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Domani la conta complessiva salirà ancora. Stasera le sole Marche hanno annunciato altri 11 positivi, passando così dagli 11 delle 18,30 ai 22 di adesso, appena comunicati dalla regione.
Sono sempre tutti della zona di Pesaro tranne uno trovato in Ancona. 21 a Pesaro ed 1 in Ancona.
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Al li la del valore è interessante notare che la stima del tasso di mortalità continui a calare col passare del tempo.
Possibile che le persone muoiano in meno tempo rispetto a quanto ne serve per guarire, oppure che adesso vengano diagnosticate anche casistiche meno severe.
Io botta di kulo inenarrabile. Volo dalla Giordania all' Italia il 18 Febbraio, due giorni nelle Marche, poi a sciare per 4 giorni in Trentino. Scoppia il caso Coronavirus, il 25 Febbraio riprendo l' aereo per tornare in Giordania.
Arrivato all' aereoporto di Amman, tipico di un momento di confusione, la polizia mi prende il passaporto, ma rimane confusa quando dico che sono sposato con cittadina giordana. Cominciano a chiamare i nomi dai passaporti che avevano ritirato, controllando la febbre e chiedendo dove eravamo stati. La situazione sfugge di mano dato il numero elevatissimo di turisti che devono controllare e alla fine ci controllano solo velocemente la temperatura, senza alcuna domanda.
30 minuti dopo, nel taxi, mi telefona mia suocera dicendo che il governo ha emesso un ordinanza per cui gli italiani non possono piu' entrare nel paese e i giordani provenienti dall' Italia possono rientrare ma devono rimanere in quarantena per 14 giorni in un ospedale locale. Fatto sta, se il mio volo fosso stato solo qualche ora piu' tardi, ora sarei in italia o in quarantena in un ospedalaccio in Giordania (in quanto coniuge di giordana, forse avrei diritto a rientrare nel paese).
La mossa di impedire a Cinesi, Iraniani e Italiani di entrare in Giordania non mi piace, ma e' l' unico modo per un paese relativamente piccolo e scarsamente organizzato per provare a prevenire il diffondersi dell' epidemia.
Qualcuno ha gia' parlato delle parole di Zaia sui cinesi che mangiano i topi vivi. Zaia ha detto quello che il 99% di noi in maniera piu' o meno celata pensa. Ovvio ha fatto una semplificazione un po' grossolana, ma succede sempre che per comunicare effettivamente si debba semplificare.
In questo mondo del politically correct ci si scandalizza e si preferiscono messaggi e comunicazione false.
Coronavirus, in Italia emergenza rianimazioni. Il piano del governo per convertire i reparti
A Bergamo, Lodi e Cremona non ci sono posti, i casi più gravi trasferiti. A Milano per riunire i contagiati apre l'ex ospedale militare di Baggio
A Scandiano, Reggio Emilia, non si nasce. Gli anestesisti delle sale parto sono precettati per le terapie intensive con i malati di coronavirus. In Lombardia sono rimandati gli interventi chirurgici non urgenti, mentre si propone di riassumere medici e infermieri in pensione. A Cremona emesso un bando per reclutare infermieri e rianimatori. Per riunire i pazienti contagiati, martedì a Milano verrà aperto l’ex ospedale militare di Baggio. Ieri, durante un vertice con il premier Giuseppe Conte, il capo della Protezione civile Angelo Borrelli, alcuni ministri e governatori delle Regioni, si è discusso di potenziare le rianimazioni di Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna con nuove attrezzature mediche, acquistate con procedure agili dalla Protezione civile.
L’urgenza, oggi, è rafforzare la porzione più fragile del sistema sanitario: le rianimazioni o terapie intensive. Sono reparti attrezzati che rappresentano la salvezza per i pazienti gravi (il 10%) che faticano a respirare. Uno studio su The Lancet spiega che la letalità del coronavirus non è molto alta in sé, ma rispecchia l’efficienza del sistema sanitario. In Cina, si va dallo 0,7% delle regioni più attrezzate, al 2,9% della provincia attorno a Wuhan. «Dove il numero di infezioni ha subito un’escalation rapidissima”.
«Neanche noi ci aspettavamo così tanti casi in così poco tempo» conferma Mario Tavola, che dirige il dipartimento di emergenza e accettazione dell’ospedale di Lecco. «Il sistema per ora regge ragionevolmente. In Cina hanno costruito un nuovo ospedale in una settimana. Noi apriamo nuovi reparti di rianimazione. Ne dedichiamo alcuni al coronavirus e altri ai pazienti senza infezione. Laddove i posti non sono sufficienti, trasferiamo i malati». A Lecco i ricoverati della rianimazione neurologica sono stati trasferiti in quella generale. Nella neurologica sono arrivati 4 pazienti con il coronavirus da Bergamo, che non aveva più margini di accoglienza. Dalla Regione spiegano: «Oggi quasi il 10% dei posti di rianimazione in Lombardia è occupato da pazienti che arrivano da un’area dove vive solo il 5% degli abitanti. Da questo si capisce che la situazione è critica. E si intuisce cosa accadrebbe se la malattia colpisse più persone». Per ora non si pensa a trasferimenti di pazienti fuori regione ma «ci manca poco». Antonio Pesenti, direttore della rianimazione del Policlinico di Milano, aggiunge: «Dobbiamo tenere basso il numero dei malati, altrimenti succede come in Cina, dove hanno bloccato milioni di persone in casa». Il governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini ieri si è reso disponibile ad accogliere malati da fuori Regione.
I posti letto di terapia intensiva in Italia sono 5.090. Sono gli unici reparti risparmiati dal dimagrimento del nostro sistema sanitario negli ultimi 15 anni, quando l’Italia ha perso 40 mila posti letto, il 10% del totale. Il blocco degli interventi non urgenti in Lombardia aumenta la capacità dei reparti del 7-8%. Ma la porzione fragile del fronte ha al suo interno una porzione ancora più fragile: medici e infermieri. «Con i tagli alla sanità abbiamo perso il 5-6% di specialisti in 5 anni» spiega Alessandro Vergallo, presidente dell’Associazione anestesisti rianimatori ospedalieri italiani (Aaroi-Emac). «Oggi siamo vicini ai limiti». Guido Bertolini, che dirige all’Istituto Mario ***** il laboratorio di Epidemiologia clinica, identifica un altro potenziale punto debole del sistema: «A volte le terapie intensive sono state accorpate a quelle sub-intensive. Mentre nelle prime devono esserci 2 infermieri e un medico ogni 4 pazienti, nelle seconde il rapporto si dimezza. In situazioni di emergenza, si rischia di non assistere i pazienti in modo adeguato».
E le sofferenze non tardano a emergere. All’ospedale di Cremona si è passati da un reparto di rianimazione a quattro, dove vengono concentrati i pazienti infetti. «Ma non so quanto potremo reggere» dice Angelo Pan, direttore di Malattie infettive. L’ospedale di Lodi si è visto arrivare in un giorno 51 pazienti gravi, di cui 17 da rianimazione. I più urgenti sono stati trasferiti al Niguarda di Milano. E i dati sulla gravità dell’epidemia in Italia, a causa della popolazione più anziana, non sono confortanti: 2,9% di letalità e 10% di malati gravi in terapia intensiva (105 in tutto), contro il 5% della Cina.
A Bergamo, Lodi e Cremona non ci sono posti, i casi più gravi trasferiti. A Milano per riunire i contagiati apre l'ex ospedale militare di Baggio
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...ma di noi
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popoli studiosi scriveranno
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nella necropoli deserta»
E meno male che ha colpito la Lombardia che è la regione con più ospedali e posti letto d'Italia.. figuriamoci una piccola regione regione del sud
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Ogni mio intervento e' da considerarsi di stampo satirico e ironico ,cosi come ogni riferimento alla mia e altrui persone e' da intendersi come mai realmente accaduto e di pura fantasia. In nessun caso , il contenuto dei miei interventi su questo forum e' atto all' offesa , denigrazione o all odio verso persone o idee.
Originariamente Scritto da Bob Terwilliger
Di solito i buoni propositi di contenersi si sfasciano contro la dura realtà dell'alcolismo.
Che scenari si prospettano?
qualcuno dice che l’Italia è finita.
nessuno vorrà più venire qui per anni
a seguire tutto il resto.
ma figurati , al massimo ne risente il turismo di pasqua ma gai a maggio giugno sara tutto alla normalita
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Originariamente Scritto da Bob Terwilliger
Di solito i buoni propositi di contenersi si sfasciano contro la dura realtà dell'alcolismo.
I casi in Europa cominciano ad aumentare... Se la contagiosità è davvero così elevata imho ci sarà un esplosione anche altrove. Non è un problema della sola Italia.
ma figurati , al massimo ne risente il turismo di pasqua ma gai a maggio giugno sara tutto alla normalita
Quello sicuro ma io parlo di turismo... Anzi il fatto di essere stati tati i primi a essere colpiti teoricamente dovrebbe renderci i primi a risolvere il problema...
Caleranno sicuramente i turisti usa e russi/ cinesi.. che avranno già prenotato e disdetto ,a tra turismo interno e da paesi europei non cambierà nulla.
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Originariamente Scritto da Bob Terwilliger
Di solito i buoni propositi di contenersi si sfasciano contro la dura realtà dell'alcolismo.
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