Cronaca e politica estera [Equilibri mondiali] Thread unico.

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  • Barone Bizzio
    Bodyweb Senior
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    Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
    No ma mi riferivo alla fase di conquista a livello temporale. In Iraq gli americani ci misero da marzo a maggio. In Afghanistan da ottobre a dicembre, se consideriamo la presa di Kabul. I talebani poi si ritirarono nelle loro zone montane e proseguirono da lì una resistenza durata 20 anni...però noi abbiamo visto una occupazione, nel caso di quelle guerre, diciamo quasi repentina, con la presa totale o quasi totale delle nazioni aggredite.

    In questo caso siamo a due mesi e si va per le lunghe. Se, come dicono anche in occidente, ci vorranno anni sarà una guerra a tappe, per cui non possiamo aspettarci nel giro di due o tre mesi segni eclatanti.

    Gli stessi gemelli parlavano di guerra di attrito, per cui sono due forze che si fanno opposizione e resistenza. Questo ci porta ad avanzamenti misurati in metri, metaforicamente, non in chilometri.

    Sulle conclusioni sono d'accordo, lo abbiamo detto altre volte: la Russia non vince, nel senso alla fine otterrà le regioni che gli interessano ma finirà tra le braccia della Cina; l'Europa lasciamo stare...vinceranno Stati Uniti, Gran Bretagna e Cina.

    Sul dove trovino gli uomini qua la questione dipende appunto dallo sviluppo della guerra: se è una guerra di attrito, dove si sceglierà di piegare la resistenza passo passo, ti basta turnare gli uomini che hai, aggiungendo magari truppe mercenarie varie, tipo ceceni e siriani.

    L'armata di 120mila uomini può essere cambiata di continuo, perchè esiste la contiguità territoriale. Per anni puoi far operare 2 mesi 120mila uomini e per altri 2 mesi cambiarne 100mila e via così. Le forze armate russe contano 900mila effettivi. 120mila li rispedisci nelle basi del nord o asiatiche e ne mandi altri 120 mila.

    Sono gli ucraini ad essere sempre gli stessi. Per questo io sostengo che alla lunga e alla fine l'attrito produrrà uno sfondamento.
    Mi soffermo su questo punto perche' secondo me e' molto importante, e' un po' la cartina di tornasole tra intenzioni e reali possibilita'.

    La russia ha 900 mila uomini a livello teorico, adesso ne ha schierati 200 mila che devono o dovrebbero essere i suoi uomini migliori. Stiamo vedendo il livello di addestramento che hanno rispetto agli Ucraini ed il livello di competenza generale, che non e' quello che ci si aspettava.
    Il fatto che gia' adesso Putin stia parlando di mercenari dalla Siria, dalla Cecenia e dal centrafrica la dice lunga sulle capacita' di ricambio, secondo me.
    Anche perche' per rendere operativi ed efficienti i soldati serve addestrarli bene, e qui ti rimando ai problemi di cultura e organizzazione militare di cui abbiamo discusso pagine addietro.

    L' unica cosa che non manca alla russia e' la forza bruta. Il tempo non so se giochi piu' a sfavore loro o degli Ucraini. Gli ucraini potranno, di sicuro, continuare con una guerra asimmetrica e verranno costantente riforniti dagli USA.
    Nel lungo periodo se l' Ucraina non cede (ed e' un se gigantesco) al Russia non la vedo bene.
    Intanto non hanno ancora fatto avanzamenti significativi nel Donbas...

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    • Barone Bizzio
      Bodyweb Senior
      • Dec 2008
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      Originariamente Scritto da Nemesis84 Visualizza Messaggio
      su questo siamo d'accordo, ma credo fosse palese anche prima dell'inizio della guerra anche solo per il fatto che avere armi e tecnologia non basta serve preparazione e addestramento e sono tutte cose che costano e la potenza economica della Russia è chiara. Voglio dire lo stato di abbandono dei sottomarini nucleari della flotta del nord sono un fatto che si conosce da almeno 10 anni e la causa è appunto la mancanza di fondi. proprio per questo non mi aspettavo una guerra in modalità "americana", a nemmeno occidentale. Questo è l'altor motivo per cui l'accoppiata Cina-russia mi fa paura perchè da una parte c'è il know-how e la tecnologia (quella la russa non l'ha abbandonata) dall'altra le risorse in termini di soldi e uomini.
      Per la Cina poter aver accesso a quel tipo di informazione significa un risparmio in termini di anni di ricerca e sviluppo incredibili anche perchè nel reverse engineering sono maestri
      .
      Mh io questo dell'accoppiata Cina-Russia non lo vedo come uno scenario realsitio.
      Sono due potenze rivali con ambizioni imperiali, ai russi non interessa minimamente condividere tecnologia militare coi cinesi
      E a livello tecnologico la Russia si e' sempre basata sul know-how americano - per quanto paradossale questo possa sembrare (se usi twitter, ci sono diverse discussioni di Kamil Galeev che illustrano questo processo in modo molto, molto dettagliato)
      E' un patto che avvantaggia la Cina piu' di quanto avvantaggi la Russia

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      • Nemesis84
        Ice and Cold
        • Jun 2013
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        Originariamente Scritto da Barone Bizzio Visualizza Messaggio
        Mh io questo dell'accoppiata Cina-Russia non lo vedo come uno scenario realsitio.
        Sono due potenze rivali con ambizioni imperiali, ai russi non interessa minimamente condividere tecnologia militare coi cinesi
        E a livello tecnologico la Russia si e' sempre basata sul know-how americano - per quanto paradossale questo possa sembrare (se usi twitter, ci sono diverse discussioni di Kamil Galeev che illustrano questo processo in modo molto, molto dettagliato)
        E' un patto che avvantaggia la Cina piu' di quanto avvantaggi la Russia
        è evidente, ma in questo momento la Russia ha bisogno della Cina e non viceversa.
        Sarei immensamente più contento se non si formasse questa coppia.

        PS credo sia evidente che se uno può scegliere non arma il proprio vicino
        "It' better stand tall when they're calling you out, don't bend, don't break, don't back down"

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        • Barone Bizzio
          Bodyweb Senior
          • Dec 2008
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          Originariamente Scritto da zuse Visualizza Messaggio
          Non so. Sembra che qui si mettano sul piano le difficoltà russe analizzandole come avvenissero a noi. Quindi le perdite sono un problema, le sanzioni sono un problema. Dimenticandoci quanto storicamente abbia contato e conti il popolo russo rispetto alla sicurezza nazionale e la propria patria in generale (zero).


          Inoltre è curiosa l'analisi di quell'intervista postata da Sly dove Solokov sostiene le sanzioni agli oligarchi siano un regalone per Putin e riportino nell'ovile le sue pecore miliardarie. Non dovevano favorire un colpo di stato?


          Leggo di rallentamenti, difficoltà... però la cartina a sud si colora man mano di rosso.


          Si parla di tempistiche dilungate. Che bisognava prendere tutto subito e se non l'hanno fatto è perché non possono. Come se questo, con gli USA che non hanno minimamente intenzione di farsi sfuggire una glalina dalle uova d'oro, mettesse fine a sanzioni e condanna dell'Occidente, baci e abbracci.


          Bisogna inviare armi perché "l'Ucraina è solo la prima nazione, la Russia non si fermerà"...Però poi le stesse persone sostengono sti qui abbiano 3 miniciccioli inumiditi pre crollo URSS e a malapena riescano a prendersi una città come Mariupol.

          Occorre mettersi d'accordo



          Poi, ripeto, perché proprio per il Donbass? Non so se è chiara la portata del rischio che corriamo, tra l'altro, fatto ancora più mortificante, senza avere alcun potere decisionale in merito.

          Quindi, o non credete minimamente ci potranno essere gravissime ripercussioni in seguito alla nostra partecipazione attiva (perché se con quelle armi offensive attaccheranno il suolo russo, di partecipazione attiva si tratta), oppure siete disposti a correrle per il Donbass. O, in larga scala, per evitare un'influenza politica russa in Ucraina. Perché?
          E quel perchè sottointente, perché non prima con......?
          Sei sicuro? Perch' in due mesi hanno preso solo Kherson e a Mariupol si combatte ancora.

          Per il resto, la Russia sta preparando il terreno anche in Transnistria. Nell' ipotesi in cui dovesse prendersi tutta la fascia costiera, dal donbas a odessa...sarebbe un problema enorme.
          Poi parlare di partecipazione attiva secondo me e' ancora improprio. E' capitato tante di quelle volte che le varie potenze abbiano mandato armi e istruttori agli alleati e nessuno si e' lamentato troppo

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          • Barone Bizzio
            Bodyweb Senior
            • Dec 2008
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            Originariamente Scritto da Nemesis84 Visualizza Messaggio
            è evidente, ma in questo momento la Russia ha bisogno della Cina e non viceversa.
            Sarei immensamente più contento se non si formasse questa coppia.

            PS credo sia evidente che se uno può scegliere non arma il proprio vicino
            Io penso che la avere una Russia troppo legata alla Cina sia un'arma a doppio taglio per la Cina, nel momento in cui quest' ultima diventa politicamente piiu' isolata e meno presentabile

            Chiaramente non e' uno scenario ideale, ma nemmeno catastrofico (per gli USA. L' Europa se la prende in quel posto, come era lecito aspettarsi)

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            • Nemesis84
              Ice and Cold
              • Jun 2013
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              Originariamente Scritto da Barone Bizzio Visualizza Messaggio
              Io penso che la avere una Russia troppo legata alla Cina sia un'arma a doppio taglio per la Cina, nel momento in cui quest' ultima diventa politicamente piiu' isolata e meno presentabile

              Chiaramente non e' uno scenario ideale, ma nemmeno catastrofico (per gli USA. L' Europa se la prende in quel posto, come era lecito aspettarsi)
              beh però torna il discorso di potenza regionale o mondiale, riferito alla Cina chiaramente
              "It' better stand tall when they're calling you out, don't bend, don't break, don't back down"

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              • dott
                Bodyweb Advanced
                • Oct 2018
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                Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                Gas, che succede all’Italia se Putin ferma le forniture? La scadenza di maggio e le contromosse

                La prossima scadenza di pagamento per il gas fornito da Gazprom è previsto a fine maggio. Ma sono febbrili le interlocuzioni a Bruxelles per capire se lo schema del doppio conto presso Gazprombank — in euro e rublo — preteso da Mosca violi o meno il dispositivo di sanzioni deciso dall’Europa.
                Lo scenario dunque di un blocco del gas russo in Italia è più concreto che mai. Al Corriere della Sera martedì due fonti governative hanno evidenziato come stiano per arrivare in Consiglio dei ministri, già domani, le simulazioni allo studio del ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani per azzerare le forniture di gas dalla Russia «assumendo diversi momenti di interruzione», «già tra maggio e giugno». È inevitabile che si andrà verso possibili razionamenti dei consumi.

                L’Italia è già in uno stato di pre-allarme dai primi giorni della guerra in Ucraina. La necessità dal mese di aprile in poi è riempire gli stoccaggi di gas in vista del prossimo inverno.

                Che cosa succederebbe?

                Se Mosca dovesse chiedere i rubinetti di gas, decisione che può prendere dall’oggi al domani seppur con un tempo tecnico di almeno 24 ore per il completo azzeramento del flusso, a pagare il prezzo più alto in assoluto sarebbero Germania e Italia (la prima dipende per 43 miliardi di metri cubi equivalenti al 51% del suo import, la seconda per 29 miliardi di metri cubi, ovvero il 40% del gas totale che importa).

                Si è già pensato di sopperire aumentando le importazioni da Algeria (21,1 miliardi di miliardi di metri cubi nel 2021) Qatar (6,9 miliardi) e Libia (3,2 miliardi), il che però si scontra con una situazione politica estremamente instabile che impedisce di potenziare i flussi nel gasdotto libico che arriva a Gela. Si ritiene si possa anche aumentare la produzione nazionale (scesa a 3,1 miliardi di metri cubi nel 2021), operazione che però richiede diversi mesi prima di diventare operativa.


                Lo studio della fondazione Mattei

                Secondo uno studio della Fondazione Eni-Enrico Mattei che utilizza specifici software di simulazione del mercato elettrico e del gas sotto diverse ipotesi, c’è ora il forte rischio di un razionamento, cioè dei «distacchi programmati» che si tradurrebbero in black out della corrente elettrica e tagli alle erogazioni di gas per uso industriale o per uso civile (riscaldamento e gas per cucinare).

                Questo perché, anche prendendo tutte le contromisure allo studio, mancherebbe comunque tra 8,9 e 10,5 miliardi di metri cubi di gas rispetto ai consumi di un anno normale.

                Nel decreto energia di domani filtra la necessità di riduzione dei consumi energetici, a partire dagli uffici pubblici, ma che, in caso di stop al gas di Mosca, potrebbero portare anche al distacco delle utenze industriali con un risparmio complessivo, senza compromettere il sistema, di circa 3 miliardi di metri cubi annui.

                Il decreto Sblocca-Trivelle

                Il governo nelle ultime settimane ha firmato una serie di accordi per diversificare gli approvvigionamenti. Dall’Algeria (pronta ad assicurare 9 miliardi di metri cubi annui in più dal 2023) a Congo ed Angola per circa 6 miliardi di metri cubi di gas naturale liquefatto (ma sempre dal 2023) passando per i circa 2,5 miliardi di metri cubi addizionali via Tap già dalla fine di quest’anno, che dovrebbe assicurarci in totale circa 22,5 miliardi di metri cubi aggiuntivi di gas, dalla fine dell’anno prossimo. A questi si aggiungeranno i 2 miliardi di metri cubi in più di gas domestico che il governo non sarebbe intenzionato ad accelerare con un nuovo decreto contenuto nel pacchetto energia chiamato sblocca-trivelle: modificherà il perimetro fissato dal Pitesai, cioè il piano regolatore dei giacimenti, per facilitare le aree vicine ai progetti Argo e Cassiopea di Eni in Sicilia che non saranno più incluse nelle zone off-limits per le attività di estrazione. Così la produzione dovrebbe ripartire grazie all’apporto assicurato da altri giacimenti nel basso Adriatico, tra Marche ed Emilia Romagna.

                La spinta delle centrali a carbone

                Fonti governative rivelano anche della necessità di rivitalizzare il “cuscinetto” garantito dalle centrali a carbone. Massimizzando il funzionamento delle 4 centrali (Fusina, Torrevaldaliga e Brindisi di Enel, Monfalcone di A2A) come spiegò il presidente del Consiglio Mario Draghi già a febbraio. Portando la capacità al 100%, si otterrebbe un risparmio di circa 3,5 miliardi di metri cubi annui. Ma l’operazione sarà comunque a tempo anche per l’impatto sulle emissioni di anidride carbonica.

                CorSera
                E così, nel tentativo di punire la Russia, siamo disposti a rinunciare a un fornitore ritenuto ideale fino a tre mesi fa in favore di paesi del terzo mondo con una idea di etica prossima a quella dell' homo sapiens e a trivellare temporaneamente in Italia zone fino a poco fa a ritenute off limits...
                Il tutto perché se l'Ucraina non vince una guerra già persa per metà "non potremo mai più sentirci sicuri".
                L'umano è indubbiamente il più stupido fra gli animali.

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                • dott
                  Bodyweb Advanced
                  • Oct 2018
                  • 419
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                  Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                  Una economia di razionamento, con deperimento della capacità industriale, della produzione (già ora compromessa dal caro-bollette), con le case col riscaldamento e la luce "a distacchi programmati", nel mentre l'inflazione galoppa, le bollette schizzano, la famiglie più povere attingono ai loro risparmi e si entra in una drammatica fase di incertezza e di pericolo per la tenuta complessiva del sistema sociale, economico, produttivo del Paese.

                  Questi (e altri verranno) i risultati della follia di aver appoggiato guerrafondai come Stati Uniti e Gran Bretagna, che dipendenze energetiche però non ne hanno e possono permettersi di prolungare la guerra fino all'ultimo ucraino, anzi dandosi il cervellotico obiettivo di "cacciare i russi da tutta l'Ucraina" - tutta...nel mentre aspettiamo che qualcuno seghi un gambo del trono a Putin, ma nel frattempo chi resta segato siamo noi, il sistema-Italia, la gente, le famiglie, le aziende.

                  Sacrifici immani e che sul fronte bellico, come ha dichiarto ieri Scholz, non porteranno a niente. Solo nella testa e nella propaganda di Draghi-Lukashenko interruzione del gas russo uguale fine della guerra.

                  Silente il parlamento nel mentre i servi del padrone americano portano l'Italia in un sentiero di rovi e di spine che si infiggeranno nelle carni e sulla qualità di vita degli italiani. Auguriamoci una qualche manovra di palazzo tesa a tirare fuori l'Italia da questa follia antinazionale. In fondo l'anno prossimo si vota, magari far passare l'autunno/inverno al ghiaccio, e con la produzione ferma, per qualcuno non è una prospettiva allettante, nell'attesa che i "russi vengano cacciati da tutta l''Ucraina" come inciso adesso sui dischi de La voce del padrone.
                  Come scrivesti tu tempo fa, certi fenomeni devono giocoforza compiersi. Soltanto con il loro compimento è possibile vedere attraverso la nebbia delle emozioni.
                  Peccato che questo sarà un processo molto doloroso.

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                  • M K K
                    finte ferie user
                    • Dec 2005
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                    stagflazione
                    Ogni mio intervento e' da considerarsi di stampo satirico e ironico ,cosi come ogni riferimento alla mia e altrui persone e' da intendersi come mai realmente accaduto e di pura fantasia. In nessun caso , il contenuto dei miei interventi su questo forum e' atto all' offesa , denigrazione o all odio verso persone o idee.
                    Originariamente Scritto da Bob Terwilliger
                    Di solito i buoni propositi di contenersi si sfasciano contro la dura realtà dell'alcolismo.

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                    • LARRY SCOTT2
                      Bodyweb Senior
                      • Sep 2021
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                      Situazione a ieri.

                      E' palese che puntino alla Novorossiya, ma non riusciranno mai e poi mai a prendere Odessa, salvo colpi di mano da Tiraspol e anche li la vedo dura, ormai anche se non dichiarata è una guerra Nato VS Russia.

                      Dovranno per forza di cose accontentarsi dell'indipendenza delle due repubbliche comuniste del Donbass (i territori occupati stanno comunque venendo consolidati, salvo sporadiche eccezioni. Alcuni passeranno a breve anche al rublo), e sarebbe comunque una vittoria ucraina (pirrica, ma pur sempre una vittoria)

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                      • LARRY SCOTT2
                        Bodyweb Senior
                        • Sep 2021
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                        • Send PM

                        Non ve l'ho chiesto (Barone, etc), l'ho solo espressa come mia opinione ma ora lo chiedo direttamente: non trovate strana l'assenza di Lukashenko?

                        E' il cagnetto da guardia e da esposizione di Putin, ha un'esercito con un ''high ranked'' secondo il Pentagono (poi son sicuro che per gli esperti di bw anche loro sono degli scappati di casa con fionde e cerbottane made in DDR, ma mi fido di più delle agenzie militari). Mi sarei aspettato fin dal day one, in caso di effettivi piani di blitzkrieg, il suo diretto e rapido intervento, e invece zero, tutto tace.
                        Non ha alcun senso la cosa, è misteriosa e molto sospetta. Che sia in trattative con l'UE per qualcosa?

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                        • The_machine
                          Bodyweb Senior
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                          Originariamente Scritto da LARRY SCOTT2 Visualizza Messaggio
                          Non ve l'ho chiesto (Barone, etc), l'ho solo espressa come mia opinione ma ora lo chiedo direttamente: non trovate strana l'assenza di Lukashenko?

                          E' il cagnetto da guardia e da esposizione di Putin, ha un'esercito con un ''high ranked'' secondo il Pentagono (poi son sicuro che per gli esperti di bw anche loro sono degli scappati di casa con fionde e cerbottane made in DDR, ma mi fido di più delle agenzie militari). Mi sarei aspettato fin dal day one, in caso di effettivi piani di blitzkrieg, il suo diretto e rapido intervento, e invece zero, tutto tace.
                          Non ha alcun senso la cosa, è misteriosa e molto sospetta. Che sia in trattative con l'UE per qualcosa?
                          Voci di corridoio insinuano che il sue esercito vacillerebbe (a livello di motivazioni) nel combattere i cugini ucraini.

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                          • M K K
                            finte ferie user
                            • Dec 2005
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                            Originariamente Scritto da The_machine Visualizza Messaggio
                            Voci di corridoio insinuano che il sue esercito vacillerebbe (a livello di motivazioni) nel combattere i cugini ucraini.
                            Vero , probabilmente sarà opzionato per l eventuale controffensiva
                            Ogni mio intervento e' da considerarsi di stampo satirico e ironico ,cosi come ogni riferimento alla mia e altrui persone e' da intendersi come mai realmente accaduto e di pura fantasia. In nessun caso , il contenuto dei miei interventi su questo forum e' atto all' offesa , denigrazione o all odio verso persone o idee.
                            Originariamente Scritto da Bob Terwilliger
                            Di solito i buoni propositi di contenersi si sfasciano contro la dura realtà dell'alcolismo.

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                            • LARRY SCOTT2
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                              • Sep 2021
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                              Originariamente Scritto da The_machine Visualizza Messaggio
                              Voci di corridoio insinuano che il sue esercito vacillerebbe (a livello di motivazioni) nel combattere i cugini ucraini.
                              Hm si, quello potrebbe aver senso, ma c'è da dire che a livello di propaganda russa se i russi stessi sono al 70% pro Putin e sue idee, ecco in Bielorussia siamo a livelli ancora più alti (la lingua bielorussa vera e propria è praticamente estinta per dire).

                              Secondo me ci sono tre possibilità: o sta temporeggiando perchè ha capito la mal parata per il suo padrone e sta diventando di fatto un ''Francisco Franco'', oppure come dice MKK è tenuto in stallo per una futura seconda fase dell'operazione (e qui conferma che le menate della ''guerra lampo fallita'' sono solo chiacchiere della NATO, non era nei piani russi per nulla). La terza fase è che sia in trattative con UE e Nato per qualcosa, ma cosa? Probabilmente la conservazione ed il riconoscimento del regime ed allentamento delle sanzioni.

                              Vedremo. Temo abbia ragione MKK e il ''contatto di Zuse''

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                                Originariamente Scritto da LARRY SCOTT2 Visualizza Messaggio
                                Hm si, quello potrebbe aver senso, ma c'è da dire che a livello di propaganda russa se i russi stessi sono al 70% pro Putin e sue idee, ecco in Bielorussia siamo a livelli ancora più alti (la lingua bielorussa vera e propria è praticamente estinta per dire).

                                Secondo me ci sono tre possibilità: o sta temporeggiando perchè ha capito la mal parata per il suo padrone e sta diventando di fatto un ''Francisco Franco'', oppure come dice MKK è tenuto in stallo per una futura seconda fase dell'operazione (e qui conferma che le menate della ''guerra lampo fallita'' sono solo chiacchiere della NATO, non era nei piani russi per nulla). La terza fase è che sia in trattative con UE e Nato per qualcosa, ma cosa? Probabilmente la conservazione ed il riconoscimento del regime ed allentamento delle sanzioni.

                                Vedremo. Temo abbia ragione MKK e il ''contatto di Zuse''
                                L'intelligence ucraina, recentemente, ha anche diffuso un piano russo per l'invasione della bielorussia nell'estate 2020.
                                Realtà o mistificazione che sia, dà cmq l'idea che la situazione sia più complessa di quanto le semplificazioni sulla bielorussia possano far pensare.
                                A ciò si aggiungano le ragioni suddette (es. sanzioni).

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