Il 20 febbraio del 2020 si pubblicava questo, con tanto di intervento del Pregliasco.
uno dei passi piu’ interessanti (ma RACCOMANDO la lettura integrale, questo e’ un passaggio da non leggere avulso dal contesto), e’ il seguente:
I numeri sui morti
"In Italia i virus influenzali causano direttamente all’incirca 300-400 morti ogni anno, con circa 200 morti per polmonite virale primaria", ha spiegato a Pagella Politica Fabrizio Pregliasco, virologo e ricercatore all’Università degli Studi di Milano. "A seconda delle stime dei diversi studi, vanno poi aggiunti tra le 4 mila e le 10 mila morti “indirette”, dovute a complicanze polmonari o cardiovascolari, legate all’influenza".
NON STO DICENDO NULLA DI QUELLO A CUI I MALIGNI POSSOJO INSINUARE, MI LIMITO A RIPORTARE DATI.
LA COVID E’ UNA SFIDA NUOVA, SONO PASSATI ORAMAI UN PAIO DI ANNI E METTERE IL TUTTO NELLA CORRETTA DIMENSIONE E’ DOVEROSO.
TUTTI NOI ABBIAMO AVUTO, DIRETTAMENTE O INDIRETTAMENTE, A CHE FARE CON QUESTA MALEDIZIONE.
NON VA INGIGANTITA, NON VA SMINUITA, MA VA CONSIDERATA PER QUELLO CHE E’, E NON PER QUELLO CHE SI PREFERISCE.
uno dei passi piu’ interessanti (ma RACCOMANDO la lettura integrale, questo e’ un passaggio da non leggere avulso dal contesto), e’ il seguente:
I numeri sui morti
"In Italia i virus influenzali causano direttamente all’incirca 300-400 morti ogni anno, con circa 200 morti per polmonite virale primaria", ha spiegato a Pagella Politica Fabrizio Pregliasco, virologo e ricercatore all’Università degli Studi di Milano. "A seconda delle stime dei diversi studi, vanno poi aggiunti tra le 4 mila e le 10 mila morti “indirette”, dovute a complicanze polmonari o cardiovascolari, legate all’influenza".
NON STO DICENDO NULLA DI QUELLO A CUI I MALIGNI POSSOJO INSINUARE, MI LIMITO A RIPORTARE DATI.
LA COVID E’ UNA SFIDA NUOVA, SONO PASSATI ORAMAI UN PAIO DI ANNI E METTERE IL TUTTO NELLA CORRETTA DIMENSIONE E’ DOVEROSO.
TUTTI NOI ABBIAMO AVUTO, DIRETTAMENTE O INDIRETTAMENTE, A CHE FARE CON QUESTA MALEDIZIONE.
NON VA INGIGANTITA, NON VA SMINUITA, MA VA CONSIDERATA PER QUELLO CHE E’, E NON PER QUELLO CHE SI PREFERISCE.
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