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Emergenza Coronavirus: thread unico.
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioBorrelli:
"Lavoriamo H24 per cercare mascherine e respiratori. Servono 90milioni di mascherine al mese, ad oggi i contratti sono per 55milioni. Di queste circa 20 milioni non saranno consegnate. Sostanzialmente si sta verificando in tutto il mondo una chiusura delle frontiere all'esportazione"
Repubblica
Mi chiedo però se sia così difficile produrle... Se al posto di comprare mascherine si comprano i macchinari per farle e si assumono o si precettano i tecnici per produrle i una settimana si avrebbe uno stabilimento funzionanteOgni mio intervento e' da considerarsi di stampo satirico e ironico ,cosi come ogni riferimento alla mia e altrui persone e' da intendersi come mai realmente accaduto e di pura fantasia. In nessun caso , il contenuto dei miei interventi su questo forum e' atto all' offesa , denigrazione o all odio verso persone o idee.Originariamente Scritto da Bob TerwilligerDi solito i buoni propositi di contenersi si sfasciano contro la dura realtà dell'alcolismo.
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioGiorni fa avevo letto che in Cina tante industrie (tipo alcune di quelle della componentistica per telefonini) le avevano riconvertite per produrre mascherine.
Perchè qua da noi alcune aziende non possono fare altrettanto?
Se tutti ormai dicono che questa è praticamente una guerra sanitaria, occorre che anche la produzione industriale si adegui alla logica della produttività di guerra, cioè delle necessità. Servono mascherine? Le si fabbrichino.Ogni mio intervento e' da considerarsi di stampo satirico e ironico ,cosi come ogni riferimento alla mia e altrui persone e' da intendersi come mai realmente accaduto e di pura fantasia. In nessun caso , il contenuto dei miei interventi su questo forum e' atto all' offesa , denigrazione o all odio verso persone o idee.Originariamente Scritto da Bob TerwilligerDi solito i buoni propositi di contenersi si sfasciano contro la dura realtà dell'alcolismo.
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Originariamente Scritto da M K K Visualizza MessaggioQuello è ovvio , chiunque produrrà per sé...
Mi chiedo però se sia così difficile produrle... Se al posto di comprare mascherine si comprano i macchinari per farle e si assumono o si precettano i tecnici per produrle i una settimana si avrebbe uno stabilimento funzionante
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Coronavirus, il nuovo dominio cinese: la produzione delle mascherine antivirus
Pechino annuncia il superamento del picco. Schierate anche la fabbrica dei jet militari e la Foxconn degli iPhone. Risultato: circa 120 milioni di pezzi al giorno pronti anche per l’esportazione
Prima del Covid-19 la Cina produceva 20 milioni di mascherine al giorno. Per uso ospedaliero, industriale e per la gente normale alle prese con il quotidiano inquinamento da polveri sottili. Quando è scoppiato il Coronavirus le autorità hanno prima consigliato e poi ordinato alla popolazione di indossare la maschera. Con soli 20 milioni di pezzi al giorno e 1,4 miliardi di cittadini le maschere sono subito scomparse dai negozi cinesi, ci sono stati scandalosi aumenti di prezzo, gente spaventata che si copriva naso e bocca anche con le bucce delle arance e con bottiglie di plastica divise a metà.
Venti milioni di maschere pre-epidemia rappresentavano comunque la metà della produzione mondiale, ma allora in Occidente non ci abbiamo fatto caso. Il coronavirus era un problema cinese. Nel giro di pochissimi giorni molte fabbriche in Cina hanno dovuto raccogliere la sfida. La propaganda ha diffuso foto di operaie al lavoro per produrre manualmente maschere per gli eroici medici e infermieri anzitutto. Uno sforzo anche commovente mentre la Cina era in preda allo sgomento e imponeva la quarantena. Ma con centinaia di milioni di lavoratori bloccati dall’ordine di non tornare alle catene di montaggio, come produrre una quantità inesauribile di maschere usa e getta? I pianificatori dell’economia statale hanno mobilitato le grandi industrie automatizzate, comprese quelle ad altissima tecnologia, che hanno riciclato alcune linee di produzione.
Oggi la Cina produce 120 milioni di maschere al giorno. Tra le industrie che hanno risposto agli appelli del governo c’è anche la Aviation Industry Corporation of China (AVIC) di Chengdu, specializzata nella costruzione dei caccia J-20 a tecnologia stealth, orgoglio dell’aeronautica militare. La tecnologia di precisione avionica permette a ogni macchinario di sfornare 100 maschere al minuto, 24 ore su 24. La fabbrica dei J-20 ha impiegato 258 ingegneri e tecnici nella risoluzione del problema: e a quanto pare in tre giorni è stata disegnata la prima linea d produzione.
Molte altre aziende di piccole e medie dimensioni, di quelle che prima facevano pannolini per bambini, sono state incoraggiate dalle autorità a lanciarsi nel segmento delle maschere protettive. Sarebbero almeno 2.500 le imprese impegnate al momento nella nuova produzione. Che il 29 febbraio aveva raggiunto quota 116 milioni di unità al giorno. Oltre quelle a bassa tecnologia e alto impiego di mano d’opera ci sono giganti come Foxconn, famoso per l’assemblaggio degli iPhone; Xiaomi e Oppo, specializzati in smartphone a basso costo. La Sinopec, gigante del petrolio, ha aumentato la produzione di materiali di base per le maschere professionali: dal polipropilene al polivinile. Gli esperti hanno segnalato che Xi Jinping nella prima uscita pubblica in maschera, a inizio febbraio, si era messo una comune mascherina di garza di quelle chirurgiche, usa e getta.
Lunedì, quando è andato a Wuhan, il leader indossava una N95 di disegno americano, made in China. Dei 2.500 centri di produzione in Cina, 700 sono di industrie hi-tech che prima si dedicavano a tutt’altro. Uno sforzo da economia di guerra che ha precedente solo nel secondo conflitto mondiale. E ora che il peggio sembra passato sul fronte dell’epidemia in Cina — solo 8 nuovi casi registrati ufficialmente l’11 marzo a Wuhan ed è stato annunciato ufficialmente il superamento del picco con soli 11 decessi nelle ultime ore — le maschere cinesi sono pronte per l’esportazione. Solo in Italia siamo in attesa di due milioni di pezzi, in un contratto concordato da Luigi Di Maio con il collega di pechino Wang Yi.
Al momento l’intesa sembra soprattutto un gesto di solidarietà politica da parte di Pechino, dopo le tensioni di gennaio quando Roma chiuse i collegamenti aerei diretti. Ma intanto Germania e Francia, che si preparano all’esplosione dell’epidemia, hanno bloccato le esportazioni, per non assottigliare le scorte indispensabili al mercato interno. Se davvero il coronavirus sarà arrestato in Cina, è possibile che il surplus di maschere venga esportato. Le maschere e le tute protettive possono diventare uno strumento di geopolitica ai tempi del Covid-19.
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Borrelli sa solo portare scuse. Invece di firmare contratti presso non si sa quali Paesi, per forniture che saranno comunque insufficienti, faccia una bella riunione col governo e porti quell'articolo sul tavolo.
In Italia non ne servono 120 milioni al giorno, ma 90 milioni al mese. Non c'è nessuno che le sa fare?
Inoltre la Lombardia è da settimane che va chiedendo di fare l'ospedale alla Fiera di Milano, ma Borrelli risponde che non si trovano i macchinari...siamo sicuri? In Russia, in Cina non ce l'hanno? Li fabbrica solo la Germania?
Tutte queste scuse non sono tollerabili in una situazione come la nostra....ma di noi
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioQuesto:
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Coronavirus, il nuovo dominio cinese: la produzione delle mascherine antivirus
Pechino annuncia il superamento del picco. Schierate anche la fabbrica dei jet militari e la Foxconn degli iPhone. Risultato: circa 120 milioni di pezzi al giorno pronti anche per l’esportazione
Prima del Covid-19 la Cina produceva 20 milioni di mascherine al giorno. Per uso ospedaliero, industriale e per la gente normale alle prese con il quotidiano inquinamento da polveri sottili. Quando è scoppiato il Coronavirus le autorità hanno prima consigliato e poi ordinato alla popolazione di indossare la maschera. Con soli 20 milioni di pezzi al giorno e 1,4 miliardi di cittadini le maschere sono subito scomparse dai negozi cinesi, ci sono stati scandalosi aumenti di prezzo, gente spaventata che si copriva naso e bocca anche con le bucce delle arance e con bottiglie di plastica divise a metà.
Venti milioni di maschere pre-epidemia rappresentavano comunque la metà della produzione mondiale, ma allora in Occidente non ci abbiamo fatto caso. Il coronavirus era un problema cinese. Nel giro di pochissimi giorni molte fabbriche in Cina hanno dovuto raccogliere la sfida. La propaganda ha diffuso foto di operaie al lavoro per produrre manualmente maschere per gli eroici medici e infermieri anzitutto. Uno sforzo anche commovente mentre la Cina era in preda allo sgomento e imponeva la quarantena. Ma con centinaia di milioni di lavoratori bloccati dall’ordine di non tornare alle catene di montaggio, come produrre una quantità inesauribile di maschere usa e getta? I pianificatori dell’economia statale hanno mobilitato le grandi industrie automatizzate, comprese quelle ad altissima tecnologia, che hanno riciclato alcune linee di produzione.
Oggi la Cina produce 120 milioni di maschere al giorno. Tra le industrie che hanno risposto agli appelli del governo c’è anche la Aviation Industry Corporation of China (AVIC) di Chengdu, specializzata nella costruzione dei caccia J-20 a tecnologia stealth, orgoglio dell’aeronautica militare. La tecnologia di precisione avionica permette a ogni macchinario di sfornare 100 maschere al minuto, 24 ore su 24. La fabbrica dei J-20 ha impiegato 258 ingegneri e tecnici nella risoluzione del problema: e a quanto pare in tre giorni è stata disegnata la prima linea d produzione.
Molte altre aziende di piccole e medie dimensioni, di quelle che prima facevano pannolini per bambini, sono state incoraggiate dalle autorità a lanciarsi nel segmento delle maschere protettive. Sarebbero almeno 2.500 le imprese impegnate al momento nella nuova produzione. Che il 29 febbraio aveva raggiunto quota 116 milioni di unità al giorno. Oltre quelle a bassa tecnologia e alto impiego di mano d’opera ci sono giganti come Foxconn, famoso per l’assemblaggio degli iPhone; Xiaomi e Oppo, specializzati in smartphone a basso costo. La Sinopec, gigante del petrolio, ha aumentato la produzione di materiali di base per le maschere professionali: dal polipropilene al polivinile. Gli esperti hanno segnalato che Xi Jinping nella prima uscita pubblica in maschera, a inizio febbraio, si era messo una comune mascherina di garza di quelle chirurgiche, usa e getta.
Lunedì, quando è andato a Wuhan, il leader indossava una N95 di disegno americano, made in China. Dei 2.500 centri di produzione in Cina, 700 sono di industrie hi-tech che prima si dedicavano a tutt’altro. Uno sforzo da economia di guerra che ha precedente solo nel secondo conflitto mondiale. E ora che il peggio sembra passato sul fronte dell’epidemia in Cina — solo 8 nuovi casi registrati ufficialmente l’11 marzo a Wuhan ed è stato annunciato ufficialmente il superamento del picco con soli 11 decessi nelle ultime ore — le maschere cinesi sono pronte per l’esportazione. Solo in Italia siamo in attesa di due milioni di pezzi, in un contratto concordato da Luigi Di Maio con il collega di pechino Wang Yi.
Al momento l’intesa sembra soprattutto un gesto di solidarietà politica da parte di Pechino, dopo le tensioni di gennaio quando Roma chiuse i collegamenti aerei diretti. Ma intanto Germania e Francia, che si preparano all’esplosione dell’epidemia, hanno bloccato le esportazioni, per non assottigliare le scorte indispensabili al mercato interno. Se davvero il coronavirus sarà arrestato in Cina, è possibile che il surplus di maschere venga esportato. Le maschere e le tute protettive possono diventare uno strumento di geopolitica ai tempi del Covid-19.
https://www.corriere.it/esteri/20_ma...9f46e6a5.shtmlOriginariamente Scritto da midofuoco
Dio mio mi toccherà fare pure le GAG bang?
Che mondo maschilista queste palestreOriginariamente Scritto da menphisdaemonSreppate sti mentecatti che mi rovinano il mongolo del secolo!!!
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Grazie Sean, interessante.Ogni mio intervento e' da considerarsi di stampo satirico e ironico ,cosi come ogni riferimento alla mia e altrui persone e' da intendersi come mai realmente accaduto e di pura fantasia. In nessun caso , il contenuto dei miei interventi su questo forum e' atto all' offesa , denigrazione o all odio verso persone o idee.Originariamente Scritto da Bob TerwilligerDi solito i buoni propositi di contenersi si sfasciano contro la dura realtà dell'alcolismo.
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Originariamente Scritto da laplace Visualizza MessaggioVisto che divampa la psicosi....
Una bella pizza a domicilio, poi subito messa un paio di minuti a 200 gradi nel forno può essere ok???Ogni mio intervento e' da considerarsi di stampo satirico e ironico ,cosi come ogni riferimento alla mia e altrui persone e' da intendersi come mai realmente accaduto e di pura fantasia. In nessun caso , il contenuto dei miei interventi su questo forum e' atto all' offesa , denigrazione o all odio verso persone o idee.Originariamente Scritto da Bob TerwilligerDi solito i buoni propositi di contenersi si sfasciano contro la dura realtà dell'alcolismo.
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Originariamente Scritto da laplace Visualizza MessaggioVisto che divampa la psicosi....
Una bella pizza a domicilio, poi subito messa un paio di minuti a 200 gradi nel forno può essere ok???
Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk
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Originariamente Scritto da laplace Visualizza MessaggioVisto che divampa la psicosi....
Una bella pizza a domicilio, poi subito messa un paio di minuti a 200 gradi nel forno può essere ok???
Inviato dal mio SM-G950F utilizzando TapatalkOriginariamente Scritto da SPANATEMELAparliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentusOriginariamente Scritto da GoodBoy!ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?
grazie.
PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
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Originariamente Scritto da Alberto5 Visualizza MessaggioMa a Legnano sono rimaste aperte le pizzerie d asporto? Perchè io che abito a Parabiago ho chiamato ieri sera a due ma erano chiuse. E sinceramente preferisco evitare di ordinare cibo a domicilio; vista la situazione per un paio di settimane andró di pizze surgelate.
Inviato dal mio iPhone utilizzando TapatalkOriginariamente Scritto da modgallaghergandhi invece di giocarsi il libretto della macchina si gioca la cartella clinica
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Originariamente Scritto da INFILATEMELO Visualizza MessaggioBeati voi che avete il delivery
Inviato dal mio SM-G950F utilizzando Tapatalk
Ti ricordi la storia che era stata scritta sul forum dei brutti credo.
Solo che alcune volte non se ne può fare a meno
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Originariamente Scritto da laplace Visualizza MessaggioVisto che divampa la psicosi....
Una bella pizza a domicilio, poi subito messa un paio di minuti a 200 gradi nel forno può essere ok???
Tessera N° 7
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In Italia avevo visto che c’è una unica fabbrica di macchinari per la ventilazione artificiale (in Emilia se nn sbaglio) ed in questi giorni passerà da 200 a 500/600 macchinari al mese.
Tutti per l’Italia, gli ordini per l’estero cancellati.
Si parla di una fabbrica con pochi dipendenti quindi hanno chiesto l’aiuto di alcuni militari che verranno formati in velocità per aiutare nell’assemblaggio.
Per le mascherine son sicuro di aver visto ci fosse quantomeno un produttore in Lombardia che ancora ad emergenza iniziata aveva assunto nuovo personale per star dietro le richieste
Poi nn ho più letto notizie in merito
Ovviamente in entrambi i casi non basterà solo la loro produzione per far fronte all’emergenza italiana
Meglio di niente però.Originariamente Scritto da Seanfaccini, kazzi, fike, kuli
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