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Ma in ogni caso con gli attuali vaccini a mrna si tampona un po’ la situazione ma non risolve
Servono vaccini che blocchino proprio il contagio e che siano più economici e semplici da gestire, per diffonderli facilmente in zone del secondo/terzo mondo
Lato contagio nel migliore scenario direi che protegge zero.
Forse zero virgola.
Sulla malattia invece potrebbe dare una grossa mano, ma si tratta comunque di qualcosa di probabilmente meno aggressivo delle precedenti, pertanto per cautela e’ importante valutare anche scenari peggiori di quelli al momento ottimisticamente ipotizzabili.
Quando non sei tu a comandare il gioco vuol dire che sei lontano dal concluderlo.
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Lato contagio nel migliore scenario direi che protegge zero.
Forse zero virgola.
Sulla malattia invece potrebbe dare una grossa mano, ma si tratta comunque di qualcosa di probabilmente meno aggressivo delle precedenti, pertanto per cautela e’ importante valutare anche scenari peggiori di quelli al momento ottimisticamente ipotizzabili.
Intendo che con questi vaccini non e’ saggio confidare nella riduzione dei contagi riguardo omicron.
Ma che per la malattia possono essere invece preziosi.
Tuttavia si tratta da quanto visto finora di una variante per ora meno mortale, per ragioni che stanno emergendo riguardo la “fisiopatologia” (prevalente attecchimento bronchiale, lentissimo sviluppo nei polmoni).
Questo non puo’ tuttavia autorizzare a considerarla come definitivamente piu’ leggera, servono conferme/smentite.
Pertanto serve cautela e prudenza.
PS: quando si parla di sviluppare la malattia si intende presentare sintomi, dal momento che il contagio puo’ anche mantenere asintomatici.
La cautela, dici bene...come la prudenza, la misura...virtù che da due anni a questa parte sono andate a mignotte.
...ma di noi
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"Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori". (L. Pirandello)
Super green pass per andare al lavoro, tampone ai vaccinati per gli eventi: le ipotesi del governo per frenare i contagi
I provvedimenti allo studio del governo per abbassare la curva dei contagi. Al vaglio l’obbligo di mascherina all’aperto e il tampone per partecipare ai grandi eventi affollati anche per i vaccinati. Dopo Capodanno potrebbe essere esteso il super green pass
Per partecipare ai grandi eventi o andare nei luoghi affollati, anche chi è vaccinato dovrà avere un tampone negativo. È la misura che il governo dovrebbe approvare giovedì per evitare un’impennata di contagi durante le festività di Natale. Non sarà l’unica. Nel corso della riunione si valuterà di imporre la mascherina all’aperto in tutta Italia e dopo Capodanno potrebbe scattare l’estensione del green pass rafforzato, con l’obbligo per tutti i lavoratori. «Erano stati i sindacati a insistere con il vaccino obbligatorio, credo non si opporranno se per andare a lavorare chiederemo di essere immunizzati o guariti», anticipa il ministro Renato Brunetta.
Secondo gli esperti, se non si rallenterà la diffusione del Covid-19 entro due mesi le terapie intensive potrebbero andare in affanno. Dunque bisogna intervenire. I cittadini che hanno scelto di non vaccinarsi sono ancora milioni, la campagna per convincerli continua ad essere serrata. Ma evidentemente non basta, quindi è necessario introdurre nuove restrizioni «per continuare a tenere aperte le attività», come ribadisce il premier Mario Draghi. La prossima settimana il governo riceverà la flash survey dell’Istituto superiore di sanità che mostra la presenza del Covid nel nostro Paese e sulla base di quei dati stabilirà le prossime mosse.
Green pass «rafforzato»
Rimane in vigore la regola che consente soltanto a chi è vaccinato o guarito di partecipare alla vita sociale, ma di fronte a un aumento giornaliero di casi così pesante si ritiene necessario rafforzare il sistema di tracciamento e l’unico modo per farlo è imporre — nei luoghi di maggior affollamento — uno strumento ulteriore di screening.
Natale e Capodanno
La scelta di convocare la «cabina di regia» il 23 dicembre rende improbabile che l’obbligo di tampone possa scattare già la sera di Natale. Sarà comunque questione di giorni. La nuova norma entrerà in vigore prima di Capodanno, per avere la certezza che chi partecipa a eventi e festeggiamenti sia negativo al test.
Le feste e gli stadi
Oltre al green pass «rafforzato» che certifica la guarigione o la vaccinazione, per partecipare alle feste in piazza, nelle discoteche, negli alberghi e nei locali pubblici bisognerà avere l’esito negativo del tampone. Obbligatorio anche per andare allo stadio.
Cinema e teatri
Sarà la cabina di regia a stabilire se sia necessario il test per entrare al cinema e a teatro, o se invece in questi luoghi — dove i posti sono assegnati e c’è l’obbligo di mascherina — basti il green pass rafforzato.
I ristoranti
Sembra invece escluso che venga imposto per andare al ristorante e in tutti gli altri locali dove si mangia al chiuso. Il governo ritiene infatti che le attuali regole siano sufficienti per proteggere dalla circolazione del virus in questi luoghi.
In una seconda fase, se la curva epidemiologica dovesse continuare a salire, potrebbe rendersi inevitabile rendere obbligatorio l’obbligo vaccinale a tutti i lavoratori seguendo quanto è già stato stabilito per il personale sanitario, quello scolastico e per le forze dell’ordine.
Trasporto pubblico
Il green pass «rafforzato» potrebbe diventare necessario per autobus o metropolitana, ma si tratta di una misura che potrebbe scattare soltanto se la curva epidemiologica continuasse a salire. E in ogni caso con l’obbligo di vaccino ai lavoratori il problema sarebbe pressoché superato.
CorSera
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Locatelli: «Tampone prima dei grandi eventi? Può aiutare. Vaccinare è servito a salvare moltissime vite»
Il coordinatore del Cts spiega perché la terza dose è «la miglior tutela». Secondo Locatelli, con la circolazione virale che aumenta (e la variante Omicron in rapida diffusione in tutta Europa) è opportuno adottare le mascherine all’aperto
Stiamo scivolando di nuovo?
«Per quanto la situazione epidemiologica italiana rimanga la più favorevole in Europa, non siamo certo indenni dall’aumentata circolazione virale che si sta osservando nel nostro continente. Dobbiamo fare quanto possibile per attenuare il rischio che i numeri dei contagiati, così come quelli dei ricoverati in ospedale o nelle terapie intensive, diventino più rilevanti. In questa prospettiva, s’inquadra perfettamente la scelta adottata dal nostro Governo e poi riprodotta da molti altri Paesi di richiedere l’esecuzione di un tampone prima di entrare in Italia. Le polemiche nate rispetto a questa scelta avevano davvero poco senso».
I vaccini hanno fallito?
«Assolutamente no e lo affermo con forza. L’aumento dei casi non deve essere minimamente letto come un fallimento dei vaccini. Se non li avessimo avuti, in presenza di varianti connotate da assai maggior velocità di diffusione e contagiosità quali la Delta e, più recentemente, la Omicron moltissime altre persone avrebbero perso la vita. E i vaccini ci hanno anche consentito di riprendere quasi tutte le nostre attività, mantenendole aperte e tutelando la ripresa economica del Paese. L’anno scorso, l’Italia era largamente chiusa, eppure il 18 dicembre avevamo più di 2800 pazienti in rianimazione, 674 i decessi. Oggi i ricoverati nelle terapie intensive, in larga parte non vaccinati, superano di poco le 950 unità, al momento, il numero delle persone che hanno perso la vita in una giornata non ha mai superato la soglia di 130».
Nuove misure in vista?
«L’effetto di protezione dal rischio di contagio conferito dal ciclo primario di vaccinazione si è dimostrato declinare nel tempo scendendo a circa il 36% nei vaccinati con due dosi da oltre 150 giorni. Per compensare la riduzione, oltre alla dose di richiamo, è fondamentale il ruolo, sottovalutato o, addirittura, dimenticato, giocato dalle misure non farmacologiche. Tra esse, le mascherine. Uno studio, recentemente pubblicato dall’Università di Göttingen, dimostra che il rischio che un soggetto ha di essere contagiato in presenza di una persona infetta, è pari all’incirca a 0.4% qualora i due soggetti indossino correttamente una mascherina FFP2».
Mascherina obbligatoria all’aperto?
«Quando la circolazione virale incrementa, alcune misure, quali per esempio l’obbligatorietà della mascherina anche all’aperto, almeno in questi periodi di affollamento tipici delle festività natalizie, potrebbero essere adottate presto (leggi qui le scelte del Lazio)».
Ai vaccinati che partecipano a grandi eventi pubblici e privati dovranno presentare anche il tampone negativo?
«Vanno considerate tutte le soluzioni. Per situazioni di assembramento, particolarmente in spazi chiusi, penso come esempio alle discoteche, aggiungere al super green pass anche l’esecuzione di un tampone nelle ore precedenti può sicuramente aiutare. Ulteriori misure rispetto alle attuali verranno considerate seguendo i principi ispiratori della proporzionalità e della pronta reattività».
Omicron, minaccia reale?
«Tutti i dati a disposizione indicano chiaramente che la variante Omicron si sta diffondendo con estrema rapidità anche nel nostro continente e va messo in conto che divenga dominante entro poche settimane. In Italia, il numero di sequenze attribuibili a questa variante è, a oggi, ancora limitato (sotto 100), seppure in rapida crescita, e noi dobbiamo usare nel miglior modo possibile il tempo a disposizione prima di una diffusione ulteriore della variante per tutelare la salute degli Italiani e per evitare un sovraccarico dei sistemi sanitari»
Accelerare con le dosi di richiamo?
«Proprio così, E’ assolutamente cruciale che, nel più breve tempo possibile, il maggior numero di persone le ricevano, in quanto abbiamo solide evidenze che indicano come la somministrazione della dose booster conferisce elevatissima protezione rispetto al rischio di sviluppare malattia grave e ripristina significativa difesa dal contagio. Gli italiani devono regalarsi per Natale la miglior tutela, prenotandosi al più presto. Nell’ultimo periodo sono oltre 500mila al giorno le dosi di richiamo somministrate, dato di grande rilevanza. Dobbiamo poi investire ulteriormente sul sequenziamento, per monitorare la diffusione di Omicron».
La campagna vaccinale nei bambini è partita bene?
«Nelle prime due giornate quasi 30.000 bambini sono stati vaccinati. È un chiaro segnale che i genitori italiani hanno capito i vantaggi offerti dall’immunizzazione in termini di protezione della salute e degli spazi formativo-educativi, oltre che ludici. Dobbiamo continuare il dialogo e fornire tutte le informazioni che la scienza offre a supporto della sicurezza della vaccinazione e del beneficio. Il ruolo svolto dai pediatri di libera scelta, con cui le famiglie strutturano un rapporto fiduciario, è determinante. Offrire la vaccinazione ai figli è un gesto di amore nei loro confronti. L’incidenza cumulativa di nuovi casi in questa fascia d’età è la più alta, oltre 300 casi ogni 100.000».
CorSera
...ma di noi
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popoli studiosi scriveranno
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Come si può da una parte insistere ancora con questa fola del Super GP e dall'altra chiedere i tamponi (per i grandi eventi e grandi assembramenti) ai Supergreenpossessori? O il Super è taumaturgico o se non ti fidi va lasciata cadere questa ennesima aporia, quella gigantesca rappresentata dal green pass.
Ci sono milioni di cittadini Superpossessori del Supergreenpass che con le due dosi stanno girando al pari dei "ratti" di Burioni: senza protezione alcuna.
Ora Locatelli, che tanto ci tiene come premessa a ricordare che "la situazione epidemiologica italiana rimane la più favorevole in Europa" (si sta candidando ad un premio? Vuole una medaglietta, lo sbrodolino d'oro?), dimenticandosi che un'onda è corta o è lunga, e che dunque noi avremo adesso quello che Germania, Regno Unito e altri hanno avuto prima, ora Locatelli ammette che la gente si è dimenticata le misure di protezione personale: certo, per causa di chi e di cosa se le sono dimenticate lo abbiamo detto da tempo, da quando vararono il GP.
Cassate le due dosi, sulla base delle quali gli "scienziati" del nostro Magnifico CTS avevano varato un GP a 12 mesi (la lungimiranza, senza aspettare almeno di capire quanto durasse la protezione, ora ridotta a zero) adesso è la volta della terza dose: Locatelli assicura che se te la fai la protezione risale: omette però di dire per quanto tempo (ci arriviamo a 3 mesi?). Almeno sul punto evita di lanciarsi in ardimentose visioni delle magnifiche sorti e progressive, il che tradotto vuol dire che evita di sparare cazzate.
...ma di noi
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Capisco benissimo la rabbia di tutti dopo due anni di travaglio, rabbia esasperata dai due anni di comunicazione errata di cui tutto il mondo scientifico è colpevole. La realtà dei fatti però rimane che con le armi attuali oltre che cercare di correre dietro un quadro in continua evoluzione alternative non ce ne sono.
Facciamo un passo indietro: a settembre, il governo non mette nessun greenpass ergo le percentuali di vaccinati restano intorno al 60-65%. Cosa sarebbe accaduto ? Saremmo finiti nella stessa situazione della Germania con la differenza che noi non abbiamo il loro sistema sanitario: 500 morti al giorno, 50k contagi gia dal mese di Novembre. Ribadisco: forzare la vaccinazione di massa e' stata la mossa vincente che ci ha permesso di stare meglio rispetto agli altri paesi europei. E' chiaro che il vaccino da solo non basta: devo fare attenzione al ghiaccio su strada anche se ho le 4x4, non e' che posso guidare come mi pare; e se fuori ci sta la bufera di neve magari ci penso due volte ad uscire.
Il discorso e' che e' stata sbagliata la comunicazione: il messaggio che e' stato fatto passare e': "vaccinatevi e fate il ***** che vi pare" quando doveva essere: "vaccinatevi per scongiurare il pericolo di lockdown duri ma mantenete alta l'attenzione". Questo tipo di comunicazione si rende necessaria nel momento in cui la popolazione non capisce cio che sta succedendo e si limita e far cio che gli viene detto.
Io personalmente mi sono vaccinato non per poter fare cio che mi pare ma per un mero discorso utilitaristico: Il covid, nel migliore dei casi, mi avrebbe costretto a casa diversi giorni con conseguenze tutte da vedere. Con il Vaccino, riduco la possibilita' di contagiarmi (soprattutto se continuo ad usare mascherina, spray nasale e se integro decentemente) e se pure me lo prendo nel giro di pochi giorni mi negativizzo.
Ammetto di essermi preso delle liberta' (serate in disco ne ho fatte cosi come viaggi) ma in quel caso ho sempre fatto test rapido dopo qualche giorno.
Il GP per come è stato originariamente pensato e varato ha grandemente contribuito a questo sconcerto generale. A parte la durata stabilita senza alcuna evidenza scientifica, da parte di chi si fa punto ogni ora, ogni secondo di parlare e normare in nome della "scienza", ma il danno più grosso è stato instillare nella gente una falsa convinzione di immunità.
E' un provvedimento inutile: per la vita sociale ci sono già le norme che dovrebbero preservare tutti se rispettate (ai ristoranti la distanza dei tavoli e la mascherina se non si sta seduti); per il lavoro idem; per i "grandi assembramenti/eventi" il Super GP non basta, non serve e tocca tamponarsi...come chi non ce l'ha.
Col GP hai fatto un enorme favore alla pandemia, perchè hai mandato e stai mandando in giro milioni di persone senza protezione. Hai spaccato il tessuto sociale, creando cittadini di serie A e B, ai quali sono stati riservati insulti e caricature degni di altre epoche e solo perchè non se la sono sentita di iniettarsi un vaccino approvato sotto condizione di emergenza e necessità.
Ti sei esposto alla critica, al dubbio, al ridicolo (a settembre GP a 12 mesi, a novembre a 9 e adesso ipotesi di 6 mesi) contribuendo grandemente al senso diffuso di smarrimento e frustrazione.
La pandemia segue delle logiche sue, non hai ancora potere di indirizzo, intervento e controllo perchè questa è una fase di nemmeno metà percorso se prendiamo un orizzonte temporale di almeno 5 anni di sfogo pandemico (che è la tempistica che preconizza il direttore sanitario della Pfizer). Se è così siamo ancora al mezzogiorno pandemico, non certo all'alba del tempo nuovo.
Questo vuol dire che la forza del virus supera ancora le difese che si possono approntare...indi per cui le ondate le si prendono per come vengono e puoi lasciarle passare soltanto mettendo in campo le vecchie misure ma che sono ancora le più pratiche: distanziamento, mascherine, chiusure.
Tra quelle non c'è il GP. E' un pezzo di carta senza nessuna funzione sanitaria, serve soltanto a mascherare l'obbligo vaccinale verso tutti. Sul punto è destinata ad aprirsi però la grande prossima questione delle vaccinazioni venture, perchè se senza GP non potrai nemmeno più lavorare questo significa che ogni 6 mesi tutti saranno chiamati a siringarsi, e questo per un orizzonte temporale attualmente indeterminato, con tutte le conseguenze ed incognite del caso...a meno che non esca un vaccino che non scemi dopo 3 mesi.
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