Cronaca e politica estera [Equilibri mondiali] Thread unico.

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  • Sean
    Csar
    • Sep 2007
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    • Italy [IT]
    • In piedi tra le rovine
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    Originariamente Scritto da Ponno Visualizza Messaggio
    La domanda è cosa ha negoziato, se è solo una prova e soprattutto e il buon capo Wagner non verrà assassinato come tanti altri prima di lui.

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    Putin avrà le sue gatte da pelare, perchè coloro che mirano al suo posto (e non sono certo i capi mercenari alla Prigozhin ma gli uomini dell'apparato, perchè in Russia hanno sempre regnato prima le dinastie reali e poi le dinastie dell'apparato, con la sola cesura rappresentata da Lenin) stanno osservando e ragionando, perchè, ripeto, ti possono perdonare tutto, dai vizi ai delitti ma non la debolezza.

    Detto questo, fossi in Putin Prigozhin me lo terrei vicino e anzi inizierei ad ascoltarlo, perchè in due anni di guerra è l'unico che ha mostrato polso e ottenuto dei successi (al netto di chi ha condotto la presa di Mariupol, l'unico altro successo russo di un certo rilievo).

    Mussolini a Salò si lamentò di aver sempre avuto dei signorsì al suo fianco e nessuno che invece gli offrisse delle critiche, punti di vista differenti che non il semplice servilismo, perchè, diceva, sentirsi dire ogni giorno che sei un genio, che tutto quello che fai è giusto e splendido rischia di ottunderti le facolte propulsive e percettive e visive.

    Putin il grillo parlante Prigozhin se lo tenga vicino, perchè gli ha indicato alcuni sintomi del malanno e come andrebbero curati - ad esempio, scuotendo la corte ed eliminando (mettere a riposo, mica devi obbligatoriamente ammazzarli) magari non i Prigozhin, che almeno hanno a cuore le sorti della guerra, ma gli Shoigu.
    ...ma di noi
    sopra una sola teca di cristallo
    popoli studiosi scriveranno
    forse, tra mille inverni
    «nessun vincolo univa questi morti
    nella necropoli deserta»

    C. Campo - Moriremo Lontani


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    • Ponno
      Socialista col Rolex
      • Feb 2013
      • 13063
      • 673
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      • Holy See (Vatican City State) [VA]
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      Sean non può coesistere. Se prigo non viene ammazzato ogni qualsiasi voglia credibilità di Putin è evaporata. Gli stessi Shoigu e Gerasimov avranno le loro spalle coperte. È un gioco a somma zero temo

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      Originariamente Scritto da claudio96

      sigpic
      più o meno il triplo

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      • zuse
        Macumbico divinatore
        • Oct 2010
        • 13728
        • 2,177
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        • White House
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        Ora è utile in Ucraina. E finché il fronte è caldo, forse può stare tranquillo. Quando verrà trovato chi puó sostituirlo e prendere il comando del gruppo (Wagner ha un ruolo importante di presidio sul territorio in troppo stati), prigozin pagherà il debito con i campi elisi. Ma rimarrà sempre nei nostri ricordi per averci ravvivato il 3d qui su bw




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        • Mario12
          Bodyweb Advanced
          • Nov 2014
          • 17013
          • 454
          • 324
          • Italia
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          intanto quel mimmolino di Putin sarà già scappato in Siberia

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          • fedeita
            Brutto
            • Jan 2007
            • 5006
            • 320
            • 544
            • La fogna
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            Originariamente Scritto da Mario12 Visualizza Messaggio
            intanto quel mimmolino di Putin sarà già scappato in Siberia
            Ehi lascialo in pace.

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            • cesko92
              Real Motherfuckin G
              • Dec 2009
              • 10501
              • 763
              • 363
              • In da hood (East Coast)
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              Cronaca e politica estera [Guerra Ucraina-Russia] Thread unico.

              Il professor Orsinovich cosa dice ??
              Originariamente Scritto da Sean
              faccini, kazzi, fike, kuli
              cesko92 [at] live.it

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              • fedeita
                Brutto
                • Jan 2007
                • 5006
                • 320
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                • La fogna
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                Ricapitolando: putin ha fatto la figura del topo, l'esercito russo non si è schierato, prigocoso pare abbia ottenuto ciò che voleva anche se da adesso vivrà nella paura di essere ucciso e l'Ucraina non ha ottenuto nessun vantaggio da questa situazione.

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                • zuse
                  Macumbico divinatore
                  • Oct 2010
                  • 13728
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                  • White House
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                  Bw ci ha guadagnato un sabato di entusiasmanti colpi di scena. Questo è ciò che conta.


                  Oltre a come verranno utilizzati i NOSTRI soldi




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                  • The_machine
                    Bodyweb Senior
                    • Nov 2004
                    • 17923
                    • 411
                    • 30
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                    Originariamente Scritto da zuse Visualizza Messaggio
                    Bw ci ha guadagnato un sabato di entusiasmanti colpi di scena. Questo è ciò che conta.

                    Difficile pensare che sia finita qui e non ci saranno conseguenze importanti nel futuro prossimo.

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                    • Barone Bizzio
                      Bodyweb Senior
                      • Dec 2008
                      • 11853
                      • 426
                      • 110
                      • Send PM

                      Originariamente Scritto da Ponno Visualizza Messaggio
                      La cosa più assurda per me è lukascemo che negozia la pace

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                      Lukashenko è bravissimo a giocarsi la carta del finto scemo

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                      • Mario12
                        Bodyweb Advanced
                        • Nov 2014
                        • 17013
                        • 454
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                        • Italia
                        • Send PM

                        cmq penso che possiamo ormai dire che la differenza a livello di esercito tra USA e Russia è imbarazzante , non immaginavo una roba del genere

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                        • Irrlicht
                          Bodyweb Senior
                          • Aug 2021
                          • 19016
                          • 1,113
                          • 955
                          • Send PM

                          " Il presidente bielorusso Alexander Lukashenko si è intestato un negoziato "durato tutto il giorno e in accordo con Putin" durante il quale al capo di Wagner sarebbero state fornite "garanzie assolutamente vantaggiose e accettabili" in cambio del ritiro dei suoi uomini. Con lo stesso Prigozhin che subito dopo ha annunciato il dietrofront e il rientro dei miliziani nei loro campi base nel sud del Paese. Garanzie annunciate poi dallo stesso Cremlino e che si concretizzano nell'assicurazione che i combattenti di Wagner non saranno perseguiti penalmente e che sarà sospesa l'inchiesta penale contro Prigozhin il quale andrà in Bielorussia sempre secondo il Cremlino che ha tenuto a precisare come la fallita ribellione "non influenzerà in alcun modo" l'offensiva russa in Ucraina. "
                          (Ansa)
                          Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.

                          "Un acceso silenzio
                          brucerà la campagna
                          come i falò la sera."

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                          • M K K
                            finte ferie user
                            • Dec 2005
                            • 67317
                            • 3,004
                            • 2,687
                            • Macao [MO]
                            • Miami
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                            Delusione
                            Ogni mio intervento e' da considerarsi di stampo satirico e ironico ,cosi come ogni riferimento alla mia e altrui persone e' da intendersi come mai realmente accaduto e di pura fantasia. In nessun caso , il contenuto dei miei interventi su questo forum e' atto all' offesa , denigrazione o all odio verso persone o idee.
                            Originariamente Scritto da Bob Terwilliger
                            Di solito i buoni propositi di contenersi si sfasciano contro la dura realtà dell'alcolismo.

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                            • Sean
                              Csar
                              • Sep 2007
                              • 121632
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                              • In piedi tra le rovine
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                              Combattenti Wagner lasciano Rostov, folla li applaude


                              Combattenti Wagner hanno lasciato Rostov tra gli applausi della folla e spari in aria: lo documenta un video circolato su Twitter e verificato dalla Bbc. Nella clip si vede un mercenario Wagner che spara in cielo con il suo fucile mentre lui e altri del gruppo Wagner si ritirano da Rostov mentre gruppi di civili lungo le strade applaudono e incoraggiano i combattenti. Altri filmati documentano il sostegno pubblico dimostrato al gruppo di mercenari nella città in queste ultime ore.


                              Repubblica

                              _____________

                              Quel rifiuto dei generali di sparare sui mercenari che ha spianato la strada alla cavalcata dei ribelli

                              Come nel 1991, i militari non hanno voluto colpire i loro concittadini. Questa è stata anche la scommessa del boss della Wagner: era convinto che non avrebbero puntato i cannoni contro i suoi mercenari, spesso amici personali

                              Come nel 1991, i militari non hanno voluto colpire i loro concittadini. Questa è stata anche la scommessa del boss della Wagner: era convinto che non avrebbero…
                              ...ma di noi
                              sopra una sola teca di cristallo
                              popoli studiosi scriveranno
                              forse, tra mille inverni
                              «nessun vincolo univa questi morti
                              nella necropoli deserta»

                              C. Campo - Moriremo Lontani


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                              • Sean
                                Csar
                                • Sep 2007
                                • 121632
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                                • Send PM

                                Quanto resisterà Putin? Perché ora tutto è davvero possibile, in Russia

                                Mai nessuno aveva osato sfidarlo in questo modo, non è stato lui a dettare le mosse per risolvere la crisi. È vero che nelle élite civili nessuno ha scelto di unirsi ai ribelli. Ma il potere di Putin non appare più così monolitico come sembrava finora.


                                La strada senza ritorno scelta da Evghenij Prigozhin segna l’inizio di una nuova fase della Russia, all’insegna di una maggiore instabilità. L’insurrezione armata decisa dal fondatore della Brigata Wagner, spesso descritta per brevità di sintesi come una milizia di mercenari, in realtà una colonna portante dell’Operazione militare speciale decisa da Vladimir Putin, rappresenta un segnale ben preciso. Mai nessuno aveva sfidato lo Zar in modo così esplicito. E mai nessuno ne era uscito ottenendo così tanto da lui. Un pareggio, se non una vittoria morale. Quel che davvero è accaduto in questa giornata così drammatica è segnato ancora da una notevole ambiguità. L’unico obiettivo degli strali lanciati dall’ex uomo di fiducia erano i vertici dell’Armata russa, dei quali ancora non ci capisce ancora bene quale sarà il destino. Anche nelle ore più concitate, Prigozhin si era ben guardato dal lanciare un attacco verbale diretto al Cremlino. Appare evidente però che l’esito di questa resa dei conti è girato intorno alla figura di Putin, alla sua capacità di mantenere un potere che fino alla notte scorsa sembrava inscalfibile.

                                L’appello

                                Nel suo appello alla nazione, avvenuto esattamente sedici mesi dopo un altro discorso dai toni più trionfali che annunciava l’invasione dell’Ucraina, il presidente russo è apparso consapevole dell’entità della posta in gioco. In primo luogo, ha riconosciuto l’esistenza della minaccia, e non era scontato che lo facesse, invitando i soldati della Wagner e chiunque stia combattendo al fronte, «a non commettere l’errore fatale» di unirsi a lui.

                                Il secolo sovietico

                                Forse, più del riferimento al fatale 1917 che segnò il destino della storia russa proiettandola nel secolo sovietico, è stato questo passaggio a testimoniare il fatto che non eravamo davanti a un tentato golpe da operetta. È stata una sfida seria, della quale per la prima volta da quando è presidente, Putin non è apparso in pieno controllo, come dimostra anche il mistero sulla sua presenza al Cremlino, la sua presunta sparizione, le voci poi smentite che lo davano su un aereo diretto nella più sicura San Pietroburgo. Non è stato lui a dettare l’agenda degli eventi. Non è stato lui a deciderne la conclusione, avvenuta con la mediazione del presidente bielorusso Lukashenko.

                                L’appello alla nazione

                                È stata anche la prima volta in cui Putin ha dovuto fare un altro appello, quello all’unità della nazione. In precedenza, non ne aveva mai avuto bisogno. Prigozhin era consapevole del fatto che per lui non ci sarebbe stato un futuro, neppure alla fine della guerra. La misura era colma ormai da troppi mesi, la corda si sarebbe spezzata.
                                Ha deciso di farlo lui. Con i suoi fedelissimi, si è lanciato in una marcia su Mosca che è solo uno dei tanti eventi estremi che hanno caratterizzato le vicende della Russia. I ribelli non avevano alcun alleato all’interno del potere putiniano. Non disponevano di nessuna quinta colonna, solo della loro forza militare, che non va comunque sottovalutata. È anche lecito chiedersi cosa sappia lui della situazione bellica che il resto del mondo non conosce, per averlo portato a un simile gesto di ribellione.

                                La reazione

                                All’inizio, Putin ha risposto in modo duro, come sempre. Muro contro muro, nessuna concessione. Il presidente sapeva bene di non poter apparire debole agli occhi della nazione, la sua forza è uno degli elementi fondanti del patto che lo lega alla Russia più profonda. Se esita, se appare titubante, se cerca di mediare in momenti che sembrano segnare un crocevia, non è più un vero Zar, con la maiuscola. Conosce la storia, anche se la interpreta a modo suo. L’anima russa non ammette dubbi in chi la guida. Fu l’assenza di leadership che risultò fatale a Michail Gorbaciov, condannandolo a una damnatio memoriae da parte del suo popolo che ancora perdura.

                                Le porte di Mosca

                                Ieri, il Cremlino non ha avuto scelta. Ma questo non ha fermato la marcia quasi irridente di Prigozhin, che stava per arrivare alle porte di Mosca. La forza di Putin non è stata sufficiente, non lo ha schiacciato. Non è ancora finita, certo, e pochi conoscono quale sarà l’esito dell’esilio al quale si è auto-assegnato il fondatore della Brigata Wagner. Ma è stato lui a imporre una trattativa. È stato lui a decidere che non ci sarebbe stato il bagno di sangue. Non Putin.

                                L’illusione occidentale

                                Questo tentativo di colpo militare non aveva nulla a che vedere con l’illusione occidentale di liberarsi per vie interne di Putin e di arrivare alla fine delle ostilità sfruttando un vento traumatico come questo. Prigozhin è un ultranazionalista, i suoi attacchi ai vertici militari sono quelli di un falco estremista, che rimprovera alle autorità una eccessiva morbidezza sul campo di battaglia.

                                Cosa pensa di chi anela alla pace lo ha detto più volte nei suoi deliranti messaggi, spesso brandendo un martello macchiato del sangue dei suoi disertori. Le élite civili e militari si sono schierate con Putin. Per fedeltà, per convenienza, e perché l’alternativa non esisteva. Il fondatore della Wagner è un cavaliere dell’Apocalisse che porterebbe la Russia, e forse il mondo, in un caos ancora più pericoloso di quello attuale. Ma la sua marcia su Mosca è stata un segnale che può davvero cambiare il corso della storia. Perché ha rappresentato qualcosa di inimmaginabile finora. Il potere di Putin non appare più così monolitico come sembrava fosse finora. La statua dello Zar mostra alcune crepe evidenti. L’insurrezione è finita. Ma dalla scorsa notte, tutto è possibile in Russia.



                                CorSera
                                ...ma di noi
                                sopra una sola teca di cristallo
                                popoli studiosi scriveranno
                                forse, tra mille inverni
                                «nessun vincolo univa questi morti
                                nella necropoli deserta»

                                C. Campo - Moriremo Lontani


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