Originariamente Scritto da Sean
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I palestinesi che hanno (beati loro) lo status di cittadini israeliani sono coloro che al momento della creazione dello stato di Israele si trovavano in quei territori destinati al nuovo stato, in specie Gerusalemme Est e decisero di restare. Non sono ebrei convertiti all'islamismo, ma palestinesi che lì erano e lì sono rimasti, cambiando dunque di status giuridico.
Per il resto lo stato di Israele è, come dice Ponno, l'unico stato etnocentrico dell'era attuale: si definisce per l'appunto "stato ebraico", per cui è uno stato per gli ebrei e non per altri, dove puoi ottenere cittadinanza su base etnica, soltanto cioè se sei ebreo (al netto di complicatissime eccezioni). E' come se la Germania si autodefinisse "stato ariano": cosa ne penserebbe il mondo?
Lo stato "ebraico" è dunque in nuce razzista e suprematista.
KURTANGLE Kurt, a me non pare proprio che gli insediamenti colonialisti stiano retrocedendo o diminuendo, come affermavi in un post precedente.
Qua ci sono infomazioni e dati aggiornati, da siti non certo sospettabili di simpatie pro Palestina:
tra l'altro il leggerli mi ha rinfrescato la memoria su di un altro aspetto di queste annessioni: le demolizioni degli insediamenti palestinesi. Gli israeliani arrivano, demoliscono le case e le proprietà dei palestinesi, costringendoli ad "esfiltrare" da quelle loro terre (rendendole insomma libere da "subumani" e/o "animali umani") e insediando i coloni coi loro "operosi kibbutz", come li definiscono i nostri servi della gleba (i giornalisti).
E' tutto illegale, respinto dalla comunità internazionale. Tutto in violazione delle carte ONU, del diritto internazionale, del diritto umano direi. A parole nessuno riconosce quelle acquisizioni, ma intanto Israele se le prende e nessuno gliele toglie.
Ora i palestinesi hanno almeno il diritto di essere un pò incazzati? Se ci venissero a demolire casa, se ci togliessero la terra, se ci costringessero a confinarci in un lager a cielo aperto, non saremmo un attimino incazzati anche noi?
Per il resto lo stato di Israele è, come dice Ponno, l'unico stato etnocentrico dell'era attuale: si definisce per l'appunto "stato ebraico", per cui è uno stato per gli ebrei e non per altri, dove puoi ottenere cittadinanza su base etnica, soltanto cioè se sei ebreo (al netto di complicatissime eccezioni). E' come se la Germania si autodefinisse "stato ariano": cosa ne penserebbe il mondo?
Lo stato "ebraico" è dunque in nuce razzista e suprematista.
KURTANGLE Kurt, a me non pare proprio che gli insediamenti colonialisti stiano retrocedendo o diminuendo, come affermavi in un post precedente.
Qua ci sono infomazioni e dati aggiornati, da siti non certo sospettabili di simpatie pro Palestina:
tra l'altro il leggerli mi ha rinfrescato la memoria su di un altro aspetto di queste annessioni: le demolizioni degli insediamenti palestinesi. Gli israeliani arrivano, demoliscono le case e le proprietà dei palestinesi, costringendoli ad "esfiltrare" da quelle loro terre (rendendole insomma libere da "subumani" e/o "animali umani") e insediando i coloni coi loro "operosi kibbutz", come li definiscono i nostri servi della gleba (i giornalisti).
E' tutto illegale, respinto dalla comunità internazionale. Tutto in violazione delle carte ONU, del diritto internazionale, del diritto umano direi. A parole nessuno riconosce quelle acquisizioni, ma intanto Israele se le prende e nessuno gliele toglie.
Ora i palestinesi hanno almeno il diritto di essere un pò incazzati? Se ci venissero a demolire casa, se ci togliessero la terra, se ci costringessero a confinarci in un lager a cielo aperto, non saremmo un attimino incazzati anche noi?
prima erano nel Sinai (che avevano occupato a seguito dell ennesima guerra in cui erano stati attaccati) nella striscia di gaza e in cisgiordania.
ora si sono ritirati da molte di queste aree.
Basta guardare una mappa del territorio dello stato di Israele + dei territori occupati negli ultimi 50 anni per rendersi conto che occupano molto meno territorio di prima
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