Emergenza Coronavirus: thread unico.

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  • The_machine
    Bodyweb Senior
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    • dott
      Bodyweb Advanced
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      Originariamente Scritto da Steel77 Visualizza Messaggio
      Tra l'altro a passare dall'altro lato è un attimo. Domani Francis si rifiuta di fare la seste dose e di botto finisce tra i reietti
      Siamo tutti fluidi, anche se ancora ci ostiniamo a fare i binari

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      • dott
        Bodyweb Advanced
        • Oct 2018
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        Originariamente Scritto da The_machine Visualizza Messaggio
        Grandissimo filosofo, psicoanalista giornalista, massimo esperto del pensiero simbolico di Burioni e famoso per la sua onestà intellettuale...

        "... in seguito a un articolo del Giornale dell'aprile 2008 è emerso che il professor Galimberti aveva copiato "una decina di brani" dell'autrice Giulia Sissa per il suo L'ospite inquietante. Galimberti ha ammesso di aver violato il diritto d'autore riservandosi di riparare al danno. Ciò non ha comunque soddisfatto la Sissa perché «quello di Galimberti non è stato un chiedere scusa, piuttosto un cercare delle scuse, un patetico arrampicarsi sugli specchi».

        Galimberti: "Ho sbagliato a copiare" Archiviato il 26 maggio 2008 in Internet Archive.. Articolo di Matteo Sacchi sul quotidiano Il Giornale del 20 aprile 2008.

        La studiosa dell'Ucla «copiata» dal filosofo italiano: «Non è la prima volta che plagia testi altrui». Giulia Sissa: Galimberti si scusi davvero, non cerchi scuse. Articolo di Stefano Bucci sul quotidiano "Corriere della Sera", 21 aprile 2008.

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        • marcu9
          Bodyweb Advanced
          • May 2009
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          Originariamente Scritto da Sean
          Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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          • Gabri0
            Bodyweb Advanced
            • Jun 2020
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            Originariamente Scritto da marcu9 Visualizza Messaggio
            Nel frattempo in Francia oltre il 70% dei ricoverati in ospedale per Covid non ha neanche la prima dose fatta.
            Top.

            Inviato dal mio SM-G998B utilizzando Tapatalk
            Questo è proprio il momento migliore per far circolare il più possibile il virus, se non sono loro che vanno a vaccinarsi allora saremo noi a mandarli al creatore

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            • dott
              Bodyweb Advanced
              • Oct 2018
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              Originariamente Scritto da Gabri0 Visualizza Messaggio
              Questo è proprio il momento migliore per far circolare il più possibile il virus, se non sono loro che vanno a vaccinarsi allora saremo noi a mandarli al creatore
              Grandeh!!!

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              • dott
                Bodyweb Advanced
                • Oct 2018
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                Originariamente Scritto da Gabri0 Visualizza Messaggio
                Questo è proprio il momento migliore per far circolare il più possibile il virus, se non sono loro che vanno a vaccinarsi allora saremo noi a mandarli al creatore
                Poi venitemi a parlare di morale e senso civico...
                Quando circoli sta attento a tu nonno, imbecille.

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                • Gabri0
                  Bodyweb Advanced
                  • Jun 2020
                  • 834
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                  Originariamente Scritto da dott Visualizza Messaggio
                  Poi venitemi a parlare di morale e senso civico...
                  Quando circoli sta attento a tu nonno, imbecille.
                  Road to 100% vaccinati, in un modo o nell'altro

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                  • Miller
                    F#DBGBbBADBbGD#F#
                    • Sep 2011
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                    Ragazzi ce la facciamo a discutere senza flames e trollate varie?

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                    • Barone Bizzio
                      Bodyweb Senior
                      • Dec 2008
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                      Originariamente Scritto da The_machine Visualizza Messaggio
                      Ma la riflessione sulle persone che non sono libere perché credono a convinzioni infondate si applica anche a quelli che sostenevano il green pass sulla base del fatto che il vaccino avrebbe interrotto la circolazione del virus?

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                      • sylvester
                        Bodyweb Senior
                        • Dec 2004
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                        Originariamente Scritto da marcu9 Visualizza Messaggio


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                        Non facciamola passare inosservata questa...









                        "Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
                        Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
                        vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori".

                        (L. Pirandello)

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                        • dott
                          Bodyweb Advanced
                          • Oct 2018
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                          Originariamente Scritto da Miller Visualizza Messaggio
                          Ragazzi ce la facciamo a discutere senza flames e trollate varie?
                          Hai ragione. Chiedo scusa.

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                          • Sean
                            Csar
                            • Sep 2007
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                            Figliuolo: «Screening nelle scuole e terze dosi per tutti. Ecco il mio piano per fermare Omicron»

                            Il commissario per l’emergenza contro la pandemia, il generale Francesco Paolo Figliuolo:«È in arrivo Novavax, spero che aiuti a convincere chi ha ancora dubbi»

                            «Siamo pronti a vaccinare tutti i cittadini che lo vorranno e ad avviare lo screening nelle scuole. Ora più che mai dobbiamo ricordarci che il vaccino è l’unico sistema per proteggerci dal virus e dalle sue varianti». Il piano del generale Francesco Paolo Figliuolo è operativo, di fronte all’impennata della curva epidemiologica registrata nell’ultima settimana, è necessario fare più in fretta possibile.

                            Generale, per la terza dose è stato dato il via libera anche ai più giovani ed è stato ridotto l’intervallo a 4 mesi. I vaccini sono sufficienti?
                            «Aumentare il numero di persone vaccinate e che hanno ricevuto il booster ci aiuterà a consolidare la barriera costruita finora con oltre 108 milioni di somministrazioni dall’inizio della campagna vaccinale. Si tratta di decisioni prese a ragion veduta e coerenti con le disponibilità di dosi. Con l’apertura a quattro mesi, dal prossimo 10 gennaio, considerando le dosi attualmente disponibili e quelle che saranno distribuite nel prossimo mese, si potrà soddisfare la platea di potenziali ricettori».

                            Dopo le festività natalizie lei incontrerà i Presidenti delle Regioni per mettere a punto il piano. Come pensate di organizzarvi?
                            «Con i Presidenti mi sento molto spesso, seguiamo il metodo basato su un’analisi attenta alle singole situazioni locali, individuando punti di forza ed eventuali criticità. La Struttura che dirigo continua a operare in modo bilanciato, attraverso contatti e aggiornamenti quotidiani a livello tecnico con le Regioni, per assicurare il coordinamento. I risultati finora sono stati eccellenti, come testimoniano le cifre a livello nazionale: oggi la popolazione protetta con almeno una dose di vaccino, più i guariti da sei mesi al massimo, è pari a circa il 90% degli over 12».

                            Come sarà organizzato lo screening nelle scuole?
                            «Ogni Regione metterà a punto un dispositivo e grazie alla grande disponibilità del ministro alla Difesa Guerini avremo il supporto dei team e dei laboratori militari. Prima della pausa natalizia, il personale militare ha effettuato oltre 18 mila tamponi in 470 istituti scolastici. La Difesa, che è prontamente scesa in campo sin dall’inizio della pandemia, sta attualmente impiegando a sostegno delle Regioni una parte importante delle proprie risorse di personale e di strutture specializzate, che operano in un ampio spettro di attività. Lo screening è una di queste».

                            Lei è anche a capo del Comando operativo di vertice interforze: quanto aiuta questo doppio incarico nell’organizzare distribuzione, somministrazione e screening?
                            «Dal Covi dipendono le operazioni militari all’estero e sul territorio nazionale, comprese quelle di supporto al contrasto della pandemia. Tra queste c’è “Athena” che contribuisce al tracciamento dei contagi nelle scuole. Ma la Difesa continua anche il suo impegno nell’ambito dell’operazione “Eos”, finalizzata a fornire supporto per l’attività di somministrazione di vaccini a favore della popolazione civile, senza contare lo stoccaggio dei vaccini presso l’aeroporto militare di Pratica di Mare e il successivo trasporto nei vari siti regionali. Tutte queste attività costituiscono un importante contributo che si inserisce pienamente nel quadro delle misure contro il Covid che vengono coordinate dalla Struttura commissariale».

                            Con la riapertura delle scuole si porrà il problema delle mascherine per il personale scolastico. Come pensate di risolverlo?
                            «Quello è un provvedimento specifico rivolto solo ad alcune categorie del personale della scuola. Il governo ha stanziato 5 milioni di euro che saranno impiegati per l’acquisto di mascherine Ffp2 da distribuire a chi svolge attività scolastiche e didattiche a favore dell’infanzia, e a chi è a contatto con alunni esonerati dall’obbligo di indossare dispositivi di protezione delle vie respiratorie. Sono già state svolte due riunioni propedeutiche all’acquisto delle mascherine e,insieme al ministero dell’Istruzione, si procederà a definire nel dettaglio l’esigenza».

                            Qual è il livello di somministrazione ideale di vaccini per tenere il passo?
                            «È in corso una campagna senza precedenti che in questo momento viaggia a un ritmo elevato, paragonabile a quello della scorsa primavera, quando il programma cambiò passo facendo registrare più di 500 mila somministrazioni al giorno. Il livello ideale è quello che ottimizza le risorse di personale vaccinatore e vaccini, bilanciando le attività dei punti di somministrazione in modo efficiente. Secondo l’ultimo report settimanale della Struttura, pubblicato venerdì, siamo a oltre 523 mila dosi giornaliere, con trend a salire».

                            A fine gennaio arriverà il nuovo vaccino Novavax. Ci saranno dosi sufficienti per chi vorrà sceglierlo?
                            «È previsto l’arrivo di 2,9 milioni di dosi, con la prima consegna di circa 1,5 milioni che avverrà presumibilmente tra gennaio e febbraio».

                            Lei crede che questo nuovo vaccino convincerà i no vax a immunizzarsi?
                            «Premesso che tutti i vaccini di cui disponiamo sono sicuri, essendo stati autorizzati dall’Ema e dall’Aifa (rispettivamente l’agenzia europea e italiana per i farmaci, ndr), con Novavax che è un vaccino di tipo tradizionale che si basa sulla tecnologia delle proteine ricombinanti, già usata da decenni per altri preparati, avremo un’arma in più contro il Covid-19 che consentirà alla campagna vaccinale di andare più spedita».

                            A chi sarà destinato?
                            «Sarà utilizzato per i cicli primari degli over 18 e mi auguro che contribuirà a convincere chi è ancora esitante. Occorre continuare a informare e rassicurare sul fatto che la vaccinazione è l’unico sistema — insieme alla prevenzione — per proteggerci dal virus e dalle sue varianti. Da questo punto di vista conto molto sul ruolo dei medici di famiglia, dei farmacisti, dei pediatri, degli specialisti. Sono figure di fiducia, vicine alle persone e alle famiglie, ne conoscono il vissuto e possono fare la differenza nello sciogliere dubbi e ritrosie. La parola va data alla scienza, e questa va divulgata con il tratto e l’approccio giusto».


                            CorSera
                            ...ma di noi
                            sopra una sola teca di cristallo
                            popoli studiosi scriveranno
                            forse, tra mille inverni
                            «nessun vincolo univa questi morti
                            nella necropoli deserta»

                            C. Campo - Moriremo Lontani


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                            • Sean
                              Csar
                              • Sep 2007
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                              Covid, Bassetti: isolamento soltanto per i positivi, non per i contatti

                              L’infettivologo di Genova: non possiamo continuare ad adottare le misure di un anno fa, ora la situazione è cambiata


                              Scenario: 100 mila nuovi contagi al giorno, decine di persone isolate in quanto «contatti». Risultato: milioni di italiani chiusi in casa, in quarantena o domicilio preventivo e Paese bloccato. Quando: fine gennaio 2022. La previsione è di Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattie infettive all’Ospedale San Martino di Genova, convinto che sia giunto il momento di considerare la pandemia con occhi nuovi. «Il Natale 2021 è completamente diverso dal Natale 2020 — spiega —: non possiamo continuare a mettere in atto le stesse misure di un anno fa, quando nessuno era vaccinato». A partire dal tracciamento dei contatti, che con la diffusione rapida della variante Omicron rischia di saltare del tutto.

                              «Stiamo correndo dietro al virus, rischiamo di farci fregare un’altra volta — prosegue l’infettivologo —. La quarantena andrebbe riservata solo ai positivi, non ha senso chiudere in casa anche i familiari e i contatti stretti, se sono in salute. Per non parlare dell’isteria da tamponi: i vaccinati dovrebbero farselo solo se hanno sintomi. Peraltro ricordiamo ancora una volta che il tampone dà una falsa sicurezza, perché è l’istantanea di un attimo e può dare falsi negativi». La speranza che si vada verso una fase «endemica» della convivenza con il virus è basata su segnali concreti: Omicron è molto più trasmissibile di Delta e ha reso più frequenti le reinfezioni, ma dai primi dati (la variante ha fatto la sua comparsa in Italia il 26 novembre) sembra che il contagio nei vaccinati dia al massimo sintomi lievi, come raffreddore, tosse, febbre.

                              «Pensiamo all’influenza — scandisce Bassetti —: chi è malato sta a casa, ma i suoi familiari, se asintomatici, conducono una vita normale. Dovremmo cominciare a ragionare in questi termini. Idem per i colori delle Regioni: è giusto mantenerli, ma forse le misure restrittive andrebbero limitate a zone più piccole, come le province. Inoltre nel computo dei ricoveri dovrebbero entrare solo i soggetti con insufficienza respiratoria e segni radiologici di polmonite da Sars-CoV-2, non i casi lievi o chi è in ospedale per altre patologie ma risulta positivo». Resta il problema degli adulti che non vogliono vaccinarsi. «Scelgono di rischiare sulla propria pelle — conclude l’infettivologo —, mentre fra chi ha ricevuto le tre dosi solo il 5-6% può contrarre la malattia. Un Servizio sanitario non intasato può curarli al meglio. Abbiamo di fronte a noi due opzioni: accettare di vivere in un Paese con milioni di persone non vaccinate oppure introdurre l’obbligo, per esempio dai 40 anni in su».

                              CorSera

                              ...ma di noi
                              sopra una sola teca di cristallo
                              popoli studiosi scriveranno
                              forse, tra mille inverni
                              «nessun vincolo univa questi morti
                              nella necropoli deserta»

                              C. Campo - Moriremo Lontani


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                              • Sean
                                Csar
                                • Sep 2007
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                                Crisanti: «Un errore voler tornare alla normalità. Il green pass? Non garantisce luoghi sicuri»

                                Il direttore del laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’università di Padova: «Omicron è meno aggressiva ma può mandare in tilt gli ospedali»

                                È stato tra i primi a mettere in guardia dal Sars-CoV-2, quando ancora era un nemico sconosciuto, dimostrando con gli studi svolti sulla popolazione di Vo’ Euganeo che le infezioni da Covid-19 sono spesso asintomatiche. A 18 mesi dall’inizio della pandemia, per Andrea Crisanti, direttore del Laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’Università di Padova, siamo ancora lontani da una fase di normalizzazione della malattia. «L’ansia di volersi mettere alle spalle gli episodi pandemici per tornare il prima possibile alla situazione pre-Covid non è l’atteggiamento giusto. Il sistema scientifico istituzionale si ostina a ripetere gli stessi errori», l’affondo del microbiologo.

                                Professor Crisanti, lei ha potuto studiare il Sars-CoV-2 fin dal giorno zero. Sono passati 18 mesi. Che cosa la stupisce di più di questa pandemia?
                                «L’inerzia del sistema scientifico istituzionale a reagire tempestivamente ai cambiamenti della pandemia. Sembra che tutti quanti si ostinino a ripetere sempre gli stessi errori».

                                A posteriori, qual è stato l’errore più grande nel contenimento del virus?
                                «L’errore è proprio l’ansia di volersi mettere gli episodi pandemici alle spalle per tornare il prima possibile alla situazione pre-Covid. Lo capisco perfettamente, ma non è l’atteggiamento giusto. A giugno dell’anno scorso si sono tutti illusi - io no - che l’emergenza fosse finita e che la pandemia fosse in via di superamento. Ci si è illusi che i vaccini avrebbero risolto il problema e non si è fatto nient’altro. Questo è il vero problema, è stato un alibi per non prendere altre misure. I vaccini sicuramente aiutano, ma pensare che risolvano tutto non va bene».

                                E il Supergreen Pass?
                                «Far affidamento sul green pass ha portato un effetto positivo e due negativi. Da una parte è stato un incentivo per le persone a vaccinarsi. Ma dall’altro lato ha portato i vaccinati a farci affidamento come se fosse una misura di sanità pubblica, e a sentirsi sempre protetti, e ha provocato un altro elemento collaterale estremamente negativo, ossia la corsa ai tamponi rapidi, che sono un autentico disastro. I due effetti negativi hanno abbondantemente superato quello positivo».

                                Il governo ha scelto di investire sulla certificazione verde “per evitare chiusure e tutelare la libertà”, rendendo i luoghi accessibili ai soli vaccinati più sicuri.
                                «Non è stato così, l’impatto del green pass come misura di sanità pubblica è nullo. Il ritardo dell’Italia nei contagi, rispetto al resto d’Europa, è dovuto al fatto che, avendo vaccinato poco e male all’inizio, e con più velocità nella seconda parte dell’anno, è rimasta più a lungo coperta».

                                Nei giorni scorsi si è discusso di imporre tamponi anche ai vaccinati per accedere in cinema, teatri e grandi eventi, in contrasto con la narrazione dei vaccini come garanzia anti-infezione. Messaggi così fanno un favore ai no vax, come dice la virologa Antonella Viola?
                                «Lasciamo perdere i no vax. Qui si parla di rigore scientifico. Le discussioni dei giorni scorsi fanno capire il cortocircuito logico e la confusione totale in cui si trova il Cts. Ragionare in questi termini smentisce la narrazione - peraltro sbagliata - del green pass come garanzia dei luoghi sicuri».

                                I contagi hanno raggiunto un livello record da inizio pandemia. I tamponi bastano a passare un Natale tranquillo?
                                «Stare tranquilli in queste vacanze, purtroppo lo devo dire, significa non andare al ristorante, non mischiarsi con familiari distanti dal nostro nucleo».

                                Si può escludere un lockdown dopo Natale con questi numeri?
                                «Guardi, non si può pensare di avere scuole aperte, ristoranti aperti e pensare che il virus non si trasmetta. Da ieri (con il decreto Festività, ndr) si è fatto un enorme passo avanti, allineando la durata del Green pass a quella che è un’ipotetica durata del vaccino, cosa che sei mesi fa non era stata presa in considerazione. Estremamente positivo anche mettere l’obbligo di Ffp2 sui mezzi di trasporto. Rimane il problema grossissimo dei ristoranti aperti».

                                Omicron può mandare in tilt gli ospedali anche se è relativamente meno aggressiva?
                                «Certo. Una variante che contagia 2-3 volte di più, anche se è meno aggressiva, alla fine in numeri assoluti non cambia nulla».

                                Ormai è chiaro che con il virus bisognerà convivere a lungo. Quali condizioni serviranno per arrivare in una fase di normalizzazione della malattia?
                                «La normalizzazione dipende da tre fattori. Primo, dal numero di persone protette, e non intendo per forza vaccinate, ma anche guarite. Secondo, dalle misure aggiuntive messe in campo oltre il vaccino. Infine, dall’insorgenza di varianti in grado di neutralizzare il vaccino. In questo momento noi abbiamo fatto affidamento solo sul vaccino, che ha una durata di protezione bassa, e per di più sono emerse varianti nuove. La situazione è questa».


                                CorSera
                                ...ma di noi
                                sopra una sola teca di cristallo
                                popoli studiosi scriveranno
                                forse, tra mille inverni
                                «nessun vincolo univa questi morti
                                nella necropoli deserta»

                                C. Campo - Moriremo Lontani


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