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vi prego guardatelo.
anche sono un pezzettino, poi vi verrà voglia di vederlo tutto.
Parlano di uno scienziato che dice di formulare sequenze numeriche in grado di mandare messaggi "positivi", che elabora macchinette che emanano un "campo".
Dice di voler sperimentare 1 farmaco contro il coronavirus.
si chiama grigori grabovoi.
matematico chiaroveggente.
che trashata magnifica.
Originariamente Scritto da laplace
Io che sono innocente, il più innocente di tutti maledetti bastardi che mi avete concepito per poi farmi passare serate come questa
Originariamente Scritto da Pesca
vuole disperatamente scoprire se scopo, bevo, mi faccio inculare. cose che non saprà mai.
Galli, che mi sembrava più titubante i giorni scorsi, ha sposato in pieno la linea di condotta del Veneto, compreso l'uso massiccio di tamponi e test sugli anticorpi.
A proposito di asintomatici, campione ridotto, ma ricordiamo che a Vo lo screening ha mostrato che a fronte di 2 covid con sintomi ce n'erano 66 senza sintomi...
No... tra il 50% e il 75% dei positivi era asintomatico
Lettera dell'immunologo Romagnani alla Regione Toscana basandosi su una ricerca effettuata sugli ammalati del paesino veneto. "Ora bisogna cercare di …
Galli, che mi sembrava più titubante i giorni scorsi, ha sposato in pieno la linea di condotta del Veneto, compreso l'uso massiccio di tamponi e test sugli anticorpi.
A proposito di asintomatici, campione ridotto, ma ricordiamo che a Vo lo screening ha mostrato che a fronte di 2 covid con sintomi ce n'erano 66 senza sintomi...
L'ho sentito anche io, anche galli si sta convertendo. Speriamo!
Ho sentito anche Senaldi che diceva mi pare a quel ritardato di Ricciardi che si dovrebbero prendere strutture isolate, es Hotel, con medico per gestire subito i covid senza far infettare tutta la famiglia e per trattarli precocemente. Speriamo capiscano in fretta.
Il prossimo punto è far capire ai dottoroni che il modello emiliano/veneto (soprattutto emiliano) è vincente. Avere il medico che gira per le case dei malati, sul campo, guarda le condizioni di salute e prescrive tempo zero i farmaci (ancora meglio se questo avviene in Hotel). Questa è la chiave di volta definitiva.
Coronavirus, nuova circolare del Viminale: sì passeggiata genitore-figlio
Il testo con chiarimento inviato ai prefetti: «È da intendersi consentito, ad un solo genitore, camminare con i propri figli minori purché in prossimità della propria abitazione». La rivolta dei governatori. Gallera e De Luca: «Una follia»
I figli possono fare una passeggiata con uno dei genitori nei pressi della propria abitazione perché si tratta di un’attività motoria e non di uno sport all’aperto. È quanto chiarisce una circolare del Viminale inviata ai prefetti su spostamenti e assembramenti. In particolare nel documento scritto dal capo di gabinetto Matteo Piantedosi viene evidenziato che «è da intendersi consentito, ad un solo genitore, camminare con i propri figli minori in quanto tale attività può essere ricondotta alle attività motorie all’aperto, purché in prossimità della propria abitazione». Una precisazione che ha provocato la dura reazione dell’assessore regionale lombardo, Giulio Gallera, che ha parlato di «follia» e di «atto gravissimo» sottolineando che «non è questo il momento di abbassare la guardia». «La circolare diffusa dal ministero dell’Interno — per Gallera — rischia di creare un effetto psicologico devastante, vanificando gli sforzi e i sacrifici compiuti finora». Sulla stessa linea anche il presidente della Ragione Campania Vincenzo De Luca, che parla di «messaggio gravissimo».
Tra le attività motorie ammesse resta quella di fare jogging, afferma il Viminale, precisando un punto che era apparso poco chiaro della circolare firmata da Piantedosi. Nella circolare è scritto che «l’attività motoria generalmente consentita non va intesa come equivalente all’attività sportiva (jogging)» e questo aveva generato equivoci sul fatto che il jogging fosse vietato. In realtà alcuni cittadini sono stati fermati per controlli mentre passeggiavano con i figli ma poiché non stavano correndo hanno rischiato la multa. Ecco perché il Viminale ha ritenuto di dover precisare che nei pressi delle abitazioni si può camminare con i figli e correre da soli.
In serata il ministero ha diffuso un comunicato per evidenziare che in realtà «le regole non sono cambiate» e che le precisazioni sono solo un chiarimento interpretativo di quanto già previsto dai decreti del presidente del Consiglio. E dunque si può uscire dalla propria abitazione esclusivamente per lavoro, per motivi di assoluta urgenza o di necessità e per motivi di salute. «La circolare del 31 marzo si è limitata a chiarire alcuni aspetti interpretativi sulla base di richieste pervenute al Viminale — spiegano al ministero —. In particolare, è stato specificato che la possibilità di uscire con i figli minori è consentita a un solo genitore per camminare purché questo avvenga in prossimità della propria abitazione e in occasione spostamenti motivati da situazioni di necessità o di salute. Per quanto riguarda l’attività motoria è stato chiarito che, fermo restando le limitazioni indicate, è consentito camminare solo nei pressi della propria abitazione. La circolare ha ribadito che non è consentito in ogni caso svolgere attività ludica e ricreativa all’aperto e che continua ad essere vietato l’accesso ai parchi, alle ville, alle aree gioco e ai giardini pubblici».
Nella circolare si sottolinea anche che il divieto di assembramento non può ritenersi violato dalla presenza in spazi all’aperto di persone ospitate nella medesima struttura di accoglienza (case-famiglia), ma chi arriva dall’esterno «è tenuto al rispetto della distanza e all’uso dei dispositivi di protezione, guanti e mascherine». Potranno altresì «essere consentiti spostamenti nei pressi della propria abitazione giustificati da esigenze di accompagnamento di anziani o inabili da parte di persone che ne curano l’assistenza, solo per motivi «di necessità o di salute».In ogni caso, tutti gli spostamenti restano «soggetti al divieto generale di assembramento e all’obbligo di rispettare la distanza di sicurezza minima di un metro da ogni altra persona».
Un appello per far uscire i bambini di casa era arrivato dalla ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia Elena Bonetti, dalla sottosegretaria alla Salute con delega alla medicina per l’infanzia e l’adolescenza Sandra Zampa e da Alberto Villani, presidente della Società Italiana di Pediatria (SIP): avevano chiesto al ministro della Salute Roberto Speranza di «consentire a tutti i soggetti in età evolutiva, ossia i minorenni con un età compresa nella fascia d’età 0-18 anni, di poter svolgere attività motorie e ludiche all’aria aperta, ma sempre accompagnati da un familiare, nel rispetto del distanziamento sociale, con un rapporto adulto/minore di 1:1, a meno che non si tratti di fratelli o minori conviventi nella stessa abitazione. In questo caso il rapporto adulto/minore potrà essere 1:n (n = numero fratelli o conviventi)». Pur consapevoli che «le misure di restrizione adottate fino ad oggi hanno sì tolto una parte di libertà a bambini e adolescenti ma ne hanno tutelato la salute», Bonetti, Zampa e Villani chiedono di introdurre «regole che li accompagnino gradualmente a questo momento, tutelando i loro diritti fondamentali insieme alla salute loro e della collettività», certi che «un domani le giovani generazioni, quelle sulle quali poggia il futuro del nostro Paese, ci daranno riconoscimento».
Il parere degli esperti
Più di un esperto di adolescenza e psicologia, fin dai primi giorni della chiusura imposta dai decreti, aveva consigliato comunque di garantire un piccolo svago in sicurezza all’aperto ai bambini e ai ragazzi (qui l’intervista di Raffaele Mantegazza). Nella stessa direzione sono andate le indicazioni di Alberto Pellai, psicoterapeuta, che aveva denunciato al Corriere i rischi della clausura forzata per bambini e adolescenti. E anche i genitori di Firenze e Milano si erano mobilitati per chiedere l’ora d’aria per i figli, contestando il fatto che fosse concessa ai proprietari di cani e non ai genitori. Di qui la scelta del Viminale di dare il via libera alle passeggiate, seppur nel rispetto delle condizioni di sicurezza, ai genitori con figli: «Una buona notizia, nonostante i tempi difficili», commenta il viceministro dell’Interno Vito Crimi su Twitter.
Il testo con chiarimento inviato ai prefetti: «Possibile camminare in prossimità della proprio abitazione. L’attività motoria generalmente consentita non va intesa come equivalente all’attività sportiva»
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Muore ragazzo di 13 anni in Gran Bretagna
Un ragazzo di 13 anni, che non presentava malattie pregresse, è morto in Gran Bretagna dopo essere risultato positivo al test per il coronavirus. The Guardian scrive che il tredicenne, Ismail Mohamed Abdulwahab di Brixton, nel sud di Londra, è morto in ospedale nelle prime ore di lunedì. Era risultato positivo al coronavirus venerdì scorso, un giorno dopo essere stato ricoverato all’ospedale King’s College, secondo quanto riferito dalla famiglia. Un portavoce della NHS dell’ospedale King’s College ha dichiarato: «Purtroppo, un ragazzo di 13 anni che è risultato positivo per Covid-19 è deceduto, e i nostri pensieri e condoglianze sono con la famiglia in questo momento».
Tutti gli aggiornamenti sulla diffusione di Covid-19 di martedì 31 marzo
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sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Il prossimo punto è far capire ai dottoroni che il modello emiliano/veneto (soprattutto emiliano) è vincente. Avere il medico che gira per le case dei malati, sul campo, guarda le condizioni di salute e prescrive tempo zero i farmaci (ancora meglio se questo avviene in Hotel). Questa è la chiave di volta definitiva.
Già ci sarebbero i medici di famiglia ma senza i dpi giustamente non ci vanno dai malati
Man mano che aumentano i casi (a breve toccheremo il milione di contagiati) sentiremo sempre più parlare di giovani deceduti.
Sì era prevedibile e me lo sono sempre aspettato. Tra l'altro pone gravissime questioni sulla riapertura delle scuole fino a completo (per modo di dire) debellamento del virus. Basterebbe infatti un solo studente contagiato, e che a causa di quel contagio muore, per determinare una impossibilità alla riapertura delle classi.
Nessuno è al riparo da questo male, è una delle poche certezze che abbiamo.
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