Putin: “Solo un quarto delle aziende occidentali ha lasciato la Russia”
Solo un quarto delle aziende occidentali hanno lasciato la Russia dopo lo scoppio del conflitto in Ucraina, secondo quanto affermato dal presidente Vladimir Putin in un forum economico a Mosca. "Noi non abbiamo cacciato nessuno, non abbiamo costretto nessuno a uscire dal nostro mercato", ha detto il leader russo, citato dalla Tass. E comunque, "nonostante la pressione politica, molti partner, compresi quelli dell'Europa occidentale e degli Stati Uniti, non hanno lasciato il mercato russo". "Alcune di queste società - ha proseguito - continuano a operare come prima. Si tratta di circa la metà delle aziende. Alcune hanno trasferito la gestione a individui e organizzazioni sotto il loro controllo, e circa un quarto se ne è andata".
Putin: “Le relazioni tra Russia e Occidente torneranno alla normalità”
Le relazioni tra la Russia e l'Occidente sono destinate a tornare inevitabilmente alla normalità, ha affermato oggi il presidente Vladimir Putin intervenendo a un forum economico a Mosca. Lo riferisce la Tass.
Repubblica
Cronaca e politica estera [Equilibri mondiali] Thread unico.
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Originariamente Scritto da Barone Bizzio Visualizza MessaggioVabbé la Corea del Sud è già una dystopia cyberpunk dove non si fanno figli. Che emerga un dittatore mi sembra il minimo
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Originariamente Scritto da Ponno Visualizza Messaggio
Ma quali africani, andiamo noi a ripopolare zuse. Le meglio patate sono in corea del sud
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Originariamente Scritto da zuse Visualizza Messaggio
Ma ponno non capisce un cazzо! È sotto le 20 pelli lo strunzo!
Non ha presente l'immagine divina di una fikаrosa slava 19enne... è un po' come guardare dentro lo specchio della terra e vedere riflettersi il miracolo della vita amori mieiiiiiii ❤️
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Originariamente Scritto da LARRY SCOTT2 Visualizza Messaggio
Non ha presente l'immagine divina di una fikаrosa slava 19enne... è un po' come guardare dentro lo specchio della terra e vedere riflettersi il miracolo della vita amori mieiiiiiii ❤️
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Originariamente Scritto da KURTANGLE Visualizza Messaggio
ma taci disagiato < 20 pelli
il sole splende in Donbass
FIKETTE ROSAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
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Originariamente Scritto da Ponno Visualizza Messaggio
Ma quali africani, andiamo noi a ripopolare zuse. Le meglio patate sono in corea del sud
ma taci disagiato < 20 pelli
il sole splende in Donbass
FIKETTE ROSAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
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Originariamente Scritto da Ponno Visualizza Messaggio
Ma quali africani, andiamo noi a ripopolare zuse. Le meglio patate sono in corea del sud
Poi sostituiti dai magreb, che hanno continuato a chiavare le NOSTRE donne
Ora anche noi possiamo! È tempo di andare in Corea del Sud e chiavare le LORO donne!
Salviamoli!
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Dalle dittature al soft power, le ragioni della crisi a Seul: ombre del passato per la nuova Corea del Sud
L'autogol del presidente Yoon Suk Yeol fa piacere a Pyongyang: Kim ha ripreso da mesi i tentativi di soggiogare il Sud, la destabilizzazione gli fa gioco
È un brutto salto nel passato quello tentato da Yoon Suk Yeol nella notte di Seul. Una situazione che a noi occidentali pare fuori dal tempo, perché siamo stati conquistati dai prodotti della tecnologia sudcoreana, poi affascinati dalla sua musica giovanile e infine quest’anno, grazie al Nobel per la letteratura assegnato alla prosa sofisticata di Han Kang, abbiamo riconosciuto che la cultura coreana è molto più dei tormentoni del K-Pop.
Tutto questo successo i sudcoreani lo hanno costruito negli ultimi trent’anni, perché il primo presidente civile, non militare o prestanome delle forze armate fu eletto dal popolo solo nel 1993. Agitando l’arma della «legge marziale» Yoon si è messo fuori dal tempo in un Paese moderno e strategico per l’Asia e l’Occidente. E fuori dalla realtà suona la giustificazione del presidente aspirante golpista per il suo gesto: ha sostenuto di voler «difendere la libertà minacciata da un’opposizione con simpatie per i comunisti nordcoreani».
In realtà, il riferimento a trame e collusioni tra i suoi molti avversari interni e i veri nemici del Nord è servito solo ad aggiungere confusione e incredulità. Yoon si è tradito subito, quando nel discorso alla nazione ha elencato le sue lamentele verso l’opposizione parlamentare che fa semplicemente il suo lavoro: cerca di contrastare il governo.
L’annuncio di Yoon contiene falsità e illusioni, spiega il professor Andrei Lankov, uno dei più profondi conoscitori della politica e della società coreana: «I sudcoreani sono al 90 per cento critici del regime del Nord» e coloro che secondo il pronunciamento televisivo di Yoon sarebbero «filocomunisti», pensano solo che forse «una politica più morbida verso Pyongyang» potrebbe essere utile, assicura Lankov, che a Seul dirige il think tank Korea Risk Group.
Secondo il politologo, o Yoon compie un errore di valutazione oppure cerca di stravolgere lo stato della psicologia nazionale piegandola alla sua concezione ultraconservatrice del mondo.
Nel 2022 Yoon vinse le presidenziali con un vantaggio di poche migliaia di voti, lo 0,7 per cento sull’avversario del Partito democratico. Nel 2018 l’allora presidente Moon Jae-in, leader dei democratici, aveva puntato su un riavvicinamento con Kim Jong-un. Era volato a Pyongyang, aveva offerto alla Nord Corea massicci aiuti economici per stabilire un rapporto di convivenza pacifica. Era stato il governo sudcoreano ad aprire la strada per lo show di sorrisi tra Donald Trump e Kim. Il negoziato fallì perché Kim non aveva alcuna intenzione di rinunciare al suo arsenale nucleare. Ma nel 2022 il conservatore Yoon fu eletto non per la sua maggiore durezza riguardo al Nord, la gente inseguiva soprattutto maggiore benessere economico.
Yoon ha deluso le speranze, la sua popolarità è crollata anche a causa di scandali familiari che lui, ex magistrato, ha coperto. Lo scorso aprile l’opposizione liberaldemocratica ha stravinto le politiche e ora ha una forte maggioranza in Parlamento. Il presidente è (sarebbe) un’anatra zoppa fino al termine del suo mandato previsto nel 2027. Da molti mesi Kim ha ripreso i suoi preparativi per soggiogare la Sud Corea. E la destabilizzazione politica di Seul, la ferita inferta dal suo stesso capo di Stato a una democrazia che davamo per pienamente matura potrebbe ispirare al dittatore nordista qualche mossa azzardata.
CorSera
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L’opposizione avvia la procedura di impeachment per Yoon
Il principale partito di opposizione della Corea del Sud ha annunciato l’avvio di una procedura di impeachment contro il presidente Yoon Suk Yeol a meno che non si dimetta immediatamente.
Media coreani sottolineano “unità di intenti tra maggioranza e opposizione nella richiesta di dimissioni”
I media coreani sottolineano come la maggioranza e opposizione abbiano trovato unità di intenti e senso di responsabilità chiedendo entrambe le dimissioni di Yoon
Repubblica
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Originariamente Scritto da zuse Visualizza MessaggioPerché gli asiatici hanno la libido dei panda.
Propongo di inviare i nostri immigrati africani. Due problemi risolti in un colpo.
Altro che quella roba da dementi totali in Albania
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Originariamente Scritto da LARRY SCOTT2 Visualizza MessaggioLeggevo che a Seoul si è scesi a 0,8 come TFR, e noi ci lamentiamo e stracciamo le vesti alla Khaifa del 1,3 della Barbagia ...
Sono letteralmente un paese-base USA, ancora peggio della Germania.
Non credo una dittatura possa accadere più ... anche se in effetti anche la Sud Corea nasce come dittatura, con Syngman Rhee a contrapporre Kim Il Sung al Nord).
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L’ex ministro israeliano Yaalon rompe il tabù: “A Gaza è in corso una pulizia etnica”
L’ex responsabile della Difesa lo ha ribadito in diverse interviste: “Ciò che ho affermato riflette quello che accade sul campo”. Il presidente Herzog: “Accuse di sangue”
Parole che pesano come macigni. Moshe Yaalon, ex capo di Stato maggiore, ex ministro della Difesa proprio sotto l’attuale primo ministro Benjamin Netanyahu negli anni tra il 2013 e il 2016 – incluso quindi nella precedente guerra di Gaza del 2014 – ha accusato Israele di pulizia etnica nella Striscia di Gaza.
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