Cronaca e politica estera [Equilibri mondiali] Thread unico.

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  • KURTANGLE
    Inculamelo: l'ottavo nano...quello gay
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    • Borgo D'io
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    ah Fico lo abbiamo mandato a fare il premier in slovacchia
    Originariamente Scritto da SPANATEMELA
    parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
    Originariamente Scritto da GoodBoy!
    ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


    grazie.




    PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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    • Irrlicht
      Bodyweb Senior
      • Aug 2021
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      [Consiglio degli Esteri Ue a Kiev.
      in molti, tra cui Kuleba e Borrelli, lo definiscono storico.
      Tajani conferma la vicinanza italiana all'Ucraina e si sofferma sul ruolo del nostro paese sulla ricostruzione, specie quella di Odessa.
      Borrell dice che il futuro ucraino è nell'Ue.
      Kuleba dichiara che molto probabilmente lo stop degli aiuti militari Usa è un incidente dovuto allo scongiuramento dello shutdown, non qualcosa di sistemico. È convinto di trovare una soluzione coi repubblicani e i democratici.
      Dello stesso avviso la parte russa, secondo la quale sarebbero solo "giochi di prestigio e sciocchezze".
      I rifornimenti continueranno.
      Sullo stop alle armi slovacche, Kuleba afferma di rispettare la scelta, ma al contempo ritiene il tutto prematuro e di "aspettare la formazione della coalizione del nuovo governo" per avere un'idea più chiara]
      (Riassunto fonti Ansa)
      Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.

      "Un acceso silenzio
      brucerà la campagna
      come i falò la sera."

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      • Irrlicht
        Bodyweb Senior
        • Aug 2021
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        Musk su X dileggia Zelensky, 'sono 5 minuti che non chiede aiuti'
        Blogger ucraino, 'commenti indignati'
        In un meme pubblicato da Elon Musk sul suo account personale su X, il proprietario dell'ex Twitter dileggia il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, scrivendo che "sono passati cinque minuti senza che tu abbia chiesto un miliardo di dollari di aiuti" (ANSA)
        Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.

        "Un acceso silenzio
        brucerà la campagna
        come i falò la sera."

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        • M K K
          finte ferie user
          • Dec 2005
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          Bullo
          Ogni mio intervento e' da considerarsi di stampo satirico e ironico ,cosi come ogni riferimento alla mia e altrui persone e' da intendersi come mai realmente accaduto e di pura fantasia. In nessun caso , il contenuto dei miei interventi su questo forum e' atto all' offesa , denigrazione o all odio verso persone o idee.
          Originariamente Scritto da Bob Terwilliger
          Di solito i buoni propositi di contenersi si sfasciano contro la dura realtà dell'alcolismo.

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          • Sean
            Csar
            • Sep 2007
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            • In piedi tra le rovine
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            Musk è al di sopra di ogni sospetto, visto che aveva messo a disposizione dell'Ucraina la sua rete di satelliti...si vede che in America l'argomento guerra sta iniziando a diventare, se non centrale, certo di interesse presso l'opinione pubblica (in fondo l'anno prossimo si vota).
            ...ma di noi
            sopra una sola teca di cristallo
            popoli studiosi scriveranno
            forse, tra mille inverni
            «nessun vincolo univa questi morti
            nella necropoli deserta»

            C. Campo - Moriremo Lontani


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            • M K K
              finte ferie user
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              Secondo me all americano medio , giustamente, da fastidio che il governo spenda miliardi di dollari per gli aiuti , mentre sarebbe felice se andassero direttamente a bombardare la Russia.
              tanto una narrativa ridicola per tenere buoni i Billy Bob la trovano,... Sono stati decenni in Afghanistan, hanno invaso l'Iraq per sfizio, ma in caso di guerra diretta l'opinione pubblica è concentrata sul sostenere le truppe e non sul quanto costa combattere.
              Ogni mio intervento e' da considerarsi di stampo satirico e ironico ,cosi come ogni riferimento alla mia e altrui persone e' da intendersi come mai realmente accaduto e di pura fantasia. In nessun caso , il contenuto dei miei interventi su questo forum e' atto all' offesa , denigrazione o all odio verso persone o idee.
              Originariamente Scritto da Bob Terwilliger
              Di solito i buoni propositi di contenersi si sfasciano contro la dura realtà dell'alcolismo.

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              • Sergio
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                Originariamente Scritto da irrlicht Visualizza Messaggio
                musk su x dileggia zelensky, 'sono 5 minuti che non chiede aiuti'
                blogger ucraino, 'commenti indignati'
                https://www.ansa.it/sito/notizie/mon...a2bde952e.html
                lol

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                • Irrlicht
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                  L'allarme del Nyt, la Russia è pronta a testare un missile nucleare
                  Il quotidiano pubblica gli scatti di una base artica dove sarebbero visibili movimenti sospetti, 'simili a quelli effettuati per i test di due missili nel 2017 e nel 2018' (ANSA)
                  Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.

                  "Un acceso silenzio
                  brucerà la campagna
                  come i falò la sera."

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                    Inculamelo: l'ottavo nano...quello gay
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                    mariooooooooooooooooooooooooooooooooo
                    Originariamente Scritto da SPANATEMELA
                    parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
                    Originariamente Scritto da GoodBoy!
                    ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


                    grazie.




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                    • Sean
                      Csar
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                      Ora è l’America a vacillare sugli aiuti all’Ucraina (e c’entrano i migranti)

                      Per evitare lo “shutdown” e ottenere il voto dei repubblicani, dal bilancio sono stati esclusi (per ora) gli aiuti promessi da Biden a Kiev

                      Scordatevi pure le elezioni in Slovacchia che hanno premiato un partito pro-Putin e mettono in discussione gli aiuti (assai modesti) di quel paese all’Ucraina. L’anello debole nel sostegno a Kiev può diventare la potenza leader della coalizione occidentale: l’America. E una delle ragioni per cui gli aiuti Usa all’Ucraina possono vacillare, si collega alla questione dei migranti clandestini.

                      Lo dimostra l’ultimo psicodramma andato in scena al Congresso di Washington. Dove un’ala del partito repubblicano (i trumpiani) è riuscita a bloccare per adesso una tranche di versamenti al governo Zelensky, anche perché esige che l’Amministrazione Biden sia capace prima di tutto di difendere i propri confini nazionali dagli arrivi di stranieri senza permesso.

                      Vi risparmio le tecnicalità e riassumo a modo mio ciò che abbiamo vissuto qui negli Stati Uniti durante il weekend. Per l’ennesima volta siamo arrivati sull’orlo di uno “shutdown”, cioè di una parziale interruzione di alcuni servizi pubblici per mancanza di fondi. È una crisi, o semi-crisi, che si ripete periodicamente e altrettanto regolarmente viene evitata in extremis, sicché è comprensibile che l’atmosfera di allarme sembri un po’ artificiosa. Resta il fatto che il mastodonte della burocrazia federale americana è appeso a questo rito: non può pagare gli stipendi e i fornitori quando arriva al tetto massimo di debito pubblico autorizzato dal Congresso. Raggiunto quel limite, il Tesoro è obbligato per legge a ottenere una nuova votazione del Congresso che sposti più in alto il tetto del debito. Per la cronaca, oggi l’indebitamento pubblico complessivo degli Stati Uniti ha raggiunto i 33 trilioni ovvero 33.000 miliardi di dollari, quindi viaggia attorno al 125% del Pil.

                      Poiché l’ultimo tetto di indebitamento autorizzato dal Congresso è stato raggiunto, l’Amministrazione Biden ha dovuto chiedere al Congresso di alzarlo. Siamo arrivati alla vigilia di uno “shutdown” o chiusura di uffici federali, perché fino all’ultimo giorno utile mancavano i voti necessari al Congresso. L’ala trumpiana del partito repubblicano si rifiutava di approvare l’aumento di quel tetto, anche sconfessando il presidente della Camera Kevin McCarthy che cercava un accordo con i democratici.

                      Mentre scrivo McCarthy, un repubblicano piuttosto moderato e pragmatico, deve fronteggiare una rivolta interna al partito con i trumpiani che vorrebbero destituirlo dal suo incarico. Alla Camera i repubblicani hanno la maggioranza e dunque tocca a loro lo Speaker of the House. Sulla questione del debito intanto si è guadagnato tempo, con l’approvazione di un rialzo che vale solo per 45 giorni, dopodiché lo psicodramma ricomincerà.

                      Ma dalla legge di bilancio che autorizza il Tesoro a spendere di più sono assenti gli ultimi aiuti promessi da Joe Biden all’Ucraina. È stato questo un prezzo da pagare per ottenere i voti repubblicani. Un’ala della destra, che coincide sostanzialmente con i trumpiani, rimette in discussione il costo della guerra in Ucraina per il contribuente americano. Spesso e volentieri lo fa con un’argomentazione che collega la guerra europea con il tema dei migranti, e che riassumo così: perché il contribuente americano viene tassato per sostenere le forze armate di Kiev, mentre le nostre forze dell’ordine non vengono messe in condizione di far rispettare le nostre leggi sull’immigrazione, e la frontiera con il Messico continua ad essere traversata da flussi illegali?

                      Eccovi, testualmente, le parole del deputato Chip Roy del Texas che dirige la corrente House Freedom Caucus: «Finché non abbiamo la sicurezza al nostro confine, neanche un dollaro deve andare all’Ucraina». La battaglia della destra trumpiana ha un obiettivo più ampio, vuole rimettere in discussione la dilatazione della spesa pubblica, in particolare sul fronte assistenziale. Però il nesso tra Ucraina e migranti illegali è molto stringente, e fa presa sulla base.

                      L’Amministrazione Biden ha già spiegato come riuscirà a mantenere le sue promesse verso Zelensky. Ci sono accorgimenti per aggirare il veto del Congresso, rimaneggiare alcune voci del bilancio pubblico, e continuare a versare fondi all’Ucraina. Però quel che è accaduto nelle ultime ore crea dei dubbi sul futuro.

                      Biden continua ad essere debole nei sondaggi, in alcune rilevazioni Donald Trump sembra in grado di vincere l’elezione presidenziale del novembre 2024. L’anno prossimo sarà dominato dalla campagna elettorale. L’Ucraina in realtà è un tema abbastanza marginale, la politica estera non figura tra le preoccupazioni principali degli elettori. Le ragioni della bassa popolarità di Biden sono altre: inflazione e costo della vita; immigrazione; criminalità in aumento. Il fattore-età interviene come aggravante, in un contesto di insoddisfazione generale.

                      Ma il nesso che la destra trumpiana ha stabilito fra Ucraina e immigrazione resterà un tema: prima di occuparci della crisi europea, abbiamo problemi da risolvere a casa nostra. Se questo sentimento dovesse prevalere nel 2024, allora la defezione della Slovacchia sarà davvero poca cosa.

                      CorSera - Federico Rampini














                      Last edited by Sean; 02-10-2023, 21:03:36.
                      ...ma di noi
                      sopra una sola teca di cristallo
                      popoli studiosi scriveranno
                      forse, tra mille inverni
                      «nessun vincolo univa questi morti
                      nella necropoli deserta»

                      C. Campo - Moriremo Lontani


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                      • KURTANGLE
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                        Quanto mi piace rampini
                        Originariamente Scritto da SPANATEMELA
                        parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
                        Originariamente Scritto da GoodBoy!
                        ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


                        grazie.




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                        • Barone Bizzio
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                          È il re dei paraculo per quanto mi riguarda. Oltre che essere uno che copia incolla articoli in inglese

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                            Originariamente Scritto da INCULAMELO Visualizza Messaggio
                            Quanto mi piace rampini
                            non mi stupisco
                            Originariamente Scritto da Barone Bizzio Visualizza Messaggio
                            È il re dei paraculo per quanto mi riguarda.
                            è così

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                            • Sean
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                              Una sospensione degli aiuti americani all’Ucraina avrebbe un effetto «devastante» per Kiev

                              Le truppe ucraine potrebbero presto rimanere senza munizioni ed equipaggiamento se i funzionari eletti dai trumpisti, che stanno mettendo tutto il loro peso dietro i negoziati sul bilancio, riuscissero a tagliare i finanziamenti americani a Kiev, avvertono gli esperti. Dall’inizio del conflitto nel febbraio 2022, gli Stati Uniti hanno promesso oltre 43 miliardi di dollari in aiuti militari all’Ucraina, più della metà del sostegno totale fornito dall’Occidente. E gli alti funzionari statunitensi hanno ripetutamente assicurato che il sostegno militare e umanitario a Kiev durerà «finché sarà necessario». Tuttavia, l’opposizione repubblicana, spinta da un gruppo di eletti dell’estrema destra, è riuscita sabato a far approvare dal Congresso un bilancio provvisorio per l’amministrazione federale in cui questa busta non figura, sebbene richiesta dalla Casa Bianca e dal Senato

                              Questo compromesso, grazie al quale è stata evitata la paralisi dell’amministrazione o la «chiusura», dimostra che tale sostegno all’Ucraina è lungi dall’essere scolpito nella pietra. Se questi aiuti venissero sospesi, «sarebbe devastante per gli ucraini», avverte Mark Cancian, consigliere del think tank Center for Strategic and International Studies di Washington. «Le truppe ucraine si indebolirebbero e potrebbero addirittura crollare», ritiene, anche se giudica possibile «che possano continuare a rimanere sulla difensiva». Gli Stati Uniti hanno fornito a Kiev un’ampia gamma di armi – dalle munizioni convenzionali ai sofisticati sistemi di difesa aerea e di sminamento – per aiutarla a portare avanti la controffensiva contro le truppe russe.

                              «I militari in guerra hanno bisogno di un flusso costante di armi, rifornimenti e munizioni per sostituire quelle esaurite o distrutte», osserva Cancian. Una sospensione totale degli aiuti – che secondo la Casa Bianca non avverrà – non avrebbe un impatto immediato, dato che i pacchetti già approvati sono ancora in fase di consegna. «Sicuramente dovremo aspettare diverse settimane prima di vedere gli effetti sul campo di battaglia», stima l’esperto, e Mosca potrebbe non essere in grado di sfruttare questo indebolimento, «i russi (sono) piuttosto esausti in questa fase». Lontano dal fronte, la fine degli aiuti americani comporterebbe anche un indebolimento delle difese aeree ucraine, dotate di vari e complessi sistemi interoperativi forniti da diversi Paesi e bisognose di essere continuamente rifornite di munizioni.

                              Questi dispositivi svolgono un ruolo chiave nella protezione di civili e infrastrutture ucraine da numerosi attacchi di droni e missili russi. «Se si elimina la componente americana – sottolinea James Black, del RAND Europe Defence and Security Research Center –, si riduce inevitabilmente l’efficacia» di tutto questo sistema interdipendente. Decine di Paesi, in particolare quelli europei, hanno fornito aiuti militari a Kiev e potrebbero aumentarli, ma il vuoto che creerebbe un ritiro degli aiuti statunitensi sarebbe un grosso problema. Ci vorrebbe «uno sforzo di diversi anni e decenni affinché l’Europa raggiunga un livello in cui possa sostituire completamente gli Stati Uniti come potenza militare o potenza di difesa industriale», continua Black. Il che non costituisce «un calendario confortevole per l’Ucraina, che ha bisogno di sostegno (...) nelle settimane e nei mesi a venire»”.

                              L’azione dei repubblicani, che controllano la Camera dei Rappresentanti, riguardo all’approvazione o meno dei futuri pacchetti rimane incerta. Il leader della Camera, Kevin McCarthy, ha assicurato domenica che «garantirà la fornitura di armi all’Ucraina», ma ha avvertito che «grandi insiemi» di aiuti non saranno rilasciati finché la sicurezza alla frontiera tra Stati Uniti e Messico non sarà rinforzata. Il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin ha invitato i parlamentari durante il fine settimana a rispettare «l’impegno degli Stati Uniti a fornire l’assistenza urgentemente necessaria agli ucraini che combattono per difendere il loro Paese». «L’America deve mantenere la sua parola e continuare a dirigere la coalizione internazionale per gli aiuti all’Ucraina», ha esortato in una nota.

                              CorSera




                              ...ma di noi
                              sopra una sola teca di cristallo
                              popoli studiosi scriveranno
                              forse, tra mille inverni
                              «nessun vincolo univa questi morti
                              nella necropoli deserta»

                              C. Campo - Moriremo Lontani


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                              • Sean
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                                • Sep 2007
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                                Perché non stiamo vincendo la guerra economica con Putin (ma non finisce qui)

                                [...] il tentativo delle democrazie di piegare la Russia, isolandola sul piano commerciale e finanziario, non è riuscito. Putin inizia a vedere nuovi segni della nostra vulnerabilità e del nostro opportunismo, che devono farlo ben sperare in cuor suo.

                                [...]malgrado tutti gli annunci e i buoni propositi, i Paesi dell’Unione europea non avevano mai importato tanto gas russo dal viadotto Turkstream (attraverso la Turchia) come stanno facendo dall’estate di quest’anno. Certo, nel complesso stiamo importando molto meno gas russo rispetto a prima della guerra: 500 milioni di metri cubi alla settimana, contro 1.700 milioni all’inizio del 2022, prima della guerra e oltre tremila del 2021. Anche perché Gazprom non ce lo vende più molto facilmente. Ma ad esempio le quantità di gas naturale liquefatto che stiamo comprando dalla Russia – come osserva Simone Tagliapietra di Bruegel – sono ormai tornate ai livelli prebellici, dopo una lieve flessione. Questi sono segni di una profonda insicurezza europea legata al timore di ripiombare in crisi energetica e a Putin possono essere sfuggiti. Non appena ne avrà l’occasione, cercherà nuovamente di manipolare le nostre paure.

                                Né è sfuggito a Putin che non solo il “tetto al prezzo” sul petrolio russo indicato dal G7 non sta funzionando, ma per ora lui stesso riesce a manipolare le quotazioni del barile grazie a una convergenza di interessi con l’autocrate di Riad Mohammed bin Salman. I due hanno alle spalle i due principali Paesi produttori di greggio al mondo e il loro annuncio coordinato in luglio di un taglio di produzione, esteso poi il mese scorso fino alla fine dell’anno, ha fanno salire il prezzo del barile del 30% in tre mesi, fino quasi a cento dollari. Putin deve avere in questo momento la sensazione inebriante che controlla un ingrediente essenziale della nostra inflazione, con tutte le contraddizioni che essa è in grado di mettere a nudo nelle economie europee. Di certo, malgrado il “tetto al prezzo” a 60 dollari al barile, il petrolio russo si sta vendendo in questa fase a 83 dollari (più 50% dalla fine di giugno). Lo sconto rispetto al Brent è diminuito perché i principali compratori – nell’ordine India, Cina e Turchia, nel mese di agosto – non percepiscono più alcun rischio nel rivolgersi ai fornitori russi. Le entrate di Mosca da greggio sono certo sotto a quelle di prima della guerra, ma negli ultimi tre mesi non hanno fatto che salire.

                                Anche nel mercato del grano, esente dalle sanzioni come tutta la filiera alimentare, si notano tendenze simili. Putin a denunciato l’accordo sull’export dai porti ucraini, la Polonia si è coperta di disonore impedendo l’export dal Paese vicino e intanto la Russia, in questi anni, ha sostanzialmente rubato le quote di mercato dell’Ucraina per diventare la superpotenza mondiale in questa derrata fondamentale. Uno studio del centro studi Divulga, basato su dati del dipartimento dell’Agricoltura americano, è chiaro in proposito. L’export di grano russo salirà del 36% nel 2022-2023 a 45 milioni di tonnellate (grafico sopra), di gran lunga la quota più alta al mondo e il record per il Paese. Le aree coltivate e la produzione sono aumentate e i principali clienti sono Paesi emergenti dal significato strategico per noi europei: Turchia e Egitto. Nel frattempo la produzione e l’export ucraino sono fatalmente scesi. Se si aggiunge che intanto la Cina ha accumulato il 53% delle scorte mondiali di grano, anche qui la conclusione è come sopra: il prezzo della derrata è più che dimezzato dall’inizio della guerra, tornando a livelli fisiologici, ma Putin deve avere fiducia di poter controllare con un altro suo alleato – questa volta l’autocrate di Pechino Xi Jinping – un altro fattore essenziale dell’inflazione in Europa.

                                Putin dev’essersi convinto di poterci ancora ricattare. Ci vede deboli, indecisi, opportunisti, soprattutto privi di una strategia. Del resto anche il mercato dell’acciaio rivela aspetti simili. Qui le sanzioni esistono e la Russia ha perso quote di mercato mondiale, benché molto meno dell’Ucraina. Ma per esempio nelle bramme – pezzi semilavorati utilizzati in siderurgia, che valgono un decimo del mercato mondiale – il suo export è rimasto stabile e quello verso l’Italia è salito del 56% l’anno scorso e di nuovo dell’8% quest’anno. (Dati dell’International Steel Statistics Bureau).

                                Putin, insieme a Xi Jinping, Mohammed bin Salman, all’autoritario premier indiano Narendra Modi e all’autocrate turco Recep Tayyip Erdogan, vuole dimostrare che noi occidentali abbiamo perso il controllo di alcuni canali vitali dell’economia internazionale. L’uomo del Cremlino in particolare vuole dimostrare che può ancora mettere in difficoltà l’Europa con la sua guerra economica asimmetrica, che può ancora far esplodere le nostre contraddizioni: la Polonia contro l’Ucraina sul grano, la rivolta al fronte filo-Kiev che si estende alla Slovacchia, il governo italiano contro la Banca centrale europea che reagisce a un’inflazione innescata dallo choc energetico della guerra, i timori sul debito per l’aumento dei tassi di mercato. E così via.

                                Anche questa sarà una lunga guerra. Come quella, più tragica, che si combatte in Ucraina. Gli autocrati del mondo emergente hanno molti dissidi fra loro, ma almeno una strategia in comune: vogliono svelare le nostre debolezze e, se possibile, la nostra avidità. Noi europei invece non ci stiamo preparando per una guerra economica lunga e non abbiamo veramente una strategia. Forse sarebbe il caso di darcene una.

                                CorSera-Federico Fubini





















                                ...ma di noi
                                sopra una sola teca di cristallo
                                popoli studiosi scriveranno
                                forse, tra mille inverni
                                «nessun vincolo univa questi morti
                                nella necropoli deserta»

                                C. Campo - Moriremo Lontani


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