Originariamente Scritto da Arturo Bandini
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Cronaca e politica estera [Equilibri mondiali] Thread unico.
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Il nuovo Zelensky: «Sconfortato e arrabbiato, si sente tradito dagli alleati»
Il presidente ucraino raccontato dal Time. Uno "stretto collaboratore": «La sua convinzione nella vittoria è messianica, ma non stiamo vincendo e dirglielo è impossibile»
Ostenta sicurezza in pubblico ma è sconfortato. L’appoggio occidentale vacilla e lui non è più lo stesso. Non fa più battute per stemperare la tensione durante le riunioni d’emergenza al vertice, non ha più l’agenda fitta di appuntamenti esteri, sparito l’ottimismo di sempre. «Ora entra, ascolta gli aggiornamenti, dà ordini e se ne va».
È il nuovo Volodymyr Zelensky raccontato dalla rivista americana Time. Che gli dedica la copertina con questo titolo: «Nessuno crede nella nostra vittoria come ci credo io. Nessuno». Sottotitolo: La battaglia solitaria di Volodymyr Zelensky. L’autore del servizio è Simon Shuster, lo stesso giornalista che all’inizio del conflitto aveva passato due settimane nel palazzo del presidente ucraino, che aveva raccontato le sue notti con la paura di addormentarsi e il tentativo degli invasori di ucciderlo. Anche allora il Time gli dedicò la copertina ma quel reportage incoronava il coraggio di un uomo che aveva il mondo occidentale compatto dalla sua parte.
Oggi, dopo più di venti mesi di guerra, la storia raccontata è un’altra. Altro umore. Altro scenario internazionale. Shuster, il più introdotto dei giornalisti occidentali al palazzo presidenziale, può contare su ottime fonti interne. Non cita i nomi ma parla di «uno stretto collaboratore» e di «un consigliere» del presidente che riferiscono di uno Zelensky «arrabbiato» con gli alleati perché si sente «tradito», perché sente di avere il necessario per sopravvivere ma non per arrivare in fondo alla guerra vincendola.
«Uno degli uomini a lui più vicini», così lo definisce Shuster, dice che la convinzione assoluta di Zelensky nella vittoria sta diventando «messianica». «Si illude», avrebbe aggiunto la stessa fonte. «Non stiamo vincendo ma dirglielo è impossibile». La rivista Usa ha seguito il presidente ucraino nella sua ultima visita statunitense. E anche qui: Shuster racconta in viaggio lontano da quello trionfale dell’anno scorso. Il consenso dell’opinione pubblica americana per i nuovi aiuti a Kiev è sceso (secondo un sondaggio Reuters) dal 65% di giugno al 41%: la politica non può non tenerne conto e Zelensky ne ha colto i riflessi durante il suo viaggio. Ha colto la stanchezza dei partner occidentali, per dirla con la nostra Giorgia Meloni.
Allo stesso Shuster dice che i democratici in una seduta a porte chiuse «mi hanno chiesto cosa accadrebbe se non ci mandassero aiuti. Ho risposto che accadrebbe che perderemmo». Sempre Zelensky: «La cosa più spaventosa è che una parte del mondo si è abituata alla guerra in Ucraina. La stanchezza causata dalla guerra scorre come un’onda. La vedi negli Stati Uniti, in Europa. E vediamo che non appena iniziano a stancarsi un po’, diventa come uno spettacolo». Come se dicessero tutto assieme «non posso guardare questa replica per la decima volta».
A tutto questo si aggiunge la situazione in Medio Oriente e la consapevolezza che l’aiuto a Israele metta a rischio quello all’Ucraina. Insomma: un Volodymyr Zelensky quantomai scoraggiato. Dalla presidenza nessun commento ufficiale. Qualcuno è intervenuto via social sul contenuto del reportage. Uno per tutti: Anton Gerashchenko, consigliere del ministero dell’Interno. «Vedo questo articolo come un promemoria su di noi», ha scritto su Telegram, «e come un’opinione sulla situazione vista attraverso gli occhi dei giornalisti stranieri. Per noi ucraini la situazione ha molte più dimensioni. Nessuno può dire con sicurezza come finirà questa guerra. La sola cosa certa è che ci sono tre parti in campo: gli ucraini, gli alleati e la Russia».
CorSera
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
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Zelensky s'è incupito perchè i riflettori mediatici si sono spostati altrove, i numeri da giocoliere se li è finiti mentre la folla occidentale (e dire che sul punto lo avevamo messo in guardia) si stanca subito delle repliche, nella parte di mondo dove non si resta sopra una notizia per più di due nanosecondi, si vuole sempre la novità, e la guerra in Ucraina è un ronzio di sottofondo per la distratta opinione pubblica occidentale.
Ci sono poi anche piani molto più prosaici con cui fare i conti: i soldi, per esempio, gli aiuti, i mezzi...tutto gli viene dall'occidente, ma in America ora i partiti devono fare i conti con le prossime elezioni e in Europa la crisi (inflazione, costo energetico, allarme sociale) morde il sedere dei cittadini e dunque dei politici.
In più, il ruolo di vittima non fa più presa. E' stato anche sfortunato in fondo, è scoppiata una nuova guerra altrove, una guerra che coinvolge gli ebrei, cioè coloro che per i media ed i governi occidentali sono la Vittima per eccellenza...e quelli le luci se le prendono tutte e così il povero (per modo di dire) Zelensky è finito in un cono d'ombra.
Ci sono state finestre di opportunità per far entrare la diplomazia, sarebbe bastato prendere atto della realtà (la Crimea è russa, lo sa tutto il mondo, e il Donbass è una regione piena di russofoni e russofili, e non puoi far finta che lì non esistano)...ma fidando nella potenza dell'alleato americano, grosse sparate sulla Vittoria Totale...dimenticandosi che l'alleato americano è alleato solo di se stesso, il resto dello scacchiere che manovra, quelli che gli americani chiamano "amici" od "alleati" sono solo pedine da muovere, tenere in piedi o far cadere, abbracciare o abbandonare a seconda di determinate convenienze geostrategiche.
Agli americani interessava logorare la Russia, non la Vittoria Totale dell'Ucraina. Dell'Ucraina non interessa niente a nessuno: Zelensky mandi a memoria questa verità - da questa riparta per tornare coi piedi per terra, perchè toccherebbe a lui interessarsi dei destini della propria nazione, non certo a chi assiste allo spettacolo dal divano di casa, i volubili politici e pubblico occidentali, che stanno già cambiando canale...per cui, visto che le strette di mano da calorose si sono fatte fredde e frettolose, faccia quello che doveva fare fin da quando era in posizione di forza, quando avrebbe potuto trattare da una posizione di forza: conceda alla Russia il suo e la chiuda con questa guerra o ne resterà travolto.Last edited by Sean; 02-11-2023, 21:38:07....ma di noi
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C. Campo - Moriremo Lontani
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Poi tra un po' è Natale e fino a San Remo non c'è spazio per le preoccupazioni internazionaliOgni mio intervento e' da considerarsi di stampo satirico e ironico ,cosi come ogni riferimento alla mia e altrui persone e' da intendersi come mai realmente accaduto e di pura fantasia. In nessun caso , il contenuto dei miei interventi su questo forum e' atto all' offesa , denigrazione o all odio verso persone o idee.Originariamente Scritto da Bob TerwilligerDi solito i buoni propositi di contenersi si sfasciano contro la dura realtà dell'alcolismo.
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Originariamente Scritto da zuse Visualizza Messaggio
Art, andare al Brico per prendere il rastrello, ramazzare le foglie nel podere e buttare i sacchi nell'umido..non possiamo considerarli tre lavori distinti ..Originariamente Scritto da Lorenzo993 Visualizza MessaggioAvt rispondi con un jeb jeb gancio postando foto B&B, ulivi potati a forma di gamba di legno al podere e il terzo lavoro che non so cosa é
Vai avt coraggio..Originariamente Scritto da Lorenzo993 Visualizza MessaggioQuel albero sembra una L di lorenzo
Innaffia quell'alberello, darà un abbondante distillato di oliva
Originariamente Scritto da zuse Visualizza MessaggioA sto punto considererei come 4 lavoro lo shitposting su ConteOriginariamente Scritto da zuse Visualizza MessaggioCome al solito, per capire dove va il mondo, basterebbe leggere bw due anni primaOriginariamente Scritto da huntermastertu ti sacrifichi tutta la vita mangiando mer da in bianco e bevendl acqua per.farti le seghe nella tua kasa di prigio.Originariamente Scritto da luna80Ma come? Non avevi mica posto sicuro al McDonald's come salatore di patatine?
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Libano, oggi il discorso del capo di Hezbollah: scatenerà la guerra a Israele? Le tre ipotesi in campo
Per gli israeliani, il movimento guidato da Hassan Nasrallah è 10 volte più potente di Hamas. Che cosa accadrà?
Questo è il giorno atteso in Libano dal 7 ottobre. Atteso da quando Hamas ha attaccato Israele e acceso una miccia sotto l’intera regione. Questo è il giorno in cui parlerà Hassan Nasrallah, il leader di Hezbollah. Il partito di Dio libanese ha una forza militare molto più organizzata e temibile di quella di Hamas. Gli israeliani la valutano 10 volte più potente.
Hezbollah è il movimento che ha acquisito immenso prestigio in Libano resistendo all’invasione israeliana del 2006. Israele rase al suolo la periferia di Beirut, ma rinunciò a entrare per il costo tra i suoi soldati che avrebbe richiesto ed Hezbollah poté chiamare vittoria quella resistenza.
Cosa dirà Nasrallah oggi? Tre le ipotesi che circolano a Beirut.
La prima, disastrosa per un Paese già in ginocchio per una crisi economica che toglie elettricità 23 ore al giorno. Hezbollah si unisce alla guerra di Hamas e attacca da nord Israele. Può farlo, ma sarebbe la fine della evoluzione di Hezbollah da movimento armato di resistenza a partito di governo. Davanti al fallimento dell’istituzioni pubbliche libanesi Hezbollah è riuscita a creare uno Stato parallelo attraverso la gestione di un’economia dollarizzata che esclude il percorso bancario e usa soltanto denaro contante. Se Nasrallah annunciasse l’entrata in guerra, la distruzione dall’aviazione israeliana non potrebbe più essere riparata. Non ci sono finanziatori del Golfo disponibili, non ci sono risorse in Libano e l’immagine di Hezbollah come protettore del Libano scomparirebbe.
C’è una seconda ipotesi sul discorso di Nasrallah. Potrebbe annunciare solidarietà ad Hamas, denunciare come criminale la reazione israeliana, ma sostanzialmente rimanere alla finestra. Lo sta facendo dall’inizio della crisi. Punture di spillo, qualche missile, poche incursioni, ma niente di massiccio. Israele risponde con lo stesso «senso di responsabilità» colpo su colpo ma senza mai alzare il livello dello scontro.
C’è una terza ipotesi. Nasrallah potrebbe annunciare il coinvolgimento di milizie armate nel conflitto ma non direttamente dal Libano e non direttamente sotto le insegne di Hezbollah. Potrebbe farlo sponsorizzando volontari in arrivo dall’intera mezzaluna sciita per aprire un fronte nord contro Israele sulle alture del Golan. L’impresa avrebbe il vantaggio di attaccare un territorio che Israele occupa senza avere il riconoscimento dell’Onu e renderebbe più difficile per Israele una ritorsione diretta contro le basi di Hezbollah in Libano. A fianco di questa forza d’attacco solamente “appoggiata da Hezbollah «ci sarebbe ovviamente l’Iran», il grande sponsor dell’area, con tutte le sue milizie coltivate negli anni dall’Iraq allo Yemen alla Siria. Una offensiva «popolare» dietro alla quale cercare di nascondersi.
Sono solo ipotesi, corto circuito di paura e ansia per quel che si è scatenato il 7 ottobre. Il Libano sa che il suo equilibrio è fragile. Sa che cristiani e musulmani riescono a vivere fianco a fianco fino anche se sono divisi.
Se Nasrallah unificasse in nome della resistenza a Israele le fazioni sciite e sunnite avrebbe compiuto il suo capolavoro politico ma scatenerebbe un nuova guerra civile da cui il Libano non avrebbe la forza di rialzarsi. Per questo la maggior parte dei libanesi spera che il discorso di Nasrallah serva solo a prendere tempo, lanciare ultimatum, minacce, nella speranza che la guerra si fermi prima.
CorSers...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
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prevedo un impennata di vendite di pickup bianchi toyotaOgni mio intervento e' da considerarsi di stampo satirico e ironico ,cosi come ogni riferimento alla mia e altrui persone e' da intendersi come mai realmente accaduto e di pura fantasia. In nessun caso , il contenuto dei miei interventi su questo forum e' atto all' offesa , denigrazione o all odio verso persone o idee.Originariamente Scritto da Bob TerwilligerDi solito i buoni propositi di contenersi si sfasciano contro la dura realtà dell'alcolismo.
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioLibano, oggi il discorso del capo di Hezbollah: scatenerà la guerra a Israele? Le tre ipotesi in campo
Per gli israeliani, il movimento guidato da Hassan Nasrallah è 10 volte più potente di Hamas. Che cosa accadrà?
Questo è il giorno atteso in Libano dal 7 ottobre. Atteso da quando Hamas ha attaccato Israele e acceso una miccia sotto l’intera regione. Questo è il giorno in cui parlerà Hassan Nasrallah, il leader di Hezbollah. Il partito di Dio libanese ha una forza militare molto più organizzata e temibile di quella di Hamas. Gli israeliani la valutano 10 volte più potente.
Hezbollah è il movimento che ha acquisito immenso prestigio in Libano resistendo all’invasione israeliana del 2006. Israele rase al suolo la periferia di Beirut, ma rinunciò a entrare per il costo tra i suoi soldati che avrebbe richiesto ed Hezbollah poté chiamare vittoria quella resistenza.
Cosa dirà Nasrallah oggi? Tre le ipotesi che circolano a Beirut.
La prima, disastrosa per un Paese già in ginocchio per una crisi economica che toglie elettricità 23 ore al giorno. Hezbollah si unisce alla guerra di Hamas e attacca da nord Israele. Può farlo, ma sarebbe la fine della evoluzione di Hezbollah da movimento armato di resistenza a partito di governo. Davanti al fallimento dell’istituzioni pubbliche libanesi Hezbollah è riuscita a creare uno Stato parallelo attraverso la gestione di un’economia dollarizzata che esclude il percorso bancario e usa soltanto denaro contante. Se Nasrallah annunciasse l’entrata in guerra, la distruzione dall’aviazione israeliana non potrebbe più essere riparata. Non ci sono finanziatori del Golfo disponibili, non ci sono risorse in Libano e l’immagine di Hezbollah come protettore del Libano scomparirebbe.
C’è una seconda ipotesi sul discorso di Nasrallah. Potrebbe annunciare solidarietà ad Hamas, denunciare come criminale la reazione israeliana, ma sostanzialmente rimanere alla finestra. Lo sta facendo dall’inizio della crisi. Punture di spillo, qualche missile, poche incursioni, ma niente di massiccio. Israele risponde con lo stesso «senso di responsabilità» colpo su colpo ma senza mai alzare il livello dello scontro.
C’è una terza ipotesi. Nasrallah potrebbe annunciare il coinvolgimento di milizie armate nel conflitto ma non direttamente dal Libano e non direttamente sotto le insegne di Hezbollah. Potrebbe farlo sponsorizzando volontari in arrivo dall’intera mezzaluna sciita per aprire un fronte nord contro Israele sulle alture del Golan. L’impresa avrebbe il vantaggio di attaccare un territorio che Israele occupa senza avere il riconoscimento dell’Onu e renderebbe più difficile per Israele una ritorsione diretta contro le basi di Hezbollah in Libano. A fianco di questa forza d’attacco solamente “appoggiata da Hezbollah «ci sarebbe ovviamente l’Iran», il grande sponsor dell’area, con tutte le sue milizie coltivate negli anni dall’Iraq allo Yemen alla Siria. Una offensiva «popolare» dietro alla quale cercare di nascondersi.
Sono solo ipotesi, corto circuito di paura e ansia per quel che si è scatenato il 7 ottobre. Il Libano sa che il suo equilibrio è fragile. Sa che cristiani e musulmani riescono a vivere fianco a fianco fino anche se sono divisi.
Se Nasrallah unificasse in nome della resistenza a Israele le fazioni sciite e sunnite avrebbe compiuto il suo capolavoro politico ma scatenerebbe un nuova guerra civile da cui il Libano non avrebbe la forza di rialzarsi. Per questo la maggior parte dei libanesi spera che il discorso di Nasrallah serva solo a prendere tempo, lanciare ultimatum, minacce, nella speranza che la guerra si fermi prima.
CorSers
l'altro giorno in aeroporto ho conosciuto una signora libanese che lavora per delle ONG
mi spiegava che hezbollah ha un grande sostegno popolare perchè a contrario di hamas ha utilizzato parte dei fondi che riceve per sfamare civili sostenerli nelle spese quotidiane ecc.
Mi diceva che addirittura ha molti sostenitori anche nella comunità cattolica
Ciò detto il Libano è un paese in crisi nera e le sue istituzioni farebbero bene a guardare a loro piuttosto che a israeleOriginariamente Scritto da SPANATEMELAparliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentusOriginariamente Scritto da GoodBoy!ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?
grazie.
PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
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ci hai fatto sesso ?Ogni mio intervento e' da considerarsi di stampo satirico e ironico ,cosi come ogni riferimento alla mia e altrui persone e' da intendersi come mai realmente accaduto e di pura fantasia. In nessun caso , il contenuto dei miei interventi su questo forum e' atto all' offesa , denigrazione o all odio verso persone o idee.Originariamente Scritto da Bob TerwilligerDi solito i buoni propositi di contenersi si sfasciano contro la dura realtà dell'alcolismo.
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no, era un mezzo cessoOriginariamente Scritto da SPANATEMELAparliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentusOriginariamente Scritto da GoodBoy!ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?
grazie.
PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
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Originariamente Scritto da INCULAMELO Visualizza Messaggiono, era un mezzo cesso
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l'ONU è una stronzataOriginariamente Scritto da SPANATEMELAparliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentusOriginariamente Scritto da GoodBoy!ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?
grazie.
PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
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