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Ci tengo a comunicarvi che dopo essermi tridosato per andare in vacanza all aereoporto di Catania manco mi hanno controllato il green pass ( nonostante cercassi di sventolarglielo davanti).
La giusta punizione per un fessacchiotto.
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Originariamente Scritto da Pesca
lei ti parla però, ti saluta, è gentile, sei tu la merda hunt
Ci tengo a comunicarvi che dopo essermi tridosato per andare in vacanza all aereoporto di Catania manco mi hanno controllato il green pass ( nonostante cercassi di sventolarglielo davanti).
La giusta punizione per un fessacchiotto.
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Nemmeno nell'aeroporto di partenza? (c'è l'aeroporto a oderzo?)
Originariamente Scritto da huntermaster
tu ti sacrifichi tutta la vita mangiando mer da in bianco e bevendl acqua per.farti le seghe nella tua kasa di prigio.
Originariamente Scritto da luna80
Ma come? Non avevi mica posto sicuro al McDonald's come salatore di patatine?
Scendono a 73 i pazienti ricoverati in ospedale. Tre si trovano nel reparto di cure intense.
Sono mesi che hanno tolto tutte le limitazioni.direi bene
Ogni mio intervento e' da considerarsi di stampo satirico e ironico ,cosi come ogni riferimento alla mia e altrui persone e' da intendersi come mai realmente accaduto e di pura fantasia. In nessun caso , il contenuto dei miei interventi su questo forum e' atto all' offesa , denigrazione o all odio verso persone o idee.
Originariamente Scritto da Bob Terwilliger
Di solito i buoni propositi di contenersi si sfasciano contro la dura realtà dell'alcolismo.
Tanto é inutile, ormai hanno fatto la inutile regolina e se ne sono dimenticati anche loro del Corona. In Germania 4 giorni dopo che non hai piú sintomi sei libero ora a prescindere dalla positivitá invece qui da noi ti fai il tamponcino da 10 cent ma che loro ti fanno pagare 15 euro e ti dimentichi della libertá. Sono positivo dopo 11 giorni nonostante stia bene e non abbia alcun sintomi da 5 giorni, da domani sera positivo o negativo che sia me ne vado in giro. Non lo ho attaccato ai miei genitori in 11 giorni dentro la stessa casa, non vedo come possa attaccarlo ad altri fuori
Giorgio Palù: «Il Covid può essere uscito dai laboratori cinesi, volevano simulare una mutazione spontanea»
Il presidente dell’Aifa: «Diverse ragioni smentiscono uno spillover in natura. Gli esperimenti sui coronavirus sono ammessi, ma la Cina non ha mai collaborato per spiegare le cause. È l’ipotesi più realistica»
Giorgio Palù, microbiologo, virologo e presidente dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), nel suo ultimo libro, «All’origine. Il virus che ci ha cambiato la vita» sottolinea l’importanza di riavvolgere il nastro e riflettere su quanto è accaduto nei due anni dallo scoppio della pandemia.
Perché questa necessità?
«Ho cercato di fare un passo indietro, per spiegare le origini e l’evoluzione dei virus e di Sars-CoV-2 in particolare. Nei mesi di pandemia, c’è stata una saga infodemica, una bulimia di informazioni che credo abbia sconvolto l’opinione pubblica. La virologia è una scienza seria, molto vicina alle scienze esatte (matematica, chimica, fisica). Una disciplina importante perché i virus sono parte di noi, ci hanno accompagnati nel corso di tutta l’evoluzione, e sono gli elementi microbici in grado di replicarsi più rappresentati sul pianeta».
Qual è la causa all’origine diffusione del Sars-Cov-2 da cui ha avuto origine la malattia di Covid-19 su scala globale?
«Oggi non abbiamo le prove che dimostrino inconfutabilmente come la pandemia abbia avuto origine, se da uno spillover del virus dal pipistrello all’uomo occorso in natura o, viceversa, da uno spillover di laboratorio, per cause accidentali, come già successo per altri agenti patogeni altamente contagiosi. Nel mio libro, lascio aperto il campo alla discussione su come si sia diffuso il Coronavirus».
Lei accredita la seconda tesi in un recente articolo scientifico. Che cosa non convince dell’ipotesi secondo cui all’origine della pandemia ci sarebbe uno spillover occorso in natura?
«Ci sono diverse ragioni. Per prima cosa, nel genoma del Sars-Cov-2, e in particolare nel gene che codifica la proteina Spike, è presente una sequenza unica, non presente in nessun altro beta-coronavirus né genoma virale sequenziato. Essa codifica quattro amminoacidi (Prra) essenziali per l’infettività e la patogenicità virale nei riguardi della nostra specie. Detta porzione genica è sottostata a selezione Darwiniana positiva, mantenendosi in tutte le varianti originatesi dal prototipo di Wuhan. In secondo luogo, Sars-Cov-2, pur essendo al 97% identico a RaTG-13, un betacoronavirus che infetta il pipistrello Rhinolophus affinis in Asia meridionale, ha perso la capacità di infettare le cellule di pipistrello. RaTG-13, poi, ha la sua nicchia ambientale a distanza di migliaia di chilometri da Wuhan e dal laboratorio ad alta protezione dove è stato a lungo coltivato. Inoltre, non si è ancora rinvenuto un ospite animale intermedio che abbia permesso il passaggio del virus dall’ospite naturale all’uomo. La verità sull’origine prossimale di Sars-CoV-2 potrebbe venire solo dalla Cina, dove il virus ha tratto origine. Tuttavia, le autorità cinesi sono state reticenti con ben tre commissioni inviate dall’Oms a Wuhan e non hanno mai consegnato i prototipi di virus studiati a Wuhan, né i registri di laboratorio».
Che cosa, invece, farebbe ipotizzare che il virus sia sfuggito dal laboratorio di Wuhan?
«Resta aperta la possibilità che questo virus sia passato dall’animale all’uomo a causa un incidente di laboratorio. Non occorrono sofisticate operazioni di taglia e cuci genomico per modificare il virus di una specie animale e renderlo in grado di infettare l’uomo. Basta replicarlo su cellule umane per passaggi ripetuti, come era già successo nel 1977 con il virus influenzale H1N1 (all’origine della cosiddetta influenza russa, ndr), elaborato in un laboratorio dell’allora Unione Sovietica».
Quale potrebbe essere stato l’obiettivo di una simile ricerca?
«Credo si sia tentato di dimostrare in laboratorio quello che può avvenire in natura con una mutazione spontanea. Per chiarire, quindi, quali condizioni siano necessarie e sufficienti perché un virus animale con potenziale pre-pandemico sia in grado di fare il salto di specie. Uno scopo nobile perseguito dalla ricerca scientifica in ambito di biologia evoluzionistica, per prevenire future emergenze pandemiche».
Sono tipologie di esperimenti consentiti?
«Nel 2014, quando ero presidente della società europea di virologia, si è decisa all’Accademia Nazionale delle Scienze di Washington la messa al bando della ricerca sulla manipolazione genetica de virus dell’influenza con potenziale pandemico (come il virus dell’influenza aviaria H5N1). Sono stati però esclusi dal bando i Coronavirus, perché allora privi di modello animale. Esperimenti di questo genere, però, si potrebbero svolgere in condizioni controllate da Enti preposti, in laboratori ad alta protezione (Bsl4), garantendo visite mensili ai laboratori in cui si svolgono le ricerche, tenendo un rendiconto accurato delle operazioni eseguite e informando a riguardo l’opinione pubblica».
Qual è il tassello ancora carente per provare le cause dell’origine della pandemia?
«Ad oggi conosciamo l’origine distale del Sars-CoV-2 (il pipistrello) ma manca ancora la certa individuazione di un ceppo virale capace di infettare sia pipistrello che uomo. Per prevenire ulteriori spillover, è quindi importante conoscere anche l’origine prossimale, che spiega dove e come è avvenuta la ricombinazione genetica».
Una categoria che ha acquisito un ruolo centrale, nel corso della pandemia, è quella di esperti e virologi. Il loro è stato un contributo efficace o ritiene che ci sia stata una sovraesposizione della categoria?
«Nel mio libro affronto il tema della comunicazione che ha accompagnato la pandemia. Molti sono stati gli esperti accreditati alla ribalta mediatica che spesso hanno contraddetto le loro stesse posizioni o si sono contraddetti tra loro, disorientando l’opinione pubblica. A volte si è rincorso l’allarmismo altre addirittura il minimalismo dell’informazione. Ecco, questi eccessi non sono certo serviti, ma hanno creato incertezza, confusione e talvolta panico. La comunicazione scientifica, a parer mio, deve essere neutra, istituzionale. Come peraltro è avvenuto all’estero: negli Stati Uniti con l’immunologo Anthony Fauci, con Christian Drosten in Germania, e con Sir Christopher Whitty e Sir Patrick Vallance in Inghilterra».
Cosa dobbiamo aspettarci nei prossimi mesi?
«I dati sulla diffusione del Covid-19 in Europa sono incoraggianti. Sembra che la pandemia stia diminuendo, sia nell’incidenza che nella gravità, che nel carico sui sistemi sanitari. Credo che il virus diventerà endemico, come i virus pandemici dell’influenza e come altri Coronavirus arrivati dal mondo animale. Si spera che questo passaggio possa avvenire quest’anno, sempre che non sorgano nuove varianti».
A proposito di vaccini, non crede che quello studiato due anni fa sia ormai superato, con le nuove varianti, capaci di bucare la copertura?
«No, è ancora molto utile se viene eseguita la terza dose, che conferisce per diversi mesi una protezione al 90% dalla malattia grave e al 50%-60% dall’infezione. Chiaramente, nel tempo, questa immunità verrà meno e bisognerà predisporre vaccini preparati sulle nuove varianti in circolazione. O, come si sta studiando, vaccini pan-coronavirus, in grado di prevenire infezioni da tutti i betacoronavirus».
L’Italia può esser competitiva in questa corsa verso la realizzazione di nuovi vaccini?
«Ad oggi non abbiamo un vaccino italiano. La Germania ce l’ha, così come la Francia, il Regno Unito e la Spagna. Tuttavia, in Italia la qualità della ricerca scientifica è elevata. Servirebbero investimenti selezionati, come sta avvenendo con la creazione di un hub vaccinale che metta insieme ricerca di base, ricerca applicata, università e industria farmaceutica. Alcuni Stati, poi, stanno spendendo molte risorse per la virologia evoluzionistica, per studiare il virus all’interfaccia uomo-animale-ambiente, in modo da prevedere eventuali rischi pandemici. Anche questo sarebbe un investimento cruciale per il nostro Paese».
Sul fronte delle misure restrittive anti-Covid, l’Italia si sta dimostrando più cauta di altri paesi. Un esempio è la scelta di non togliere l’obbligo di indossare la mascherina a scuola. È ragionevole?
«Inglesi, francesi e olandesi hanno tolto le mascherine in classe e il dato confortante è che non ha comportato un peggioramento della situazione (il Trentino sta valutando un’analoga misura, ndr). Per come la penso, cautela vuole che al chiuso, dove non c’è ricircolo dell’aria e dove c’è assembramento, sia bene essere cauti e tenere le mascherine ancora per un po’».
CorSera
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
ovvero la molecola /farmaco più banale e usata al mondo ?
ottimo
Ogni mio intervento e' da considerarsi di stampo satirico e ironico ,cosi come ogni riferimento alla mia e altrui persone e' da intendersi come mai realmente accaduto e di pura fantasia. In nessun caso , il contenuto dei miei interventi su questo forum e' atto all' offesa , denigrazione o all odio verso persone o idee.
Originariamente Scritto da Bob Terwilliger
Di solito i buoni propositi di contenersi si sfasciano contro la dura realtà dell'alcolismo.
Oggi un collega parlava di mantenere la mascherina anche se tolgono l'obbligo, medico ancora bardato con mascherina ffp2 più chirurgica e guanti...forse il bonus psicologo non è poi così male
Oggi un collega parlava di mantenere la mascherina anche se tolgono l'obbligo, medico ancora bardato con mascherina ffp2 più chirurgica e guanti...forse il bonus psicologo non è poi così male
Ehm...
Originariamente Scritto da Pesca
lei ti parla però, ti saluta, è gentile, sei tu la merda hunt
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