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Cronaca e politica estera [Equilibri mondiali] Thread unico.
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Originariamente Scritto da Ponno Visualizza MessaggioEffettivamente Mosca sembra comportarti da stato con una politica estera, mentre gli Ucraini ormai iniziano a sembrare dilettanti allo sbaraglio. Saranno imboccati da chi di dovere
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mi attacco ai tuoi pantaloni o te lo infilo a forza in gola
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Originariamente Scritto da zuse Visualizza MessaggioSembrano i 5 stelle fossero stati in guerra
in 16 minuti trovavamo grillo fuggito in sardegna e l'altro beppe che avviava una diretta per annunciare la disfatta con un carrarmato infilato nel kulo
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioMosca, per accordo ancora molta strada da fare
Mosca ha compiuto «due enormi passi verso il raggiungimento della pace ma per preparare un accordo a condizioni reciprocamente accettabili, c'è ancora molta strada da fare». Lo ha precisato il capo negoziatore russo Vladimir Medinsky. Lo riporta la Tass.
Negoziatore Kiev: i garanti per la sicurezza dovranno fornirci militari, armi e cieli chiusi
«I Paesi garanti dovranno fornirci assistenza militare, forze armate, armamenti, cieli chiusi: tutto ciò di cui abbiamo tanto bisogno ora e che non possiamo ottenere». Così il capo della delegazione ucraina David Arahamiya durante un briefing dopo i colloqui con la Russia a Istanbul, citato da Ukrainska Pravda.
La StampaOriginariamente Scritto da Lorenzo993non nominare cristo che se ti avesse incontrato avrebbe mandato a mignotte la bibbia e ti avrebbe preso a calci in culo
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Ri-NatoOriginariamente Scritto da Alberto84Te lo dico io gratis che devi fare per crescere: devi spignere fino a cagarti in mano
Originariamente Scritto da debeChi è che è riuscito a trasformarti in un assassino mangiatore di vite altrui?Originariamente Scritto da ZbigniewKurt non sarebbe capace di distinguere, pur avendoli assaggiati entrambi, il formaggio dalla formaggia.
Un indecente crogiuolo di dislessia e malattie veneree.
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Deca natoOgni mio intervento e' da considerarsi di stampo satirico e ironico ,cosi come ogni riferimento alla mia e altrui persone e' da intendersi come mai realmente accaduto e di pura fantasia. In nessun caso , il contenuto dei miei interventi su questo forum e' atto all' offesa , denigrazione o all odio verso persone o idee.Originariamente Scritto da Bob TerwilligerDi solito i buoni propositi di contenersi si sfasciano contro la dura realtà dell'alcolismo.
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Magari ritirano le truppe perché lanciano l'atomicaOgni mio intervento e' da considerarsi di stampo satirico e ironico ,cosi come ogni riferimento alla mia e altrui persone e' da intendersi come mai realmente accaduto e di pura fantasia. In nessun caso , il contenuto dei miei interventi su questo forum e' atto all' offesa , denigrazione o all odio verso persone o idee.Originariamente Scritto da Bob TerwilligerDi solito i buoni propositi di contenersi si sfasciano contro la dura realtà dell'alcolismo.
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Buona notte smemorati
Memorandum di Budapest
Il memorandum di Budapest sulle garanzie di sicurezza è un accordo, firmato il 5 dicembre 1994, con il quale l'Ucraina accettò di smaltire l'enorme scorta di armi nucleari che aveva ereditato in seguito alla dissoluzione dell'URSS, aderendo al trattato di non proliferazione delle armi nucleari. Le testate nucleari (1.900) furono di conseguenza inviate in Russia per lo smantellamento nei successivi due anni.
In cambio, l'Ucraina ottenne garanzie da Russia, Stati Uniti e Regno Unito, successivamente anche da Cina e Francia, per la sua sicurezza, indipendenza ed integrità territoriale; l'effetto vincolante di questo impegno è discusso, almeno nella parte in cui farebbe scattare il casus foederis a carico del Regno Unito[1].
Contenuto dell'accordo[modifica | modifica wikitesto]
Secondo il memorandum, la Russia, gli Stati Uniti e il Regno Unito concordano, in cambio dell'adesione dell'Ucraina al trattato di non proliferazione delle armi nucleari e del trasferimento del suo arsenale nucleare in Russia a:
- Rispettare l'indipendenza e la sovranità ucraina entro i suoi confini dell'epoca.
- Astenersi da qualsiasi minaccia o uso della forza contro l'Ucraina.
- Astenersi dall'utilizzare la pressione economica sull'Ucraina per influenzare la sua politica.
- Chiedere l'approvazione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite se vengono usate armi nucleari contro l'Ucraina.
- Astenersi dall'usare armi nucleari contro l'Ucraina.
- Consultare le altre parti interessate se sorgono domande su questi impegni.
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Originariamente Scritto da M K K Visualizza MessaggioMagari ritirano le truppe perché lanciano l'atomica
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Usa, il sondaggio: tasso di approvazione di Biden in picchiata, al livello più basso da quando è presidente.
Un sondaggio della rete Nbc News dice che il tasso di approvazione di Joe Biden è crollato: 7 americani su dieci non hanno fiducia in lui sull’invasione russa dell’Ucraina, mentre 8 su dieci sono preoccupati per gli incrementi del gas causati dalla guerra e dal rischio di escalation militare. La stragrande maggioranza degli americani ritiene che la gestione dell’economia da parte della Casa Bianca non sia adeguata a combattere l’inflazione galoppante. Il tasso di approvazione totale di Biden è sceso invece intorno al 40%, il livello più basso da quando è presidente. E secondo gli americani dovrebbero essere i repubblicani a controllare il Congresso prima delle elezioni mid-term, che si svolgeranno a novembre.
«Ciò che prova la rilevazione è che Biden e i Democratici vanno verso risultati catastrofici alle urne», ha commentato il sondaggista di area conservatrice Bill McInturff di Public Opinions Strategy, che ha condotto la raccolta e la sintesi dei dati insieme al Dem Jeff Horwitt di Hart Research Associates. Il sondaggio è stato condotto dal 18 al 22 marzo, prima del viaggio all’estero del presidente, che ha incontrato gli alleati della Nato, ha visitato le truppe statunitensi in Polonia e ha attaccato Putin per la guerra in Ucraina. E include anche qualche buona notizia per i dem, come per esempio l’aumento di coloro che pensano che Biden stia gestendo bene la pandemia. L’80% degli americani è inoltre d’accordo con lui sul taglio del gas russo.
Inviato dal mio SM-G998B utilizzando TapatalkOriginariamente Scritto da SeanTu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
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Lo storico Niall Ferguson: «Biden ora punta a far cadere il regime di Putin. È un grave errore»
«Se gli Usa adoperassero la loro influenza sia su Ucraina che Russia per spingere a un cessate il fuoco, allora accadrebbe: e tuttavia l’Amministrazione Biden non sembra coinvolta nella diplomazia»
Non si è mai sottratto alle controversie Niall Ferguson, lo storico britannico che è uno dei più brillanti intellettuali sulla scena internazionale. E anche sulla guerra in Ucraina le sue posizioni provocano alla discussione.
I russi si concentrano sul Donbass, le trattative in Turchia proseguono: stiamo assistendo all’inizio della fine di questa guerra?
«Ci sono due ragioni per pensare che la fine è in vista e una ragione per pensare di no. Le ragioni per il primo scenario sono che i russi chiaramente hanno un problema: la misera performance delle loro forze e le pesanti perdite subite, cui si aggiungono problemi logistici difficili da risolvere. Dunque l’annuncio che si focalizzano sul Donbass non è stata una sorpresa. La seconda ragione è che Zelensky continua a segnalare la volontà di trovare un accordo basato sulla neutralità dell’Ucraina: questa è solo una delle questioni, quelle territoriali sono più difficili da risolvere, perché ogni giorno che passa il successo della resistenza ucraina fa scendere la volontà di fare concessioni ai russi. Ma Zelensky ha detto più volte di escludere l’ingresso nella Nato e di essere aperto alla neutralità, con garanzie di sicurezza».
E invece dove sta il problema?
«Il problema sono gli Stati Uniti: perché l’Amministrazione Biden si è imbarcata in una strategia che punta a prolungare a la guerra, nella convinzione che questo porterà a un cambio di regime in Russia. La cosiddetta gaffe di Biden non era affatto una gaffe: membri dell’Amministrazione hanno più volte indicato quella che chiamo la strategia cinica ma ottimista di prolungare la guerra e aspettare che le sanzioni facciano cadere Putin. Trovo però questa strategia straordinariamente rischiosa e pensata male. Se gli Usa adoperassero la loro influenza sia su Ucraina che Russia per spingere a un cessate il fuoco, allora accadrebbe: e tuttavia l’Amministrazione Biden non sembra coinvolta nella diplomazia. È un grave errore: e i rischi di prolungare la guerra sono molto maggiori di quanto Biden non sembri comprendere. Potrebbe essere fortunato e magari Putin viene davvero rovesciato: ma se scommetti il futuro dell’Ucraina su questo esito, le chance mi sembrano terribili».
Quali sono i rischi più gravi?
«Quello ovvio è che l’Ucraina venga distrutta al punto da non essere è più una nazione sostenibile, magari con dieci milioni di profughi. Inoltre, se minacci Putin con un cambio di regime, le probabilità che ricorra a misure disperate per evitare la sconfitta crescono: e quelle misure disperate includono l’uso di armi nucleari. Lui non è Saddam o Gheddafi: ha un arsenale nucleare più vasto di chiunque al mondo ed è incredibilmente irresponsabile parlare apertamente di cambio di regime in queste circostanze. Putin deve essere portato al tavolo dei negoziati: dobbiamo sfruttare il fatto che è in difficoltà, non incoraggiarlo a prendere misure disperate».
Ma finché Putin è al potere non resta un problema per la stabilità mondiale?
«E cosa otterremmo con un cambio di regime in Russia? Anche assumendo che il risultato fosse di nostro gradimento, a beneficiarne sarebbe la Cina. Tutta la strategia americana è basata sun un profondo e strategico errore di calcolo che mi rende molto nervoso per le prossime settimane».
Una partizione dell’Ucraina è a questo punto inevitabile?
« Al momento l’Ucraina ha ottenuto una vittoria morale, perché non sono stati sconfitti, ma se si aspetta ancora l’equilibrio può spostarsi in favore della Russia: e in questo caso possono diventare più aggressivi nelle loro richieste territoriali. Non vogliamo una Ucraina dell’Est e una dell’Ovest, non vogliamo ripetere l’esperienza della Germania o della Corea: la divisione della Corea non ha creato una situazione stabile. Dobbiamo pensare all’Ucraina come a una sorta di Israele in Europa dell’Est: non membro della Nato, ma sostenuta dall’Occidente abbastanza da scoraggiare future aggressioni. Se però la guerra continua, c’è il rischio che la Russia conquisti più territori prima che divenga impossibile per Putin proseguire le ostilità: la ragione per un cessate il fuoco immediato è che dobbiamo capitalizzare la vittoria morale dell’Ucraina».
A che modello di neutralità si può guardare?
«La Finlandia è l’esempio più ovvio: ha funzionato come una società aperta e democratica nonostante fosse neutrale e dovesse essere in buoni rapporti con l’Urss. Il grande errore della politica occidentale è stato far balenare l’opzione dell’ingresso nella Nato senza averne davvero l’intenzione. Se non eravamo sinceri a proposito, avremmo dovuto toglierla dal tavolo da tempo, già dal 2014, e chiedere qualcosa in cambio dalla Russia. Invece ora siamo nella posizione di dover accettare la neutralità sotto pressione, che è molto peggio, con la possibilità di richieste territoriali che sarà molto difficile da vendere agli ucraini. Dobbiamo adesso salvare quel che possiamo, e l’unica via è un modello finlandese, che Zelensky ha capito: lui vuole garanzie di sicurezza, ma se non le danno gli Usa sarà un accordo debole».
E qui l’America torna in gioco.
«Non dovremmo essere sorpresi: perché gli Usa sono stati la chiave della pace in Europa fin dal 1916. A ogni svolta nella storia europea, non sono stati gli europei che hanno portato la pace, ma gli Stati Uniti: alla fine della prima guerra mondiale, alla fine della seconda , poi con la costruzione della Nato e dopo la Guerra Fredda anche per negoziare la riunificazione tedesca e far finire la guerra in Bosnia, cosa che gli europei non riuscivano a ottenere. Dobbiamo essere realisti: a meno che gli Usa non si impegnino per la pace, non si realizzerà. Ed è per questo che credo che l’Amminstrazione Biden stia perseguendo una strategia molto pericolosa , che potrebbe prolungare la guerra non per settimane, ma per mesi o per anni».
CorSera...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
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