Originariamente Scritto da Sean
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Emergenza Coronavirus: thread unico.
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Originariamente Scritto da ghisarcionado Visualizza MessaggioCoronavirus: premier Svezia, prepararsi a migliaia di morti
E sulle restrizioni degli altri paesi: "Ognuno decide come procedere per il distanziamento sociale e per rafforzare il sistema sanitario. Noi lo facciamo in un modo diverso. Certe volte dipende anche dal fatto che siamo in una fase diversa".
https://www.swissinfo.ch/ita/coronavirus--premier-svezia--prepararsi-a-migliaia-di-morti/45668456
Inviato dal mio PRA-LX1 utilizzando TapatalkOriginariamente Scritto da huntermasterHo lekkkato un buco di kulo magnificoOriginariamente Scritto da Pescale fike e i kuli rosa non impuzzolentiscono mai
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Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza MessaggioMassimo Cacciari: "La casa è un inferno"
Il filosofo all'HuffPost: "Solo un irresponsabile può avere l’animo sereno in un momento così. In queste condizioni. Il governo non è stato ancora capace di articolare un discorso oltre lo state-tutti-a-casa. Io capisco i medici: è il loro mestiere. Il lavoro dei politici è diverso. Cosa stanno aspettando a darci un piano per la ripresa?"
Leonardo Cendamo via Getty Images
La condizione è instabile: “Leggo malissimo, scrivo con difficoltà, non mi concentro. È una situazione angosciante. Lasci stare le *******te che raccontano i nani e i ballerini della televisione. Chi può stare bene a casa? Che fantasie idiote sono mai queste? Solo un irresponsabile può avere l’animo sereno in un momento così. In queste condizioni, la casa è un inferno”. Il filosofo Massimo Cacciari non è uno di quelli che l’hanno presa con filosofia. Anzi, detesta l’idea del pensiero addolcito in caramelle di saggezza da regalare a grandi e piccini per tranquillizzare le loro notti insonni. In più, appena timidamente accenni alle meditazioni sulla pandemia che stanno facendo alcuni suoi colleghi, per i quali il mercato non sarà più come prima, nemmeno lo stato sarà più come prima, sapessi poi l’uomo, e la donna, e le relazioni, e la natura, mette subito le cose in chiaro: “Senta, non ho nessuna voglia di far filosofia. Intesi? Questo è proprio un vizio da intellettuali alla moda: prendere qualsiasi cosa accada nel mondo e interpretarlo come una svolta della storia; immaginare cumuli di macerie ovunque e salirci sopra per annunciare che ‘è finito questo’, ‘è finito quello’, compiacendosi di essere i primi esegeti di una svolta epocale. Per carità”.
Per orientarsi nell’avvenire, Cacciari srotola nella conversazione la mappa del presente: “La storia non ha fini. Non ci attende la terra promessa, né il suo rovescio, che è la catastrofe. Questa crisi irrompe nel mezzo di un processo già in atto da tempo e ne accelera straordinariamente i tempi. Aumenta la velocità con cui il sistema tecnico-scientifico si muove verso il centro della scena del mondo, liquidando la funzione preminente della politica e riducendo la spazio dell’autonomia del politico. La tecnica e la politica diventano un tutt’uno. Non si può dare l’una senza l’altra. Basta guardare come stanno gestendo la crisi tutti i Paesi del mondo. I capi di stato e gli scienziati: gli uni accanto agli altri”.
Tutto è fermo tranne che la storia?
C’è chi pensa che l’arresto a cui ci ha obbligati il contagio sia un punto di svolta che può rifondare tutto, farci tornare sui nostri passi, immaginare un altro mondo possibile, costruire tutto daccapo. È un’illusione ottica. Siamo noi che ci siamo fermati, non i processi dentro cui siamo immersi da anni.
Non c’è niente di traumatico?
Il trauma è un evento imprevedibile che ci tormenta ripetendosi nell’inconscio. Un contagio globale, invece, era nell’ordine del possibile. E, soprattutto, non è un incubo. È la realtà. Per comprendere il capitalismo, è più utile leggere Schumpeter che Freud. Il capitalismo è crisi. È distruzione e creazione. È contraddizione: discontinuità nella continuità. È conflitto. Salti improvvisi, movimenti forsennati, squilibrio. Non ha niente della serena linea retta con cui molti si figurano il movimento della storia.
Lo potremmo paragonare all’undici settembre?
Non è un evento che va letto nel breve periodo: la paura di prendere l’aereo, come accadde allora, oppure la paura di avvicinarsi all’altro, come dicono alcuni ora. Ci sarà una strepitosa accelerazione verso il capitalismo politico e una riduzione ai minimi termini degli spazi di rappresentanza della democrazia tradizionale. Se i nostri sistemi liberali non saranno capaci di salire all’altezza delle sfide di questo tempo, riorganizzando la propria vita completamente, la pagheranno cara. Lo stato d’eccezione permanente spinge verso il decisionismo. Il modello cinese si potrebbe imporre su scala mondiale.
Può cambiare il segno della globalizzazione?
È un’ipotesi realistica. La globalizzazione è nata sotto la spinta degli Stati Uniti d’America. Oggi la Cina può diventare la nuova protagonista. È l’unico paese che si trova nella posizione di mettere in campo un colossale piano di ristrutturazione. Possiede parte del debito americano, e del nostro. Viceversa, nessun paese occidentale controlla il debito cinese. Ecco perché potremmo assistere a una grande svolta geopolitica.
Perché usa il condizionale?
Perché la partita è aperta. I capitalismi politici sono diversi. C’è quello cinese, quello russo, quello americano. I caratteri sono molteplici. La competizione tra loro, violenta. La crisi accelererà anche il confronto tra di essi. Capiremo quali tra questi spazi imperiali ha le armi per affermarsi.
L’Europa è fuori gioco?
L’Europa è un microbo in questo scenario planetario. Il fatto che nemmeno di fronte a una situazione del genere abbia trovato la forza di reagire in maniera unitaria – dopo l’avvertimento della crisi dei debiti sovrani e dopo l’allarme della crisi migratoria – dimostra che non ha più cervello. L’Europa che si aggrappa alla difesa dell’avanzo commerciale tedesco, oppure all’autonomia di uno stato semi canaglia come l’Olanda, uscirà dalla crisi in una posizione ancora più subalterna, e si candida ad affidarsi alla benevolenza di questo o quell’altro impero.
Vacilla anche il suo europeismo?
Se le cose continueranno ad andare così, sarò costretto anch’io a piangere sulle mie giovanili utopie e metterci una croce sopra.
Ma allora perché ha giocato tutti i suoi risparmi su Conte, che è uno dei più deboli nella debole Europa?
Perché se Conte fallisse, perderei comunque tutto. Il paese si sfascerebbe. Andremmo a nuove elezioni. Lo spread schizzerebbe a seicento punti percentuali. Esploderebbero conflitti sociali laceranti. Ecco l’illusione di Renzi e Salvini: credere che sia il momento di tirar fuori Draghi. Sono fuori tempo. I Draghi nascono dalla catastrofe di questo governo e da un appello disperato di Mattarella. Ora, è il momento di prepararci a una manovra finanziaria tremenda, sul modello di quella fatta da Giuliano Amato negli anni novanta. Se non saremo in grado di farla, senza casini, franerà tutto.
Riaprire potrebbe aiutare?
Il governo non è stato ancora capace di articolare un discorso oltre lo state-tutti-a-casa. Io capisco i medici: è il loro mestiere. Il lavoro dei politici, però, è diverso. Dovrebbero disegnare uno scenario. Dire: “Adesso la situazione è questa. Ma noi abbiamo un piano per la ripresa. O, almeno, ci stiamo lavorando. Le modalità saranno le seguenti. Prima partirà questo. Poi, quello. Ovviamente, con tutte le misure di sicurezza necessarie”. Un paese non può sopravvivere a lungo se rimane chiuso. È la realtà. Si muore di coronavirus. Ma senza lavoro mi posso ammazzare. Cosa stiamo aspettando? Che non ci sia più un contagiato? Un morto? Che le rianimazioni siano vuote? Qual è l’orizzonte? Ecco cosa non è chiaro.
C’è chi ha detto che si è ricomposta la frattura tra popolo ed élite.
Che barzelletta è mai questa? È naturale che nella bufera ci sia affidi al comandante in capo. Ma lei pensa che gli italiani abbiano ritrovato improvvisamente la fiducia nella politica? Obbediscono perché glielo dicono i medici. Appena la situazione cambierà, anche solo di una virgola, quando i problemi saranno di nuovo di scelta politica ed economica, vedrà come tornerà lo scontro, vedrà.
Lei dov’è, ora?
A Milano.
Allora non ha potuto vedere il mare di nuovo blu della sua Venezia.
Però ho potuto sentire quelli che lo raccontano sospirando, e vorrebbero che la città fosse sempre così.
E cosa ne pensa?
Che, come vede, non c’è nessuna rottura nella storia. Le teste di ***** sono rimaste proprio uguali, identiche a com’erano prima del Coronavirus.Alboreto is nothing
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Originariamente Scritto da jinx Visualizza MessaggioBisogna conteggiare con certezza che ogni positivo che non muore poi sarà sottoposto ad almeno 2 tamponi negativi. Quindi tra i tamponi una buona fetta di negativi sono quelli delle persone in guarigione.
Ad oggi la situazione in Lombardia è questa facendo media mobile su 7 giorni.
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Confermate che le maschere con valvola andrebbero indossate solo da personale sanitario, in quanto filtrerebbero in entrata ma non in uscita ?Originariamente Scritto da Seanfaccini, kazzi, fike, kuli
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Originariamente Scritto da The_machine Visualizza MessaggioMa non sai quanti vengono testati positivi più volte.
Ad oggi la situazione in Lombardia è questa facendo media mobile su 7 giorni.
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Originariamente Scritto da valium Visualizza MessaggioElicotteri militari che sorvolano le città, non penso dappertutto. Da me stamattina non ho mai visto un elicottero così da vicino..
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Originariamente Scritto da cesko92 Visualizza MessaggioConfermate che le maschere con valvola andrebbero indossate solo da personale sanitario, in quanto filtrerebbero in entrata ma non in uscita ?sigpic
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Originariamente Scritto da cesko92 Visualizza MessaggioConfermate che le maschere con valvola andrebbero indossate solo da personale sanitario, in quanto filtrerebbero in entrata ma non in uscita ?
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Originariamente Scritto da valium Visualizza MessaggioFfp2 e 3 dovrebbero essere bidirezionaleli, chirurgiche solo in uscita
Pare che queste trattengano meno in uscita e quindi siano più indicare per il personale sanitarioOriginariamente Scritto da Seanfaccini, kazzi, fike, kuli
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Originariamente Scritto da Maverick87 Visualizza Messaggio
Chiedevo se qualcuno magari ne sapeva di più e poteva confermareOriginariamente Scritto da Seanfaccini, kazzi, fike, kuli
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Se può interessare a qualcuno, questo è il rapporti tamponi/persone per la Toscana:
Dal 1° febbraio ad oggi nei laboratori toscani sono stati effettuati in tutto 51.006 tamponi, su 44.178 persone (in alcuni casi sono stati effettuati più test per lo stesso paziente).Originariamente Scritto da Seanmò sono cazzi questo è sicuro.Originariamente Scritto da bertinho7ahahhahah cmq è splendido il tuo modo di mettere le mani avanti prima, impazzire durante, e simil polemizzare dopo
Originariamente Scritto da Giampo93A me fai venire in mente il compianto bertignoOriginariamente Scritto da huntermasterBignèw
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Originariamente Scritto da valium Visualizza MessaggioQualcosa non quadra, il personale sanitario ha sempre utilizzato le mascherine chirurgiche e ora sono diventate all'improvviso utili quanto una sciarpa?
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