[...] Ma Carlo ha dato anche indicazioni importanti per il futuro. Ha ricordato che quando Elisabetta salì al trono, la Gran Bretagna viveva ancora «in base alle convenzioni dei tempi passati», mentre nei successivi 70 anni è diventata «una società di molte culture e molte fedi». E tuttavia «i nostri valori sono rimasti, e devono rimanere, costanti».
Qui è arrivato un passaggio assai significativo del discorso: quando ha ricordato la «particolare relazione e responsabilità del sovrano verso la Chiesa d’Inghilterra, la Chiesa nella quale la mia propria fede è profondamente radicata». Un segno che, accanto al rispetto per il pluralismo che caratterizza il Regno Unito, re Carlo non intende abdicare al suo ruolo di sovrano cristiano, dal quale in ultima analisi deriva il suo diritto divino a regnare.
Carlo ha già praticamente sciolto le domande che ci siamo posti un paio di giorni fa: non ha cambiato nome, avrà una regina consorte, William è stato subito creato Principe di Galles e, la più importante, si farà ungere alla maniera di Davide, quella inglese essendo l'ultima monarchia occidentale a consacrare, nel rito di incoronazione, il re con l'olio santo e dunque a far discendere il diritto a regnare non dalla "volontà del popolo e della nazione", non per un qualche "dettato costituzionale" ma "per diritto divino e volontà di Dio".
Qui è arrivato un passaggio assai significativo del discorso: quando ha ricordato la «particolare relazione e responsabilità del sovrano verso la Chiesa d’Inghilterra, la Chiesa nella quale la mia propria fede è profondamente radicata». Un segno che, accanto al rispetto per il pluralismo che caratterizza il Regno Unito, re Carlo non intende abdicare al suo ruolo di sovrano cristiano, dal quale in ultima analisi deriva il suo diritto divino a regnare.
Carlo ha già praticamente sciolto le domande che ci siamo posti un paio di giorni fa: non ha cambiato nome, avrà una regina consorte, William è stato subito creato Principe di Galles e, la più importante, si farà ungere alla maniera di Davide, quella inglese essendo l'ultima monarchia occidentale a consacrare, nel rito di incoronazione, il re con l'olio santo e dunque a far discendere il diritto a regnare non dalla "volontà del popolo e della nazione", non per un qualche "dettato costituzionale" ma "per diritto divino e volontà di Dio".
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