Originariamente Scritto da Barone Bizzio
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La dottrina militare americana prevede un rovesciamento di fuoco su obiettivi militari e civili, con bombardamenti indiscriminati. Solo poi e solo dopo l'entrata in scena delle truppe, che sono tanto migliori da commettere le atrocità solite alle quali assistiamo in ogni santa guerra - deliberati massacri di civili, uso di armi improprie, tutto l'elenco orrorifico che facciamo finta di scoprire solo oggi e solo in Ucraina:
e sui missili intelligenti delle forze armate USA, quelli che oltre ai siti militari hanno colpito strutture civili di ogni genere e grado abbiamo già dato.
Per tornare alle tattiche militari, c'è da mettere in questione anche il teatro bellico. L'Ucraina non è l'Afghanistan, dove la superiorità tecnica americana era schiacciante nei confronti dell'esercito talebano; non è l'Iraq, dove truppe mal in arnese si andarono anche consegnando al nemico.
L'Ucraina ha una forte tenacia e resistenza, è armata in miliardi di dollari dall'occidente, le sue forze armate sono state addestrate dagli USA negli anni precedenti il conflitto. Siccome trattatasi di guerra di invasione per occupare e controllare porzioni di territorio, ne discende che lo scontro armato è inevitabile, dunque inevitabili sono i caduti nell'esercito.
Se l'America si fosse trovata di fronte allo stesso scenario e gli stessi obblighi dettati dal raggiungimento dello scopo finale, invierebbe anch'essa in sacchi di plastica a casa propria la manovalanza mandata a morire.
Le città invece sarebbero spianate, come sovrappiù, data la drottina militare di insistiti e martellanti lanci missilistici (intelligenti, per carità) sulla testa della popolazione civile. Kiev oggi sarebbe ridotta in cenere. I russi non hanno lanciato un mezzo missile nel quartiere governativo: non ce l'hanno o è di differente tattica e obiettivo che parliamo?
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