Intanto: 318 mila casi in UK e 146 morti
Emergenza Coronavirus: thread unico.
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Originariamente Scritto da Barone Bizzio Visualizza MessaggioIntanto: 318 mila casi in UK e 146 morti
Inviato dal mio SM-G998B utilizzando TapatalkLast edited by marcu9; 28-12-2021, 09:08:24.Originariamente Scritto da SeanTu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
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La variante Omicron causa sintomi lievi a 9 vaccinati su 10: tosse e raffreddore
Le indicazioni raccolte da Oms, Regno Unito, Sudafrica. «Indenni i polmoni e i recettori di gusto e olfatto»
Sta rapidamente «conquistando» il mondo e potrebbe presto soppiantare del tutto l’attuale ceppo più diffuso, il Delta. È Omicron, variante del virus Sars-CoV-2, fuoriuscita da focolai in Botswana e Sudafrica, dichiarata «preoccupante» il 26 novembre dall’Organizzazione mondiale della Sanità. In un mese si sono accumulati i dati che smentiscono la sua pericolosità: nove pazienti su dieci (l’89%) se vaccinati accusano disturbi comuni, di breve durata, paragonabili a un’infreddatura: tosse, mal di gola, febbre. Lo aveva anticipato prima di Natale il direttore di Oms Europa, Hans Kluge. Ora diversi studi preliminari vanno in questa direzione.
Omicron è una lettera dell’alfabeto greco, utilizzato per battezzare le diverse versioni con cui il microbo responsabile della pandemia ha colpito in questi due anni di emergenza. Tutto è iniziato con Alfa (nata in Cina), poi Beta (sempre in Sud Africa), Gamma (Brasile) e Delta, per citare solo i ceppi che hanno procurato allarme (rientrato per Beta e Gamma). Molte ancora le incognite che circondano Omicron, il cui obiettivo appare lo stesso di molti suoi consimili: trovare una forma di convivenza con l’uomo.
Cosa sappiamo
Omicron è più forte sul piano della trasmissibilità. Per esemplificare: se in una stanza c’è una persona infetta, sei rischiano di prendere il virus (uno solo se c’è un portatore di Delta). Non ci sono prove che sia più aggressiva. Al contrario, come afferma l’Oms riprendendo uno studio inglese (Zoe Covid), sembra che si accompagni a sintomi più lievi della variante che l’ha preceduta, simili al raffreddore.
Colpirebbe infatti prevalentemente le alte vie respiratorie (gola e bronchi) lasciando indenni i polmoni, senza intaccare i recettori del gusto e dell’olfatto. Queste le conclusioni anche di uno studio molto preliminare condotto in Sudafrica analizzato la scorsa settimana in un meeting della Società europea di microbiologia, presidente l’italiano Maurizio Sanguinetti. Parlano inoltre i bollettini quotidiani: pochi morti in proporzione ai positivi.
Cosa non sappiamo
In Italia Omicron è in decisa crescita. Contano le stime. Secondo un’indagine dell’Istituto superiore di sanità basata su analisi preliminari dei tamponi raccolti il 20 dicembre, potrebbe avere un’incidenza di circa il 30%, con forti variabilità regionali. I dettagli sono attesi domani. Secondo i calcoli del fisico Roberto Battiston, la variante era al 45% il giorno di Natale. E ieri il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri ha dichiarato che il 50-60% dei positivi potrebbero essere stati infettati da questo ceppo che ha un tempo di raddoppio di circa 2 giorni. Il 3 gennaio è stata programmata una nuova sorveglianza flash dell’Iss.
Le certezze sul vaccino
I primi risultati arrivano dal Regno Unito, dove Omicron ha cominciato la sua rapida ascesa in anticipo rispetto al resto d’Europa, fenomeno intercettato tempestivamente grazie all’intensa attività di sequenziamento dei genomi virali. Si è osservata una diminuzione della capacità dei vaccini, se somministrati con doppia dose, di proteggere da infezione e malattia lieve. Restano però efficaci nella prevenzione di forme gravi di Covid. Il richiamo (terza dose booster) alza la barriera sia contro la malattia lieve sia contro le forme gravi.
La «tenuta» dei test
Con la nuova variante sono considerati validi sia i tamponi molecolari sia gli antigenici rapidi. Nel complesso, quindi, l’impatto di Omicron sulla diagnostica è irrilevante. La sensibilità dei test antigenici rapidi rimane comunque bassa: questi tamponi dovrebbero essere consigliati solo quando si accusano sintomi.
CorSera...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
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Originariamente Scritto da marcu9 Visualizza MessaggioPer 318k positivi ci sono quanti, 1 milione di soggetti in quarantena per contatto con positivo ?
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Originariamente Scritto da Sly83 Visualizza MessaggioIn giro per il mondo sviluppato c’e’ una tale combinazione di elementi che risulta sempre piu’ difficile riuscire a trarne una lezione realmente obiettiva.
Al momento un denominatore comune restano i vaccini nei riguardi dei decessi e direi anche delle ospedalizzazioni.
Riguardo le ondate queste vanno e vengono ad ogni latitudine, senza preavviso e senza una particolare ciclicita’, l'impatto delle stagioni sembra in realta’ trasversale, per quanto da noi le ondate piu’ pesanti effettivamente coincidano con i mesi freddi.
Trarre conclusioni puo’ far comodo a seconda della tesi che si vuol portare avanti, questo e’ quel che mi sentirei di dire dopo questi ultimi due anni.
Ognuno di quegli elementi aggiunge complessità e rende difficile trarre conclusioni. Le restrizioni, come variano nel tempo e come vengono messe a terra, spesso è difficile comprenderle anche solo dove si vive, figuriamoci in altre nazioni.
A livello di singole casistiche di è visto davvero di tutto.
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Ai tamponi rapidi «fai da te» sfugge un positivo su quattro: quali sono i test affidabili
I rapidi eseguiti da personale esperto, per esempio in farmacia, possono dare il 10% di falsi negativi. La percentuale aumenta con i dispositivi da usare a casa
In quali casi bisogna sottoporsi al tampone?
Esistono tre situazioni: il contatto con un soggetto positivo, l’insorgere di sintomi che facciano pensare a Covid e la prevenzione, in vista di un incontro con persone fragili (immunodepressi, pazienti oncologici, trapiantati). I vaccinati con 2 o 3 dosi possono infettarsi, ma meno dei non vaccinati; possono contagiare, in percentuale ancora minore; e sono protetti al 95% circa dalla malattia severa. Quindi, in mancanza di sintomi o di tracciamento richiesto dall’Azienda sanitaria locale, non è necessario che si sottopongano a un tampone.
Quali tipi di test si possono utilizzare?
Il tampone molecolare è il più affidabile per la diagnosi di infezione da coronavirus. Viene eseguito su un campione prelevato a livello naso orofaringeo e il margine di errore è praticamente zero, perché viene rilevata la presenza del genoma virale anche in soggetti con bassa carica, pre-sintomatici o asintomatici. I test antigenici (rapidi) sono sensibili alle proteine virali. Ne esistono diversi tipi, dagli immunocromatografici lateral flow (prima generazione) ai test a lettura immunofluorescente (seconda generazione), che offrono migliori prestazioni. I test di ultima generazione (immunofluorescenza con lettura in microfluidica) sembrano mostrare risultati sovrapponibili ai molecolari, se eseguiti nel modo giusto. «Il test antigenico può dare un range di falsi negativi compreso tra il 10 e il 25 per cento, a seconda che venga effettuato da una persona esperta, per esempio in farmacia, o meno — afferma Pierangelo Clerici, presidente dell’Associazione microbiologi clinici italiani e della Federazione italiana società scientifiche di laboratorio —. Questo significa che con i rapidi “fai da te”, si rischia di avere risultati inesatti in un caso su quattro, dato che la positività non viene rilevata. Ciò avviene perché non è facile effettuare da soli in modo corretto il prelievo naso orofaringeo che, come sappiamo, deve provocare un po’ di fastidio».
E i salivari?
I test rapidi su saliva non sono raccomandati, perché non raggiungono i livelli minimi accettabili di sensibilità (capacità di individuare i positivi, cioè i malati) e specificità (capacità di individuare i negativi). Sono pertanto esclusi dall’elenco europeo dei test validi per ottenere il green pass. «La qualità del campione di saliva è soggetta a molte variabili, per esempio il tempo trascorso dall’assunzione di cibo o bevande e il modo in cui si è tenuto in bocca il tampone — sottolinea Clerici —: in generale i test di questo tipo offrono meno garanzie rispetto a quelli che analizzano un campione naso orofaringeo».
Che cos’è il pungidito?
Si tratta di un test sierologico che misura la presenza o meno di anticorpi nel sangue, ma senza misurarne la quantità. Nel caso gli anticorpi siano presenti, non indica se l’infezione è in atto o è avvenuta in passato.
Quando serve sottoporsi a un test sierologico?
In questo momento non è utile effettuare questo esame (a meno che non venga richiesto da un medico), neppure in vista della vaccinazione anti Covid. Non esiste infatti un metodo standard ed è quindi possibile avere risultati diversi ripetendo il test in vari laboratori. Inoltre non conosciamo il «correlato di protezione» di Sars-CoV-2, ovvero il livello di anticorpi necessario per difenderci dall’infezione. «Gli studi sono in corso, nel mio come in altri laboratori — afferma Clerici —: la raccolta dei dati sarà completata a un anno dalle prime vaccinazioni di massa, iniziate a marzo 2020. Ricordo che per l’epatite B sono serviti 5-6 anni per arrivare a definire il “correlato di protezione”. Nel caso di Covid basteranno invece 12 mesi. Quando lo studio, che è coordinato dall’Istituto superiore di sanità, sarà terminato sapremo qual è il livello di anticorpi che può realmente proteggerci dal coronavirus e da tutte le sue possibili varianti».
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Va detto che il correlato di protezione al momento e’ indeterminabile proprio perche’ con Omicron ci si reinfetta senza troppi complimenti.
Nel futuro immediato potrebbe rivelarsi utile capire se la reinfezione puo’ avvenire anche con la stessa omicron, e vedere nel caso che tipo di reazioni si avrebbero.
Generalmente si stanno via via trovando delle conferme alle impressioni iniziali, sapere che le cariche restano “piu’ in alto” nell’apparato respiratorio fa tutta la differenza di questo mondo.
Adesso in Italia sta circolando ancora Delta e questa non e’ affatto altrettanto clemente.
Che omicron soppianti tutto e diventi dominante, con la percentuale di attualmente protetti da vaccino, sarebbe una buona cosa fintanto che il sistema continuera’ a reggere (cosa a questo punto direi altamente probabile)
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Originariamente Scritto da Virulogo.88 Visualizza MessaggioInsomma il mondo paralizzato per una variante che probabilmente sarà come o meno un influenza?
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Piccolo aneddoto sui tamponi rapidi inaffidabili/timing.
Un mio amico (che non si è mai sottratto a cene/pranzi con colleghi e amici anche in condizioni discutibili) sta bene e fa un tampone rapido il 23 prima di mischiarsi coi parenti vari suoi e della sua compagna per le festività.
Tampone negativo, va liscio come l'olio, fa tutto quello che deve fare. Il 25 sera febbre alta e così pure il 26, febbre a 39 per due giorni, il terzo un po' meglio quindi si ri-tampona in farmacia il 27 sera, positivo.
Oggi 28 febbre passata e credo panico tra i vari parenti del pranzo del 25.
Fin.
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Originariamente Scritto da Sly83 Visualizza MessaggioCos’e’...adesso RICOMINCIAMO!?!
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Originariamente Scritto da Death Magnetic Visualizza MessaggioPiccolo aneddoto sui tamponi rapidi inaffidabili/timing.
Un mio amico (che non si è mai sottratto a cene/pranzi con colleghi e amici anche in condizioni discutibili) sta bene e fa un tampone rapido il 23 prima di mischiarsi coi parenti vari suoi e della sua compagna per le festività.
Tampone negativo, va liscio come l'olio, fa tutto quello che deve fare. Il 25 sera febbre alta e così pure il 26, febbre a 39 per due giorni, il terzo un po' meglio quindi si ri-tampona in farmacia il 27 sera, positivo.
Oggi 28 febbre passata e credo panico tra i vari parenti del pranzo del 25.
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Spesso sono proprio fatti acc@zzo di cane ‘sti tamponi rapidi, oltre ai problemi intrinseci di quel tipo di “tecnologia”.
Purtroppo anche io come tanti altri potrei riportare vari esempi ma tanto...
quando c’era LVI invece...
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Originariamente Scritto da Barone Bizzio Visualizza MessaggioIntanto: 318 mila casi in UK e 146 morti
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