Cronaca e politica estera [Equilibri mondiali] Thread unico.

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  • germanomosconi
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    Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
    Chi vede l'assassinio di Manhattan come un «castigo» nei confronti della sanità privata americana

    Dopo l'omicidio di Brian Thompson,sui social c’è stata un’esplosione di odio contro le compagnie assicurative sanitarie, che ora fa tremare le grandi aziende che temono «effetti imitativi»

    di Federico Rampini

    [...] Il mondo della sanità è in prima linea, per ovvie ragioni. Per dovere di trasparenza, devo dichiarare quanto segue: sono io stesso un cliente di UnitedHealthCare. Per la precisione, avendo compiuto i 65 anni appartengo a quella numerosa schiera di americani coperti dalla sanità pubblica, il Medicare. Tuttavia perfino la sanità pubblica (che consta di due grandi componenti, Medicare per gli over-65 e Medicaid per i meno abbienti) in certi casi e circostanze non si può definire «gratuita»; e per integrare le sue prestazioni è fortemente raccomandato l’acquisto di polizze integrative. I rendiconti che ricevo da UnitedHealthCare mi fanno sobbalzare perché contengono la fotografia di un sistema impazzito, con un’iperinflazione dei costi. Per mia fortuna e privilegio finora non ho avuto bisogno di grandi cure o importanti interventi, ma posso immaginare facilmente che ci sia una vasta platea di pazienti indignati e furibondi contro le compagnie assicurative. Il tasso di rifiuto di rimborsi sembra sia raddoppiato, dal 10% al 20% circa, negli ultimi decenni. Mentre continuano a rincarare sia i premi assicurativi – cioè le tariffe che paghiamo sulle polizze – sia i ticket che qui si chiamano «co-payment».​

    Dopo l'omicidio diBrian Thompson,sui social c’è stata un’esplosione di odio contro le compagnie assicurative sanitarie, che ora fa tremare le grandi aziende che temono«effetti imitativi»
    Un bel sistema insomma

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  • Sean
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    In un occidente completamente, pienamente, profondamente, ontologicamente in crisi nera, quello che mi chiedo è come nessuno faccia un minimo di mea culpa, una (auto)critica, un porsi e porre ai suoi pari uno straccio di interrogativo sulla giustezza della direzione del locomotore...o se si abbia bisogno di una qualche correzione, di una "messa a punto".

    Si va avanti nella folle corsa come se niente fosse, ma basterebbe dare anche una occhiata distratta a quello che accade nei vagoni per rendersi conto che i passeggeri sono sempre più insoddisfatti, per non dire irati, spaesati, hanno forse la sensazione di stare finendo in qualche galleria senza luci e senza sbocco.

    Ce ne fosse uno dei cucinieri in tutto l'occidente a chiedersi se si sta commettendo o si è commesso un qualche errore.

    Macron ha perso le elezioni qualche mese fa, la Francia si è buttata alla destra estrema e alla estrema sinistra...ha varato un governo che è durato 3 mesi...e dice ai francesi, che di lui non ne possono più, che vuol restare in carica altri 3 anni...e stasera come niente fosse va ad inaugurare la restaurata Notre Dame, presentandosi però con le vesti pezzate e rattoppate del pagliaccio, uno spettacolo tutto da ridere.

    Ecco, prendiamola a ridere. L'occidente non fa ridere? Il governo tedesco è sfiduciato dagli elettori, la Francia idem, entrambe le nazioni in crisi politica ed economica, in Romania hanno appena annullato le elezioni presidenziali con la scusa della propaganda russa (ormai è come gli unicorni, appare ovunque ce n'è bisogno), ma in verità per tentare di evitare il rischio della vittoria di un candidato anti UE, pur votato da milioni di rumeni.

    L'America ha scelto Trump. In Ucraina i favolosi piani stanno andando tutti a puttiane. Venti di crisi percorrono con preannunzi di uragani tutto il microcosmo occidentale (una mattina si è svegliato, lo specchio deformante non funzionando più e il gigante si è scoperto un nanerottolo, il vocione una vocina da castrato), le magnifiche sorti progressive si sono rovesciate in un nichilismo disperante e calamitante ogni volontà, come una stella nera incapace di proiettare luce, anzi tutto inghiottendo, e a nessuno dei tanti che venga una riflessione, nella fu culla della filosofia e dunque dell'interrogarsi sui massimi sistemi (perchè esisto? da dove vengo e dove vado? Si chiedevano questo no? i padri del pensiero occidentale...e cosa è il giusto, cosa il buono, cosa il bello e il bene e il male...), una domanda come può non venire naturale nel mentre il caos aumenta a livello esponenziale e non c'è stanza che non presenti crepe e grossi pezzi di stucco staccatisi dal soffitto e lampadari che oscillano e assi del pavimento che saltano?

    Sono dei poveri idioti, questa è la risposta, l'unica possibile, del perchè non se le facciano due domande, attaccati al pezzo di legno marcio mentre il gorgo muggisce sempre più forte ad inghiottire. D'altronde basta guardarli tutti in faccia, maschere ebeti, ridicole, ripugnanti.

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  • Sean
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    Anche Rampini, che abitando in America ha bisogno della assicurazione privata integrativa, tra l'altro stipulata con la società del Ceo assassinato, conferma che quelle assicurazioni se possono trovare qualche appiglio poi non pagano o non tutto il dovuto...per cui è più che ovvio che l'omicida venga percepito come un "giustiziere" - figura che tra l'altro negli USA è particolarmente accattivante presso l'opinione pubblica: il singolo individuo che si fa "giustizia da sè" proviene direttamente da tanto epos sul West, la violenza metropolitana, la violenza del "sistema" sui cittadini ecc...pure il cinema ci è andato spesso a nozze.

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  • Sean
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    Chi vede l'assassinio di Manhattan come un «castigo» nei confronti della sanità privata americana

    Dopo l'omicidio di Brian Thompson,sui social c’è stata un’esplosione di odio contro le compagnie assicurative sanitarie, che ora fa tremare le grandi aziende che temono «effetti imitativi»​

    di Federico Rampini

    [...] Il mondo della sanità è in prima linea, per ovvie ragioni. Per dovere di trasparenza, devo dichiarare quanto segue: sono io stesso un cliente di UnitedHealthCare. Per la precisione, avendo compiuto i 65 anni appartengo a quella numerosa schiera di americani coperti dalla sanità pubblica, il Medicare. Tuttavia perfino la sanità pubblica (che consta di due grandi componenti, Medicare per gli over-65 e Medicaid per i meno abbienti) in certi casi e circostanze non si può definire «gratuita»; e per integrare le sue prestazioni è fortemente raccomandato l’acquisto di polizze integrative. I rendiconti che ricevo da UnitedHealthCare mi fanno sobbalzare perché contengono la fotografia di un sistema impazzito, con un’iperinflazione dei costi. Per mia fortuna e privilegio finora non ho avuto bisogno di grandi cure o importanti interventi, ma posso immaginare facilmente che ci sia una vasta platea di pazienti indignati e furibondi contro le compagnie assicurative. Il tasso di rifiuto di rimborsi sembra sia raddoppiato, dal 10% al 20% circa, negli ultimi decenni. Mentre continuano a rincarare sia i premi assicurativi – cioè le tariffe che paghiamo sulle polizze – sia i ticket che qui si chiamano «co-payment».​

    Dopo l'omicidio diBrian Thompson,sui social c’è stata un’esplosione di odio contro le compagnie assicurative sanitarie, che ora fa tremare le grandi aziende che temono«effetti imitativi»

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  • Ponno
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    Originariamente Scritto da SimoneBW Visualizza Messaggio

    Ho letto delle cose che non pensavo fossero vere. Sembra che non basti più essere assicurato, se per loro inizi a rappresentare una spesa importante ti rifiutano il trattamento necessario. Pare che, in questo modo, l'azienda guidata dal buon Brian avesse fatto importanti profitti.
    Yep, hanno avuto miliardi di dollari di profitti e rifiutato trattamenti per decine e centinaia di stupidaggini, errori, si attaccano a tutto per incularti

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  • Virulogo.88
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    Originariamente Scritto da SimoneBW Visualizza Messaggio
    Ma dell'omicidio di Brian Thompson non si è detto nulla qui?
    spiace

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  • SimoneBW
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    Originariamente Scritto da Ponno Visualizza Messaggio

    No, ma la quantitá di gente che se ne gioisce é, nonostante la morte non é mai da festeggiare, un segno che forse forse forse (non tratteró il respiro) un ritorno di coscienza dei danni del capitalismo c'é
    Ho letto delle cose che non pensavo fossero vere. Sembra che non basti più essere assicurato, se per loro inizi a rappresentare una spesa importante ti rifiutano il trattamento necessario. Pare che, in questo modo, l'azienda guidata dal buon Brian avesse fatto importanti profitti.

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  • Ponno
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    Originariamente Scritto da SimoneBW Visualizza Messaggio
    Ma dell'omicidio di Brian Thompson non si è detto nulla qui?
    No, ma la quantitá di gente che se ne gioisce é, nonostante la morte non é mai da festeggiare, un segno che forse forse forse (non tratteró il respiro) un ritorno di coscienza dei danni del capitalismo c'é

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  • SimoneBW
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    Ma dell'omicidio di Brian Thompson non si è detto nulla qui?

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  • Sean
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    La cattiva notizia è che leggo che l'Italia è prima in Europa per "acquisizioni di cittadinanza": +112% in 10 anni...nonostante sia ancora in vigore lo ius sanguinis...per cui qualcosa non funziona e la maglia è slabbrata: come vengono concesse tutte quelle cittadinanze?...e questo governo di finta destra dovrebbe almeno fare il minimo necessario per dimostrarsi di "destra"...ma mi pare che la Meloni si preoccupi di piacere "alla gente che piace" (per modo di dire ovviamente...sono USA, UE, Nato...le carte perdenti) e Salvini si limiti a fare i tweet e non i decreti legge.

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  • Sean
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    Nato, gli italiani non ci credono più. No al 2% del Pil alle armi

    Il 66,3% degli italiani attribuisce all’Occidente – Usa in testa – la colpa dei conflitti in corso in Ucraina e in Medio Oriente. Solo il 31,6% si dice d’accordo con il richiamo della Nato sull’aumento delle spese militari fino al 2% del Pil. A dirlo è il 58° Rapporto Censis 2024. E che smentisce l’indirizzo …


    Purtroppo per abbonati, ma in sostanza, secondo l'ultimo rapporto Censis il 66% degli italiani accolla all'occidente la causa della guerra in Ucraina...il che mi fa piacere ovviamente.

    Se poi prendiamo tutti i risultati circa le direzioni complessive della politica occidentale il piacere diventa intima soddisfazione:

    - il 70% ritiene che l'occidente voglia imporre ad altri il proprio modello economico e politico

    - il 68% che le democrazie non funzionino più

    - il 51 che i paesi occidentali sono destinati a soccombere economicamente a fronte della ascesa di Cina ed India

    - solo il 31% ritiene che sia da destinare il 2% del Pil all'aumento delle spese per la difesa

    insomma è proprio Natale

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  • The_machine
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    Un ufficiale russo ha ucciso un soldato che si è rifiutato di combattere in Ucraina

    Un ufficiale russo ha sparato a un soldato di leva di 19 anni, Artem Antonov, per essersi rifiutato di andare a combattere in Ucraina: sarebbe questo il motivo che il 21 ottobre scorso ha spinto l'ufficiale ad aprire il fuoco nel campo di addestramento. Una vicenda inquietante raccontata da “Storie importanti” che ha raccolto la denuncia della famiglia del ragazzo.
    Secondo il fascicolo dell'inchiesta, Antonov, originario del Tatarstan, era stato inviato a rafforzare le unità di fucilieri motorizzati che coprono il confine nella regione russa di Kursk. Durante una lezione su come maneggiare le armi, il tenente - la cui identità non è stata resa nota - ha rimosso la sicura dal suo fucile d'assalto AK-12 ed ha sparato una raffica contro i soldati, uccidendo il 19enne sul colpo.


    La famiglia del soldato sostiene che, a causa del suo rifiuto di firmare il contratto per l'invio al fronte, Antonov è stato ripetutamente sottoposto a torture e abusi. Lo stesso giovane aveva raccontato ai suoi amici più stretti in un post pubblicato sui social - che è stato cancellato subito dopo la sua morte - di essere stato picchiato con barre di ferro e messo in servizio per otto giorni di fila.
    I parenti hanno detto di conoscere il nome del tenente che ha aperto il fuoco, ma hanno paura di renderlo pubblico. Antonov "ha deciso di sacrificare la sua vita per la patria", si legge in un necrologio pubblicato sui social media.

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  • Sean
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    Non so a chi potrà fare comodo una Siria che diventa terra di nessuno, cioè per fondamentalisti, terroristi, califfati vari, destabilizzando più di quanto già non sia quella regione.

    Assad teneva unito il paese, dava uno straccio di forma statale e garantiva anche una pace religiosa (in Siria vi sono anche antichissime comunità cristiane che risalgano agli albori di quella religione)...e adesso quell'Isis che si voleva far uscire dalla porta rientra dalla finestra, assieme ad altri gruppi di fondamentalisti e jihadisti, in una nazione che, confinante con la Turchia, è molto più vicina all'Europa di quanto si pensi, e con l'emergenza umanitaria in atto chissà quanti profughi siriani arriveranno, e tra loro chissà quanti fanatici terroristi.

    Non so a chi farà comodo tutto questo ma so bene chi se la prenderà in quel posto: i poveri siriani, quelli che avrebbero voluto continuare a vivere in pace, e l'Europa, al solito muta e trasparante spettatrice di rivolgimenti che pure la riguardano, tanto più che la Turchia ha nella crisi un ruolo da protagonista e quindi un suo "interesse".

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  • Sean
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    I ribelli siriani alle porte di Homs puntano su Damasco. Assad, voci di fuga

    I jihadisti raggiungono la terza città del Paese. Sollevazioni anche nel sud. Oggi a Doha vertice decisivo tra i rappresentanti di Turchia, Russia e Iran

    I jihadisti raggiungono la terza città del Paese. Sollevazioni anche nel sud. Oggi a Doha vertice decisivo tra i rappresentanti di Turchia, Russia e Iran


    ____________

    All'orizzonte appare uno scenario di un paese dove attori locali ed esterni si ritagliano uno spazio prendendosi un «pezzo» di Siria a seconda delle opportunità - quando si apre un varco - e degli interessi. E nulla è lineare sulla mappa, con enclave, «confini» tortuosi, avamposti, sovrapposizioni di gruppi. Un quadro dove tutto cambia rapidamente, in modo più veloce rispetto a previsioni e analisi di intelligence. La storia ha già fornito degli esempi di quello che può accadere: dalla Libia spezzata in due e frammentata alla crisi mai finita della Somalia.​



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  • Sean
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    Sì esatto. Sono pienamente radicato nel pensiero della "rivoluzione conservatrice", dove la "rivoluzione" viene intesa nel suo senso primigenio, pieno e vero, dunque non del "rovesciamento" ma del completamento di un moto circolare perchè si torni esattamente al punto di partenza, all'Origine. Perchè ciò accada si debbono sperimentare tutte le fasi di un ciclo, tutte le sue "età" sarebbe più appropriato dire, dall'ascendente al decadente fino a quella mortifera e ovviamente caotica e dissolutoria del finale.

    Anche i regimi che ad alcuni possono sembrare più accettabili o "funzionali" rispetto a quelli democratici (che imperano comunque su di una minoritaria porzione del mondo, se intendiamo la democrazia liberista) fanno parte di questa fase discendente del ciclo storico, che in verità coinvolge il mondo tutto (anche l'Oriente non conserva più l'originaria sua luce "spirituale", ridotto a superstitio, sopravvivenza di una forma larvale, sorta di binario morto): certi regimi possono conservare forme residuali di un "ordine" ma fanno parte anche essi della cosiddetta "civiltà dei residui", che è l'età che stiamo vivendo...quindi io non preferisco nè questo e nè quello, non ho parte o partito in curve o bandiere per le ragioni tante volte espresse, piuttosto attendo che i tempi facciano il loro corso ovunque...secondo il passo dei tempi ciclici ovviamente, che non sono quelli della vita di un uomo come singolo individuo.

    Io però sostengo (non io naturalmente, al massimo mi ripeto una lezione appresa) che quando un sistema ha perduto il suo soffio vitale è come un cadavere che deve essere solo seppellito. L'atto ultimo non risiede nell'ultimo atto ma lo precede, la dissoluzione e la perdita di senso sono un processo di cui l'ultima parte ne rappresenta solo l'exitus, per cui il certificarne la liquidazione è semplicemente una constatazione medico-notarile di cessazione di ogni funzione vitale.

    Non si deve avere nessun timore, non c'è niente che non sia già capitato.

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