: a che cosa? Quasi certamente alla Crimea. Del resto, informalmente, gli americani hanno sempre considerato la penisola irrecuperabile. Ma non basterebbe: i russi, come minimo, puntano a mantenere il corridoio terrestre che dal Donbass arriva quasi a Odessa, passando da Mariupol.

                      Putin, spalleggiato da Xi Jinping, sostiene che «la territorialità» dell’Ucraina non può comprendere le regioni russofone. Zelensky ripete di no: l’integrità territoriale deve essere ripristinata. Questo è lo stallo, in una situazione confusa. Naturalmente il gruppo dirigente politico e militare ucraino tiene le carte coperte, mentre sembra che parte dell’opinione pubblica sia rassegnata alla rinuncia di alcune zone del Paese.

                      La questione della Nato e delle alleanze militari

                      Molto dipende dalle garanzie per il futuro. E qui veniamo al secondo punto del «piano cinese»: la questione della Nato e delle alleanze militari.

                      Gli americani hanno promesso a Zelensky che il percorso di avvicinamento dell’Ucraina all’Alleanza atlantica sia irreversibile. Ma, stando alle indiscrezioni, nel prossimo vertice della Nato, in programma a Washington dal 9 all’11 luglio, i Capi di Stato e di governo non formalizzeranno l’invito al governo di Kiev.

                      Anche qui il quadro è in movimento. Gli Stati Uniti hanno appena firmato un impegno di assistenza militare all’Ucraina, pluriennale. Il Segretario della Nato Jens Stoltenberg proporrà un fondo di finanziamento continuativo a favore di Kiev. Sono garanzie sufficienti per Zelensky? E, soprattutto, Putin sarebbe disposto ad accettarle?

                      Questo è il secondo ponte da attraversare per incontrarsi a metà strada. Ma per il momento i due leader, Putin e Zelensky, non si muovono dalle loro sponde.

                      Tuttavia, come osserva Carolina de Stefano, docente di storia e politica russa all’Università Luiss di Roma, «il fatto che prima o poi si possa intavolare un negoziato non è più un tabù. Anzi dopo questa settimana segnata dal G7, dalla Conferenza per la ricostruzione di Berlino e dalla Conferenza per la Pace a Lucerna, si può concludere che, nonostante le apparenze e le dichiarazioni ufficiali che arrivano da Mosca, da Kiev e dalle capitali occidentali, l’apertura di una trattativa sia adesso all’ordine del giorno».

                      ​CorSera
                      ...ma di noi
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                      C. Campo - Moriremo Lontani


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                      • Sean
                        Csar
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                        Nell'articolo in cui si ipotizzano eventuali "punti di incontro" tra le parti, per un futuro (molto futuro temo) tavolo di pace, si dimenticano di scrivere che la Russia, con votazione della Duma, ha annesso un paio di regioni del Donbass, che dunque già sono a pieno titolo parte dello stato russo.

                        Al di là di questo, una pace non potrà esserci senza soddisfare due condizioni: la cessione territoriale di alcune regioni ucraine e la neutralità dell'Ucraina. Siccome tra la popolazione ucraina inizia a farsi strada quel pensiero, un vero tavolo di pace ci potrà essere solo quando verrà rimosso Zelensky, l'autentico ostacolo alla fine della guerra.
                        ...ma di noi
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                        C. Campo - Moriremo Lontani


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                        • Barone Bizzio
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                          • Dec 2008
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                          Ucraina neutrale senza donbas e crimea è follia. Poi non lamentiamoci quando la Russia busserà nei baltici e nei balcani però

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                          • KURTANGLE
                            Inculamelo: l'ottavo nano...quello gay
                            • Jun 2005
                            • 36628
                            • 1,578
                            • 2,525
                            • Borgo D'io
                            • Send PM

                            Non busserà da nessuna parte Barone.
                            ormai parli come zelenski cristo
                            Originariamente Scritto da SPANATEMELA
                            parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
                            Originariamente Scritto da GoodBoy!
                            ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


                            grazie.




                            PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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                            • Virulogo.88
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                              Vladimir non farà nulla a noi europei, siamo suoi amici, specialmente noi italiani.
                              Originariamente Scritto da Pesca
                              lei ti parla però, ti saluta, è gentile, sei tu la merda hunt

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                              • Barone Bizzio
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                                Originariamente Scritto da KURTANGLE Visualizza Messaggio
                                Non busserà da nessuna parte Barone.
                                ormai parli come zelenski cristo
                                Vediamo tra 5 o 10 anni
                                a me sembra tutto talmente ovvio, basta guardare ai periodi di massima espansione dell'impero russo. Baltici ed europa centrale sono il loro natutale obiettivo.

                                Con "bussare" non intendo minimamente invadere paesi NATO, ovviamente

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