Cronaca e politica estera [Equilibri mondiali] Thread unico.

[The_machine]

Soldier la situazione c'è, la Russia ha invaso l'Ucraina. Quindi se ce ne laviamo tutti le mani (nell'occidente) magari adesso per noi le cose tornano come prima (nel breve termine), però li in Ucraina continuano a morire.
Quindi ciò di cui parla Mentana è l'essere lasciati in pace menefreghista e magari vigliacco, di quelli che vedono per strada una persona aggredita e si girano dall'altra parte.

[Death Magnetic]

Praticamente parla di quello che come occidente facciamo nei confronti di tutti gli altri conflitti esistenti.

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[soldier99]

Soldier la situazione c'è, la Russia ha invaso l'Ucraina. Quindi se ce ne laviamo tutti le mani (nell'occidente) magari adesso per noi le cose tornano come prima (nel breve termine), però li in Ucraina continuano a morire.
Quindi ciò di cui parla Mentana è l'essere lasciati in pace menefreghista e magari vigliacco, di quelli che vedono per strada una persona aggredita e si girano dall'altra parte.

in primo luogo bisognerebbe capire perché la Russia ha invaso. La narrazione del dittatore pazzo e malvagio assetato di sangue la lascio agli ingenui. Io di preciso non so perché la russia ha invaso, non sono abbastanza informato. Se vedo per strada una persona aggredita e non so le motivazioni dell'aggressione io mi faccio gli affari miei, perché non lo so cosa ha fatto prima la persona aggredita (o vogliamo dire che aggredire è sempre e comunque sbagliato?)
In secondo luogo, se anche l'aggressione fosse ingiustificata io non interverrei se il prezzo da pagare fosse diventare povero o ammalarmi di leucemia per radiazioni; questo è né più né meno che spirito di auto-conservazione, uno degli istinti primordiali di ogni essere umano. Gli eroi li lascio ai film e alle leggende. E non mi considero un vigliacco, ho dimostrato nella mia vita di essere più coraggioso della media.

[The_machine]

Ho fatto la parafrasi dell'intervento citato di Mentana. Poi sta a ognuno decidere se l'intervento della Russia in Ucraina sia giustificabile o meno, se siamo più coraggiosi della media o meno, se si possa mettere tutto sullo stesso piano o meno.

[MarcoT]

Mach tu parli così per sta roba ti tocca poco

[The_machine]

Mach tu parli così per sta roba ti tocca poco

Metterla sul personale non è utile.
Comunque economicamente mi tocca parecchio perché queste instabilità rappresentano la situazione peggiore per i mercati, ed io tengo quasi tutto investito. Poi se parli di fare la fame non credo, però vorrei sapere chi qua dentro è arrivato a non mettere insieme il pranzo con la cena.

[Virulogo.88]

Proprio su bw qualche mese fa parlavamo di come in una rissa è sempre meglío non intervenire e non fare gli eroi, per per il dombass dobbiamo andare tutti a crepare.

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[Lorenzo993]

Mach tu parli così per sta roba ti tocca poco

Se pigliava 1000 euro al mese aveva dal primo giorno la bandiera della pace al posto dell'avatar

[soldier99]

Ho fatto la parafrasi dell'intervento citato di Mentana. Poi sta a ognuno decidere se l'intervento della Russia in Ucraina sia giustificabile o meno, se siamo più coraggiosi della media o meno, se si possa mettere tutto sullo stesso piano o meno.

Probabilmente Mentana voleva accusare di vigliaccheria chi non è disposto a morire o impoverirsi per l'Ucraina. Solo che non ha il coraggio di dirlo chiaramente, e questo perché è evidentemente una cazzata. Purtroppo anche i sedicenti pacifisti (tipo Conte) dovrebbero essere più chiari e dire esplicitamente che se la scelta è tra l'annessione di parte dell'Ucraina e la distruzione dell'economia si sceglie l'annessione.
Purtroppo noi come popolo non decidiamo niente, e forse nemmeno il governo italiano. In politica estera siamo in mano a Washington.

[Mario12]

gli zerbini di nonno Biden

[valium]

Proprio su bw qualche mese fa parlavamo di come in una rissa è sempre meglío non intervenire e non fare gli eroi, per per il dombass dobbiamo andare tutti a crepare.

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Non è proprio la stessa cosa

[Barone Bizzio]

Praticamente parla di quello che come occidente facciamo nei confronti di tutti gli altri conflitti esistenti.

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Con la differenza che questo conflitto ha ramificazioni molto più tangibili rispetto ai conflitti che accadono in altre parti del mondo

[Barone Bizzio]

in primo luogo bisognerebbe capire perché la Russia ha invaso. La narrazione del dittatore pazzo e malvagio assetato di sangue la lascio agli ingenui. Io di preciso non so perché la russia ha invaso, non sono abbastanza informato. Se vedo per strada una persona aggredita e non so le motivazioni dell'aggressione io mi faccio gli affari miei, perché non lo so cosa ha fatto prima la persona aggredita (o vogliamo dire che aggredire è sempre e comunque sbagliato?)
In secondo luogo, se anche l'aggressione fosse ingiustificata io non interverrei se il prezzo da pagare fosse diventare povero o ammalarmi di leucemia per radiazioni; questo è né più né meno che spirito di auto-conservazione, uno degli istinti primordiali di ogni essere umano. Gli eroi li lascio ai film e alle leggende. E non mi considero un vigliacco, ho dimostrato nella mia vita di essere più coraggioso della media.

Ancora???
È chiaro da MESI perché hanno invaso. Lo ha detto Putin e tutti gli opinionisti russi.
Tirare fuori la storia del dittatore pazzo è sintomo di pigrizia

[Sean]

"al G20 di Bali si incontreranno Putin e Joe Biden." non succederá mai

Ma infatti è fuffa. Non esiste una data per "aprire le trattative", anche perchè prima occorrerebbe informare gli ucraini. Tra l'altro Biden e Putin hanno i telefoni e le ambasciate sono ancora aperte e funzionanti nelle rispettive capitali, quindi i due non devono aspettare un G20 (al quale Putin molto molto difficilmente andrà) per parlarsi.

Dagospia è bene che si occupi di gossip.

[Sean]

Ponte Crimea-Russia: fin dove si spingerà Kiev? E gli Usa sono stati colti di sorpresa anche stavolta?

Il ponte di Kerch, colpito ieri, è proprio al limite del perimetro bellico tracciato a Washington. L’attacco ripropone la domanda di fondo: fino a che punto può spingersi la controffensiva ucraina?

Da qualche settimana Volodymyr Zelensky ripete che «la guerra è iniziata e finirà in Crimea». Una dichiarazione di intenti che sicuramente piace a un largo schieramento bipartisan nel Congresso, ma che semina dubbi nell’Amministrazione di Joe Biden. Ieri il presidente americano non ha commentato l’attentato al ponte che collega la Russia alla penisola ucraina che ha occupato nel 2014.

Il governo Usa è stato colto ancora una volta di sorpresa? È interessante notare come, con il trascorrere delle ore, i consiglieri di Zelensky abbiano cambiato atteggiamento. Sono passati dall’esultanza, simile a quella che abbiamo visto quando fu affondata la nave ammiraglia «Moskva», alla prudenza, fino a negare ogni coinvolgimento nell’attacco.

Non abbiamo elementi concreti per mettere in relazione il silenzio della Casa Bianca e le affannose correzioni di Kiev. È un dato di fatto, però, che il ponte di Kerch sia proprio al limite del perimetro bellico tracciato a Washington. Da aprile in poi il Pentagono e la Cia continuano a raccomandare di non colpire obiettivi in territorio russo. Putin, sempre più in difficoltà, potrebbe rispondere con armi nucleari tattiche, cambiando in maniera drammatica il corso del conflitto. Biden lo ha ripetuto giovedì 6 ottobre, in una raccolta fondi per i senatori democratici a New York, evocando «l’Armageddon», l’Apocalisse atomica. Certo,i portavoce della Casa Bianca si sono affrettati a precisare che «non ci sono informazioni nuove che indichino preparativi nel campo russo». Tuttavia nessuno ha escluso, né poteva farlo, lo scenario nucleare.

Nello stesso tempo va registrato come non ci sia alcun ripensamento nel sostegno americano all’Ucraina. Martedì 4 ottobre Biden e la vice presidente Kamala Harris si sono sentiti a lungo per telefono con Zelensky e gli hanno promesso l’invio di un’altra fornitura di armi, per un valore di 625 milioni di dollari. Le cifre sono eloquenti. Dall’inizio del conflitto gli Usa hanno stanziato 16,8 miliardi di dollari per l’Ucraina, cioè oltre un terzo dell’ammontare totale di aiuti militari che in anni normali gli americani distribuiscono tra decine di Paesi alleati.

La strategia, che ha consentito di respingere l’attacco di Putin, si basa ancora sui due assunti fissati nel febbraio scorso. Primo: gli Stati Uniti e la Nato non devono essere coinvolti nel conflitto. Secondo: tocca a Zelensky decidere se e quando negoziare. I media americani hanno rivelato l’irritazione della Casa Bianca per qualche «eccesso» ucraino, come l’omicidio a Mosca di Darya Dugina, figlia dell’ultra nazionalista Alexander Dugin; oppure la richiesta agli alleati occidentali di bombardare «preventivamente» le basi missilistiche russe, poi smentita da Zelensky.

Ma la distruzione parziale del ponte di Kerch ripropone la domanda di fondo, che a Washington puntualmente riemerge nei momenti di massima tensione come questo: fino a che punto si può spingere la controffensiva ucraina? È un dilemma che l’Amministrazione non ha risolto. C’è chi sostiene, specie nel Dipartimento di Stato, che gli ucraini abbiano il diritto di colpire tutte le infrastrutture usate dai russi per rifornire l’armata di occupazione. L’altro problema è proprio la Crimea. Finora le diplomazie americana ed europea, nei colloqui informali, davano per scontato che un accordo di pace non avrebbe toccato, almeno per un certo periodo, lo status della penisola. La comunità internazionale non ha mai riconosciuto la validità del referendum che nel 2014 sancì l’annessione della Crimea da parte della Federazione russa. Ma nessuno, all’inizio neanche Zelensky, ha mai ipotizzato il ritorno del territorio nelle mani ucraine.

CorSera a firma di Giuseppe Sarcina