Cronaca e politica estera [Equilibri mondiali] Thread unico.

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  • LARRY SCOTT2
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    Originariamente Scritto da Bob Terwilliger Visualizza Messaggio
    Nel caso della Crimea il principio dell'autodeterminazione dei popoli non si applica.
    A quanto pare è un concetto valido solo quando c'è di mezzo uno ''stato canaglia'', in quel caso i vari ''referendum'' più o meno illegali nelle nazioni / federazione in cui si svolgono sono validissimi anche se vanno contro le ''Costituzioni'' delle stesse.

    Quindi ok alle varie secessioni delle repubbliche ex Jugoslave ma anche li solo alcune, tre pesi tre misure, ad esempio coi serbi cattivi della Repubblica Srpska ''non andava bene'' e le conseguenze si sono viste (ci ricordiamo tutti l'esercito di Mladic e Karadzjc a Srebenica, con tanto di stupenda fuga miracolosa dei ''pacificatori ONU'' olandesi).

    Recentemente la cosa si è anche vista col double standard Kosovo e Catalonia. Il primo, letteralmente un narcostato che tutt'oggi si regge sul riciclaggio e fa da gateway per il traffico di coca, eroina e prostitute, si dichiara indipendente ''con un referendum'' illegalissimo secondo la Costituzione Serba. Ma fa nulla, chissene di un ''pezzo di carta in cirillico'' (cit. un nostro vecchio politico), l'importante è l' ''autodeterminazione del popolo gheg albanese del Kosovo'' contro gli slavi cattivoni.
    Applauso, riconoscimento internazionale immediato, sipario. Minaccia di (altro) intervento NATO se l'esercito serbo muove un solo passo.

    La Catalonia fa la stessa identica cosa (tolta la parte del narcostato, anzi casualmente una delle regioni più economicamente floride dell'Europa Meridionale e con un fortissimo e quadrisecolare senso di Nazione in chiave socialista)? Ondata di indignazione internazionale (tranne dai soliti Maduro, Stati dell'America centrale, etc), tutti a stracciarsi le vesti per ''la Costituzione'' e la ''sovranità'', etc etc.

    Bob, insomma, questa ''autodeterminazione'' è un po' come il termine ''missione di pace'', viene usato solo quando fa comodo ed è comodo, altrimenti è un relitto del XX secolo.
    Last edited by LARRY SCOTT2; 12-05-2022, 21:27:56.

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    • LARRY SCOTT2
      Bodyweb Senior
      • Sep 2021
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      Mi è venuta in mente anche la faccenda Kurdistan.
      Gli USA promisero più volte ai leader tribali curdi la totale indipendenza (almeno del) Kurdistan iracheno nel loro supporto antisaddam e all'invasione. Loro agiscono, e anche bene.
      Discorsoni di Rumsfield e Powell all'ONU sull' ''autodeterminazione, dopo il tradimento di Sevres, del popolo curdo''.

      2005, arriva Erdogan in Turchia che negli anni dopo mette il veto a qualsiasi velleità non solo di indipendenza, ma anche di autonomia curda (e armena, e dei pochi greci del Ponto rimasti), dice spudoratamente che un Kurdistan indipendente farebbe da ''Stato Nucleo'' per il futuro ''Grande Kurdistan'' coprendente la parte enorme della Turchia orientale, la parte Iraniana e quella siriana. E lì arriva anche la guerra civile con un'effettiva indipendenza de facto del Kurdistan siriano; nella parte Irachena fanno finalmente sto referendum. Gli USA? Per non scontentare l'alleato ottomano se ne lavano letteralmente le mani.

      Ah, questa ''autodeterminazione dei popoli''. Ancora, nel 2022 se ne deve sentir parlare in chiave di arma retorica nei media

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      • Bob Terwilliger
        bluesman
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        • Osteria
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        D'accordo su tutto, Bosnia Kurdistan e Catalogna sono gli esempi a cui penso anch'io quando sento parlare dell'intoccabile autodeterminazione del popolo ucraino da difendere a costo della pace mondiale.
        A questi aggiungo anche il referendum sulla Brexit che a sentire parecchia gente non doveva essere fatto perché i britannici, nel scegliere l'opzione sbagliata, hanno dimostrato di non essere in grado di autodeterminarsi.
        Originariamente Scritto da Sean
        Bob è pure un fervente cattolico.
        E' solo in virtù di questo suo essere del Cristo che gli perdono quei suoi certi amori per le polveri, il rock, la psicologia, la pornografia e pure per Sion.

        Alice - How long is forever?
        White Rabbit - Sometimes, just one second.

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        • Maverick87
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          • Centro Italia
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          Originariamente Scritto da LARRY SCOTT2 Visualizza Messaggio
          A quanto pare è un concetto valido solo quando c'è di mezzo uno ''stato canaglia'', in quel caso i vari ''referendum'' più o meno illegali nelle nazioni / federazione in cui si svolgono sono validissimi anche se vanno contro le ''Costituzioni'' delle stesse.

          Quindi ok alle varie secessioni delle repubbliche ex Jugoslave ma anche li solo alcune, tre pesi tre misure, ad esempio coi serbi cattivi della Repubblica Srpska ''non andava bene'' e le conseguenze si sono viste (ci ricordiamo tutti l'esercito di Mladic e Karadzjc a Srebenica, con tanto di stupenda fuga miracolosa dei ''pacificatori ONU'' olandesi).

          Recentemente la cosa si è anche vista col double standard Kosovo e Catalonia. Il primo, letteralmente un narcostato che tutt'oggi si regge sul riciclaggio e fa da gateway per il traffico di coca, eroina e prostitute, si dichiara indipendente ''con un referendum'' illegalissimo secondo la Costituzione Serba. Ma fa nulla, chissene di un ''pezzo di carta in cirillico'' (cit. un nostro vecchio politico), l'importante è l' ''autodeterminazione del popolo gheg albanese del Kosovo'' contro gli slavi cattivoni.
          Applauso, riconoscimento internazionale immediato, sipario. Minaccia di (altro) intervento NATO se l'esercito serbo muove un solo passo.

          La Catalonia fa la stessa identica cosa (tolta la parte del narcostato, anzi casualmente una delle regioni più economicamente floride dell'Europa Meridionale e con un fortissimo e quadrisecolare senso di Nazione in chiave socialista)? Ondata di indignazione internazionale (tranne dai soliti Maduro, Stati dell'America centrale, etc), tutti a stracciarsi le vesti per ''la Costituzione'' e la ''sovranità'', etc etc.

          Bob, insomma, questa ''autodeterminazione'' è un po' come il termine ''missione di pace'', viene usato solo quando fa comodo ed è comodo, altrimenti è un relitto del XX secolo.
          guardacaso la spagna non ha mai riconosciuto il kosovo

          è evidente che avallare invasioni/annessioni in virtù della presenza di una maggioranza che parla un'altra lingua rischia di aprire un vaso di pandora. ALlora anche gli altoatesini potrebbero volersi annettere all'austria, i corsi dichiarare l'indipendenza della repubblica popolare marinara napoleonica della corsica e via dicendo... quasi ogni paese del mondo ha al suo interno minoranza linguistiche o rivendicazioni su porzioni di territorio, non se ne esce più così.

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          • Virulogo.88
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            • Big City
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            Noi veneti schifiamo l'italia

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            Originariamente Scritto da Pesca
            lei ti parla però, ti saluta, è gentile, sei tu la merda hunt

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            • Sean
              Csar
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              • In piedi tra le rovine
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              Kuleba, è il campo di battaglia a determinare i negoziati
              «Le condizioni per i negoziati vengono stabilite dal campo di battaglia, non viceversa. Al momento ci sentiamo più sicuri sul versante degli scontri armati quindi assumiamo una posizione più dura nei negoziati. Se la situazione sul campo di battaglia dovesse capovolgersi sarebbe la Russia a trovarsi in una posizione migliore». Così Dmytro Kuleba, ministro degli Esteri dell'Ucraina, in un'intervista a Repubblica. «Il vero problema – aggiunge Kuleba – è che la Russia non mostra alcuna disponibilità a negoziati autentici e sostanziali. E noi vediamo l'offensiva nel Donbass e gli attacchi nella regione attorno a Cherson, vediamo attacchi missilistici senza fine in tutto il Paese. Al momento non fa alcuna differenza il posto in cui si dorme la notte in Ucraina. Anche se ci si addormenta a 1000 chilometri di distanza dal fronte, non c'è garanzia di svegliarsi vivi il giorno dopo».

              Mosca: all’Onu nuove prove su attività biologiche militari Usa
              La Russia presenterà nuove prove delle presunte attività biologiche militari statunitensi in Ucraina nel corso di una riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite in programma domani. Lo ha annunciato il vice inviato russo alle Nazioni Unite, Dmitry Polyanskiy, sul suo canale Telegram, secondo quanto riporta l'agenzia Sputnik. «Abbiamo chiesto una riunione aperta del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per presentare nuove prove sui programmi biologici militari eseguiti presso i biolab statunitensi in Ucraina. L'incontro è previsto per domani alle 10 ora di New York (le 16 in Italia, ndr)», ha scritto Polyanskiy.

              Draghi: “Tutti a un tavolo, Biden deve chiamare Putin"
              In apertura del Cdm, parlando ai ministri dell'obiettivo della pace, secondo quanto riferiscono i presenti, il premier Mario Draghi ha ribadito che lo sforzo iniziale è che tutti gli alleati, ma in particolare ovviamente la Russia e gli Stati Uniti, si trovino seduti a un tavolo. Un tavolo in cui, ovviamente, l'Ucraina sia l'attore principale. In questo contesto, ha riferito il premier, Biden deve chiamare Putin. I contatti - ha spiegato il premier - devono essere riavviati, intensificati a tutti i livelli, con la capacità non di dimenticare, perché «impossibile«, ma di «guardare al futuro».

              La Stampa
              ...ma di noi
              sopra una sola teca di cristallo
              popoli studiosi scriveranno
              forse, tra mille inverni
              «nessun vincolo univa questi morti
              nella necropoli deserta»

              C. Campo - Moriremo Lontani


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              • fede79
                Stratocaster Addicted
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                Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                Kuleba, è il campo di battaglia a determinare i negoziati
                «Le condizioni per i negoziati vengono stabilite dal campo di battaglia, non viceversa. Al momento ci sentiamo più sicuri sul versante degli scontri armati quindi assumiamo una posizione più dura nei negoziati. Se la situazione sul campo di battaglia dovesse capovolgersi sarebbe la Russia a trovarsi in una posizione migliore». Così Dmytro Kuleba, ministro degli Esteri dell'Ucraina, in un'intervista a Repubblica. «Il vero problema – aggiunge Kuleba – è che la Russia non mostra alcuna disponibilità a negoziati autentici e sostanziali. E noi vediamo l'offensiva nel Donbass e gli attacchi nella regione attorno a Cherson, vediamo attacchi missilistici senza fine in tutto il Paese. Al momento non fa alcuna differenza il posto in cui si dorme la notte in Ucraina. Anche se ci si addormenta a 1000 chilometri di distanza dal fronte, non c'è garanzia di svegliarsi vivi il giorno dopo».

                Draghi: “Tutti a un tavolo, Biden deve chiamare Putin"
                In apertura del Cdm, parlando ai ministri dell'obiettivo della pace, secondo quanto riferiscono i presenti, il premier Mario Draghi ha ribadito che lo sforzo iniziale è che tutti gli alleati, ma in particolare ovviamente la Russia e gli Stati Uniti, si trovino seduti a un tavolo. Un tavolo in cui, ovviamente, l'Ucraina sia l'attore principale. In questo contesto, ha riferito il premier, Biden deve chiamare Putin. I contatti - ha spiegato il premier - devono essere riavviati, intensificati a tutti i livelli, con la capacità non di dimenticare, perché «impossibile«, ma di «guardare al futuro».

                La Stampa
                Mi focalizzerei su queste due notizie in particolare:

                1) Finalmente Kuleba scopre l'acqua calda, e questo conferma ciò che si è sempre pensato: è il teatro di guerra a portare sul tavolo dei negoziati, purtroppo.

                2) Come si diceva nei giorni scorsi, l'Europa forse s'è desta, forse ha capito che legarsi troppo ai paesi atlantisti, porterebbe alla rovina economico-sociale a tutti i livelli. Germania in primis, seguita da Francia ed ora Italia, stanno iniziando ad alzare i toni, spingendo gli USA ad aprire un tavolo con la Russia.
                sigpic
                Free at last, they took your life
                They could not take your PRIDE

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                  Originariamente Scritto da Maverick87 Visualizza Messaggio
                  guardacaso la spagna non ha mai riconosciuto il kosovo

                  è evidente che avallare invasioni/annessioni in virtù della presenza di una maggioranza che parla un'altra lingua rischia di aprire un vaso di pandora. ALlora anche gli altoatesini potrebbero volersi annettere all'austria, i corsi dichiarare l'indipendenza della repubblica popolare marinara napoleonica della corsica e via dicendo... quasi ogni paese del mondo ha al suo interno minoranza linguistiche o rivendicazioni su porzioni di territorio, non se ne esce più così.
                  La questione è che l'uomo, dalla notte dei tempi, crea divisioni perchè nell'antinomia amico/nemico si getta la propria ombra, ciò che di sè non si accetta, sulla parte avversa. Di volta in volta di agglutina attorno alla lingua, alla religione, all'etnia, etc. Se non si trova il motivo, si cerca il pretesto.

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                    Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                    Kuleba, è il campo di battaglia a determinare i negoziati
                    «Le condizioni per i negoziati vengono stabilite dal campo di battaglia, non viceversa. Al momento ci sentiamo più sicuri sul versante degli scontri armati quindi assumiamo una posizione più dura nei negoziati. Se la situazione sul campo di battaglia dovesse capovolgersi sarebbe la Russia a trovarsi in una posizione migliore». Così Dmytro Kuleba, ministro degli Esteri dell'Ucraina, in un'intervista a Repubblica. «Il vero problema – aggiunge Kuleba – è che la Russia non mostra alcuna disponibilità a negoziati autentici e sostanziali. E noi vediamo l'offensiva nel Donbass e gli attacchi nella regione attorno a Cherson, vediamo attacchi missilistici senza fine in tutto il Paese. Al momento non fa alcuna differenza il posto in cui si dorme la notte in Ucraina. Anche se ci si addormenta a 1000 chilometri di distanza dal fronte, non c'è garanzia di svegliarsi vivi il giorno dopo».

                    Mosca: all’Onu nuove prove su attività biologiche militari Usa
                    La Russia presenterà nuove prove delle presunte attività biologiche militari statunitensi in Ucraina nel corso di una riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite in programma domani. Lo ha annunciato il vice inviato russo alle Nazioni Unite, Dmitry Polyanskiy, sul suo canale Telegram, secondo quanto riporta l'agenzia Sputnik. «Abbiamo chiesto una riunione aperta del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per presentare nuove prove sui programmi biologici militari eseguiti presso i biolab statunitensi in Ucraina. L'incontro è previsto per domani alle 10 ora di New York (le 16 in Italia, ndr)», ha scritto Polyanskiy.

                    Draghi: “Tutti a un tavolo, Biden deve chiamare Putin"
                    In apertura del Cdm, parlando ai ministri dell'obiettivo della pace, secondo quanto riferiscono i presenti, il premier Mario Draghi ha ribadito che lo sforzo iniziale è che tutti gli alleati, ma in particolare ovviamente la Russia e gli Stati Uniti, si trovino seduti a un tavolo. Un tavolo in cui, ovviamente, l'Ucraina sia l'attore principale. In questo contesto, ha riferito il premier, Biden deve chiamare Putin. I contatti - ha spiegato il premier - devono essere riavviati, intensificati a tutti i livelli, con la capacità non di dimenticare, perché «impossibile«, ma di «guardare al futuro».

                    La Stampa
                    Si, ma mario gliel'ha detto, a joe? Gli ha detto "Hey joe, you should/must call putin"?

                    Altrimenti facciamo i grossi coi secchi.

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                    • Nemesis84
                      Ice and Cold
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                      Originariamente Scritto da The_Shadow Visualizza Messaggio
                      Si, ma mario gliel'ha detto, a joe? Gli ha detto "Hey joe, you should/must call putin"?

                      Altrimenti facciamo i grossi coi secchi.
                      Magari senza hey ma credo lo abbia detto, come dicevo ieri però biden non può passare dal riempiamo di armi a fare uno squillino a putin in 36 ore
                      "It' better stand tall when they're calling you out, don't bend, don't break, don't back down"

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                      • Gary
                        Queen Of The Balls - Ex Mod.
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                        Originariamente Scritto da Virulogo.88 Visualizza Messaggio
                        Noi veneti schifiamo l'italia

                        Inviato dal mio SM-G970F utilizzando Tapatalk
                        Recentemente mi è capitato tra le mani un volantino di un auto proclamato Doge di Venezia che chiede a Mattarella di riconoscere il Veneto e parte della Lombardia come stato autonomo lol
                        Originariamente Scritto da modgallagher
                        gandhi invece di giocarsi il libretto della macchina si gioca la cartella clinica
                        " tra noi sarebbe come abbinare un vino pregiato a un ottimo cibo " ..


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                        • Maverick87
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                          Originariamente Scritto da The_Shadow Visualizza Messaggio
                          La questione è che l'uomo, dalla notte dei tempi, crea divisioni perchè nell'antinomia amico/nemico si getta la propria ombra, ciò che di sè non si accetta, sulla parte avversa. Di volta in volta di agglutina attorno alla lingua, alla religione, all'etnia, etc. Se non si trova il motivo, si cerca il pretesto.
                          certamente, però le guerre non si vincono con le motivazioni/pretesti. Quelli servono solo per giustificarne l'inizio

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                          • LARRY SCOTT2
                            Bodyweb Senior
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                            Originariamente Scritto da Maverick87 Visualizza Messaggio
                            guardacaso la spagna non ha mai riconosciuto il kosovo

                            è evidente che avallare invasioni/annessioni in virtù della presenza di una maggioranza che parla un'altra lingua rischia di aprire un vaso di pandora. ALlora anche gli altoatesini potrebbero volersi annettere all'austria, i corsi dichiarare l'indipendenza della repubblica popolare marinara napoleonica della corsica e via dicendo... quasi ogni paese del mondo ha al suo interno minoranza linguistiche o rivendicazioni su porzioni di territorio, non se ne esce più così.
                            (Esulo dalla questione Crimea e due Repubbliche Socialiste del Donbass e lo scrivo per i numerosi lettori con grosse difficoltà di comprensione testo onde evitare equovoci)

                            Il problema è che i precedenti per le ''minoranze'' ci sono in Europa, ed è appunto la ex Jugoslavia e successivamente quello scempio dell'indipendenza del Kosovo giustificata su un non meglio precisato ''genocidio''* (è un ben strano ''genocidio'' uno che fa passare un popolo, i gheg kosovari, da 500.000 del 1960 a 2.000.000 del 2010), con tanto di dichiarazioni ufficiali e minaccia di nuova invasione NATO se la Serbia avesse agito.
                            E dopo la Catalonia, senza contare i Baschi e i ''the troubles''.
                            Fossero stati tutti diploaticamente zitti, almeno


                            *vi ricorda il pretesto di qualcuno?

                            Originariamente Scritto da Gary Visualizza Messaggio
                            Recentemente mi è capitato tra le mani un volantino di un auto proclamato Doge di Venezia che chiede a Mattarella di riconoscere il Veneto e parte della Lombardia come stato autonomo lol
                            Sono quasi sicuro sia qualcuno che frenquentava BW nel periodo d'oro 2006-2010, è altamente probabile
                            Last edited by LARRY SCOTT2; 13-05-2022, 10:32:15.

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                            • Virulogo.88
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                              Sarà stato il Berso
                              Originariamente Scritto da Pesca
                              lei ti parla però, ti saluta, è gentile, sei tu la merda hunt

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                              • Maverick87
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                                Originariamente Scritto da LARRY SCOTT2 Visualizza Messaggio
                                (Esulo dalla questione Crimea e due Repubbliche Socialiste del Donbass e lo scrivo per i numerosi lettori con grosse difficoltà di comprensione testo onde evitare equovoci)

                                Il problema è che i precedenti per le ''minoranze'' ci sono in Europa, ed è appunto la ex Jugoslavia e successivamente quello scempio dell'indipendenza del Kosovo giustificata su un non meglio precisato ''genocidio''* (è un ben strano ''genocidio'' uno che fa passare un popolo, i gheg kosovari, da 500.000 del 1960 a 2.000.000 del 2010), con tanto di dichiarazioni ufficiali e minaccia di nuova invasione NATO se la Serbia avesse agito.
                                E dopo la Catalonia, senza contare i Baschi e i ''the troubles''.
                                Fossero stati tutti diploaticamente zitti, almeno


                                *vi ricorda il pretesto di qualcuno?
                                Ma io facevo notare che non tutti hanno riconosciuto il Kosovo proprio per non giustificare spinte secessioniste presenti al loro interno, come appunto non ha fatto la Spagna che ha regioni con forti movimenti indipendentisti.

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