Cronaca e politica estera [Equilibri mondiali] Thread unico.
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Originariamente Scritto da Gary Visualizza MessaggioNegoziati durante i quali, a inizio marzo, avrebbe manifestato sospetti sintomi di avvelenamento (al pari di due delegati ucraini), da cui frattanto risulta essere guarito.[/FONT][/COLOR]
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Originariamente Scritto da valium Visualizza Messaggiovoi per chi tifate? Siate onestiOriginariamente Scritto da Lorenzo993non nominare cristo che se ti avesse incontrato avrebbe mandato a mignotte la bibbia e ti avrebbe preso a calci in culo
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Originariamente Scritto da The_Shadow Visualizza MessaggioPosso anche capire l'idea di capuozzo che l'italia, armando l'ucraina, si sia giocata il ruolo di mediatore che per la sua storia le competerebbe.
Tuttavia, oggigiorno, chi potremmo mandare come mediatori?!Originariamente Scritto da Lorenzo993non nominare cristo che se ti avesse incontrato avrebbe mandato a mignotte la bibbia e ti avrebbe preso a calci in culo
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Biden avvia corsa a riarmo
Riparte la corsa al riarmo in Usa, sulla scia dell'invasione russa in Ucraina. Per il 2023 Joe Biden ha presentato al Congresso una proposta di bilancio da 5.800 miliardi di dollari con una 'minimum tax' per i paperoni e investimenti record per la sicurezza, a partire da quelli già astronomici per le spese militari: 813,3 miliardi di dollari, un incremento di 31 miliardi (pari al 4%) sull'anno precedente. I fondi comprendono 4,1 miliardi di dollari per condurre ricerche e sviluppare capacità di difesa, quasi 5 miliardi per una sistema di allerta missilistica per individuare minacce globali e quasi 2 miliardi per un nuovo scudo anti missile per proteggere gli Usa dalla minaccia dei lanci balistici di Corea del Nord e Iran. Previsti, oltre ad aiuti per un miliardo all'Ucraina, anche 6,9 miliardi di dollari per la Nato.
Il piano di Biden
"Sto proponendo - ha spiegato il commander in chief - uno dei più grandi investimenti nella storia della nostra sicurezza nazionale, con fondi necessari per garantire che il nostro esercito resti il meglio preparato, addestrato ed equipaggiato nel mondo. Inoltre sto chiedendo di continuare ad investire per rispondere energicamente all'aggressione di Putin contro l'Ucraina con il sostegno Usa all'economia e alle necessità militari e umanitarie" di quel Paese. Il leader dei senatori repubblicani Mitch McConnell ha bocciato la proposta di bilancio di Biden definendola un riflesso dei "valori dell'estrema sinistra" scollato dalle necessità delle famiglie americane e "tristemente inadeguato" sul fronte delle spese militari.
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Kazzo
Inviato dal mio SM-G986B utilizzando TapatalkOriginariamente Scritto da SPANATEMELAparliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentusOriginariamente Scritto da GoodBoy!ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?
grazie.
PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
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Si parla tanto dell esercito cinese....ma questi spendono il doppio....
Inviato dal mio SM-G986B utilizzando TapatalkOriginariamente Scritto da SPANATEMELAparliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentusOriginariamente Scritto da GoodBoy!ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?
grazie.
PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
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Originariamente Scritto da SeanTu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
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Vogliamo la pace
Così, daremo le armi all Ucraina.
Perché il donbass deve rimanere ucraino
(Anche se è pieno zeppo di filorussi)Originariamente Scritto da huntermastertu ti sacrifichi tutta la vita mangiando mer da in bianco e bevendl acqua per.farti le seghe nella tua kasa di prigio.Originariamente Scritto da luna80Ma come? Non avevi mica posto sicuro al McDonald's come salatore di patatine?
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Zelensky: chi non agisce per paura della Russia è responsabile
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky continua a esortare i paesi alleati a sostenere Kiev. "Gli ucraini non dovrebbero morire solo perché qualcuno non riesce a trovare il coraggio sufficiente per consegnare le armi necessarie all'Ucraina. La paura ti rende sempre complice", ha detto Zelensky. "Se qualcuno ha paura della Russia, se ha paura di prendere le decisioni necessarie che sono importanti per noi, in particolare fornirci aerei, carri armati, artiglieria necessaria, proiettili, questo rende tali persone responsabili della catastrofe creata dalla Russia truppe anche nelle nostre città".
Bbc: dubbi sull’avvelenamento di Abramovich
Fonti non ufficiali statunitensi e ucraine hanno sollevato sospetti circa la veridicità del presunto avvelenamento denunciato dal miliardario russo Roman Abramovich che ne avrebbe accusato i sintomi durante i colloqui di pace al confine tra Ucraina e Bielorussia all'inizio di questo mese, secondo fonti a lui vicine. Stessi sintomi avrebbero accusato due negoziatori di pace ucraini. Lo riporta la Bbc citando un rapporto secondo cui il presunto avvelenamento sarebbe stato orchestrato da estremisti russi che volevano sabotare i colloqui. Un funzionario statunitense tuttavia, citato da Reuters e ripreso dalla Bbc in condizione di anonimato, avrebbe affermato che l'intelligence suggeriva che i sintomi degli uomini fossero dovuti a fattori «ambientali» e non ad avvelenamento. In seguito un funzionario dell'ufficio del presidente ucraino, Ihor Zhovkva, ha detto alla Bbc che, sebbene non avesse parlato direttamente con Abramovich, i membri della delegazione ucraina stavano «bene» e che uno di loro aveva definito «falsa» l'ipotesi di avvelenamento. Tuttavia, il corrispondente della Bbc per la sicurezza Frank Gardner ha osservato che non sorprenderebbe che gli Stati Uniti volessero smorzare i sospetti circa l'uso di armi chimiche, in particolare da parte russa, in Ucraina, una mossa che potrebbe spingerli ad azioni di rappresaglia a cui non vorrebbero arrivare.
Peskov: “La Russia non ha in programma attacchi a nessuno Paese della Nato”
La Russia non ha in programma di attaccare nessun Paese della Nato, ha detto all'emittente statunitense Pbs il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, a meno che non sia «un atto reciproco». Lo riferisce la Tass. Rispondendo a una domanda sul possibile allargamento del conflitto a Paesi Nato, Peskov ha detto che «se non ci sarà un atto reciproco, se non ce lo fanno fare, non possiamo pensarci e non vogliamo pensarci».
Il Cremlino: “Nessuno in Russia vuole usare armi nucleari”
«Nessuno in Russia sta prendendo in considerazione l'idea di usare armi nucleari». Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov a Pbs. Alla domanda del giornalista se il presidente russo Vladimir Putin abbia mai minacciato di usare armi nucleari nel caso in cui un terzo fosse intervenuto nel conflitto in Ucraina Peskov ha risposto: «Non credo. Ha invece dichiarato con chiarezza che se qualcuno dovesse interferire la Russa ha tutti i mezzi necessari per reagire e punire chi lo farà».
Repubblica-La Stampa...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
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Ripeto..
Putin ha fatto quello che ha fatto (ma è errato pensare che l'ha fatto senza preavviso, erano anni che lo diceva e l'Occidente poteva evitarlo..)
Ad ogni modo Biden e Zelensky non sono (per me) affatto migliori di lui per come stanno gestendo la situazione.
ANZI.
Inviato dal mio SM-G998B utilizzando TapatalkOriginariamente Scritto da SeanTu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
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Originariamente Scritto da marcu9 Visualizza MessaggioA oggi abbiamo visto una speculazione su un prodotto realizzato con greggio acquistato a prezzi pre-crisi ucraina. I problemi veri arriveranno quando le compagnie dovranno raffinare il petrolio acquistato con i nuovi (carissimi) prezzi di mercato.
Il ministro per la transizione ecologica Roberto Cingolani l’ha definito “una colossale truffa”. In effetti è difficile dare contro al responsabile del dicastero, a proposito del rialzo dei costi di benzina e gasolio nelle ultime 4 settimane, in coincidenza dell’invasione russa dell’Ucraina.
Certo è che, come dicevamo in questa analisi di qualche giorno fa, le tensioni internazionali hanno scombussolato i prezzi delle materie prime (di cui la Russia, come nel caso del greggio, è il terzo esportatore mondiale). Ma non dobbiamo immaginare che il prezzo al dettaglio di un bene risenta con effetto immediato dei cambiamenti macroeconomici. Nei depositi di stoccaggio e nelle raffinerie italiane esistono sufficienti scorte realizzate con un greggio i cui costi sono stati negoziati ben prima dello scoppio delle ostilità. E ricordiamo anche che i contratti di fornitura del greggio, così come quelli delle materie prime, hanno durate temporali lunghe, con indicizzazioni del costo delle materie prime ad altri beni primari, e prezzi che quasi sempre restano bloccati a tutela delle parti che quel contratto lo firma
IL PROBLEMA SARA' DOMANI
Quindi Cingolani ha ragione. Si tratta, più che di una truffa, di qualcuno che ci ha mangiato sopra, aumentando il costo dei carburanti al dettaglio e accampando come scusa quella della crisi internazionale. Aumenti che in buona parte sono stati influenzati dai costi di raffinazione (sui quali pesa il costo della bolletta energetica: le raffinerie consumano gas ed elettricità), da quelli di trasporto (i carburanti viaggiano su autocisterne, e queste hanno motori a gasolio) e soprattutto da quelli di stoccaggio momentaneo. Questo è forse il nodo meno conosciuto della filiera: il carburante dalla raffineria alla pompa fa almeno due passaggi, ossia nei depositi di stoccaggio che hanno sede nelle varie province italiane e sono gestiti da privati. Immagazzinare i carburanti in questi luoghi ha un costo di affitto delle cisterne, che è dettato dalle leggi di mercato. E in momenti come questi, qualcuno ci ha fatto la cresta a nostre spese.
Il vero problema non è oggi, che il governo ha deciso di mettere uno stop all’impazzimento dei prezzi con una riduzione delle accise di 15-20 centesimi al litro, ma sarà domani o dopodomani, ovvero quando le compagnie petrolifere si troveranno a dover raffinare una materia prima sempre più difficile da trovare, e reperita a costi sempre maggiori. Quello di oggi rappresenta un pannicello caldo, un contentino che non fa certo dimenticare ai consumatori quanto è cresciuto il prezzo della benzina negli ultimi anni.
A oggi abbiamo visto una speculazione su un prodotto realizzato con greggio acquistato a prezzi pre-crisi ucraina. I problemi veri arriveranno quando le compagnie dovranno raffinare il petrolio acquistato con i nuovi (carissimi) prezzi di mercato
Alboreto is nothing
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