Cronaca e politica estera [Equilibri mondiali] Thread unico.

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    Zelensky: fine dei negoziati se le forze di Kiev saranno distrutte a Mariupol
    La distruzione delle forze ucraine che difendono la città di Mariupol «metterà fine ai negoziati con la Russia». Lo ha affermato il presidente Volodymyr Zelensky, citato dal Kyiv Independent. «La distruzione del nostro esercito, dei nostri ragazzi, porrà fine a tutti i negoziati», ha detto. In precedenza Zelensky aveva affermato che erano in corso trattative sulla sorte di Mariupol, ma che i russi chiedono la resa. Il presidente ha detto che l'Ucraina non si fida ad accettare la richiesta russa, temendo un massacro dei propri soldati se dovessero consegnare le armi.

    La Stampa
    ...ma di noi
    sopra una sola teca di cristallo
    popoli studiosi scriveranno
    forse, tra mille inverni
    «nessun vincolo univa questi morti
    nella necropoli deserta»

    C. Campo - Moriremo Lontani


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      Leader Donetsk: «Chi non si arrende a Mariupol sarà eliminato»
      I combattenti ucraini che resteranno a Mariupol e rifiuteranno di arrendersi verranno eliminati. Parola del leader dell’autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk, Denis Pushilin, citato dal canale di notizie russo Rossiya 24. «Quei membri dell’esercito regolare, come i marines che avete visto, che sono pronti ad arrendersi si sono arresi». Al contrario «i nazionalisti, cioè i membri dei battaglioni nazionalisti, a quanto pare non hanno intenzione di arrendersi, ecco perché devono essere eliminati», ha detto Pushylin parlando accanto al politico ceceno Adam Delimkhanov.

      CorSera
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      • zuse
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        Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
        Zelensky: fine dei negoziati se le forze di Kiev saranno distrutte a Mariupol
        La distruzione delle forze ucraine che difendono la città di Mariupol «metterà fine ai negoziati con la Russia». Lo ha affermato il presidente Volodymyr Zelensky, citato dal Kyiv Independent. «La distruzione del nostro esercito, dei nostri ragazzi, porrà fine a tutti i negoziati», ha detto. In precedenza Zelensky aveva affermato che erano in corso trattative sulla sorte di Mariupol, ma che i russi chiedono la resa. Il presidente ha detto che l'Ucraina non si fida ad accettare la richiesta russa, temendo un massacro dei propri soldati se dovessero consegnare le armi.

        La Stampa
        mi auguro la traduzione riportata da La Stampa sia sbagliata. Seriamente. O che manchino dei pezzi che la contestualizzino meglio.

        A Mariupol c'è un esercito che attacca e uno che difende. Quello che attacca è a un passo dalla vittoria. Ogni richiesta di resa è stata rifiutata ( più che legittimo, se uno sceglie di combattere. onore a loro. Ma andrebbe spiegato al comico che scegliere di combattere non significa vincere. E c'è il rischio di ritrovarsi solo a contare i morti) Ora colui che rappresenta l'esercito ad un passo dalla sconfitta, colui che ha esortato tutti a combattere, colui che obbliga anche chi non vuole, a farlo... Detta le condizioni da perdente minacciando di chiudere i negoziati se "i suoi ragazzi" (che ha contribuito a mandare al massacro rifiutando rese) verranno distrutti.

        Non ho ben capito, dovrebbero lasciarli vincere... perché stanno perdendo? Fare corridoi per far scappare militari che poi ricombatteranno nella prossima città?

        Devo chiedere se esiste una risposta alla "e sti cazzi" in russo. Perché quella avranno usato ascoltando le dichiarazioni di *elensky




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        • The_machine
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          Originariamente Scritto da zuse Visualizza Messaggio
          mi auguro la traduzione riportata da La Stampa sia sbagliata. Seriamente. O che manchino dei pezzi che la contestualizzino meglio.

          A Mariupol c'è un esercito che attacca e uno che difende. Quello che attacca è a un passo dalla vittoria. Ogni richiesta di resa è stata rifiutata ( più che legittimo, se uno sceglie di combattere. onore a loro. Ma andrebbe spiegato al comico che scegliere di combattere non significa vincere. E c'è il rischio di ritrovarsi solo a contare i morti) Ora colui che rappresenta l'esercito ad un passo dalla sconfitta, colui che ha esortato tutti a combattere, colui che obbliga anche chi non vuole, a farlo... Detta le condizioni da perdente minacciando di chiudere i negoziati se "i suoi ragazzi" (che ha contribuito a mandare al massacro rifiutando rese) verranno distrutti.

          Non ho ben capito, dovrebbero lasciarli vincere... perché stanno perdendo? Fare corridoi per far scappare militari che poi ricombatteranno nella prossima città?

          Devo chiedere se esiste una risposta alla "e sti cazzi" in russo. Perché quella avranno usato ascoltando le dichiarazioni di *elensky

          Non mi sembra stia chiedendo niente, semplicemente rifiuta i negoziati di resa incondizionata con i russi a Mariupol, in quanto è sicuro che verrebbero comunque uccisi:

          L'Ucraina «a essere onesti, non ha alcuna fiducia nei negoziatori» russi sulla questione di Mariupol. Lo ha dichiarato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un'intervista ai media online ucraini ripresa dall'Ukrainska Pravda. «Avevamo concordato che ci sarebbero stati corridoi umanitari. Volevamo portare via i feriti, le nostre donne e i bambini, ma la Russia si è opposta», ha accusato Zelensky.
          Il presidente ha detto che l'Ucraina non si fida ad accettare la richiesta russa, temendo un massacro dei propri soldati se dovessero consegnare le armi.

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          • The_machine
            Bodyweb Senior
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            19.05 Zelensky: "Accordo di pace deve prevedere due documenti"

            "Il trattato di pace con la Russia dovrebbe prevedere due diversi documenti: uno sulle garanzie di sicurezza per l'Ucraina, l'altro sulle sue relazioni con la Federazione Russa". Lo ha detto il presidente ucraino Vlodymyr Zelensky in un'intervista ad alcuni media ucraini, sottolineando che la Russia vorrebbe invece un unico documento. Ma - ha aggiunto - "abbiamo visto cosa è successo a Bucha, le circostanze stanno cambiando", riporta l'Ukrainska Pravda. Zelensky ha detto che alcuni Paesi come Gran Bretagna, Usa, Italia e Turchia "si stanno dimostrando disponibili a fare da garanti, ma nessuno ha ancora dato una risposta definitiva".

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            • zuse
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              Non mi sembra stia chiedendo niente, semplicemente rifiuta i negoziati di resa incondizionata con i russi a Mariupol, in quanto è sicuro che verrebbero comunque uccisi:
              non so, tutto può essere. dall'altra parte i russi sostengono che chi si è già arreso, si è arreso e bon.
              Nel dubbio non crederei a nessuno.

              Però mettiamo caso rifiutino di arrendersi, equivarrebbe a morte certa.

              Per Zelensky è una doppia sconfitta politica perché: persa la città e persa anche la carta negoziati per salvare il salvabile.

              Una mini "vittoria" sarebbe salvare chi ancora in quell'inferno. Ma non lo si può fare dichiarando la resa esplicitamente, altrimenti casca la retorica del combattere e resistere, se questo significa essere maciullati lentamente per poi arrendersi e raccogliere i resti. E alimenterebbe anche la sponda di chi sostiene inviare armi sia uno stillicidio per gli ucraini.

              Diciamo Zelensky non mi sembra nella posizione di dettare condizioni, in quanto parte perdente in questo contesto.

              Bisogna inoltre mettere su due piani diversi i corridoi umanitari ed i soldati. I secondi non possono di certo andarsene per riprendere a sparare il giorno dopo.

              Se dovessi buttarla giù a sensazione, direi che i primi giorni c'era la possibilità di lasciare Mariupol (per i civili e chiunque avesse voluto), ma questo avrebbe voluto dire avere poi a che fare solo con chi avesse deciso di restare, ovvero, resistere.
              Quindi I russi avrebbero potuto usare carichi da 90 il minuto dopo. Abbattendo indiscriminatamente tutto. I civili faceva comodo averli in città come scudo, oltre che per alimentare la progapanga a occidente. Altrimenti il teatro Mariupol non avrebbe avuto nessuno scritta "bambini" all'esterno.

              Poi può essere i russi preferissero bombardare anche i civili per diletto e ne abbiano ostacolato l'evacuazione. Mi sembra meno probabile rispetto alla prima ipotesi.
              Ma la guerra soprende sempre, in peggio.




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              • Sean
                Csar
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                Se ci sono state occasioni di scambio di prigionieri, questo vuol dire che non è prassi che una volta che qualcuno si arrende poi venga ammazzato. Abbiamo invece prove che questo è avvenuto con truppe non ucraine e non russe, ovvero non degli eserciti regolari dei due fronti belligeranti.

                I georgiani filoucraini hanno già rivendicato l'uccisione di prigionieri russi, perchè, hanno detto: "noi prigionieri non ne facciamo". I russi hanno invece i ceceni, che non so se ragionano come i georgiani (probabilmente sì).

                Resta che siccome in guerra o ti arrendi o vieni ucciso, il rifiuto alla resa di Zelensky è una condanna a morte certa per le truppe che ancora restano a Mariupol.

                E' un assurdo legare poi il rifiuto delle resa ai colloqui negoziali: se non ti arrendi, gli attaccanti come dovrebbero prendere la città, chiedendo permesso?
                Last edited by Sean; 16-04-2022, 21:13:03.
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                • Mario12
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                  Originariamente Scritto da M K K Visualizza Messaggio
                  Analisi molto superficiale e fantasiosa...
                  Si dà troppo credito alla Russia che ad oggi si è solo data martellate sui coglion i e collezionato figure pessime.
                  la cosa palese è che hanno inviato le loro truppe più antiquate , pure soldati di leva di 18 anni ...
                  ma avete visto le foto dei carri armati e degli armamenti in generale ?
                  sembrano robe della guerra fredda , altro che 2022

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                  • Sean
                    Csar
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                    Mosca: ripulita Mariupol, eliminati i difensori ucraini
                    Le forze russe hanno completamente eliminato i difensori dall'area urbana di Mariupol e rimangono solo non più di 2.500 combattenti che resistono nell'acciaieria Azovstal «la cui unica chance di sopravvivenza è deporre le armi». Lo ha dichiarato il portavoce della Difesa russa, Igor Konashenkov.

                    Mosca: abbattuto a Odessa un aereo con armi per Kiev
                    Le forze russe hanno abbattuto, nei pressi di Odessa, un aereo da trasporto che aveva bordo «un grande quantitativo di armi occidentali». Lo ha dichiarato il portavoce della Difesa di Mosca, Igor Konashenkov.

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                    • Maverick87
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                      il presidente georgiano Nikoladze promettente relazioni oneste e proficue con l'Occidente e l'America

                      Last edited by Maverick87; 16-04-2022, 23:54:02.

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                        Ultimatum di Mosca ai difensori di Mariupol: "Resa entro l'alba"

                        La Russia annuncia che*"non ci sono più truppe ucraine in città" dove "sono morti 4 mila soldati". Kiev: "Trovati resti di armi chimiche nella regione di Sumy".*Abbattuto a Odessa un aereo con armi occidentali

                        La Russia annuncia che "non ci sono più truppe ucraine in città" dove "sono morti 4 mila soldati". Kiev: "Trovati resti di armi chimiche nella regione di Sumy". Abbattuto a Odessa un aereo con armi occidentali

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                            Un altro di quelli a cui i "Dormienti in stato di sonno perenne/I servi del potere (che) si vendono per quattro soldi"* avrebbero dedicato un articolo insultatorio sui maggiori quotidiani ed al quale i: " Pappagalli ammaestrati/Che ripetono ossessivamente/Sempre le stesse irresponsabili bugie"* avrebbero invitato ad espatriare dall'occidente "se non ti piace", perchè gli unici argomenti sono quelli, quella pappetta lì.

                            Ci dovrebbe essere la fila ad espatriare, viste le posizioni critiche circa questa guerra espresse da appartenenti di aree di ogni colore e posizione, se hanno ancora un senso le categorie di sinistra e destra...rischierebbero di restare solo i pappagalli ammaestrati a raccontarsela tra loro quanto è bello il mondo messo su dai cowboy, quanto erano buoni e quanto invece cattivi gli indiani.

                            Buona Pasqua a tutti voi.

                            *da "Facciamo finta che sia vero" (canzone, 2011) - Testo di Battiato-Sgalambro
                            Last edited by Sean; 17-04-2022, 09:32:29.
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                            C. Campo - Moriremo Lontani


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                              Cosa vuole la Russia, dall’Ucraina
                              La risposta a questa domanda resta, al momento, oggetto di speculazioni: Mosca punta a occupare il Paese? A rovesciarne il governo? Si fermerà al Donbass?

                              Ora il governo britannico — nel suo consueto bollettino militare quotidiano — prova a fornire una risposta: che ha a che fare con il posizionamento del governo di Kiev nei confronti dell’Occidente.

                              Le forze russe — scrive il ministero della Difesa britannico — continuano a ridispiegare equipaggiamento di sostegno e combattimento dalla Bielorussia verso l’Ucraina orientale, tra cui le zone vicine a Kharkiv e Severdonetsk. Ma nonostante le operazioni russe si siano spostate a Est, «l’obiettivo finale di Mosca rimane lo stesso: costringere l’Ucraina ad abbandonare il suo orientamento euro-atlantico e a riaffermare il suo predominio regionale».

                              Le intercettazioni radio dei russi
                              «Data la situazione disperata che si è venuta a creare nello stabilimento metallurgico Azovstal, e guidate da principi umanitari, le forze armate russe offrono ai militanti dei battaglioni nazionalisti e ai mercenari stranieri di fermare le ostilità e deporre le armi alle 6 ora di Mosca del 17 aprile. In cambio delle armi sarà loro risparmiata la vita», si legge nella nota riportata dalla Tass. Per attuare questa «operazione umanitaria», Mizintsev propone una tabella di marcia: dalle 5 ora di Mosca «viene stabilita una comunicazione continua tra la parte russa e quella ucraina per lo scambio reciproco di informazioni; dalle 5:30 ora di Mosca viene annunciata la «modalità silenzio completo»; alle 6 ora di Mosca «entrambe le parti alzeranno le bandiere (da parte russa rossa, da parte ucraina bianca), su tutto il perimetro dell’Azovstal». Dalle 6 alle 13 ora di Mosca tutte le unità armate ucraine e dei mercenari stranieri dovranno lasciare l’acciaieria «senza armi e munizioni, senza eccezioni».

                              La «situazione disperata» a cui fa riferimento Mizintsev sarebbe, in particolare, quella - sottolinea alla Tass il ministero della Difesa russo - rivelata delle comunicazioni tra i difensori di Mariupol e il governo di Kiev. I primi avrebbero chiesto alle autorità di Kiev il permesso di arrendersi - dice il capo degli assedianti russi - «ma in risposta sono minacciati di esecuzioni». I russi avrebbero intercettato le comunicazioni radio (367 solo nelle ultime 24 ore) in cui i resistenti lamenterebbero una situazione disperata all’interno dell’acciaieria, dove sarebbero ormai esaurite le riserve di cibo e acqua, secondo le fonti russe.

                              CorSera
                              ...ma di noi
                              sopra una sola teca di cristallo
                              popoli studiosi scriveranno
                              forse, tra mille inverni
                              «nessun vincolo univa questi morti
                              nella necropoli deserta»

                              C. Campo - Moriremo Lontani


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                              • Sean
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                                • Sep 2007
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                                Il mondo diviso di nuovo in due blocchi (su Putin)

                                Le motivazioni dei «non allineati filo-russi» nel terzo millennio sono variegate. Ma di fatto la maggioranza sostiene la posizione della Russia in Ucraina



                                di Federico Rampini

                                Il leader di un grande Paese africano ha scritto su Twitter: «La maggioranza dell’umanità, che non è bianca, sostiene la posizione della Russia in Ucraina». È una verità sgradevole ma incontestabile. Corrisponde alla mappa dei Paesi che non applicano sanzioni economiche contro Mosca. Vi figurano la maggior parte dell’Asia, Medio Oriente incluso; Africa e America latina. La Russia viene trattata come un partner rispettabile dentro quello che fu definito come il club dei Paesi emergenti, l’alternativa al G7, cioè i Brics (Brasile Russia India Cina Sudafrica). Un membro della Nato, la Turchia, si dissocia dalle sanzioni; così come Israele e l’Arabia Saudita che pure godono da decenni di aiuti militari americani essenziali. La più grande delusione per Joe Biden su questo fronte viene da Delhi. Il governo nazionalista indù di Narendra Modi stava proseguendo un avvicinamento strategico verso gli Stati Uniti in funzione anti-cinese; però non se l’è sentita di guastarsi i rapporti con l’altra superpotenza vicina, la Russia.


                                Quando descriviamo un Vladimir Putin isolato dovremmo aggiungere: rispetto a noi occidentali, più qualche alleato di ferro dell’America come Giappone Corea del Sud Australia. L’insieme della coalizione pro Ucraina che applica sanzioni rappresenta pur sempre la maggioranza del Pil mondiale; ma non la maggioranza delle nazioni né tantomeno della popolazione. E se sono vere le proiezioni sul futuro del pianeta — economico, demografico — il «mondo del terzo millennio» sta dall’altra parte, non dalla nostra.

                                Questa divisione può sembrare un ritorno al passato. Nella Prima guerra fredda ci fu un movimento dei «Paesi non allineati», detto anche Terzo mondo perché rifiutava di schierarsi con uno dei due blocchi. Più spesso le sue simpatie andavano all’Unione sovietica — fu il caso dell’India di Nehru e Indira Gandhi — sia per l’appoggio ricevuto nelle battaglie anti-coloniali, sia per l’attrazione verso l’economia socialista. Oggi l’apparenza di neutralità o equidistanza si traduce in una complicità con Putin, che può evadere le sanzioni cercando partner economici alternativi all’Occidente. Non sarà indolore, ma i precedenti dell’Iran o del Venezuela insegnano che i regimi sanzionatori si possono aggirare.

                                Le motivazioni dei «non allineati filo-russi» nel terzo millennio sono variegate. Alcune sono geopolitiche e opportunistiche: l’India per decenni ha comprato armi made in Russia; sul mercato degli armamenti, condannato come peccaminoso qui in Occidente, le superpotenze autoritarie aumentano la penetrazione. Più in generale quello che un tempo chiamavamo Terzo mondo è stato oggetto di grandi attenzioni da parte di Pechino e anche di Mosca, con investimenti sostitutivi dei nostri.

                                L’Occidente ha favorito la diffusione di un vasto risentimento post-coloniale nei propri confronti. Buona parte delle classi dirigenti africane si sono formate nelle università americane inglesi e francesi dove la dottrina dominante impone il processo all’Occidente, descritto come l’unico colpevole di tutte le sofferenze dell’umanità: colonialismo, imperialismo, aggressione, sfruttamento, saccheggio di risorse. Il fatto che questo processo sia a senso unico rende le élite terzomondiste culturalmente impreparate ad affrontare gli imperialismi altrui: cinese, russo, turco-ottomano o persiano che siano. La formazione anti-occidentale assorbita in Europa o negli Stati Uniti costituisce anche un alibi prezioso: le élite corrotte e predatorie dei Paesi poveri in nome dell’anti-colonialismo respingono le critiche sui diritti umani o sul malgoverno.

                                L’Occidente ha accumulato scheletri negli armadi. L’invasione dell’Iraq nel 2003 fu motivata da menzogne spudorate; le vittime civili delle bombe, i crimini commessi a Guantanamo o Abu Ghraib contro i prigionieri sono ancora freschi nella memoria. L’America sprigionò subito degli anticorpi: le piazze delle sue città traboccavano di manifestazioni contro George W. Bush; poi Barack Obama vinse le elezioni del 2008 anche perché si era opposto a quella guerra. Oggi chi ricorda le infamie dello Zio Sam lo fa per praticare un’equidistanza morale che assolve i crimini di Putin. E non è solo l’America a subire questo trattamento. Nell’Africa francofona in seguito a diversi colpi di Stato sono stati cacciati i militari francesi e al loro posto sono state chiamate forze russe. Torna di moda lo slogan à bas la France, anche se di recente la sua presenza militare fungeva da bastione contro le milizie jihadiste.

                                Di fronte a queste diffuse ostilità l’Occidente non si difende, arretra. Non esiste un’alternativa americana o europea alle Nuove Vie della Seta con cui la Cina costruisce infrastrutture essenziali in Asia e in Africa. In molte liberaldemocrazie, le politiche della cooperazione sono sotto accusa: per il pericolo della corruzione, o perché le grandi opere non sono abbastanza rispettose dell’ambiente. Fondo monetario internazionale e Banca mondiale hanno subito dei processi ideologici, denunciati come strumenti finanziari dell’imperialismo bianco. Il risultato è aver abbandonato molti Paesi emergenti all’avanzata di istituzioni alternative, come la banca asiatica per le infrastrutture che ha la cabina di regìa a Pechino. Gli investimenti cinesi in Asia e in Africa non devono passare gli esami politicamente corretti sul terreno dei diritti umani, dell’ambiente, delle «quote rosa» o della rappresentanza Lgbtq nei consigli d’amministrazione. Dilagano dove noi ci ritiriamo.

                                Infine un’attrattiva culturale cementa il nuovo fronte dei «non allineati», di fatto indulgenti verso l’aggressione all’Ucraina. I modelli di società propugnati da Putin e Xi Jinping — per esempio la difesa della famiglia tradizionale — esercitano un’attrazione reale. La società occidentale viene vista come viziosa e decadente, in molte parti del mondo. I protestanti evangelici del Sudamerica, gli islamici dell’Africa o dell’Asia meridionale guardano con ribrezzo all’evoluzione dei costumi negli Stati Uniti, giudicandola come una sorta di decomposizione morale da basso impero.

                                L’Occidente rischia di compiacersi prematuramente per aver messo Putin nell’angolo. L’emisfero Sud del pianeta è vittima collaterale della guerra e poi delle sanzioni, con penurie e inflazione su energia e cibo; per adesso noi non lo abbiamo ancora convinto delle nostre ragioni.



                                CorSera
                                ...ma di noi
                                sopra una sola teca di cristallo
                                popoli studiosi scriveranno
                                forse, tra mille inverni
                                «nessun vincolo univa questi morti
                                nella necropoli deserta»

                                C. Campo - Moriremo Lontani


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