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Chiudono tutto tranne i servizi essenziali. In Lombardia e nel resto d'Italia è tutto aperto, pure i bar (quelli delle stazioni di servizio), pure hotel e ristoranti (lo hanno detto i cinesi della croce rossa sbarcati a Milano). Da Bergamo puoi andare a Milano sventolando un foglietto di carta. I cantieri, le aziende, è tutto aperto.
Lì serrano in casa 19 milioni di persone. Qua non riusciamo a tenercene 10 milioni della Lombardia o almeno quelli di Bergamo.
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Una metropoli come evita assemblamenti?
Una città da milioni di persone...anche se 1 su 100 esce per fare la spesa ci sarà ressa comunque
Ogni mio intervento e' da considerarsi di stampo satirico e ironico ,cosi come ogni riferimento alla mia e altrui persone e' da intendersi come mai realmente accaduto e di pura fantasia. In nessun caso , il contenuto dei miei interventi su questo forum e' atto all' offesa , denigrazione o all odio verso persone o idee.
Originariamente Scritto da Bob Terwilliger
Di solito i buoni propositi di contenersi si sfasciano contro la dura realtà dell'alcolismo.
E' la più grande emergenza da quando esiste la repubblica. La nazione è tutta in pericolo. Ci vuole gente all'altezza. Altrimenti non ci resta che metterci davanti a Tv2000 e recitare il rosario...ma temo che non sia una soluzione nemmeno quella, non per quanto occorre quaggiù almeno.
Se la strategia è però aspettare che l'onda distruttrice prima travolga e poi passi, per dopo contare i danni e dare una ripulita, ce lo dicano...che allora ci si mette l'anima in pace, si accettano le inazioni del governo e la rubiconda faccia di Borrelli: i buoni a niente, cioè esattamente le figure che servono quando il piano è il non fare niente.
nel 57 l'asiatica fece 30k morti solo in italia, ma non influì quasi per niente sull'economia e sulla società dell'epoca. Quella che sta accadendo ora non è la prima emergenza sanitaria della nostra storia, appare così perchè adesso a differenza del passato le emergenze sanitarie si riflettono in ogni ambito della vita sociale e economica di un Paese, mentre prima erano una questione "privata" dei malati e delle loro famiglie, questa pandemia è un problema per tutti, può rovinare la vita anche di chi resterà sano.
Hai letto l'ordinanza? Che ne sai che intendono per servizi essenziali? Io non lavoro da un mese. Le attività aperte sono poche.
Per adesso ho letto quello che hanno scritto lì. Vedremo gli approfondimenti nel merito.
Su in Lombardia, come nel resto d'Italia, le aziende lavorano tutte. Tutte. Da chi fa i giochi per bambini fino ai cantieri edili o qualsivoglia altra fabbrica. Lavorano gli artigiani. Lavorano le officine. Sono aperti ed agibili tutti i mezzi pubblici. Basta uscire un metro dalla propria cittadina e trovi anche il bar (della stazione di servizio). Sono aperte pizzerie e pasticcerie.
Chiudere i negozi di abbigliamento ed i barbieri (o lavori come il tuo) vuol dire chiudere il non essenziale? Ci sono ancora milioni di cittadini che si spostano ogni santo giorno, in specie nelle aree più infestate dal virus. La Lombardia è praticamente tutta aperta e tutta attiva.
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Chiudono tutto tranne i servizi essenziali. In Lombardia e nel resto d'Italia è tutto aperto, pure i bar (quelli delle stazioni di servizio), pure hotel e ristoranti (lo hanno detto i cinesi della croce rossa sbarcati a Milano). Da Bergamo puoi andare a Milano sventolando un foglietto di carta. I cantieri, le aziende, è tutto aperto.
Lì serrano in casa 19 milioni di persone. Qua non riusciamo a tenercene 10 milioni della Lombardia o almeno quelli di Bergamo.
Scusa sean ma a bologna è tutto chiuso, a parte gli alimentari e qualche manutentore
Fino a qualche gg fa, molti runner in giro, adesso più che altro umarelli che girano come fantasmi
Ci son tabaccai che oltre ai classici servizi fanno anche da edicole e cartolerie
Ora lavorano pure più di prima
D’altra parte stabilire ciò che è necessario non è così semplice come sembra
Per adesso ho letto quello che hanno scritto lì. Vedremo gli approfondimenti nel merito.
Su in Lombardia, come nel resto d'Italia, le aziende lavorano tutte. Tutte. Da chi fa i giochi per bambini fino ai cantieri edili o qualsivoglia altra fabbrica. Lavorano gli artigiani. Lavorano le officine. Sono aperti ed agibili tutti i mezzi pubblici. Basta uscire un metro dalla propria cittadina e trovi anche il bar (della stazione di servizio). Sono aperte pizzerie e pasticcerie.
Chiudere i negozi di abbigliamento ed i barbieri (o lavori come il tuo) vuol dire chiudere il non essenziale? Ci sono ancora milioni di cittadini che si spostano ogni santo giorno, in specie nelle aree più infestate dal virus. La Lombardia è praticamente tutta aperta e tutta attiva.
Ma quando mai sean? La maggior parte lavora a casa. Le aziende chiuse sono tante, chiuse anche nel resto di Italia, del settore automotive ne ho citate una decina qualche pagina fa. Fincantieri ha messo 9000 persone in ferie forzate... A Milano periferia è tutto chiuso a parte farmacia, tabacchi e supermercato. C'è un kebabbaro aperto nel raggio di 10 km che fa solo consegne.
Nuova ordinanza, sport da soli e solo nei pressi di casa.
Qualcuno sa spiegarmi come si deve considerare questo limite? a che distanza smette di essere "nei pressi"?
Vuoi chiudere gli alimentari? Vuoi togliere le sigarette ai drogati di nicotina? A New York sono chiusi? In quale paese sono chiusi a parte la Cina?
Sto dicendo che molte attività non fondamentali restano aperte. Nel settore in cui lavoro io, tlc, avrebbero dovuto lasciare attivi solo i settori di attivazioni e manutenzione. E invece, a livello aziendale, abbiamo ricevuto il messaggio di spingere il più possibile. Centinaia di operai in strada a fare lavori che non porteranno nulla di utile prima di 12 mesi. Operai che fanno avanti e dietro dalla Campania al Lazio.
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