In Sicilia cominciano a mancare i reagenti per il Tampone.
Emergenza Coronavirus: thread unico.
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I dati sui tamponi sono sbagliati, temo a causa dell'Emilia Romagna. Ecco il trend degli ultimi 5 giorni per l'Emilia
47798 52991 52991 50990
Oggi ha addirittura -2000, è chiaro che hanno postato male i dati quelli della protezione civile. Oggi questo negativo impatta il totale, guardate qua
denominazione_regione nuovi_tamponi Abruzzo 218 Basilicata 248 P.A. Bolzano 503 Calabria 528 Campania 1164 Emilia Romagna -2001 Friuli Venezia Giulia 606 Lazio 5102 Liguria 577 Lombardia 3659 Marche 548 Molise 37 Piemonte 1420 Puglia 756 Sardegna 395 Sicilia 944 Toscana 2520 P.A. Trento 427 Umbria 465 Valle d'Aosta 56 Veneto 5157 Totale 23329
Tessera N° 7
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Se guardate i dati lombardi vs dati veneti sono drammatici. In veneto è morta 1 persona su 21, in lombardia 1 malato su 6 è morto. 1 malato su 6 è morto.
In piemonte che ha dati di partenza simili a quelli veneti, 1 persona su 11 è morta. Si vede che il sistema veneto è NETTAMENTE superiore.
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Originariamente Scritto da jinx Visualizza MessaggioSe guardate i dati lombardi vs dati veneti sono drammatici. In veneto è morta 1 persona su 21, in lombardia 1 malato su 6 è morto. 1 malato su 6 è morto.
In piemonte che ha dati di partenza simili a quelli veneti, 1 persona su 11 è morta. Si vede che il sistema veneto è NETTAMENTE superiore.
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Originariamente Scritto da Death Magnetic Visualizza MessaggioBe loro hanno nat88.
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Harvard boccia le misure italiane sul coronavirus: rischi sottovalutati e tanti errori
L'università statunitense pubblica un'analisi dei provvedimenti presi dal nostro Paese. E spiega cosa non ha funzionato
ARRIVA dagli Stati Uniti uno studio che boccia parte delle misure italiane per contrastare il coronavirus. Secondo l'analisi della rivista scientifica Harvard Business Review, pubblicazione di una delle più famose università statunitensi, l'Italia ha compiuto alcuni errori nel rispondere alla diffusione di Covid-19. Eppure un primo studio dello stesso ateneo aveva lodato la decisione di mettere tutto il paese in isolamento, chiudendo attività commerciali e servizi. Ora, questo secondo report segnala politiche sbagliate che avrebbero portato a una maggiore diffusione dell'epidemia.
La sfortuna
Anche se parte della crisi può avere avuto sviluppi che "non potevano essere sotto il pieno controllo dei legislatori", ci sono alcuni punti che mettono in evidenza quanto i leader italiani abbiano affrontato troppi ostacoli "nel riconoscere l'entità della minaccia rappresentata da Covid-19, nell'organizzare una risposta sistematica e nell'apprendere cosa fare dai primi successi e "fallimenti". Quello che è accaduto nel nostro Paese, secondo i ricercatori Usa, è stato "un fallimento sistematico nell'assorbire e agire rapidamente ed efficacemente in base alle informazioni esistenti". Perché, spiegano gli esperti, non c'era "una completa mancanza di conoscenza di ciò che doveva essere fatto", in quanto c'era "l'esempio della Cina".
Sottovalutare i rischi
Uno dei primi fattori ad aver condizionato le scelte del governo italiano sarebbe un meccanismo psicologico che ci fa cercare informazioni che confermino il nostro modo di vedere le cose, scartando quelle che sono in contrasto alla nostra visione. In pratica abbiamo fatto di tutto per sottovalutare i rischi. "I problemi come le pandemie, che si evolvono in modo non lineare (per esempio, iniziano in piccolo ma si intensificano in modo esponenziale), sono difficili da affrontare a causa delle difficoltà nell'interpretare in modo rapido ciò che sta accadendo" scrivono gli esperti. Il momento ideale per l'azione è all'inizio, "quando la minaccia sembra essere piccola" o inesistente, cosa che invece non è avvenuta in Italia.
All'inizio in Italia la minaccia non è stata considerata in modo adeguato. E gli esempi parlano da soli. Lo studio di Harvard ricorda la campagna "Milano non si ferma" in cui a fine febbraio molti politici si sono stretti la mano sottolineando la necessità di "non andare nel panico". E Nicola Zingaretti organizzò un aperitivo nel cuore di Milano. I ricercatori puntano il dito contro i politici parlando di "incapacità sistematica di ascoltare gli esperti" e comportarsi nel modo corretto.
No a provvedimenti graduali
I ricercatori Usa sottolineano quanto sia importante in futuro imparare a riconoscere gli aspetti che ci portano a sottovalutare un pericolo, proprio come è avvenuto nel caso del Covid-19. Inoltre gli esperti di Harvard bocciano i provvedimenti graduali, come i decreti che in Italia hanno intensificato l'isolamento sociale in modo progressivo. Non è stata una decisione adeguata in quanto "non coerente con la rapida diffusione del virus" e perché quanto stava accadendo in diverse aree del Paese faceva già capire la gravità della situazione. Inoltre questo tipo di approccio, con una differenziazione per aree, ha spinto molte persone a fuggire verso il Sud del Paese, con l'ulteriore rischio di diffondere ancora di più il virus.
La linea dei contagi
Il Paese non si è rivelato all'altezza nel tracciare la linea dei contagi. Un problema che, secondo gli esperti Usa, è collegato al fatto che in Italia la Sanità è gestita in modo diverso dalle diverse Regioni. E proprio per questo ci sono state zone del paese che hanno reagito meglio di altre. L'esempio è quello di Lombardia e Veneto. Le due Regioni hanno applicato approcci simili come il distanziamento sociale e le chiusure. Ma il Veneto ha adottato altre misure utili come, ad esempio, "un maggior numero di test, operatori sanitari più protetti e un più rapido ed efficace tracciamento dei contatti". Una politica che ha dato risultati migliori.
Risorse per una guerra
Fra i punti deboli dell'attività italiana c'è anche quella della raccolta dei dati (prima troppo pochi e in seguito poco precisi). Quindi, concludono gli studiosi di Harvard, le misure vanno prese in tempi rapidi e in modo organico, senza essere graduali. Inoltre una politica efficace contro il coronavirus richiede "una mobilitazione simile alla guerra in termini di entità delle risorse umane ed economiche".
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
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Originariamente Scritto da jinx Visualizza MessaggioSe guardate i dati lombardi vs dati veneti sono drammatici. In veneto è morta 1 persona su 21, in lombardia 1 malato su 6 è morto. 1 malato su 6 è morto.
In piemonte che ha dati di partenza simili a quelli veneti, 1 persona su 11 è morta. Si vede che il sistema veneto è NETTAMENTE superiore.
Insomma, 4 volte tanto. Vuol dire che li avranno beccato più malati asintomatici.
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Originariamente Scritto da The_machine Visualizza MessaggioIn Veneto il tasso di tamponi positivi è 8.7%, in Lombardia 38%
Insomma, 4 volte tanto. Vuol dire che li avranno beccato più malati asintomatici.
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Mi fa piacere (per modo di dire) che inizino ad essere pubblicati anche dall'estero i papiri con le manchevolezze del governo e dei politici. D'altro canto molto è già stato detto, e si va ancora dicendo, da chi opera sul campo, cioè dottori e medici di base.
Si sono accorti anche negli Usa che le nostre chiusure (almeno fino all'ultimo decreto) sono state farlocche. D'altro canto, quale immagine più icastica del lodigiano chiuso e di Bergamo aperta e attiva? Quale di Codogno blindata e degli aperitivi a Milano?
Sulla confusione nella trasmissione dei dati da parte della struttura di Borrelli tanto già è stato detto, non ci serviva Harvard. Sulla incapacità di tracciare i contagiati idem: ancora nessuno sa chi abbia infettato il paziente 1 di Codogno...come ancora si attendono spiegazioni in merito, da parte di Speranza, di che razza di protocolli ha emanato per identificare i potenziali contagiati, trovandoseli già nelle corsie degli ospedali, in reparti non protetti e decimando il personale sanitario.
I dossier iniziano ad accumularsi. Davanti a quelli non basteranno nè le belle parole e nemmeno le buone intenzioni.
PS: anche la politica attuata in Lombardia viene inchiodata alla sua inefficacia e alla responsabilità di Fontana e compari.Last edited by Sean; 30-03-2020, 20:00:04....ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
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Originariamente Scritto da jinx Visualizza MessaggioE' parte della strategia del sistema veneto, più tamponi, più asintomatici, meno diffusione, no saturazione ospedali (oltre ad altre dinamiche). Si poteva fare anche in lombardia blindando subito bergamo e brescia e tamponando massivamente come evidenziato anche da Harvard nell'articolo appena postato da sean.
Secondo te non fanno tamponi a 60 milioni di persone perchè sono pigri e non c'hanno voglia?
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