“La Russia, al momento, ha evitato il default pagando (con enorme fatica) la tranche di interessi dovuti (in dollari) su due obbligazioni statali per un ammontare di 117,2 milioni, circa (Si tratta dei bond con scadenza nel 2023 (ISIN XS0971721450 / US78307ADG58) e 2043 (ISIN XS0971721963 / US78307ADH32).
Il pagamento sarebbe dovuto arrivare entro il 16 marzo , pertanto sebbene in lieve ritardo, il pagamento è stato effettuato ieri per tramite di pagamento su JPMorgan Chase, la quale a sua volta ha dovuto girare il pagamento alla filiale londinese di Citigroup, che in qualità di agente di pagamento è incaricata di fatto di certificare il pagamento ed al tempo stesso di stornare gli stessi agli effettivi creditori beneficiari.
Tuttavia, è bene ricordare, che ben altre son le scadenze più "pesanti" immimenti da qui ai prossimi giorni. Nell'ordine, da qui in poi la Russia dovrà adempere ai segenti pagamenti:
- 66 Milioni , il 21 Marzo del 2022
- 102 Milioni, il 28 Marzo del 2022
- 447 Milioni, il 31 Marzo del 2022
- e soprattutto 2'045 Milioni, il 4 Aprile del 2022
L'ultimo pagamento infatti prevede anche il rimborso della quota capitale dell'obbligazione statale emessa.
Attualmente, per il restante, la Russia ha circa 20 miliardi di debito pubblico in valuta estera e/o collocato all'estero. Tuttavia, questo debito è un inezia rispetto agli intrecci finanziari azionari ed obbligazionari con il sistema "privato" russo, nonchè le relative banche e società controllate, collegate, e sussidiarie.
In tal senso, un eventuale collasso del sistema del debito pubblico, avrebbe come enorme problema un verosimile (ed enormemente più ampio) collasso del sistema privato, che attualmente ha un controvalore che si aggira attorno i 380 miliardi, per la gran parte denominata in euro ed in dollari.
Ed è ovviamente superfluo aggiungere che questo recherebbe implicitamente danni anche al sistema finanziario globale nel suo complesso, non tanto nel breve, ma a medio e lungo termine.
Ed è ovviamnete inutile dire che la Russia cercherà à di agire su petrolio e gas nei prossimi giorni, il più possibile, per arginare l'arginabile. Ma per quello che verrà, sarà come provare a fermare l'acqua di una cascata con le mani.”
Il pagamento sarebbe dovuto arrivare entro il 16 marzo , pertanto sebbene in lieve ritardo, il pagamento è stato effettuato ieri per tramite di pagamento su JPMorgan Chase, la quale a sua volta ha dovuto girare il pagamento alla filiale londinese di Citigroup, che in qualità di agente di pagamento è incaricata di fatto di certificare il pagamento ed al tempo stesso di stornare gli stessi agli effettivi creditori beneficiari.
Tuttavia, è bene ricordare, che ben altre son le scadenze più "pesanti" immimenti da qui ai prossimi giorni. Nell'ordine, da qui in poi la Russia dovrà adempere ai segenti pagamenti:
- 66 Milioni , il 21 Marzo del 2022
- 102 Milioni, il 28 Marzo del 2022
- 447 Milioni, il 31 Marzo del 2022
- e soprattutto 2'045 Milioni, il 4 Aprile del 2022
L'ultimo pagamento infatti prevede anche il rimborso della quota capitale dell'obbligazione statale emessa.
Attualmente, per il restante, la Russia ha circa 20 miliardi di debito pubblico in valuta estera e/o collocato all'estero. Tuttavia, questo debito è un inezia rispetto agli intrecci finanziari azionari ed obbligazionari con il sistema "privato" russo, nonchè le relative banche e società controllate, collegate, e sussidiarie.
In tal senso, un eventuale collasso del sistema del debito pubblico, avrebbe come enorme problema un verosimile (ed enormemente più ampio) collasso del sistema privato, che attualmente ha un controvalore che si aggira attorno i 380 miliardi, per la gran parte denominata in euro ed in dollari.
Ed è ovviamente superfluo aggiungere che questo recherebbe implicitamente danni anche al sistema finanziario globale nel suo complesso, non tanto nel breve, ma a medio e lungo termine.
Ed è ovviamnete inutile dire che la Russia cercherà à di agire su petrolio e gas nei prossimi giorni, il più possibile, per arginare l'arginabile. Ma per quello che verrà, sarà come provare a fermare l'acqua di una cascata con le mani.”
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