«La curva salirà ancora…». Lasciando la sala Polifunzionale della presidenza del Consiglio il ministro Roberto Speranza allarga le braccia e ammette (pur senza nominarla) che la quarta ondata purtroppo riguarda anche l’Italia, uno dei Paesi più virtuosi d’Europa per il rapporto tra vaccinati e contagiati.
Arriverà il freddo e «la curva salirà ancora», eppure dalla conferenza stampa di Speranza, Figliuolo e Locatelli arriva un messaggio di fiducia. Anche se il governo di Mario Draghi lancia appelli al rispetto delle regole, chiede ai cittadini di vaccinarsi il più possibile e invita a valutare senza paura la possibilità di immunizzare i bambini tra i 5 e gli 11 anni, la linea non cambia.
E per quanto diversi scienziati abbiano manifestato dubbi, la durata del green pass per chi ha completato le due dosi resta fissata a dodici mesi: «Non ci sono cambiamenti del green pass all’ordine del giorno. Resta uno strumento decisivo di contrasto del Covid e della nostra strategia. Ad oggi ne sono stati scaricati 117 milioni». La tempistica della certificazione verde dunque non cambia, il governo non valuta di limitarne il rilascio ai soli vaccinati e non si prevede al momento l’introduzione del green pass per i bambini.
Speranza non drammatizza, non mostra di temere il generale inverno e lancia appelli al buon senso dei cittadini. Se rispetteremo le regole – distanziamento, igiene delle mani, niente feste, mascherine al chiuso e anche all’aperto dove c’è il rischio di assembramenti – l’inverno non sarà freddo e drammatico come i due precedenti: «Se continuiamo a far crescere il dato straordinario di prime e seconde dosi avremo uno scudo che ci consentirà di gestire al meglio la stagione più difficile». Per adesso Speranza non evoca restrizioni e chiusure, anzi assicura che il sistema a colori funziona e «nessuna regione al momento presenta le condizioni per uscire dall’area bianca». Ma è chiaro che «se il quadro si complica» si applicheranno le norme e non è escluso che qualche territorio passi dal bianco al giallo e poi all’arancione. E se il Natale si avvicina, il ministro evita di rispondere alle domande su viaggi e tavolate.
La conclusione è che dobbiamo insistere con le vaccinazioni e accelerare sulle terze dosi per chi si è sottoposto alla seconda da almeno sei mesi. È questo per Speranza «lo strumento fondamentale», il comportamento collettivo da cui dipenderà la nostra vita nei prossimi mesi, che Natale passeremo e come entreremo nel nuovo anno. Perché dalla realtà non si sfugge e la curva del virus dice che «siamo dentro una fase epidemica».
CorSera
Arriverà il freddo e «la curva salirà ancora», eppure dalla conferenza stampa di Speranza, Figliuolo e Locatelli arriva un messaggio di fiducia. Anche se il governo di Mario Draghi lancia appelli al rispetto delle regole, chiede ai cittadini di vaccinarsi il più possibile e invita a valutare senza paura la possibilità di immunizzare i bambini tra i 5 e gli 11 anni, la linea non cambia.
E per quanto diversi scienziati abbiano manifestato dubbi, la durata del green pass per chi ha completato le due dosi resta fissata a dodici mesi: «Non ci sono cambiamenti del green pass all’ordine del giorno. Resta uno strumento decisivo di contrasto del Covid e della nostra strategia. Ad oggi ne sono stati scaricati 117 milioni». La tempistica della certificazione verde dunque non cambia, il governo non valuta di limitarne il rilascio ai soli vaccinati e non si prevede al momento l’introduzione del green pass per i bambini.
Speranza non drammatizza, non mostra di temere il generale inverno e lancia appelli al buon senso dei cittadini. Se rispetteremo le regole – distanziamento, igiene delle mani, niente feste, mascherine al chiuso e anche all’aperto dove c’è il rischio di assembramenti – l’inverno non sarà freddo e drammatico come i due precedenti: «Se continuiamo a far crescere il dato straordinario di prime e seconde dosi avremo uno scudo che ci consentirà di gestire al meglio la stagione più difficile». Per adesso Speranza non evoca restrizioni e chiusure, anzi assicura che il sistema a colori funziona e «nessuna regione al momento presenta le condizioni per uscire dall’area bianca». Ma è chiaro che «se il quadro si complica» si applicheranno le norme e non è escluso che qualche territorio passi dal bianco al giallo e poi all’arancione. E se il Natale si avvicina, il ministro evita di rispondere alle domande su viaggi e tavolate.
La conclusione è che dobbiamo insistere con le vaccinazioni e accelerare sulle terze dosi per chi si è sottoposto alla seconda da almeno sei mesi. È questo per Speranza «lo strumento fondamentale», il comportamento collettivo da cui dipenderà la nostra vita nei prossimi mesi, che Natale passeremo e come entreremo nel nuovo anno. Perché dalla realtà non si sfugge e la curva del virus dice che «siamo dentro una fase epidemica».
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