Emergenza Coronavirus: thread unico.

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  • marcu9
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    • May 2009
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    No vabè per lo spostamento tra comuni non devono rompere la minkia.
    Finiamola.
    Originariamente Scritto da Sean
    Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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    • KURTANGLE
      Inculamelo: l'ottavo nano...quello gay
      • Jun 2005
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      • Borgo D'io
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      Originariamente Scritto da marcu9 Visualizza Messaggio
      No vabè per lo spostamento tra comuni non devono rompere la minkia.
      Finiamola.

      Marcu.......davvero......devi tranquillizzarti.
      Chi doveva risolvere......ha risolto
      Originariamente Scritto da SPANATEMELA
      parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
      Originariamente Scritto da GoodBoy!
      ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


      grazie.




      PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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      • Death Magnetic
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        • Jan 2009
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        Originariamente Scritto da Sly83 Visualizza Messaggio
        https://www.quotidianopiemontese.it/...-al-20-aprile/

        approfondimento sul disastro RSA in Piemonte.
        I dati vengono aggiornati alla chetichella.
        Ho amici e amiche che vi lavorano, e la condizione fotografata nell’articolo e’ certamente quella di una situazione ancora provvisoria.
        E ottimistica, aggiungo.
        Pensavo peggio come test eseguiti.

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        • Death Magnetic
          Bodyweb Senior
          • Jan 2009
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          Cacciari scatenato dalla Gruber intanto.

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          • sylvester
            Bodyweb Senior
            • Dec 2004
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            Originariamente Scritto da marcu9 Visualizza Messaggio
            No vabè per lo spostamento tra comuni non devono rompere la minkia.
            Finiamola.
            Che poi a che dovrebbe servire l'autocertificazione se ci si potrà spostare da un comune all'altro??
            Boh









            "Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
            Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
            vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori".

            (L. Pirandello)

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            • DR. CACARELLA
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              • May 2011
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              Originariamente Scritto da AK_47 Visualizza Messaggio
              Numeri cmq ancora altissimi dopo 2 mesi di lockdown, non me li spiego

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              Ma quali due mesi
              Cura il tuo corpo come un tempio
              Originariamente Scritto da M K K
              Desade grazie di esistere
              Originariamente Scritto da AK_47
              si chiama tumore del colon, adenocarcinoma è la tipologia di tumore che colpisce le cellule dell'epitelio ghiandolare.

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              • valium
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                • Sep 2006
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                Oggi sono andato al mercato coperto della mia città, se non fosse stato per le mascherine sembrava un giorno qualunque di 3 mesi fa. Distanze inesistenti, assembramenti e caos, zero forze dell'ordine
                sigpic

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                • marcu9
                  Bodyweb Advanced
                  • May 2009
                  • 42132
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                  Coronavirus, la pandemia ha cancellato 10 anni di vita alle vittime italiane del Covid – Lo studio

                  Originariamente Scritto da Sean
                  Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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                  • Sean
                    Csar
                    • Sep 2007
                    • 120441
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                    • In piedi tra le rovine
                    • Send PM

                    Coronavirus Lombardia, la stima della App: «Già fuori per lavoro
                    45.500 lombardi a rischio Covid»


                    Il report riservato della Regione sui primi tracciati: «In 27 mila hanno i sintomi del virus, altri 18.500 hanno avuto un contatto stretto con un contagiato»

                    Le stime sono state affinate nelle ultime settimane. Sono convergenti: dicono che a Milano sia stato contagiato dal Covid-19 il 10 per cento della popolazione. Significa tra 140 e 150 mila milanesi; oltre 320 mila in provincia. Ma oggi, a due mesi dall’inizio dell’epidemia, conta sempre meno misurare la distanza tra i «positivi» certificati dai tamponi e quelli reali. Perché diventa decisivo ipotizzare che «peso» avranno quei malati, o ex malati, quando scatteranno le riaperture. Soprattutto perché, già oggi, almeno 45.500 lombardi potenzialmente contagiati si spostano per lavoro, in particolare sull’asse Milano-Brescia-Bergamo-Monza.

                    Un alert significativo (fondamentale per orientare le decisioni politiche della Fase 2) emerge dal primo «Report CercaCovid» di Regione Lombardia, che analizza i dati di AllertaLom. L’applicazione, con un questionario anonimo su sintomi, contatti a rischio e spostamenti, è stata scaricata quasi da 1 milione e 200 mila lombardi, circa il 10 per cento della popolazione della Regione. E i dati vengono analizzati da matematici e fisici dell’Azienda regionale per l’Innovazione e gli acquisti (Aria), sotto la guida dell’assessore Fabrizio Sala, in collaborazione con l’Università di Pavia. Obiettivo: quantificare in modo trasparente la reale diffusione del virus con aggiornamenti ogni 24 ore. Comprendere le dinamiche di chi si muove per lavoro è fondamentale per prevedere i canali di trasmissione del contagio in caso di nuovi focolai. Soprattutto in vista di un allentamento del lockdown. Oggi quasi 300 mila cittadini, tra quelli che hanno scaricato l’app, si spostano per lavoro. Tra questi, 19.500 (6,5%) soffrono di almeno due sintomi, e 7.500 (2,5%) di almeno tre. Totale: 27 mila. Altri 18.500 tra coloro che viaggiano segnalano contatti con persone «positive». «L’app non è assolutamente paragonabile al tampone perché fornisce dati statistici e non sanitari — chiarisce l’assessore Sala —. Ma è uno strumento che permette di orientare le scelte politiche: dove eseguire più test, quando far scattare le misure di isolamento sociale e come organizzare i mezzi pubblici». Si legge nel report: «Milano è il maggiore attrattore degli spostamenti lavorativi (oltre il 20 per cento)». Riflette l’infettivologo del «San Matteo» di Pavia, Raffaele Bruno, che ha contribuito a sviluppare l’app: «Distinguere tra infetti diagnosticati e non diagnosticati può fornire uno strumento per valutare l’impatto di contromisure che includono la quarantena e il distanziamento, così come campagne di test e tracciamento dei contatti. Le misure di lockdown possono essere allentate in sicurezza solo con una campagna massiccia di tamponi e tracciamento».

                    «All’inizio stimavamo che potesse essere contagiato il 20 per cento della popolazione, ora la stima più ragionevole è al 10 per cento o poco più — riflette Carlo La Vecchia, epidemiologo e docente di statistica medica alla Statale di Milano —. Questa parte della popolazione, che quasi certamente non si ammalerà e non trasmetterà la malattia, darà nei prossimi mesi un contributo al contenimento dell’epidemia». Come dire, un primo passo verso quell’«immunità di gregge» per la quale, se due terzi della popolazione si ammalasse, la diffusione del Covid crollerebbe. Ma come si arriva a stimare quel 10% di già infettati? L’analisi dei dati ufficiali nella provincia di Milano (dove i positivi sono 17.689) indica un tasso di letalità, ossia il rapporto tra contagi e decessi, altissimo: oltre il 15,6 per cento. Nell’area milanese, infatti, i morti sono 2.764 (+59 rispetto a ieri) sui 13.106 totali in Lombardia. Secondo gli epidemiologi non esiste alcun mutamento nel Covid-19 né tantomeno un «caso Lombardia» rispetto alla gravità dell’infezione. L’Oms stima una letalità del coronavirus intorno all’1,2 per cento, mentre una recente elaborazione dell’Ispi sulla Lombardia la ferma all’1,14. È evidente che a fronte di un tasso di letalità simile, si «allarga» e di molto il bacino dei positivi, ben oltre la somma di quelli certificati dai tamponi.

                    A queste stime però bisogna aggiungere un altro elemento: il numero reale dei decessi. I dati della Regione indicano solo le vittime sottoposte a tampone in ospedale. Nella maggior parte dei casi, quindi, non tengono conto dei morti nelle Rsa o in casa. In alcuni Comuni del Lodigiano o della Bergamasca lo squilibrio tra morti «ufficiali» e presunti (dagli elenchi dell’Anagrafe) è risultato superiore al 200 per cento. Tuttavia nell’area Milanese il virus ha colpito in maniera meno forte. Però bisogna considerare che in città e provincia ci sono circa 145 su 700 Rsa accreditate in Regione, dove gli anziani stanno morendo in proporzioni tra il 20 e il 40 per cento degli ospiti, un dato che incide sulla mortalità generale. È dal bilanciamento di questi elementi che si arriva a stimare nel 10 per cento della popolazione i reali contagiati (ben oltre i 17.689 positivi accertati finora nell’area metropolitana e dei 7.469 della sola Milano).

                    Nelle considerazioni sui rischi futuri, «bisogna però considerare anche la fascia della popolazione sotto i 30 anni — aggiunge il professor La Vecchia — una porzione vicina al 40 per cento della popolazione che di fatto non sviluppa la malattia. Al momento non sappiamo se queste persone che non si ammalano siano contagiose, in linea teorica possono contagiare, ma nella pratica è necessaria la carica virale». Se i «giovani» fossero poco o nulla contagiosi, sommati al 10 per cento dei «già malati», il contributo al contenimento dell’epidemia sarebbe più ampio.


                    ...ma di noi
                    sopra una sola teca di cristallo
                    popoli studiosi scriveranno
                    forse, tra mille inverni
                    «nessun vincolo univa questi morti
                    nella necropoli deserta»

                    C. Campo - Moriremo Lontani


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                    • Sean
                      Csar
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                      • In piedi tra le rovine
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                      Coronavirus, per lo sviluppo dell’infezione decisivi i primi 10-15 giorni. «Penalizzato chi fa esercizio intenso»

                      Secondo tre ricercatori Italiani dipende dal bilancio tra la dose cumulativa di esposizione virale e l’efficacia della risposta immunitaria innata locale - Ecco come funziona il virus e perché ci sono casi tanto variabili. Lo studio rilanciato dall’ISS


                      Tre ricercatori Italiani hanno messo a punto un modello teorico-scientifico di Covid-19 per spiegare come funziona il virus e perché ci siano casi tanto variabili (dall’asintomatico alla morte) e a essere colpiti con violenza possano essere anche persone giovani e in ottima salute come gli atleti. L’articolo scientifico, pubblicato come pre-print e rilanciato dalI’Istituto superiore di sanità, è al vaglio della rivista internazionale Pediatric Allergy and Immunology.



                      I primi 10-15 giorni

                      Secondo il modello teorico-scientifico, l’esito dell’infezione si decide nei primi 10-15 giorni dal contagio e dipende dal bilancio tra la dose cumulativa di esposizione virale e l’efficacia della risposta immunitaria innata locale. Le componenti attive sono gli anticorpi IgA e IgM naturali, che si trovano nella saliva e nelle secrezioni delle mucose delle vie aree superiori. Il modello è stato elaborato congiuntamente dai dottori Paolo Maria Matricardi, immunologo dell’Università Charitè di Berlino, Roberto Nisini, immunologo dell’Istituto superiore di sanità ,e Roberto Walter Dal ***** fisiopatologo respiratorio di Verona con numerosi contributi scientifici nell’ambito della medicina sportiva.


                      Il salto in avanti

                      Secondo il modello, il virus riesce a compiere un vigoroso balzo in avanti quando:
                      A) L’immunità innata è debole; questa condizione si realizza in molti anziani e nei soggetti privi di anticorpi per difetti genetici
                      B ) La dose di esposizione cumulativa al virus è enorme; situazione ad esempio, comune tra medici e operatori sanitari che hanno curato molti pazienti gravi senza le dovute protezioni
                      C) Si compie un esercizio fisico intenso e/o prolungato, con elevatissimi flussi e volumi respiratori, proprio nei giorni di incubazione immediatamente precedenti l’esordio dei sintomi, facilitando così la penetrazione diretta del virus nelle vie aeree inferiori e negli alveoli, riducendo fortemente l’impatto sulle mucose delle vie aeree, coperte da anticorpi «neutralizzanti». Proprio questa situazione si è probabilmente verificata nel caso di Mattia, il paziente 1 ammalatosi il giorno dopo una partita di calcetto e potrebbe ripetersi con altri atleti (maratoneti, canottieri, calciatori in allenamento intenso o in partita)


                      La risposta immunitaria

                      «Se Sars-CoV-2 supera il blocco dell’immunità innata e si diffonde dalle vie aeree superiori agli alveoli già nelle prime fasi dell’infezione, allora può replicarsi senza resistenza locale, causando polmonite e rilasciando elevate quantità di antigeni. La successiva risposta immunitaria adattativa è ritardata ma forte (anticorpi IgM, IgA ed IgG ad alta affinità) e - spiegano i ricercatori - incontrando grandi quantità di antigeni virali nel frattempo già accumulate, provoca grave infiammazione e innesca cascate di mediatori (coagulazione e tempesta di citochine) che portano a complicazioni che spesso richiedono la terapia intensiva e, in alcuni pazienti, provocano il decesso». Il modello costruito tra Roma, Berlino e Verona mette insieme per la prima volta tutte le tessere di un enorme puzzle e offre a medici, ricercatori e amministratori un «navigatore» per potersi orientare nella prevenzione, diagnosi, sorveglianza e provvedimenti di salute pubblica nella seconda fase della pandemia nel nostro Paese.




                      Secondo tre ricercatori Italiani dipende dal bilancio tra la dose cumulativa di esposizione virale e l’efficacia della risposta immunitaria innata locale - Ecco come funziona il virus e perché ci sono casi tanto variabili
                      ...ma di noi
                      sopra una sola teca di cristallo
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                      nella necropoli deserta»

                      C. Campo - Moriremo Lontani


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                      • Sean
                        Csar
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                        Coronavirus Fase 2, verso l’addio alle autocertificazioni. E i musei e le biblioteche riaprono il 18 maggio

                        Con la fase 2 cadono alcuni divieti: sì agli spostamenti in regione e agli incontri tra familiari Via libera all’apertura dei parchi e passeggiate senza limiti di allontanamento dalla casa Un nuovo decreto per sbloccare da subito alcune imprese strategiche

                        Liberi dal 4 maggio di girare all’interno della propria Regione, senza più l’obbligo di compilare l’autocertificazione. Se confermata, sarà questa una delle novità più significative del decreto che il premier Giuseppe Conte, salvo slittamenti ancora possibili, illustrerà sabato sera agli italiani. Il via libera alla «fase 2» dell’emergenza coronavirus è atteso per sabato, dopo la cabina di regia e la riunione con il Comitato tecnico-scientifico. Ci sono ancora discussioni tra i ministri sull’uso delle mascherine — che all’aperto non saranno obbligatorie —, la riapertura dei parchi pubblici e il calendario di negozi e ristoranti, mal’accordo sull’allentamento dei divieti è stato raggiunto. Con un’altra novità importante, per la quale molto si è battuto il ministro della Cultura, Dario Franceschini: la riapertura il 18 maggio dei musei, delle biblioteche e degli archivi. Un messaggio di ottimismo, per dire al mondo intero che l’Italia (pur con prudenza e cautela) riparte. «Non dovrà essere un liberi tutti», è il monito del ministro della Salute, Roberto Speranza. Ma dal 4 maggio gli italiani potranno riprendere un po’ di libertà di movimento, sempre seguendo tre regole fondamentali: distanza di almeno un metro, mascherine nei luoghi chiusi e quando non si puòstare lontani, divieto di assembramento. Allo studio anche l’ipotesi di consentire i viaggi nelle regioni confinanti. Sarà permesso viaggiare da una città all’altra, il che fa presumere che sia possibile andare nelle seconde case, senza superare i confini regionali. Conte è orientato ad abolire l’autocertificazione, ma il fronte del rigore insiste per conservarla, anche in forma più blanda. Il dubbio sul modulo è legato alla dichiarazione su quarantena e positività, ma potrebbe essere superato dal fatto che chi è malato ed esce rischia la denuncia per procurata epidemia.


                        Le aziende

                        Il 27 aprile riapriranno le grandi aziende strategiche nei settori automotive, moda e produzione di macchine agricole industriali: si sta studiando un decreto ad hoc firmato dai ministri Speranza, Gualtieri, Patuanelli e De Micheli. Quel giorno scatterà il via libera per le imprese manufatturiere, le costruzioni e i servizi funzionali a queste filiere. Molto si è discusso anche della possibilità di riaprire i portoni delle scuole, almeno per colloqui e riunioni, ma al momento l’unica conferma è che partiranno i lavori di ristrutturazione degli edifici scolastici.


                        I parchi

                        Le passeggiate saranno consentite e non sarà più obbligatorio restare nei pressi della propria abitazione. Si potrà uscire massimo in due adulti e con i figli. Bisognerà evitare di stazionare in un luogo, a meno che non si riesca a mantenere la distanza di sicurezza. La riapertura di parchi, ville e giardini pubblici è un altro tema che divide scienziati ed esponenti del governo. Il ministro Speranza è favorevole a consentire che i bambini possano tornare all’aperto, purché gli spazi verdi siano bene organizzati. Ma il Comitato tecnico scientifico frena e nelle ultime riunioni più d’uno, anche tra i ministri, ha suggerito di consentire piuttosto passeggiate al mare, in campagna o comunque in spazi più aperti: questo perché non tutti i giardini pubblici consentono di evitare assembramenti.


                        Lo sport

                        Gli sport all’aperto saranno consentititi anche lontano dalle proprie abitazioni, purché da soli oppure mantenendo la distanza di sicurezza di due metri. Si potrà correre e andare in bici. Saranno permessi gli allenamenti individuali e quindi si potrà andare anche nei centri sportivi delle società. La task force guidata da Vittorio Colao suggeriva di tenere gli anziani in casa ancora per qualche mese, ma questa linea non è passata anche per l’esplicita contrarietà di Conte. Nel dpcm ci saranno però forti raccomandazioni per tutelare le persone più a rischio, per l’età o per patologie.


                        Gli incontri

                        Sarà possibile recarsi a casa di un familiare o di un amico mantenendo le distanze o comunque indossando i dispositivi di sicurezza senza dover avere «comprovati motivi». Ci si potrà vedere anche all’aperto, ma sempre «senza aggregazione». Dunque, niente feste o cene affollate. Se tutto va bene i negozi di vestiti e scarpe riapriranno l’11 maggio, mentre resteranno ancora chiusi i centri commerciali e i mercati rionali, a meno che non vendano generi alimentari.

                        Con la fase 2 cadono alcuni divieti: sì agli spostamenti in regione e agli incontri tra familiari Via libera all’apertura dei parchi e passeggiate senza limiti di allontanamento dalla casa Un nuovo decreto per sbloccare da subito alcune imprese strategiche
                        ...ma di noi
                        sopra una sola teca di cristallo
                        popoli studiosi scriveranno
                        forse, tra mille inverni
                        «nessun vincolo univa questi morti
                        nella necropoli deserta»

                        C. Campo - Moriremo Lontani


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                        • miketyson
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                          Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                          Coronavirus, per lo sviluppo dell’infezione decisivi i primi 10-15 giorni. «Penalizzato chi fa esercizio intenso»

                          Secondo tre ricercatori Italiani dipende dal bilancio tra la dose cumulativa di esposizione virale e l’efficacia della risposta immunitaria innata locale - Ecco come funziona il virus e perché ci sono casi tanto variabili. Lo studio rilanciato dall’ISS


                          Tre ricercatori Italiani hanno messo a punto un modello teorico-scientifico di Covid-19 per spiegare come funziona il virus e perché ci siano casi tanto variabili (dall’asintomatico alla morte) e a essere colpiti con violenza possano essere anche persone giovani e in ottima salute come gli atleti. L’articolo scientifico, pubblicato come pre-print e rilanciato dalI’Istituto superiore di sanità, è al vaglio della rivista internazionale Pediatric Allergy and Immunology.



                          I primi 10-15 giorni

                          Secondo il modello teorico-scientifico, l’esito dell’infezione si decide nei primi 10-15 giorni dal contagio e dipende dal bilancio tra la dose cumulativa di esposizione virale e l’efficacia della risposta immunitaria innata locale. Le componenti attive sono gli anticorpi IgA e IgM naturali, che si trovano nella saliva e nelle secrezioni delle mucose delle vie aree superiori. Il modello è stato elaborato congiuntamente dai dottori Paolo Maria Matricardi, immunologo dell’Università Charitè di Berlino, Roberto Nisini, immunologo dell’Istituto superiore di sanità ,e Roberto Walter Dal ***** fisiopatologo respiratorio di Verona con numerosi contributi scientifici nell’ambito della medicina sportiva.


                          Il salto in avanti

                          Secondo il modello, il virus riesce a compiere un vigoroso balzo in avanti quando:
                          A) L’immunità innata è debole; questa condizione si realizza in molti anziani e nei soggetti privi di anticorpi per difetti genetici
                          B ) La dose di esposizione cumulativa al virus è enorme; situazione ad esempio, comune tra medici e operatori sanitari che hanno curato molti pazienti gravi senza le dovute protezioni
                          C) Si compie un esercizio fisico intenso e/o prolungato, con elevatissimi flussi e volumi respiratori, proprio nei giorni di incubazione immediatamente precedenti l’esordio dei sintomi, facilitando così la penetrazione diretta del virus nelle vie aeree inferiori e negli alveoli, riducendo fortemente l’impatto sulle mucose delle vie aeree, coperte da anticorpi «neutralizzanti». Proprio questa situazione si è probabilmente verificata nel caso di Mattia, il paziente 1 ammalatosi il giorno dopo una partita di calcetto e potrebbe ripetersi con altri atleti (maratoneti, canottieri, calciatori in allenamento intenso o in partita)


                          La risposta immunitaria

                          «Se Sars-CoV-2 supera il blocco dell’immunità innata e si diffonde dalle vie aeree superiori agli alveoli già nelle prime fasi dell’infezione, allora può replicarsi senza resistenza locale, causando polmonite e rilasciando elevate quantità di antigeni. La successiva risposta immunitaria adattativa è ritardata ma forte (anticorpi IgM, IgA ed IgG ad alta affinità) e - spiegano i ricercatori - incontrando grandi quantità di antigeni virali nel frattempo già accumulate, provoca grave infiammazione e innesca cascate di mediatori (coagulazione e tempesta di citochine) che portano a complicazioni che spesso richiedono la terapia intensiva e, in alcuni pazienti, provocano il decesso». Il modello costruito tra Roma, Berlino e Verona mette insieme per la prima volta tutte le tessere di un enorme puzzle e offre a medici, ricercatori e amministratori un «navigatore» per potersi orientare nella prevenzione, diagnosi, sorveglianza e provvedimenti di salute pubblica nella seconda fase della pandemia nel nostro Paese.




                          https://www.corriere.it/cronache/20_...6bda3d31.shtml
                          ottimo! Non capisco perchè nessuno parla di possibile prevenzione,alzare le difese immunitarie
                          Alboreto is nothing

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                          • Danielish
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                            Originariamente Scritto da miketyson Visualizza Messaggio
                            ottimo! Non capisco perchè nessuno parla di possibile prevenzione,alzare le difese immunitarie
                            Qualcuno ne ha parlato anzi più di qualcuno ma ovviamente non hanno un impatto in tv

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                            • miketyson
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                              Originariamente Scritto da Danielish Visualizza Messaggio
                              Qualcuno ne ha parlato anzi più di qualcuno ma ovviamente non hanno un impatto in tv
                              appunto,dovrebbero fare una campagna forte,magari invece di contagiarsi 10 persone se ne contagiato 7 potrebbe essere,se non molto meno
                              Alboreto is nothing

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                              • The_machine
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