Processo Salis, respinti gli arresti domiciliari. Ilaria di nuovo in aula con manette e catene
Amici e legali minacciati a Budapest prima dell’udienza. Anche Zerocalcare bersaglio di un gruppo di estremisti di destra: «Ci hanno ripreso con i telefonini»
Niente arresti domiciliari per Ilaria Salis: il tribunale di Budapest ha respinto la richiesta di passare dal carcere al domicilio forzato in Ungheria. Richiesta presentata dai legali della trentanovenne detenuta da 13 mesi con l'accusa di aver aggredito due esponenti di estrema destra.
Udienza chiave, quella di stamattina: l’attesa (e la speranza) era proprio la concessione dei domiciliari. Ilaria Salis è entrata in aula ancora con manette ai polsi, ceppi e catene alle caviglie, e una catena tirata da un agente come un guinzaglio esattamente come accaduto nell'udienza del 29 gennaio.
Amici e legali minacciati a Budapest prima dell’udienza. Anche Zerocalcare bersaglio di un gruppo di estremisti di destra: «Ci hanno ripreso con i telefonini»
Niente arresti domiciliari per Ilaria Salis: il tribunale di Budapest ha respinto la richiesta di passare dal carcere al domicilio forzato in Ungheria. Richiesta presentata dai legali della trentanovenne detenuta da 13 mesi con l'accusa di aver aggredito due esponenti di estrema destra.
Udienza chiave, quella di stamattina: l’attesa (e la speranza) era proprio la concessione dei domiciliari. Ilaria Salis è entrata in aula ancora con manette ai polsi, ceppi e catene alle caviglie, e una catena tirata da un agente come un guinzaglio esattamente come accaduto nell'udienza del 29 gennaio.
Commenta