Cronaca e politica estera [Equilibri mondiali] Thread unico.

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    Macumbico divinatore
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    Originariamente Scritto da Steel77 Visualizza Messaggio
    bisogna vedere se lo hanno capito quelli di israele
    Il problema è che l'hanno capito benissimo...


    Originariamente Scritto da Sean
    mi attacco ai tuoi pantaloni o te lo infilo a forza in gola




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    • Sean
      Csar
      • Sep 2007
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      • In piedi tra le rovine
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      Originariamente Scritto da Arturo Bandini Visualizza Messaggio

      di contro quanti non civili sono morti? tecnicamente nessuno, dato che si sta combattendo contro dei terroristi guerriglieri mischiati alla popolazione.
      Vorrei sapere se esiste anche una conta per questi ultimi, o se per civili si intendono anche i probabili hamas.
      Di militari morti tra russi e ucraini siamo sopra i 200k. Se pensiamo che si tratta di tutti ragazzi giovani, che non sarebbero morti se la russia non avesse attaccato, ecco che si ridimensiona la disparità di peso tra i morti dei due tipi
      Israele sa benissimo chi e quanti sono i terroristi morti, dato che (lo avrai visto anche tu spaziando tra i vari siti di informazione) quotidianamente annuncia di aver eliminato questo o quel terrorista, capo terrorista, obiettivo terrorista ecc...Per cui il Pentagono, sottolineando che "di civili" ne sono morti a migliaia, è di quelli che ci sta parlando: uomini, donne, bambini non in armi.

      La questione Ucraina-Russia è completamente differente: lì ci sono due eserciti in armi che si combattono, per cui, giovani o meno, quelli sono morti in divisa ed in azione, e nessuno (a meno che non si fosse trattato di prigionieri maltrattati od uccisi a sangue freddo) su quelli ha mai messo becco.
      ...ma di noi
      sopra una sola teca di cristallo
      popoli studiosi scriveranno
      forse, tra mille inverni
      «nessun vincolo univa questi morti
      nella necropoli deserta»

      C. Campo - Moriremo Lontani


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      • Irrlicht
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        Trump show in tribunale, scintille con il giudice
        'Risponda alle domande,non è un comizio'. Lui: 'Guerra politica'

        "Una guerra politica", una "interferenza elettorale", un "processo vergognoso" da "Paese del terzo mondo o repubblica delle banane", portato avanti da un un giudice "fazioso e squilibrato" e da una procuratrice (afroamericana, ndr) "razzista e corrotta" a... (ANSA)

        Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.

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        • Irrlicht
          Bodyweb Senior
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          [Uno stretto consigliere di Valery Zaluzhny, il comandante in capo delle forze armate di Kiev, è stato ucciso oggi in un'esplosione avvenuta nel giorno del suo compleanno.
          Zaluzhny: "In circostanze tragiche, il mio assistente e amico intimo, il maggiore Gennady Chastyakov, è stato ucciso nel giorno del suo compleanno. Un ordigno esplosivo sconosciuto è esploso in uno dei suoi regali", ha detto, annunciando l'apertura di "un'indagine preliminare".]
          (Ansa)
          Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.

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          • KURTANGLE
            Inculamelo: l'ottavo nano...quello gay
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            • Borgo D'io
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            Originariamente Scritto da Irrlicht Visualizza Messaggio
            [Uno stretto consigliere di Valery Zaluzhny, il comandante in capo delle forze armate di Kiev, è stato ucciso oggi in un'esplosione avvenuta nel giorno del suo compleanno.

            Belli i regalini di compleanno!

            URRA! URRA! URRA!
            Originariamente Scritto da SPANATEMELA
            parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
            Originariamente Scritto da GoodBoy!
            ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


            grazie.




            PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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            • Sean
              Csar
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              Zelensky e lo stop al voto in Ucraina: «Non è il momento per le elezioni»

              Il leader di Kiev fa marcia indietro sul voto: ora è il momento della difesa e della battaglia. Ma cala la fiducia nei confronti del suo governo

              Non è il momento». Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky non ritiene sia opportuno tenere nuove elezioni nel 2024 in Ucraina. «Dobbiamo decidere che ora è il momento della difesa, della battaglia, da cui dipende il destino dello Stato e del popolo», ha detto nel suo discorso serale il leader di Kiev. «Credo che questo non sia il momento (giusto) per le elezioni».

              Parole che arrivano in un momento particolarmente delicato. Settimana scorsa il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba aveva lasciato intendere che il presidente ucraino stesse «valutando» se fosse possibile tenere le elezioni il prossimo anno. Kuleba aveva già indicato le possibili criticità, tra cui l’alto numero di ucraini all’estero e di soldati che combattono al fronte. Anche le elezioni parlamentari che si sarebbero dovute tenere il mese scorso sono state cancellate a causa della guerra. Ma la notizia della creazione di una commissione elettorale per valutare la possibilità di indire le presidenziali il 31 marzo aveva fatto sperare.

              Zelensky, eletto nel 2019, a settembre si era detto «pronto» a tenere le elezioni se necessario e di essere favorevole a consentire agli osservatori internazionali di monitorare il voto. Un consenso dato anche su pressione di Washington, impegnata sul campo in Medio Oriente e alle prese con l’avvicinarsi della propria campagna elettorale. Da considerare poi anche la concomitanza delle elezioni presidenziali che si terranno in Russia sempre nello stesso periodo per le quali il presidente Vladimir Putin avrebbe già deciso di correre per rimanere in carica fino al 2024, secondo Reuters.

              Per Zelensky però il momento è particolarmente delicato. L’ex assistente presidenziale Oleksiy Arestovych ha annunciato questa settimana che si candiderà contro il suo ex capo, dopo aver criticato Zelensky per la lentezza della controffensiva del Paese. E non solo. Il presidente ucraino in questo momento è alle prese con una crisi interna che vede il suo gabinetto in contrasto con i vertici dello Stato maggiore dopo un’intervista rilasciata dal generale Valery Zaluzhny all’Economist in cui si parlava di «stallo sul campo» e che lo stesso Zelensky è stato costretto a smentire. Tensioni acuite anche dalla morte in circostanze misteriose ieri del consigliere di Zaluzhny ucciso da un’esplosione causata da ordigni nascosti in pacchi dono.

              L’indice di gradimento del leader ucraino è salito alle stelle dopo l’inizio dell’invasione, ma il panorama politico del Paese è rimasto frammentato nonostante la forza unificante della guerra. Lo scorso autunno, l’umore generale degli ucraini era diverso. Rinvigoriti dalla controffensiva e dalla liberazione di Kherson nutrivano la speranza di poter riprendersi i territori del loro Paese occupati dai russi. Stessa cosa in primavera, dopo un inverno passato al freddo a causa dei raid sulle infrastrutture, l’idea di una controffensiva aveva ridato un po’ di speranza. Ma ora, dopo una primavera e un’estate che non ha visto di fatto successi militari sul campo, ad eccezione del Mar Nero, la fiducia nei confronti di tutte le istituzioni diverse dall’esercito è diminuita.

              A dirlo è un sondaggio del Kyiv International Institute of Sociology, tra i principali istituti del Paese, citato dal New York Times. La fiducia nel presidente, sebbene ancora condivisa dalla maggioranza degli ucraini, è crollata, scendendo al 76% in ottobre dal 91% di maggio. Altri sondaggi danno il consenso al presidente sul 72 per cento. Da nazione stretta intorno al suo comandante in capo e pronta alla vittoria, l’Ucraina è diventato un Paese fiaccato e depresso. Due giorni fa il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in un’intervista alla Nbc, con toni accesi ha parlato di sacrificio personale degli ucraini e ha spronato gli europei dicendo tra le righe ma non troppo: i nostri giovani stanno morendo per voi. Parole che dovrebbero ricompattare l’opinione pubblica ucraina. La fiducia nei confronti del governo però è bassa soprattutto sulla credibilità. Solo il 48 per cento degli ucraini afferma di fidarsi del canale televisivo controllato dal governo, chiamato Telemarafon, che ha trasmesso una narrativa ottimista dell’operazione militare nel sud, secondo il sondaggio dell’istituto. La programmazione aveva lo scopo di rafforzare il morale degli ucraini mentre il loro esercito combatteva per spingere le forze russe dalla costa del Mar d’Azov, ma il suo distacco totale dalla realtà ha finito per disincantare gli ucraini. «Dobbiamo essere onesti», ha detto Anton Hrushetsky, il direttore dell’istituto di Kiev. «La gente sta diventando pessimista».

              E c’è un altro dato preoccupante. L’elettorato ucraino si starebbe polarizzando. Un sondaggio commissionato dall’Unione europea ha rilevato che il numero di ucraini secondo i quali l’Occidente non vuole che l’Ucraina vinca la guerra è raddoppiato, al 30 per cento dal 15 per cento, nell’ultimo anno. Coloro che sostengono Zelensky sono più inclini a incolpare gli alleati, mentre gli oppositori politici del presidente attirano l’attenzione sulla corruzione in patria. Come abbiamo raccontato già a ottobre, ci sono state delle piccole proteste. Le famiglie dei caduti hanno fatto pressione sul governo a Kiev. E nella capitale e in altre città, le famiglie di soldati che sono stati nell’esercito per tutta la durata della guerra hanno protestato per chiedere al governo di farli ruotare dal fronte. «È ora che gli altri si facciano avanti», hanno cantato in piazza Maidan a Kiev. Così come ci sono state piccole proteste contro la corruzione. In questo quadro, dalle trincee il flusso costante di morti e feriti non si è interrotto. Secondo gli Usa, si tratta di 70 mila morti e più di 100 mila feriti. E sono cifre sicuramente al ribasso.

              CorSera




              ...ma di noi
              sopra una sola teca di cristallo
              popoli studiosi scriveranno
              forse, tra mille inverni
              «nessun vincolo univa questi morti
              nella necropoli deserta»

              C. Campo - Moriremo Lontani


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                Insomma, nella "autocrazia" (come amano definirla gli zerbini mediatici occidentali, che solo con uno sforzo somigliante ad un conato possono essere definiti giornalisti, editorialisti, analisti) russa le elezioni presidenziali sono confermate, nel 2024 si vota; nella "democrazia" ucraina, Zelensky ferma tutto, rinvia tutto, si tiene il potere per sè oltre la naturale scadenza - senza dimenticare che in questi due anni ha bandito partiti politici suoi avversari, arrestato innumerevoli "oppositori", fatto il bello ed il cattivo tempo senza rendere conto a nessuno, meno che mai alle regole di garanzia e "democratiche".

                La guerra non è una scusa per rinviare le elezioni (negli USA e in Inghilterra, in piena guerra mondiale, le elezioni si tennero lo stesso, portando anche a cambi di governo o presidenze). In Ucraina poi tre quarti di paese è libero, si può benissimo votare.

                Inoltre, non esiste che si rinviino le elezioni sine die, senza cioè immediatamente fissare una data ulteriore: non è nei poteri di un governante eletto disporre delle regole costituzionali sotto alle quali tra l'altro è egli stesso stato eletto...però l' "autocrate" (de che, visto che è un presidente eletto dai russi?) è Putin.

                Zelensky sta imboccando la china discendente, inizia ad aggrapparsi con le unghie al precipizio per tentare di restare a galla.
                Last edited by Sean; 07-11-2023, 13:19:33.
                ...ma di noi
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                  Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                  Insomma, nella "autocrazia" (come amano definirla gli zerbini mediatici occidentali, che sono con uno sforzo somigliante ad un conato possono essere definiti giornalisti, editorialisti, analisti) russa le elezioni presidenziali sono confermate, nel 2024 si vota; nella "democrazia" ucraina, Zelensky ferma tutto, rinvia tutto, si tiene il potere per sè oltre la naturale scadenza - senza dimenticare che in questi due anni ha bandito partiti politici suoi avversari, arrestato innumerevoli "oppositori", fatto il bello ed il cattivo tempo senza rendere conto a nessuno, meno che mai alle regole di garanzia e "democratiche".

                  La guerra non è una scusa per rinviare le elezioni (negli USA e in Inghilterra, in piena guerra mondiale, le elezioni si tennero lo stesso, portando anche a cambi di governo o presidenze). In Ucraina poi tre quarti di paese è libero, si può benissimo votare.

                  Inoltre, non esiste che si rinviino le elezioni sine die, senza cioè immediatamente fissare una data ulteriore: non è nei poteri di un governante eletto disporre delle regole costituzionali sotto alle quali tra l'altro è egli stesso stato eletto...però l' "autocrate" (de che, visto che è un presidente eletto dai russi?) è Putin.

                  Zelensky sta imboccando la china discendente, inizia ad aggrapparsi con le unghie al precipizio per tentare di restare a galla.

                  la verità è che la russia e l'ucraina sono fatte della stessa pasta...e del resto sono stati un unica cosa per tantissimi anni
                  sono 2 autocrazie o democrature (neologismo molto in voga)
                  putin è al governo praticamente da 20 anni scambiandosi solo formalmente il trono col suo fidatissimo scendiletto medveded
                  in ucraina fino ad oggi le elezioni sono state più "vere" (anche se influenzate da russia e usa) ma si tratta comunque di un paese retto da oligarchi e fondato su livelli di corruzione osceni.
                  accostare l'ucraina all'occidente fa ridere
                  Originariamente Scritto da SPANATEMELA
                  parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
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                  ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


                  grazie.




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                  • Sean
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                    La differenza è che i russi e in Russia non si cerca di fare finta di essere una "democrazia" occidentalmente intesa. Lì si sa, si è pienamente coscienti (dal popolo alle gerarchie, al netto degli oppositori) che, perchè si governi un paese così esteso, composto di plurime etnie, lingue, religioni, storie, addirittura continenti, serve un potere centrale di un certo tipo, serve una gerarchia di un certo tipo, che è sempre stata una specie di monarchia mascherata, una volta caduti gli Zar...e non si è mai fatto finta che fosse altro.

                    L'Ucraina, che della Russia è stata una storica satrapia, con una cuginanza di storia e di legami di sangue, di religione, di cultura ecc...adesso fa finta di essere una "democrazia" occidentalmente intesa: corruzione ai massimi livelli, diritti (delle minoranze, si pensi ai russofoni delle zone di confine, prima della guerra intendo) negati, oligarchi che si ingrassano alla faccia del popolo...e adesso con la guerra pure la sospensione delle fragilissime e meramente apparenti regole democratiche.

                    La Russia, al di là di come la si pensi, non ha mai voluto indossare altra maschera rispetto a quella che ha sempre storicamente indossato...e non si è mai puntata di definirsi er più, er meglio, i Buoni, consapevole (essendo una nazione-impero) che il mondo è fatto di plurimi modelli formativi e costitutivi, e a quel mondo non se ne può imporre uno solo ed unico.

                    La Russia non ha mai detto di sè di essere "il migliore dei mondi possibili", e non ha mai scisso il mondo in buoni e malvagi, come non ha mai preteso di essere un sistema democratico occidentalmente inteso (basta ascoltarsi certe interviste a Putin che si trovano sul Tubo, sono lì a disposizione).

                    E' Zelensky che ha fin qui recitato il ruolo del "leader" democratico, neanche fosse Churchill...beh, Churchill se avesse provato a sospendere il sistema parlamentare inglese, lo avrebbero ripescato a tranci dal Tamigi, anche con le V2 a spianare Londra.
                    Last edited by Sean; 07-11-2023, 16:34:42.
                    ...ma di noi
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                      Sale la tensione tra il presidente Zelensky e il generale Zaluzhny dopo la strage alla festa degli artiglieri

                      ​Venerdì scorso, 19 artiglieri della 128esima brigata sono stati uccisi da un missile russo mentre attendevano una medaglia. Diversi errori hanno contribuito alla tragedia

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                      • M K K
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                        Questo è più interessante

                        Secondo Bloomberg, ci sarebbe un accordo in fase di definizione tra il presidente Putin e il generale Haftar. Tobruk diventerebbe la seconda sede della flotta …
                        Ogni mio intervento e' da considerarsi di stampo satirico e ironico ,cosi come ogni riferimento alla mia e altrui persone e' da intendersi come mai realmente accaduto e di pura fantasia. In nessun caso , il contenuto dei miei interventi su questo forum e' atto all' offesa , denigrazione o all odio verso persone o idee.
                        Originariamente Scritto da Bob Terwilliger
                        Di solito i buoni propositi di contenersi si sfasciano contro la dura realtà dell'alcolismo.

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                        • Ponno
                          Socialista col Rolex
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                          Ringraziamo Obama per la guerra a Gheddafi e la mollezza italica che ha abbandonato la Libia sparandosi nelle palle
                          Originariamente Scritto da claudio96

                          sigpic
                          più o meno il triplo

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                          • Sean
                            Csar
                            • Sep 2007
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                            Gli Usa si oppongono alla rioccupazione di Gaza da parte di Israele e al trasferimento di palestinesi fuori dalla Striscia
                            Gli Stati Uniti si oppongono alla rioccupazione di Gaza da parte di Israele. Lo afferma il portavoce del Dipartimento di Stato. «Non sosteniamo nessuna forzata riallocazione dei palestinesi fuori da Gaza».

                            Portavoce Dipartimento Stato Usa, “Gaza resta palestinese”
                            Il vice portavoce del Dipartimento di Stato americano, Vedant Patel, ha risposto ai commenti del primo ministro Netanyahu su ABC News sul controllo a tempo indefinito della Striscia di Gaza: "Il nostro punto di vista è che i palestinesi devono essere in prima linea in queste decisioni. Gaza è terra palestinese e rimarrà terra palestinese. In generale, noi non sosteniamo la rioccupazione di Gaza e nemmeno Israele".

                            ​CorSera-Repubblica
                            ...ma di noi
                            sopra una sola teca di cristallo
                            popoli studiosi scriveranno
                            forse, tra mille inverni
                            «nessun vincolo univa questi morti
                            nella necropoli deserta»

                            C. Campo - Moriremo Lontani


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                            • KURTANGLE
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                              Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                              Gli Usa si oppongono alla rioccupazione di Gaza da parte di Israele e al trasferimento di palestinesi fuori dalla Striscia
                              Gli Stati Uniti si oppongono alla rioccupazione di Gaza da parte di Israele. Lo afferma il portavoce del Dipartimento di Stato. «Non sosteniamo nessuna forzata riallocazione dei palestinesi fuori da Gaza».

                              Portavoce Dipartimento Stato Usa, “Gaza resta palestinese”
                              Il vice portavoce del Dipartimento di Stato americano, Vedant Patel, ha risposto ai commenti del primo ministro Netanyahu su ABC News sul controllo a tempo indefinito della Striscia di Gaza: "Il nostro punto di vista è che i palestinesi devono essere in prima linea in queste decisioni. Gaza è terra palestinese e rimarrà terra palestinese. In generale, noi non sosteniamo la rioccupazione di Gaza e nemmeno Israele".

                              ​CorSera-Repubblica

                              riallocazione dei palestinesi?
                              si parla di insediare la OLP anche a Gaza mica di cacciare i palestinesi?
                              Originariamente Scritto da SPANATEMELA
                              parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
                              Originariamente Scritto da GoodBoy!
                              ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


                              grazie.




                              PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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                              • Sean
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                                Originariamente Scritto da INCULAMELO Visualizza Messaggio


                                riallocazione dei palestinesi?
                                si parla di insediare la OLP anche a Gaza mica di cacciare i palestinesi?
                                Gli Stati Uniti si sono visti costretti ad intervenire a seguito di alcune inquietanti dichiarazioni di Netanyahu e delle occulte mire dei fondamentalisti ultramessianici che infestano Israele:

                                Prima lo dice in ebraico e come «fonte anonima di alto livello»: «Dobbiamo denazificare la Striscia e non possiamo affidarla all’Autorità palestinese dove è presente un’ideologia simile». Due giorni dopo Benjamin Netanyahu ci mette il nome e la faccia in un’intervista all’emittente Abc: «Israele manterrà la responsabilità della sicurezza a Gaza per un tempo indefinito alla fine della guerra».

                                Washington – a partire dal presidente Joe Biden – preme perché i 363 chilometri quadrati ritornino sotto il controllo del presidente Abu Mazen o del suo successore, all’interno di una soluzione di pace complessiva che comprenda la Cisgiordania: i territori palestinesi divisi politicamente dal 2007, da quando i fondamentalisti hanno preso il potere nella Striscia con le armi, sarebbero di nuovo amministrati da una sola entità.

                                Il punto è capire che cosa intenda il primo ministro con le dichiarazioni rilasciate alla tv americana, in inglese per orecchie americane. Nella prima fase si tratterebbe di una zona cuscinetto profonda un chilometro - in quello che è già uno stretto corridoio di sabbia - lungo tutto il perimetro di Gaza. Una fascia considerata zona militare: i palestinesi che vi entrano sarebbero considerati ostili. In seguito potrebbe essere instaurato un modello simile all’area B in Cisgiordania, uno dei tre settori definiti dagli accordi di Oslo, che avrebbero dovuto essere transitori: la gestione civile è palestinese, ma le truppe di Tsahal possono intervenire quando e come vogliono, con raid e arresti.

                                I ministri oltranzisti e messianici parlano invece di un ritorno a Gaza, di ritirate su le colonie evacuate nel 2005, per i rappresentati delle frange più estreme la guerra è un’occasione per portare avanti i progetti di annessione, compresa la Cisgiordania. Anche qualche politico più moderato nella destra proclama che i palestinesi di Gaza vadano puniti con la perdita di territori, in quello che è già uno dei luoghi con la più alta densità di popolazione, gli abitanti sono oltre 2 milioni. Insediamenti o basi militari potrebbero essere costruiti a nord dove c’erano le tre colonie Elai Sinai, Dugit e Nisanit, che non facevano parte del grande blocco religioso di Gush Katif.

                                Tutti questi piani sono in contrasto – soprattutto se come ha dichiarato Netanyahu a «tempo indefinito» – con la volontà di Biden e dei Paesi arabi di far ripartire i negoziati che portino alla nascita di uno Stato palestinese.

                                CorSera
                                ...ma di noi
                                sopra una sola teca di cristallo
                                popoli studiosi scriveranno
                                forse, tra mille inverni
                                «nessun vincolo univa questi morti
                                nella necropoli deserta»

                                C. Campo - Moriremo Lontani


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