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Cronaca e politica estera [Equilibri mondiali] Thread unico.
tecnicamente furono l'italia e la Germania a dichiarare guerra agli usa applicando la clausola del tripartito, visto che fu l'america a dichiarare guerra al giappone dopo pearl harbour
Il commento che fa chi ha postato quella foto è storicamente sbagliato, non si può piegare lo ieri alle tesi di oggi. Gli Stati Uniti non volevano entrare in guerra, almeno non era quella la loro iniziale intenzione, dunque di "idioti" ce ne dovevano essere parecchi e pure al governo, se seguiamo lo slogan a commento della immagine.
Era un mondo completamente differente da questo, dove gli USA erano davvero qualcosa di altro, cioè una potenza "al di là dell'oceano" e così si percepivano essi stessi, difatti il loro sguardo era più rivolto a quanto accadeva nel Pacifico col Giappone che non alla intenzione di buttarsi nell'incendio europeo, che percepivano per l'appunto come un continente al di là dell'oceano e dove, se non per l'alleanza con l'Inghilterra (che difatti aiutavano da non belligeranti) non avevano interessi - le nazioni sul continente erano tutte sovrane.
Invece fu proprio in virtù di questa loro attenzione rivolta al Pacifico che poi si ritrovarono ad attraversare l'Atlantico: il Giappone vedeva negli Stati Uniti un impedimento al suo progetto imperialista di allargarsi per l'Asia, con conquista di isole e territori e guadagnare, un pò come nei piani della Germania, il suo "spazio vitale".
Da lì dunque Pearl Harbor e tutto quello che sappiamo. Prima dell'attacco giapponese l'opinione pubblica americana era in gran parte contraria all'intervento in Europa, dunque l'uso che si fa di quella foto d'altri tempi è completamete errato.
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Credo che il commento a quell'immagine non riguardasse il ruolo degli Stati Uniti, viene fatto invece un paragone tra quelli che un tempo pensavano di poter gestire in modo pacifico/passivo Hitler e quelli (non americani ma europei) che oggi pensano che basta concedere a Putin ciò che pretende per avere la pace in Ucraina ed in Europa.
Chiaramente poi è discutibile il paragonare Hitler-Germania e Putin-Russia.
Petrolio dalla Russia, la vera storia dell’embargo e lo strappo Usa-Europa
Sembra molto probabile che martedì la Commissione europea presenti ai governi la sua proposta sul sesto pacchetto, in soli due mesi, di sanzioni contro Mosca.
La Germania ha già fatto conoscere la sua disponibilità a muovere questo passo, benché in modo graduale. Eppure i colloqui degli ultimi giorni di contatti fra le figure di vertice dei governi occidentali avevano aperto anche altre possibilità.
La realtà, confermata al Corriere della Sera da tre diverse fonti che hanno chiesto l'anonimato, è che si è consumato un piccolo strappo – sotterraneo e silenzioso – con gli Stati Uniti.
E non è detto che non lasci qualche cicatrice per il futuro.
Tutto parte il 20 e 21 aprile, quando i ministri finanziari del G7 si ritrovano a Washington durante gli incontri di primavera del Fondo monetario internazionale. Ci sono le delegazioni dei principali Paesi europei, gli Stati Uniti e il Canada, naturalmente.
L’americana Janet Yellen in quei giorni offre un consiglio e una proposta agli europei: invece di decretare un embargo sul petrolio russo – suggerisce – Bruxelles potrebbe indicare un tetto al prezzo ben al di sotto delle quotazioni attuali. Ciò permetterebbe alle economie europee di controllare e abbassare i costi dell’energia e, allo stesso tempo, di ridurre anche le entrate di Mosca senza per questo tagliare le forniture.
C’è però un passaggio in più nella proposta di Yellen, perché il greggio russo può viaggiare in tutto il mondo per nave e Mosca può sempre cercare di venderlo a prezzo pieno in Asia, America Latina o persino in Africa. A quel punto l’Unione europea perderebbe il suo fornitore e quest’ultimo potrebbe continuare a fare affari altrove a prezzo pieno. Per prevenire questo scenario, la segretaria al Tesoro di Joe Biden offre agli europei un sostegno speciale: gli Stati Uniti avrebbero adottato lo stesso tetto al prezzo del greggio russo che sarebbe stato fissato in Europa e avrebbero fatto sapere a qualunque altro attore al mondo che l’acquisto di petrolio da Mosca a quotazioni superiori a quelle indicate a Bruxelles e Washington avrebbe dato luogo a sanzioni. In particolare – è la proposta di Yellen – chi avesse pagato i barili russi più dell’Unione europea e degli Stati Uniti si sarebbe trovato tagliato fuori dal mercato americano.
Se gli europei avessero accettato questo concetto, a quel punto si trattava solo di mettere al lavoro i tecnici per stabilire a che livello fissare il tetto al prezzo.
La proposta di Yellen era il frutto di un’attenta analisi dei rischi e dei potenziali vantaggi. Il suo obiettivo è di contenere i costi e non ridurre le forniture di greggio: l’opposto di un embargo, che fa salire le quotazioni internazionali del petrolio e riduce le forniture all’Europa stessa.
Eppure Yellen non fa molti progressi al G7 Finanze anche perché non se ne discute molto.
Manca il ministro francese Bruno Le Maire, trattenuto a Parigi dal secondo turno delle presidenziali; e manca il ministro tedesco Christian Lindner, risultato positivo al test del Covid al suo ingresso ad alcuni incontri dell’Fmi a Washington.
Dunque il G7 non fa progressi sull’argomento.
Il martedì seguente, il 24 aprile, Yellen chiama Bruno Le Maire a Parigi per spiegargli il suo schema. Il francese ascolta con attenzione, ma non è conquistato dall’idea che gli Stati Uniti possano agire in maniera extra-territoriale minacciando sanzioni contro chiunque al mondo non rispetti le condizioni commerciali indicate dall’Europa o da Washington.
Avere l’America nel ruolo «polizia del mondo» al servizio dell’Unione europea implica elevati costi politici. In realtà quasi tutti gli europei condividono la reazione di Bruno Le Maire, anche se il vicepresidente della Commissione europea Josep Borrell è più aperto.
La proposta Yellen di un tetto al prezzo del petrolio russo viene dunque lasciata cadere.
Non si esplora più di tanto neppure la proposta alternativa di un tetto senza minaccia di sanzioni secondarie, ma sostenuto da un invito del G7 o dell’Unione europea al resto del mondo perché quel tetto sia rispettato.
Si arriva così all’unica idea che resta in piedi, dopo aver eliminato tutte le altre: quella dell’embargo graduale nel tempo del petrolio russo dall’Europa, per dare il tempo ai vari Paesi (tra i quali la Germania) di garantirsi forniture alternative.
La posta in gioco è enorme. Fino all’anno scorso, la Russia ha garantito fino un quarto di tutte le forniture di petrolio dell’Unione europea. Si tratta di un quantitativo pari a circa il 5% di tutte le esportazioni annue al mondo, mentre la Russia vale poco più di un decimo dell’export globale di greggio. Un embargo fra protagonisti di queste dimensioni è un evento dalle ripercussioni planetarie.
Yellen aveva proposto una strada, per certi aspetti, traumatica. L’Europa per ora non l’ha seguita, temendo di legittimare un ruolo come «polizia del mondo» da parte degli Stati Uniti. Ma la partita, naturalmente, resta aperta.
CorSera-Federico Fubini
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Vavassori vuole tornare in Italia: "Sono stufo, è ora di riprendermi la mia vita"
Il 29enne, arruolatosi come volontario a fianco dell'esercito di Kiev, era rimasto ferito negli scontri. Ora sta bene, ma non ce la fa più: "Non ho più la testa per andare avanti", scrive su Instagram
Il 29enne, arruolatosi come volontario a fianco dell'esercito di Kiev, era rimasto ferito negli scontri. Ora sta bene, ma non ce la fa più: "Non ho più la testa per andare avanti", scrive su Instagram
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Originariamente Scritto da Sean
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
Vavassori vuole tornare in Italia: "Sono stufo, è ora di riprendermi la mia vita"
Il 29enne, arruolatosi come volontario a fianco dell'esercito di Kiev, era rimasto ferito negli scontri. Ora sta bene, ma non ce la fa più: "Non ho più la testa per andare avanti", scrive su Instagram
Il 29enne, arruolatosi come volontario a fianco dell'esercito di Kiev, era rimasto ferito negli scontri. Ora sta bene, ma non ce la fa più: "Non ho più la testa per andare avanti", scrive su Instagram
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Paghiamogli subito con i soldi delle tasse un aereo ed una scorta per poter tornare!
Originariamente Scritto da Pesca
lei ti parla però, ti saluta, è gentile, sei tu la merda hunt
Paghiamogli subito con i soldi delle tasse un aereo ed una scorta per poter tornare!
Ovvio che il povero stello ha avuto il crollo emotivo dopo che pensava di fare la passeggiata di guerra e invece gli sono volate le bombe sulla capocchia
Credo che il commento a quell'immagine non riguardasse il ruolo degli Stati Uniti, viene fatto invece un paragone tra quelli che un tempo pensavano di poter gestire in modo pacifico/passivo Hitler e quelli (non americani ma europei) che oggi pensano che basta concedere a Putin ciò che pretende per avere la pace in Ucraina ed in Europa.
Chiaramente poi è discutibile il paragonare Hitler-Germania e Putin-Russia.
A livello di potenza militare il paragone tra Germania nazista e russia non regge e di conseguenza cambia drasticamente anche la magnitudo della minaccia che rappresenta. Al netto di tutto questo però allo stato attuale per l'Ucraina si sta già facendo tutto il possibile, ogni ulteriore rilancio sul piano militare porterebbe al limite della guerra con la Russia che è l'unica cosa che non vuole nessuno tranne forse gli ucraini visto che loro già ci sono dentro.
"It' better stand tall when they're calling you out, don't bend, don't break, don't back down"
Poichè non bastava l'uscita di zelensky sulla shoah, ecco lavrov buttare a sua volta benzina sul fuoco con israele. Scenario ucraino, situazione balcanica sempre più vulnerabile...mettiamoci quindi anche il MO...
Vavassori vuole tornare in Italia: "Sono stufo, è ora di riprendermi la mia vita"
Il 29enne, arruolatosi come volontario a fianco dell'esercito di Kiev, era rimasto ferito negli scontri. Ora sta bene, ma non ce la fa più: "Non ho più la testa per andare avanti", scrive su Instagram
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mi ricorda per certi versi quelli che fanno i fighi vado via dall'italia vado a lavorare all'estero e poi tornano dopo 3/4 mesi con la coda tra le gambe a farsi aiutare dai genitori
Originariamente Scritto da Marco pl
i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
ma tipo due giorni fa scriveva che era deciso ad andare fino in fondo, non capisco il senso di fare una cosa del genere e per di più esporsi se si hanno motivazioni deboli
Poichè non bastava l'uscita di zelensky sulla shoah, ecco lavrov buttare a sua volta benzina sul fuoco con israele. Scenario ucraino, situazione balcanica sempre più vulnerabile...mettiamoci quindi anche il MO...
CVD, poco fa è uscita la news che israele ha convocato l'ambasciatore russo.
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