Emergenza Coronavirus: thread unico.

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  • Sean
    Csar
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    • In piedi tra le rovine
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    In Spagna la situazione si aggrava di ora in ora.

    Da noi, tra decessi e contagiati, è drammatica la conta del personale sanitario. Non è stato, forse non è ancora, sufficientemente munito degli strumenti di protezione. Borrelli, oltre a dare i numeri, deve spiegare chiaramente questo punto.
    ...ma di noi
    sopra una sola teca di cristallo
    popoli studiosi scriveranno
    forse, tra mille inverni
    «nessun vincolo univa questi morti
    nella necropoli deserta»

    C. Campo - Moriremo Lontani


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    • Bob Terwilliger
      bluesman
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      • Osteria
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      Originariamente Scritto da Maverick87 Visualizza Messaggio
      Ma solo un sottosegretario ha tirato fuori questa tesi complottista e anche con un certo ritardo. Xi jinping non mi pare abbia detto nulla a riguardo e penso sappia bene che bisogna andarci cauti...
      Pensi che un portavoce del ministero degli esteri esprima la sua opinione personale in sfregio al capo del partito comunista? La Cina non funziona così.
      Originariamente Scritto da Sean
      Bob è pure un fervente cattolico.
      E' solo in virtù di questo suo essere del Cristo che gli perdono quei suoi certi amori per le polveri, il rock, la psicologia, la pornografia e pure per Sion.

      Alice - How long is forever?
      White Rabbit - Sometimes, just one second.

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      • Sean
        Csar
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        Coronavirus, il padre di Emanuele, la vittima più giovane a Roma: «Era sano, integro, non fumatore»

        Guglielmo Renzi, ex direttore della metro A: «Non aveva nessuna malattia». Ricostruite le ultime due settimane: viaggio a Barcellona dal 6 all’8 marzo, autoisolamento dal 9, prima febbre l’11 e ricovero solo il 16 marzo

        Cave, piccolo centro alle porte di Roma. Ore 18 di una domenica di sconfinato dolore. «Scusi, è la casa dei genitori di Emanuele?...» Silenzio.Voce incerta. «No, mi scusi lei... Comprenderà che adesso non è il momento? Lo capisce?» Nuova pausa. Lungo sospiro: «E va bene, sì, sono io... Il padre di Emanuele... Cosa vuole sapere?» La domanda del cronista è un sussurro, bisbigliato con pudore: solo se c’erano state avvisaglie, patologie pregresse. Null’altro... «No, stava bene! Nessuna malattia! - il tono ora è secco, scandito dalla disperazione - Mio figlio aveva un fisico integro, perfetto. Da sportivo. Era sanissimo, non fumatore... Adesso la posso salutare?»

        Nella terza domenica da incubo coronavirus, arriva da un paesone collinare famoso per l’aria buona, ai piedi dei monti Prenestini, la notizia più cattiva: Emanuele Renzi, 34 anni, ex studente d’ingegneria e poi dipendente di un call center, trasferitosi a Roma dai tempi dell’università, papà di un bambino di sei anni, è la più giovane delle 53 vittime finora registrate nel Lazio. Impiegato in una società privata che lavora anche per Poste italiane, Emanuele è morto nella notte tra sabato e domenica al Policlinico di Tor Vergata, dopo essere risultato positivo al coronavirus. Fatale la crisi respiratoria, intervenuta nel reparto di terapia intensiva, legata a un improvviso aggravamento del quadro clinico. E’ stato Angelo Lupi, il sindaco di Cave, dove abitano i genitori - la mamma casalinga e il papà Guglielmo Renzi, dirigente del Cotral, ex responsabile di esercizio della metro A di Roma (fu nominato nel 2015, all'indomani dello scandalo dei macchinisti assenti in massa la notte di Capodanno) - a ufficializzare la notizia nella tarda mattinata. La voce era che fosse ricoverato da venerdì mattina. «Apprendiamo, con profondo dolore, della scomparsa del nostro giovane concittadino Emanuele...»

        Come da protocolli sanitari, ai genitori, accorsi subito in ospedale, è stato impedito di vedere il figlio. Un decesso - a un’età giovane, senza allarmi pregressi - che ora è destinato a far interrogare il mondo scientifico. Ma dove e in quali circostanze è rimasto contagiato Emanuele Renzi? Una prima ipotesi è stata fatta balenare dalla nota emessa dall’Unità di crisi Covid-19 della Regione Lazio: «Proveniva da un viaggio in Spagna». Un parente, anche lui residente a Cave, sa essere più preciso: «Non lo vedevo da tanto, ormai la sua vita era a Roma. Emanuele dopo il liceo scientifico aveva frequentato Ingegneria, ma non era arrivato alla laurea. Aveva trovato lavoro e avuto un bambino con la sua compagna. Di recente era stato a Barcellona, penso per vacanza...»

        Un quadro che si è andato dettagliando di ora in ora. Una nota della stessa Unità di crisi, nella serata della domenica più triste per un intero paese, ha fornito ulteriori elementi della procedura prontamente attivata per limitare i danni. «Dall’indagine epidemiologica svolta dal servizio di prevenzione della Asl Roma 2 emerge che il ragazzo, che lavorava in un call center, era stato a Barcellona dal 6 all’8 marzo e il 9 marzo è stato il suo ultimo giorno di lavoro e poi si era posto in auto isolamento, ha mostrato i primi sintomi di febbre il giorno 11 e il 16 è stato trasferito, su indicazione del suo medico, in ambulanza e ricoverato al Policlinico di Tor Vergata dove entrava in terapia intensiva». Il solito triste calvario che finora è toccato a 5.500 persone in Italia: nelle prossime ore, oltre all’autopsia, si terrà un sopralluogo presso la sede della società Youtility Center (Gruppo Distribuzione Spa). Ma il parente, sotto garanzia dell’anonimato, evidenza anche un’ipotesi alquanto precisa: «Emanuele è morto perché in ospedale è arrivato in ritardo. I primi sintomi sono stati sottovalutati».


        CorSera
        ...ma di noi
        sopra una sola teca di cristallo
        popoli studiosi scriveranno
        forse, tra mille inverni
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        nella necropoli deserta»

        C. Campo - Moriremo Lontani


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        • Sean
          Csar
          • Sep 2007
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          • In piedi tra le rovine
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          A volte i pazienti arrivano troppo tardi in ospedale dall'isolamento in casa. Anche questa è una situazione che andrebbe rivista.

          Lo so che li si lascia in casa il più possibile per non aggravare i posti in corsia...ma così si aggrava il quadro clinico di tanti contagiati che vengono ricoverati solo quando ormai la crisi è in atto e per alcuni è troppo tardi...a quel punto nemmeno un fisico giovane regge.
          ...ma di noi
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          • Maverick87
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            A volte i pazienti arrivano troppo tardi in ospedale dall'isolamento in casa. Anche questa è una situazione che andrebbe rivista.

            Lo so che li si lascia in casa il più possibile per non aggravare i posti in corsia...ma così si aggrava il quadro clinico di tanti contagiati che vengono ricoverati solo quando ormai la crisi è in atto e per alcuni è troppo tardi...a quel punto nemmeno un fisico giovane regge.
            Considerando che nel lazio ancora non ci sono criticità particolari (almeno non sembra) è grave questa cosa

            Come è grave non fare i tamponi e non controllare i casi sospetti (tanto sono gggiovani)... bisognerebbe stare a casa almeno 14 gg dopo la remissione dei sintomi perché si rimane contagiosi, ma molti tornano a lavoro appena passa la febbre...

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            • Testa
              Bodyweb Senior
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              Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
              A volte i pazienti arrivano troppo tardi in ospedale dall'isolamento in casa. Anche questa è una situazione che andrebbe rivista.

              Lo so che li si lascia in casa il più possibile per non aggravare i posti in corsia...ma così si aggrava il quadro clinico di tanti contagiati che vengono ricoverati solo quando ormai la crisi è in atto e per alcuni è troppo tardi...a quel punto nemmeno un fisico giovane regge.
              purtroppo a questa situazione non credo ci sia soluzione, ci vorrebbero molte ma molte più strutture sanitarie
              ma qui entriamo nel campo di "ciò che si sarebbe potuto fare", quindi della letteratura

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              • ekans
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                Torno a ripetere che - a meno di mutazioni fortunate che rendano innocuo il virus - l'unica speranza è una terapia farmacologica che consenta la ripartenza del paese.

                Le misure attuali servono solo a rallentare il contagio, il quale per estendersi a tutta la popolazione (se come dicono il caldo non bloccherà l'epidemia) richiederà non mesi ma anni.

                In sostanza al netto di una cura il piano è quello di contagiarci tutti poco per volta per dar modo agli ospedali di curare tutti o comunque il numero più alto possibile di malati.

                Un lentissimo suicidio economico, psichiatrico etc.

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                • Sergio
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                  Originariamente Scritto da ekans Visualizza Messaggio
                  Torno a ripetere che - a meno di mutazioni fortunate che rendano innocuo il virus - l'unica speranza è una terapia farmacologica che consenta la ripartenza del paese.

                  Le misure attuali servono solo a rallentare il contagio, il quale per estendersi a tutta la popolazione (se come dicono il caldo non bloccherà l'epidemia) richiederà non mesi ma anni.

                  In sostanza al netto di una cura il piano è quello di contagiarci tutti poco per volta per dar modo agli ospedali di curare tutti o comunque il numero più alto possibile di malati.

                  Un lentissimo suicidio economico, psichiatrico etc.


                  PS: Quella del caldo è una boiata totale per ovvi motivi.



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                  • Maverick87
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                    Originariamente Scritto da ekans Visualizza Messaggio
                    Torno a ripetere che - a meno di mutazioni fortunate che rendano innocuo il virus - l'unica speranza è una terapia farmacologica che consenta la ripartenza del paese.

                    Le misure attuali servono solo a rallentare il contagio, il quale per estendersi a tutta la popolazione (se come dicono il caldo non bloccherà l'epidemia) richiederà non mesi ma anni.

                    In sostanza al netto di una cura il piano è quello di contagiarci tutti poco per volta per dar modo agli ospedali di curare tutti o comunque il numero più alto possibile di malati.

                    Un lentissimo suicidio economico, psichiatrico etc.
                    Il senso della quarantena è proprio quello... rallentare il contagio in modo da curare più persone possibile. Non è che puoi fermarlo completamente

                    Penso che si passerà alla fase 2 del contenimento fra qualche settimana, gli under 65 liberi di circolare, gli altri in isolamento (anche i giovani con patologie gravi)

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                    • ekans
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                      Originariamente Scritto da Maverick87 Visualizza Messaggio
                      Il senso della quarantena è proprio quello... rallentare il contagio in modo da curare più persone possibile. Non è che puoi fermarlo completamente
                      Non è sostenibile a lungo termine, massimo a metà o fine aprile non si potrà proseguire con un blocco simile.

                      Edit: mi auguro quindi che la Cina stia utilizzando la popolazione come cavia per una cura efficace, e che arrivi presto.

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                      • Testa
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                        Originariamente Scritto da ekans Visualizza Messaggio
                        Torno a ripetere che - a meno di mutazioni fortunate che rendano innocuo il virus - l'unica speranza è una terapia farmacologica che consenta la ripartenza del paese.

                        Le misure attuali servono solo a rallentare il contagio, il quale per estendersi a tutta la popolazione (se come dicono il caldo non bloccherà l'epidemia) richiederà non mesi ma anni.

                        In sostanza al netto di una cura il piano è quello di contagiarci tutti poco per volta per dar modo agli ospedali di curare tutti o comunque il numero più alto possibile di malati.

                        Un lentissimo suicidio economico, psichiatrico etc.
                        l'alternativa sarebbe?

                        fuori tutti, chi sopravvive sopravvive (anche di altre malattie, che non verrebbero più curate)
                        Ci può stare eh, ma generalmente chi fa questo discorso lo fa pensando (immotivatamente), anche inconsciamente, di essere fra i sopravvissuti, lui e famiglia

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                        • ekans
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                          L'alternativa è che passate queste altre due settimane, come minimo occorre togliere il blocco a tutti gli under 50.

                          Gli over 50 proseguano con la quarantena cercando di rispettare anche a casa le misure di sicurezza nei confronti dei propri familiari.

                          Questo in assenza di prospettive concrete di terapie farmacologiche efficaci. Se non vi è un vaccino o una cura all'orizzonte (sulla base di dati clinici, non di ipotesi) non puoi chiudere un paese a tempo indeterminato.

                          I risparmi degli italiani sono già colati a picco con medie di un bel -10%, le aziende stanno fallendo, anche quelle aperte inclusa la mia hanno subito un crollo verticale nei fatturati e negli utili etc.

                          Richiamo di morire tutti di fame.

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                          • valium
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                            Originariamente Scritto da ekans Visualizza Messaggio
                            L'alternativa è che passate queste altre due settimane, come minimo occorre togliere il blocco a tutti gli under 50.

                            Gli over 50 proseguano con la quarantena cercando di rispettare anche a casa le misure di sicurezza nei confronti dei propri familiari.

                            Questo in assenza di prospettive concrete di terapie farmacologiche efficaci. Se non vi è un vaccino o una cura all'orizzonte (sulla base di dati clinici, non di ipotesi) non puoi chiudere un paese a tempo indeterminato.

                            I risparmi degli italiani sono già colati a picco con medie di un bel -10%, le aziende stanno fallendo, anche quelle aperte inclusa la mia hanno subito un crollo verticale nei fatturati e negli utili etc.

                            Richiamo di morire tutti di fame.
                            a meno che l'over 50 in questione non abbia una stanza a pressione negativa in casa e i familiari con tuta "biohazard", vedo dura evitare contagi in famiglia, è un virus molto infettivo

                            si stanno sentendo casi di persone che vengono contagiate al supermercato, con o senza mascherina
                            sigpic

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                            • patero
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                              Originariamente Scritto da patero Visualizza Messaggio
                              I protocolli terapeutici probabilmente sono gli stessi su scala globale, non credo ci siano grandi differenze tra un paese e l'altro

                              Credo che per l'analisi della questione mortalità debbano essere fatte alcune considerazioni:

                              - quando vengono iniziate le terapie per questi pazienti, ovvero quali sono i parametri clinici e strumentali in base ai quali viene deciso il ricovero ospedaliero?
                              Potrebbe essere che in Lombardia, per via della congestione del sistema sanitario, questo momento venga procrastinato a tal punto da rendere praticamente vano l'effetto terapeutico dei trattamenti... ci sono pazienti che muoiono anche dopo differenti tamponi negativi per gli esiti sull'organismo dell'infezione ormai debellata

                              - altra differenza sostanziale rispetto al modello cinesi risiede nel tasso di infezione di medici e personale sanitario.
                              In italia si attesta attorno al 10%, oltre il doppio rispetto ai cinesi. Questo dato va interpretato a mio avviso in questa chiave: i medici e gli ospedali diventano dei focolai in grado di amplificare e diffondere a dismisura il virus proprio nella popolazione più vulnerabile.

                              Il paziente che si rivolge al medico (che sia lo specialista ospedaliero o il medico di base) per la sua o le sue patologia croniche, trova invece l'infezione da coronavirus alla quale non sopravvive

                              - la nostra popolazione dai 60 anni in su presenta un livello di medicalizzazione di molto superiore alla stessa fascia di popolazione cinese; questo li espone a venire in contatto molto più frequentemente con ospedali e medici che, come detto, sono un reservoir di coronavirus

                              - così come accade per i batteri, i medici e gli ospedali potrebbero essere reservoir di un ceppo nosocomiale particolarmente aggressivo rispetto a quello che si trova in ambiente non ospedaliero

                              A mio avviso questi fattori potrebbero contribuire all'elevato tasso di mortalità nella nostra popolazione
                              Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                              In Spagna la situazione si aggrava di ora in ora.

                              Da noi, tra decessi e contagiati, è drammatica la conta del personale sanitario. Non è stato, forse non è ancora, sufficientemente munito degli strumenti di protezione. Borrelli, oltre a dare i numeri, deve spiegare chiaramente questo punto.

                              Ti rispondo citando un mio post di alcuni giorni fa...più passano i giorni, più acquisisce peso la considerazione che si dà a questo dato importantissimo..il 10% del personale sanitario risulta positivo.

                              Dopo quasi 2 settimane di lockdown in lombardia hanno inziato a capire che forse, se i contagi non diminuiscono come ci si attendeva allora ci devono essere altri fattori che ci sfuggono.
                              E finalmente qualcuno ha iniziato a puntare lo sguardo verso gli ospedali come possibili focolai che sostengono l'infezione sul territorio.
                              C'è chi bonariamente in pubblico parla dei condotti d'areazione degli ospedali(vedi la Capua), ma credo che sia la cortesia riservata ai colleghi per evitare di lanciare accuse mirate.

                              La prova schiacciante che qualcosa negli ospedali non stia funzionando è quel 10%

                              Inoltre, soprattutto in questa categoria, la percentuale di reali positivi è di molto superiore per un semplice fatto peculiare che si aggiunge agli altri fattori comuni a tutto il resto della popolazione.
                              Al personale sanitario di alcune strutture, il test con i tamponi viene fatto inter nos...si decide chi tra i colleghi lo deve fare. Ed è fondamentale saper eseguire il test e confezionare adeguatamente il campione per non inficiarne l'attendibilità.
                              Quindi si può immaginare quanti test risultati negativi siano in realtà stai eseguiti male.

                              Per quanto riguarda i dati incoraggianti di ieri, penso valga la pena tenere a mente che si trattava di Domenica.
                              Oggi verranno eseguiti tutti quei test non urgenti e verrano evasi tutti gli esiti di quegli esami procrastinabili accumulati durante il weekend.
                              Temo che il trend oggi possa essere differente

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                              • marcu9
                                Bodyweb Advanced
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                                Originariamente Scritto da robybaggio10 Visualizza Messaggio
                                Il pugno duro pero' non dev'essere continuare a fare decreti sempre piu' stringenti. Basta far rispettare quelli che ci sono. Se uno sgarra la deve pagare cara.
                                Il Sindaco di Messina incazzato nero su ciò che è successo stanotte :



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                                Originariamente Scritto da Sean
                                Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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