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Come fate chi scusa? Dove sta la critica ai vaccini? Leggiamo almeno quanto c'è scritto nei post, od uno perde tempo a digitare A e dall'altra parte qualcuno legge Z? Io sto parlando della terza dose.
Si sapeva da febbraio? Ah sì? E chi, e dove? Qua da noi no: ci sono postati chilometri di articoli dove i nostri "esperti", ancora due settimane fa, escludevano il ricorso alla terza dose perchè, sostenevano, il nostro scenario è differente da quello di Israele, i primi a mettere in campo il piano almeno da due mesi.
Ho quotato te e mi sono riferito anche ad altri. Sean la narrativa non è questa che dici: Quando abbiamo fatto il vaccino (febbraio 21) la durata della copertura , ovviamente, non era stabilita e si prospettava massimo un anno. È implicito che serve un'altra dose appena la copertura diminuisce, ogni anno ho sempre fatto il vaccino antinfluenzale non si stanno inventando nulla.
Per quanto riguarda la terza dose:
Per quale motivo non si possono tenere assieme gli assunti che i vaccini sono una speranza per tentare di trovare una via di convivenza/scampo dalla pandemia, con le critiche alla insostenibilità del loro ruolo di assoluto salvifico, al quale poi si legano pure atti normativo-amministrativi come il GP?
Perchè non possono stare assieme questi due aspetti? Chi si fa il vaccino, ipso facto deve sviluppare, oltre agli auspicabili anticorpi, anche la fideistica credenza di aver bevuto una goccia del sangue di Nostro Signore dalla coppa del santo graal?
La terza dose significa che il vaccino, a fronte della variante Delta, perde di efficacia; da qui discende poi che il GP a livello sanitario è carta straccia, perchè avremo milioni di presunti immunizzati con il pass ma con gli anticorpi in via di evaporazione, e con la convinzione di essere completamente Immuni dal virus, dunque con le difese abbassate. Questo non c'entra niente con l'essersi vaccinati: di dose uno se ne può fare anche 5, ma non per questo la capacità critica va in soffitta. In soffitta ci vanno gli anticorpi mi pare.
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Ho quotato te e mi sono riferito anche ad altri. Sean la narrativa non è questa che dici: Quando abbiamo fatto il vaccino (febbraio 21) la durata della copertura , ovviamente, non era stabilita e si prospettava massimo un anno. È implicito che serve un'altra dose appena la copertura diminuisce, ogni anno ho sempre fatto il vaccino antinfluenzale non si stanno inventando nulla.
Per quanto riguarda la terza dose:
Secondo fonti del governo britannico sarebbe forse necessaria una terza dose. Le varianti sembrano infatti essere più resistenti
8 febbraio 2021
Mi citi il Regno Unito, io parlavo di Italia.
E'/era implicito per qualcuno, io stesso da settimane vado dicendo che gli anticorpi decadono, perchè per primi lo hanno sostenuto gli stessi della Pfizer.
La mia critica mai una sola volta s'è appuntata sul vaccino in sè ma sempre e solo su tutto quanto sta attorno al vaccino e sulla credenza che sia la pozione magica che ci libererà dal male e dunque tutta la (fantasiosa) narrativa che vi si è costruita attorno e che trovo ormai inutile riassumere perchè la conoscono tutti.
Il vaccino, almeno per come l'ho fatto io, con lo spirito con cui l'ho fatto io, è un "proviamo", soppesando rischi e benefici e consapevole che avrei dovuto continuare a fare le stesse cose che facevo prima (cioè la massima attenzione, per quanto possibile) perchè non credo, assolutamente non credo che sia l'arma risolutiva, non in questa tornata.
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Tutto questo tram tram si sta creando perché la persona media non ha la minima idea dei concetti base, a questo si aggiunge che in Italia la comunicazione è stata pietosa.
La stragrande maggioranza delle persone ha associato la frase "il vaccino ti rende immune al covid" con " vabbe faccio questo vaccino e divento Highlander non mi accadrà nulla per sempre e mi sono tolto un pensiero".
Onestamente non comprendo neanche le critiche al GP.
La ratio è : più persone vacciniamo, più decongestioniamo gli ospedali. Questo è il dato scientifico e sanitario,questo è il valore che dó al GP.
Ricordo che il gp è a livello europeo.
L'unica critica fondata al GP è che rappresenta un escamotage dello stato per non pagare indennizzi a chi potrebbe (in % bassissime) morire a seguito di vaccinazione.
Per evitare speculazioni di sarebbero dovuti creare ospedali nuovi solo per controllare tutti i coglioni che avrebbero millantato reazioni avverse.
Se avessero messo l'obbligo quante pericarditi ci sarebbero state in Campania?
Creare una rete di strutture di controllo è totalmente impossibile, trovo la scelta strategica condivisibile. Meglio il gp che altri lockdown.
Mi sono fatto la seconda dose l'8 maggio, mi pare. Io non so se a novembre, primi di dicembre, sarò ancora coperto per quanto possono coprire questi vaccini, perchè la Pfizer nel suo report scrive che dopo 6 mesi gli anticorpi scendono sensibilmente. Israele alla stessa maniera parla di 5/6 mesi...per questo ha messo in piedi la terza dose.
Quanti ce ne stanno come me? Milioni, quelli più a rischio, cioè si entra in quelle fasce di età/patologie che vanno ad intasare gli ospedali.
Io però ho in mano questo GP che mi permette, per 9 mesi, di andare dove voglio: sui mezzi cittadini stipati all'80%, nei locali, agli eventi, ovunque. Se sto al GP dovrei sentirmi tranquillo, beato, un Achille immunizzato ovunque, anche nel tallone.
Ci sono intere categorie che si sono fatte il vaccino a gennaio/febbraio/marzo: se si spalma tutto questo sullo scenario invernale prossimo venturo, ne esce un potenziale mix esplosivo, con milioni di persone senza potenziale copertura, col solo un pezzo di carta chiamato green pass a fare da scudo.
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La stragrande maggioranza delle persone ha associato la frase "il vaccino ti rende immune al covid" con " vabbe faccio questo vaccino e divento Highlander non mi accadrà nulla per sempre e mi sono tolto un pensiero".
No, lo credono perchè qualcuno glielo ha lasciato credere. Se ti dicono che col GP puoi accorciare la quarantena, entrare nei mezzi pubblici con capienza aumentata, andare ovunque, è difficile non convincersi di essere al "sicuro".
Ora come si lega quanto sopra alla terza dose? Che significa terza dose a pochi mesi dalla seconda? Una sola cosa: che questa sicurezza dura il tempo di un battito d'ali e che se non fai rimbalzare gli anticorpi in su, sei a rischio come i non vaccinati - che però il GP non ce l'hanno.
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Tutto questo tram tram si sta creando perché la persona media non ha la minima idea dei concetti base, a questo si aggiunge che in Italia la comunicazione è stata pietosa.
Aggiungerei tram stipati senza distanziamento. Una vergogna anche perché la gente non capiscono
Ma sono proprio i media che spingono a questo, ormai i vaccinati non li chiamano così ma vengono definiti immunizzati, stessa strategia Dell app immuni, usare parole forti per convincere la gente
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Originariamente Scritto da Pesca
lei ti parla però, ti saluta, è gentile, sei tu la merda hunt
Io dico solo che andava usata più prudenza nella comunicazione e nella produzione delle normative. La terza dose non servirà solo agli anziani e ai fragili, perchè se gli anticorpi decadono, decadono per tutti: ora però hai legato il GP al ciclo di due dosi: siccome si prospetta una terza dose, come ce le trascini milioni di persone a farsi questa terza siringata? Gli dirai che senza non potranno più andare al ristorante, dopo che gli hai consentito di andarci con due dosi perchè sufficienti alla Immunità?
Si è entrati in un circolo che si ritorce contro chi lo ha attivato, perchè si crea solo disorientamento, si sfalda la fiducia, si ingenera confusione...al di là del fatto che se la protezione, per milioni di persone, dovesse davvero disgraziatamente scemare in pieno inverno, si rischia di dover ricorrere al buon vecchio lockdown, e doverlo giustificare a fronte dei milioni e milioni di GP scaricati.
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Nessun dubbio, la terza dose di vaccino servirà: ecco il piano per partire ad ottobre
Quasi il 90% degli italiani che hanno oltre 60 anni, i più fragili per età di fronte al coronavirus, sono stati vaccinati completamente o con almeno una dose. Proprio le alte coperture fanno sì che tra i nuovi infetti e ricoverati ci siano anche persone che avevano completato il ciclo. Succede ad esempio con gli ultraottantenni.
Nell’ultimo mese, in base ai dati dell’Istituto superiore di sanità, ne sono finiti in ospedale 220 senza vaccino e 294 che lo avevano fatto. Si tratta di un cosiddetto “effetto paradosso”: con la crescita delle coperture, ormai altissime in quella fascia di età, sale anche il numero assoluto di coloro sui quali il medicinale non funziona, circa il 5% del totale secondo gli studi. Magari supera anche quello di chi non ha coperture. Visto che gli over 80 senza vaccino sono ormai pochissimi, circa l’8% del totale, resta comunque molto più alto il rischio di ammalarsi per gli anziani che non hanno copertura.
La riduzione dell'efficacia del vaccino
Il tema dell’efficacia del vaccino non riguarda solo coloro sui quali il medicinale non funziona fin da subito perché rientrano in quella quota di persone sulle quali non è efficace. In questo momento a interessare di più il ministero alla Salute e l’Istituto superiore di sanità è la riduzione dell’efficacia legata al passare del tempo. L’Istituto sta così valutando i dati per capire se tra i vaccinati che si ammalano c’è una prevalenza di coloro che hanno avuto la somministrazione da più tempo, cosa che appunto rivelerebbe una riduzione della protezione. Per ora non ci sono segnali in questo senso.
Le coperture tengono. Il dato è utile per capire quando partire con la campagna delle terze dosi. Che venga fatta ormai è certo, si aspetta soltanto che gli esperti, tra i quali quelli del Cts, indichino quando partire.
L'obiettivo dell'80 per cento di immunizzati
L’idea al momento prevalente è di aspettare ottobre e vedere quante persone sono state vaccinate e cioè se si è raggiunto l’obiettivo dell’80%, cosa che sembra molto probabile. A quel punto si continueranno a fare somministrazioni alle persone scoperte che lo chiedono ma si dovrebbe anche iniziare con le terze dosi ai più fragili. Al ministero vorrebbero partire con i trapiantati, che hanno un sistema immunitario meno forte, e poi passare ad altre persone colpite da patologie che riducono la risposta dell’organismo contro il virus e ai più anziani. Riguardo alla disponibilità delle dosi, il commissario straordinario per l’emergenza, Francesco Figliuolo, ha già fatto sapere che non ci sono problemi. C’è una riserva disponibile e si possono fare nuovi ordini. La terza dose si farà a tutti con uno dei due vaccino a Rna messaggero, Pfizer o Moderna.
Idea controlli a campione sugli anziani
Ma per capire se le coperture iniziano a scendere c’è chi propone di fare un controllo a campione sugli over 80. Il presidente del Veneto Luca Zaia vorrebbe avviare uno studio sugli anziani, ai quali verrebbe fatto il test anticorpale proprio per capire se il loro sistema immunitario li protegge ancora. L’idea interessa anche altre Regioni e pure al ministero stanno riflettendo sull’ipotesi. È anche vero che l’esperienza dei tanti altri Paesi che hanno deciso di partire con la campagna delle terze dosi e gli studi sul calo delle coperture, specialmente tra i più fragili, già da soli suggeriscono di partire con la nuova campagna, almeno tra chi rischia maggiormente ed è stato vaccinato da più tempo.
Repubblica
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popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Onestamente non comprendo neanche le critiche al GP.
La ratio è : più persone vacciniamo, più decongestioniamo gli ospedali. Questo è il dato scientifico e sanitario,questo è il valore che dó al GP.
Ricordo che il gp è a livello europeo.
L'unica critica fondata al GP è che rappresenta un escamotage dello stato per non pagare indennizzi a chi potrebbe (in % bassissime) morire a seguito di vaccinazione.
Per evitare speculazioni di sarebbero dovuti creare ospedali nuovi solo per controllare tutti i coglioni che avrebbero millantato reazioni avverse.
Se avessero messo l'obbligo quante pericarditi ci sarebbero state in Campania?
Creare una rete di strutture di controllo è totalmente impossibile, trovo la scelta strategica condivisibile. Meglio il gp che altri lockdown.
Non c'è alcun dato scientifico a riguardo. O almeno non nella misura in cui lo esprimi tu
Nessun dubbio, la terza dose di vaccino servirà: ecco il piano per partire ad ottobre
Quasi il 90% degli italiani che hanno oltre 60 anni, i più fragili per età di fronte al coronavirus, sono stati vaccinati completamente o con almeno una dose. Proprio le alte coperture fanno sì che tra i nuovi infetti e ricoverati ci siano anche persone che avevano completato il ciclo. Succede ad esempio con gli ultraottantenni.
Nell’ultimo mese, in base ai dati dell’Istituto superiore di sanità, ne sono finiti in ospedale 220 senza vaccino e 294 che lo avevano fatto. Si tratta di un cosiddetto “effetto paradosso”: con la crescita delle coperture, ormai altissime in quella fascia di età, sale anche il numero assoluto di coloro sui quali il medicinale non funziona, circa il 5% del totale secondo gli studi. Magari supera anche quello di chi non ha coperture. Visto che gli over 80 senza vaccino sono ormai pochissimi, circa l’8% del totale, resta comunque molto più alto il rischio di ammalarsi per gli anziani che non hanno copertura.
La riduzione dell'efficacia del vaccino
Il tema dell’efficacia del vaccino non riguarda solo coloro sui quali il medicinale non funziona fin da subito perché rientrano in quella quota di persone sulle quali non è efficace. In questo momento a interessare di più il ministero alla Salute e l’Istituto superiore di sanità è la riduzione dell’efficacia legata al passare del tempo. L’Istituto sta così valutando i dati per capire se tra i vaccinati che si ammalano c’è una prevalenza di coloro che hanno avuto la somministrazione da più tempo, cosa che appunto rivelerebbe una riduzione della protezione. Per ora non ci sono segnali in questo senso.
Le coperture tengono. Il dato è utile per capire quando partire con la campagna delle terze dosi. Che venga fatta ormai è certo, si aspetta soltanto che gli esperti, tra i quali quelli del Cts, indichino quando partire.
L'obiettivo dell'80 per cento di immunizzati
L’idea al momento prevalente è di aspettare ottobre e vedere quante persone sono state vaccinate e cioè se si è raggiunto l’obiettivo dell’80%, cosa che sembra molto probabile. A quel punto si continueranno a fare somministrazioni alle persone scoperte che lo chiedono ma si dovrebbe anche iniziare con le terze dosi ai più fragili. Al ministero vorrebbero partire con i trapiantati, che hanno un sistema immunitario meno forte, e poi passare ad altre persone colpite da patologie che riducono la risposta dell’organismo contro il virus e ai più anziani. Riguardo alla disponibilità delle dosi, il commissario straordinario per l’emergenza, Francesco Figliuolo, ha già fatto sapere che non ci sono problemi. C’è una riserva disponibile e si possono fare nuovi ordini. La terza dose si farà a tutti con uno dei due vaccino a Rna messaggero, Pfizer o Moderna.
Idea controlli a campione sugli anziani
Ma per capire se le coperture iniziano a scendere c’è chi propone di fare un controllo a campione sugli over 80. Il presidente del Veneto Luca Zaia vorrebbe avviare uno studio sugli anziani, ai quali verrebbe fatto il test anticorpale proprio per capire se il loro sistema immunitario li protegge ancora. L’idea interessa anche altre Regioni e pure al ministero stanno riflettendo sull’ipotesi. È anche vero che l’esperienza dei tanti altri Paesi che hanno deciso di partire con la campagna delle terze dosi e gli studi sul calo delle coperture, specialmente tra i più fragili, già da soli suggeriscono di partire con la nuova campagna, almeno tra chi rischia maggiormente ed è stato vaccinato da più tempo.
Repubblica
letto e riletto, mi spiegate il nesso tra il titolo e il passo sottolineato?
E poi si levano le voci realmente autorevoli, il cui appello restera’ naturalmente inascoltabile prima che inascoltato, mentre si giochicchia a fare gli espertoni e gli educatori a mezzo stampa:
Vaccino: Garattini, a tutto il mondo, altrimenti non ci salviamo
"Dobbiamo vaccinare tutto il mondo, altrimenti non ci salviamo". Lo ha ribadito Silvio Garattini, presidente dell'Istituto "Mario *****" di Milano, partecipando ad "Agora' Estate" su Rai 3. "Se il virus continua a circolare - spiega il farmacologo - si sviluppano nuove varianti, che in una epoca di globalizzazione come la nostra ci tornano indietro. L'unica soluzione e' che i governi producano i vaccini indipendentemente da quello che pensano le multinazionali".
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