Israele, l’ora X per l’offensiva di terra a Gaza può scattare già questa notte: ecco il piano d’attacco
La macchina dell’esercito israeliano è pronta all’attacco: ci si attende che le prime truppe scelte avanzeranno con i visori notturni, e che commando arriveranno con i gommoni dal mare. I bulldozer dovranno tagliare in due la Striscia: la grande difficoltà saranno i vicoli dei campi profughi
L’ora X per l’offensiva di terra di Israele nella Striscia di Gaza potrebbe scattare già questa notte. La macchina militare è praticamente pronta.
Come già altre volte nel passato, ci si attende che le prime truppe scelte avanzeranno verso le zone abitate di Gaza dove sono concentrati i tunnel e le posizioni di Hamas utilizzando i visori notturni. Commando arriveranno coi gommoni dal mare sulle spiagge. E il tutto sarà monitorato passo dopo passo da centinaia di droni per segnalare ed eventualmente colpire i nidi di resistenza. La superiorità numerica e qualitativa di Israele rispetto a Hamas è schiacciante. Parliamo di oltre mezzo milione di uomini tra esercito regolare e più di 300.000 riservisti, molti dei quali sono stati mandati a pattugliare la Cisgiordania e le zone orientali di Gerusalemme.
I media israeliani accettano per ora di buon grado di non pubblicare dettagli. Ma i soldati si parlano tra loro. Sappiamo che non lontano dal centro del comando sud a Zikim, quello invaso dal blitz di Hamas il 7 ottobre tra le dune sabbiose che separano le periferie meridionali di Ashkelon e la barriera di Gaza nord, sono posizionate alcune unità di carristi. Le altre stanno nelle basi più a sud verso Rafah al confine con l’Egitto e soprattutto non lontano da Be’eri, l’insediamento massacrato, da dove possono infilarsi nei sentieri di Wadi Azza, che in una decina di chilometri permettano di arrivare al Mediterraneo tagliando la Striscia in due settori.
Sembra che su questo punto ripeteranno ciò che fecero già durante l’operazione Piombo Fuso tra la fine dicembre 2008 e il gennaio 2009: scaveranno con i bulldozer una profonda trincea per limitare i movimenti nemici.
I soldati twittano o scrivono su Instagram di essere sulle loro posizioni di «otef Gaza», la zona profonda cinque o sei chilometri che circonda i quasi 9 chilometri di larghezza media per i 42 di lunghezza della Striscia. In prima linea i paracadutisti, assieme a gruppi scelti di Golani e Givati.
La grande difficoltà saranno i dedali di vicoli dei campi profughi. La sfida più pericolosa sarà la guerriglia urbana: i jihadisti di Hamas sono votati alla morte.
I generali israeliani hanno studiato le battaglie di Mosul e Raqqa contro Isis nel 2016-18. Presto sapremo se hanno imparato la lezione.
CorSera
La macchina dell’esercito israeliano è pronta all’attacco: ci si attende che le prime truppe scelte avanzeranno con i visori notturni, e che commando arriveranno con i gommoni dal mare. I bulldozer dovranno tagliare in due la Striscia: la grande difficoltà saranno i vicoli dei campi profughi
L’ora X per l’offensiva di terra di Israele nella Striscia di Gaza potrebbe scattare già questa notte. La macchina militare è praticamente pronta.
Come già altre volte nel passato, ci si attende che le prime truppe scelte avanzeranno verso le zone abitate di Gaza dove sono concentrati i tunnel e le posizioni di Hamas utilizzando i visori notturni. Commando arriveranno coi gommoni dal mare sulle spiagge. E il tutto sarà monitorato passo dopo passo da centinaia di droni per segnalare ed eventualmente colpire i nidi di resistenza. La superiorità numerica e qualitativa di Israele rispetto a Hamas è schiacciante. Parliamo di oltre mezzo milione di uomini tra esercito regolare e più di 300.000 riservisti, molti dei quali sono stati mandati a pattugliare la Cisgiordania e le zone orientali di Gerusalemme.
I media israeliani accettano per ora di buon grado di non pubblicare dettagli. Ma i soldati si parlano tra loro. Sappiamo che non lontano dal centro del comando sud a Zikim, quello invaso dal blitz di Hamas il 7 ottobre tra le dune sabbiose che separano le periferie meridionali di Ashkelon e la barriera di Gaza nord, sono posizionate alcune unità di carristi. Le altre stanno nelle basi più a sud verso Rafah al confine con l’Egitto e soprattutto non lontano da Be’eri, l’insediamento massacrato, da dove possono infilarsi nei sentieri di Wadi Azza, che in una decina di chilometri permettano di arrivare al Mediterraneo tagliando la Striscia in due settori.
Sembra che su questo punto ripeteranno ciò che fecero già durante l’operazione Piombo Fuso tra la fine dicembre 2008 e il gennaio 2009: scaveranno con i bulldozer una profonda trincea per limitare i movimenti nemici.
I soldati twittano o scrivono su Instagram di essere sulle loro posizioni di «otef Gaza», la zona profonda cinque o sei chilometri che circonda i quasi 9 chilometri di larghezza media per i 42 di lunghezza della Striscia. In prima linea i paracadutisti, assieme a gruppi scelti di Golani e Givati.
La grande difficoltà saranno i dedali di vicoli dei campi profughi. La sfida più pericolosa sarà la guerriglia urbana: i jihadisti di Hamas sono votati alla morte.
I generali israeliani hanno studiato le battaglie di Mosul e Raqqa contro Isis nel 2016-18. Presto sapremo se hanno imparato la lezione.
CorSera
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